La Mostra su Giuliano Vangi a Milano, Galleria Bottegantica
Attenzione, evento concluso!
Se verrà riproposto aggiorneremo le date!
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Si apre un nuovo capitolo in via Manzoni 45, negli spazi che sono stati della storica Galleria del Naviglio, diretta dal 1946 al 2001 da Carlo Cardazzo. Oggi, con il nome di Bottegantica, il celebre luogo, da sempre riferimento prezioso nel panorama culturale, presenta al grande pubblico “Giuliano Vangi. Dalla matita allo scalpello”, mostra curata da Enzo Savoia, Stefano Bosi e Valerio Mazzetti Rossi e fruibile fino al 12 maggio 2019.
La proposta si inserisce nel progetto di Bottegantica che si propone di raccontare e dare spazio alle figure più significative nel panorama artistico contemporaneo. Viene qui presentato il cuore della ricerca di Vangi che osserva l’uomo di oggi nelle sue fragilità e solitudini, speranze e rassegnazioni, attraverso un linguaggio, quello della scultura, assolutamente personale e originale.
E’ sempre l’uomo al centro della ricerca di Vangi, che arriva a realizzare in modo compiuto il legame tra l’uomo stesso e il suo significato: molti gli stadi attraversati e i lunghi periodi di sperimentazione solitaria e riflessione intima.
La mostra inizia con “Uomo che cammina” del 1967, opera in cui emergono l’interesse e la curiosità dell’artista verso le culture del passato, per proseguire attraverso il percorso disseminato di sculture solitarie, riflessive, a raccontare aspetti remoti dell’animo umano e dinamiche tipiche della contemporaneità. Ricordiamo “Ragazzo con le mani in tasca” del 1986, esposto alla Promotrice di Torino del 1989 e a Castel Sant’Elmo a Napoli nel 1991, con la sua carica evocativa e spirituale; ma ancora potente e contraddittoria ecco “Katrina” del 2014, opera dedicata al complesso rapporto tra uomo e natura, qui ricordato dall’uragano del 2005 abbattutosi sugli Stati Uniti.
Volti e corpi disegnati con cura e attenzione anatomica, a matita, carboncino e pastello divengono una splendida galleria rappresentativa del passaggio che Vangi compie quando si appropinqua a preparare i suoi bozzetti, vivendo momenti di profonda catarsi in cui il reale diviene mentale, attraverso un’introiezione psicologica che caratterizza i suoi lavori ed emerge da ogni singolo gesto.
Dove: Galleria Bottegantica, Milano
Quando: 12 aprile-12 maggio 2019
Orari: martedì al sabato 10-13; 15-19
Biglietti: ingresso libero
Maggiori info: sito ufficiale
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La proposta si inserisce nel progetto di Bottegantica che si propone di raccontare e dare spazio alle figure più significative nel panorama artistico contemporaneo. Viene qui presentato il cuore della ricerca di Vangi che osserva l’uomo di oggi nelle sue fragilità e solitudini, speranze e rassegnazioni, attraverso un linguaggio, quello della scultura, assolutamente personale e originale.
Una ricerca in cui è l’uomo a raccontare l’uomo
La ricerca di Giuliano Vangi attraversa modi e fasi differenti in un percorso che si rivolge agli studi astratti, per esempio, come accade nel periodo in cui si trasferisce in Brasile, tra il 1959 e 1962, e che non trascura la sperimentazione dei materiali: dalla pietra alla terracotta, dalla resina all’avorio, ma ancora cristalli e metalli con cui sperimenta, accogliendo molteplici sfide.E’ sempre l’uomo al centro della ricerca di Vangi, che arriva a realizzare in modo compiuto il legame tra l’uomo stesso e il suo significato: molti gli stadi attraversati e i lunghi periodi di sperimentazione solitaria e riflessione intima.
La mostra in breve
La mostra inizia con “Uomo che cammina” del 1967, opera in cui emergono l’interesse e la curiosità dell’artista verso le culture del passato, per proseguire attraverso il percorso disseminato di sculture solitarie, riflessive, a raccontare aspetti remoti dell’animo umano e dinamiche tipiche della contemporaneità. Ricordiamo “Ragazzo con le mani in tasca” del 1986, esposto alla Promotrice di Torino del 1989 e a Castel Sant’Elmo a Napoli nel 1991, con la sua carica evocativa e spirituale; ma ancora potente e contraddittoria ecco “Katrina” del 2014, opera dedicata al complesso rapporto tra uomo e natura, qui ricordato dall’uragano del 2005 abbattutosi sugli Stati Uniti.
Volti e corpi disegnati con cura e attenzione anatomica, a matita, carboncino e pastello divengono una splendida galleria rappresentativa del passaggio che Vangi compie quando si appropinqua a preparare i suoi bozzetti, vivendo momenti di profonda catarsi in cui il reale diviene mentale, attraverso un’introiezione psicologica che caratterizza i suoi lavori ed emerge da ogni singolo gesto.
Informazioni utili, date e orari per vistare la mostra
Mostra: Giuliano Vangi. Dalla matita allo scalpelloDove: Galleria Bottegantica, Milano
Quando: 12 aprile-12 maggio 2019
Orari: martedì al sabato 10-13; 15-19
Biglietti: ingresso libero
Maggiori info: sito ufficiale
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