Viaggio nella Camargue e il suo parco: itinerario e consigli su cosa vedere
Visitare la Camargue è un’esperienza davvero suggestiva, che permette in entrare in contatto con la natura e riprendersi i ritmi lenti della vita.
Chi intende organizzarsi per un viaggio, preparando un itinerario dei luoghi più belli della Camargue da vedere, dovrebbe innanzitutto studiarsi un po’ la mappa e definire alcune tappe imperdibili.
In generale, è utile sapere che la Camargue è quella grande zona umida nel sud della Francia che si estende tra i due principali bracci del Rodano, rispettivamente il Grand Rhône (a est) e il Petit Rhône (a ovest).
Siamo dunque in Provenza, per la precisione nel dipartimento francese delle Bocche del Rodano (Bouches-du-Rhône), in corrispondenza del più grande delta fluviale dell’Europa occidentale, dove il fiume sbocca nel Mar Mediterraneo.
L’intera area è tutelata come Parco Naturale Regionale della Camargue, istituito negli anni ‘70, che si estende per oltre 100.000 ettari e su una linea costiera di 75 km. Un’ulteriore zona a ovest del Piccolo Rodano, situata però nel dipartimento del Gard, è invece nota con il nome di Petite Camargue e presenta caratteristiche simili al resto della regione, dove lagune, paludi e una ricchissima biodiversità sono protagoniste del paesaggio.
Con il bel tempo e il giusto allenamento, la bicicletta è il mezzo più indicato per percorrere l’itinerario ideale e spingersi anche nei luoghi in cui è vietato l’accesso ai veicoli a motore. Lo stesso vale per chi ama compiere escursioni a cavallo. In questi due casi si può anche compiere un consistente taglio rispetto al tragitto che proponiamo e attraversare la zona paludosa nella parte meridionale, più vicina alla costa.
A ognuno spetta dunque la scelta, secondo le proprie possibilità, del mezzo con cui compiere il percorso: auto, bicicletta, cavallo, moto o camper sono quelli classici, ma per chi vuole c’è anche l’opzione di godersi una crociera fluviale in Camargue lungo il Canal du Rhône.
Quello che raccontiamo di seguito è un tour della Camargue che tocca i luoghi più belli del territorio, partendo da Arles (comodamente raggiungibile dall'Italia via Marsiglia) e visitando prima la zona orientale, poi quella occidentale della regione.
Si comincia il viaggio da Arles, la principale cittadina della zona.
Arles conta circa 53.000 abitanti e vanta numerosi punti d’interesse turistico, grazie soprattutto ai siti archeologici lasciati in eredità dagli antichi Romani che qui costruirono, tra le tante strutture, anche teatri, anfiteatri, piazze e terme.
Vale dunque la pena spendere almeno una giornata intera per scoprire i suoi luoghi simbolo: Les Arènes è un anfiteatro circolare ad archi costruito a cavallo tra il I e il II secolo d.C. che poteva accogliere fino a 20.000 spettatori. Vedendolo, viene subito da pensare al Colosseo o all’Arena di Verona: qui in passato si tenevano combattimenti tra gladiatori e fiere, mentre oggi si svolgono spettacoli, concerti e anche le cosiddette courses camarguaises, ovvero corride non cruente con i tori (i quali però probabilmente non apprezzano comunque lo stress provocato dalle dinamiche della sfida).
Altrettanto interessante è la visita al Teatro Antico (Théâtre antique), costruito alla fine del I secolo a.C. sotto il regno dell’Imperatore Augusto, mentre sotto la moderna e centralissima Place du Forum sono visibili i Cryptoportiques, un sistema di magazzini sotterranei e gallerie risalenti allo stesso periodo del Teatro Antico.
Per chi volesse ancora approfondire la presenza romana in città, si possono visitare anche le Thermes de Constantin (IV secolo d.C.), ancora in parte conservate.
Arles non è solo una città romana, ma è anche il luoghi ritratti in innumerevoli quadri di Vincent Van Gogh, che qui visse per qualche tempo tra il 1888 e il 1889 prima di entrare nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de Provence.
Chi visita Arles può percorrere oggi itinerari a piedi lungo le sue tracce e visitare alcune gallerie d’arte lui dedicate, ma non troverà i suoi quadri: pur avendone dipinti quasi 200 durante la sua permanenza qui, nessuno di questi è ospitato nei musei locali.
Appena 10 km in linea d’aria a sud-ovest di Arles si apre l’Étang de Vaccarès, uno stagno salato che si sviluppa per 65 km² (e una profondità di circa 2 metri), elemento principale del sistema di controllo delle acque del delta.
Dal punto di vista naturalistico è uno dei luoghi più selvaggi e meglio preservati: qui gli uccelli migratori possono riposarsi e nutrirsi, mentre la fauna e la flora autoctona vivono in un territorio protetto e salvaguardato.
Presso La Capelière si trova il centro informazioni della Réserve Nationale de Camargue, da dove parte il semplice Sentier des Rainettes, oppure ottenere mappe, indicazioni e permessi per esplorare il territorio attraverso gli affascinanti sentieri della Salin de Badon, un’antica salina situata qualche chilometro più a sud, oggi paradiso del birdwatching.
Un’altra attività da compiere in giornata è pensata soprattutto per gli amanti dei cavalli: ci sono diversi agriturismi e centri naturalistici che offrono la possibilità di compiere trekking a cavallo tra i campi e le paludi nella natura incontaminata: in zona segnaliamo in particolare il Domaine de la Palissade, all’estremità sud-orientale della Camargue, presso la foce del Grande Rodano.
La tenuta si trova a sud della località Salin du Giraud, un villaggio che si è sviluppato assieme alle omonime saline, attualmente le più grandi del nostro continente per produzione annua. Un piccolo museo racconta anche la storia e l’attività delle locali salins.
Il tragitto sulla D36D per raggiungere il Domaine de la Palissade vale assolutamente il viaggio: tra gli acquitrini e le montagnette di sale dalle sfumature colorate, si possono osservare gli uccelli nel loro habitat, tra cui i sempre affascinanti fenicotteri.
Poco distante dal Domaine, sul tratto di costa affacciato sul Mediterraneo, consigliamo di proseguire lungo la D36D, una strada che si inoltra fra stagni e acquitrini per raggiungere l’immensa e selvaggia Plage de Piémanson, una spiaggia priva di servizi, ma molto amata da chi esplora la Camargue in camper, che possono sostare nel grande parcheggio alle sue spalle.
Per chi compie il tour della Camargue in bicicletta, è possibile “tagliare” attraverso la laguna in direzione del Faro de la Gacholle e risparmiare così un notevole tratto di percorso, trovandosi in breve tempo nella zona ovest della regione. Per chi invece ha un mezzo a motore, proponiamo un tragitto più lungo.
In auto occorre risalire verso Arles per passare sul versante occidentale della Camargue.
Durante il tragitto si può fare tappa all’azienda agricola Domaine de Beaujeau, 7 km a nord della località Le Sambuc, dove acquistare prodotti locali direttamente nella tenuta che si trova lungo la riva del Rodano.
Proseguendo in direzione ovest, con una piccola deviazione si può visitare il Musée de la Camargue presso il Mas du Pont du Rousty, un antico casolare ristrutturato situato lungo la D570.
Il museo, che fornisce informazioni sul Parco Naturale Regionale della Camargue, offre una panoramica dei diversi ecosistemi, delle caratteristiche e della storia del territorio, oltre a essere il punto di partenza di un sentiero escursionistico che porta a un punto d’osservazione su una torretta, che consente di ammirare il paesaggio da una posizione privilegiata.
Ancora lungo la D570, giunti finalmente nella zona occidentale del Parco Regionale, la meta più amata e frequentata dai viaggiatori è il Parc Ornithologique du Pont de Gau, dove vivono centinaia di specie di uccelli, tra cui aironi, cicogne, alzavole, svassi e nuovamente i fenicotteri rosa, autentici protagonisti delle foto degli appassionati, splendidi nei loro voli o nelle soste sull’acqua.
Almeno 7 km di sentieri consentono ai visitatori di muoversi tra le paludi ed entrare in contatto con la natura e osservare da vicino gli uccelli nel loro ambiente.
Il periodo più indicato per vedere i fenicotteri è la stagione primaverile (generalmente da aprile a giugno), ma ci sono buone possibilità di vederli anche in estate, almeno fino a settembre. Ovviamente la discrezione e il silenzio negli appostamenti, oltre al rispetto della natura e degli animali, sono requisiti fondamentali per il successo degli avvistamenti.
Saintes-Maries-de-la-Mer è una località turistica affacciata sul mare, che vanta una lunga distesa di spiagge a partire dalla foce del Piccolo Rodano per decine di chilometri in entrambe le direzioni.
Il villaggio è noto per essere meta dei pellegrinaggi dei gitani (il principale appuntamento annuale si svolge il 24 e 25 maggio per celebrare la loro patrona Sara, mentre a ottobre si celebrano le SS. Maria di Giacomo e Maria Salomé), che richiamano in paese migliaia di festosi rom da tutta Europa, i quali animano la località con musica, balli, processioni e sfide con gli animali.
Al di là di questi eventi specifici, Saintes-Maries-de-la-Mer è bella da visitare soprattutto per la caratteristica chiesa medievale e l’opportunità che offre di godersi le sue spiagge di sabbia, oppure di percorrere a piedi o in mountain bike la Route de la Digue à la Mer, costruita nel 1859 per proteggere il Delta del Rodano – e quindi la Camargue – dall’ingresso dell’acqua salata del mare.
Qui furono poi realizzati tre fari, tra cui il Phare de la Gacholle, edificato nel 1882 per impedire alle barche di arenarsi sulla Pointe de Beauduc e aiutarle a raggiungere il Port Gardian.
Oggi il faro, parzialmente distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito, è automatizzato e funziona a energia solare; per chi fosse interessato, segnaliamo che è visitabile su appuntamento oppure la domenica e nei giorni festivi.
L’intera area occidentale della Camargue è ricca di scuderie, maneggi e fattorie che propongono passeggiate a cavallo. In effetti, la fama dei cavalli bianchi della Camargue è tale da averne fatto ormai un emblema turistico. Lo stesso si può dire per i tori neri e i fenicotteri rosa.
Chi non ha ancora provato l’esperienza e vuole concedersi una promenade à cheval prima di andarsene, non ha che l’imbarazzo della scelta: Les Cabanes de Cacharel, il Domaine Paul Ricard e la Marisma sono solo alcuni dei centri specializzati nelle uscite a cavallo tra campi, stagni e paludi. In alternativa si può noleggiare un kayak o una canoa presso uno dei tanti centri specializzati e compiere un’escursione sull’acqua del Piccolo Rodano.
Per raggiungere l’ultima tappa del viaggio occorre spingersi fuori dai confini “ufficiali” della Camargue, oltrepassando a ovest il corso del Petit-Rhône e addentrandosi nel dipartimento del Gard.
Appena 31 km a nord-ovest di Saintes-Maries-de-la-Mer, la meta finale del nostro itinerario è la splendida cittadina di Aigues-Mortes, una località particolarmente fotogenica fondata nel XIII secolo, circondata da paludi e da saline dalle sfumature rosa, protetta da un’alta cinta muraria dai cui bastioni si può godere di un suggestivo panorama a 360°.
In generale ci sono diverse sistemazioni presso hotel, agriturismi e bed & breakfast che permettono di viaggiare con tutte le comodità del caso. L’alternativa è quella di avere la base ad Arles e muoversi in giornata verso i vari luoghi della Camargue, tutti piuttosto vicini, per poi fare rientro in serata e ripartire il giorno seguente.
Chi preferisce qualcosa più “on the road” può anche portarsi dietro la tenda e pernottare presso uno dei tanti campeggi disponibili, avendo l’accortezza di prenotare per tempo durante l’alta stagione.
Itinerario: Arles, La Capelière, Salin du Giraud, Plage de Piémanson, Le Sambuc, Pont de Rousty, Pont de Gau, Saintes-Maries-de-la-Mer, Aigues-Mortes.
Lunghezza percorso: circa 170 km.
Durata: 5 giorni.
Cosa vediamo: Arles con il suo anfiteatro e gli altri siti romani, il Parco Naturale Regionale della Camargue e la Riserva Nazionale della Camargue; nello specifico l’Ètang de Vaccarès, la Salin de Badon, il Domaine de la Palissade, le Salins du Giraud, il Domaine de la Palissade, la Plage de Piémanson, il Domaine de Beaujeau, il Musée de la Camargue, il Parc Ornithologique du Pont de Gau, la cittadina di Saintes-Maries-de-la-Mer, la Digue à la Mer, il faro de la Gacholle e infine la cittadina di Aigues-Mortes.
Consiglio: data l’area paludosa, è necessario munirsi di un buon repellente per le zanzare.
Cerchi un’idea per la prossima avventura? Scopri tutti gli itinerari di viaggio in Francia.
Chi intende organizzarsi per un viaggio, preparando un itinerario dei luoghi più belli della Camargue da vedere, dovrebbe innanzitutto studiarsi un po’ la mappa e definire alcune tappe imperdibili.
In generale, è utile sapere che la Camargue è quella grande zona umida nel sud della Francia che si estende tra i due principali bracci del Rodano, rispettivamente il Grand Rhône (a est) e il Petit Rhône (a ovest).
Siamo dunque in Provenza, per la precisione nel dipartimento francese delle Bocche del Rodano (Bouches-du-Rhône), in corrispondenza del più grande delta fluviale dell’Europa occidentale, dove il fiume sbocca nel Mar Mediterraneo.
L’intera area è tutelata come Parco Naturale Regionale della Camargue, istituito negli anni ‘70, che si estende per oltre 100.000 ettari e su una linea costiera di 75 km. Un’ulteriore zona a ovest del Piccolo Rodano, situata però nel dipartimento del Gard, è invece nota con il nome di Petite Camargue e presenta caratteristiche simili al resto della regione, dove lagune, paludi e una ricchissima biodiversità sono protagoniste del paesaggio.
Come muoversi in Camargue?
Con il bel tempo e il giusto allenamento, la bicicletta è il mezzo più indicato per percorrere l’itinerario ideale e spingersi anche nei luoghi in cui è vietato l’accesso ai veicoli a motore. Lo stesso vale per chi ama compiere escursioni a cavallo. In questi due casi si può anche compiere un consistente taglio rispetto al tragitto che proponiamo e attraversare la zona paludosa nella parte meridionale, più vicina alla costa.
A ognuno spetta dunque la scelta, secondo le proprie possibilità, del mezzo con cui compiere il percorso: auto, bicicletta, cavallo, moto o camper sono quelli classici, ma per chi vuole c’è anche l’opzione di godersi una crociera fluviale in Camargue lungo il Canal du Rhône.
Il tour della Camargue
Quello che raccontiamo di seguito è un tour della Camargue che tocca i luoghi più belli del territorio, partendo da Arles (comodamente raggiungibile dall'Italia via Marsiglia) e visitando prima la zona orientale, poi quella occidentale della regione.
Prima tappa: Arles
Si comincia il viaggio da Arles, la principale cittadina della zona.
Arles conta circa 53.000 abitanti e vanta numerosi punti d’interesse turistico, grazie soprattutto ai siti archeologici lasciati in eredità dagli antichi Romani che qui costruirono, tra le tante strutture, anche teatri, anfiteatri, piazze e terme.
Vale dunque la pena spendere almeno una giornata intera per scoprire i suoi luoghi simbolo: Les Arènes è un anfiteatro circolare ad archi costruito a cavallo tra il I e il II secolo d.C. che poteva accogliere fino a 20.000 spettatori. Vedendolo, viene subito da pensare al Colosseo o all’Arena di Verona: qui in passato si tenevano combattimenti tra gladiatori e fiere, mentre oggi si svolgono spettacoli, concerti e anche le cosiddette courses camarguaises, ovvero corride non cruente con i tori (i quali però probabilmente non apprezzano comunque lo stress provocato dalle dinamiche della sfida).
Altrettanto interessante è la visita al Teatro Antico (Théâtre antique), costruito alla fine del I secolo a.C. sotto il regno dell’Imperatore Augusto, mentre sotto la moderna e centralissima Place du Forum sono visibili i Cryptoportiques, un sistema di magazzini sotterranei e gallerie risalenti allo stesso periodo del Teatro Antico.
Per chi volesse ancora approfondire la presenza romana in città, si possono visitare anche le Thermes de Constantin (IV secolo d.C.), ancora in parte conservate.
Arles non è solo una città romana, ma è anche il luoghi ritratti in innumerevoli quadri di Vincent Van Gogh, che qui visse per qualche tempo tra il 1888 e il 1889 prima di entrare nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de Provence.
Chi visita Arles può percorrere oggi itinerari a piedi lungo le sue tracce e visitare alcune gallerie d’arte lui dedicate, ma non troverà i suoi quadri: pur avendone dipinti quasi 200 durante la sua permanenza qui, nessuno di questi è ospitato nei musei locali.
La natura selvaggia della Riserva Nazionale della Camargue
Appena 10 km in linea d’aria a sud-ovest di Arles si apre l’Étang de Vaccarès, uno stagno salato che si sviluppa per 65 km² (e una profondità di circa 2 metri), elemento principale del sistema di controllo delle acque del delta.
Dal punto di vista naturalistico è uno dei luoghi più selvaggi e meglio preservati: qui gli uccelli migratori possono riposarsi e nutrirsi, mentre la fauna e la flora autoctona vivono in un territorio protetto e salvaguardato.
Presso La Capelière si trova il centro informazioni della Réserve Nationale de Camargue, da dove parte il semplice Sentier des Rainettes, oppure ottenere mappe, indicazioni e permessi per esplorare il territorio attraverso gli affascinanti sentieri della Salin de Badon, un’antica salina situata qualche chilometro più a sud, oggi paradiso del birdwatching.
Un’altra attività da compiere in giornata è pensata soprattutto per gli amanti dei cavalli: ci sono diversi agriturismi e centri naturalistici che offrono la possibilità di compiere trekking a cavallo tra i campi e le paludi nella natura incontaminata: in zona segnaliamo in particolare il Domaine de la Palissade, all’estremità sud-orientale della Camargue, presso la foce del Grande Rodano.
La tenuta si trova a sud della località Salin du Giraud, un villaggio che si è sviluppato assieme alle omonime saline, attualmente le più grandi del nostro continente per produzione annua. Un piccolo museo racconta anche la storia e l’attività delle locali salins.
Il tragitto sulla D36D per raggiungere il Domaine de la Palissade vale assolutamente il viaggio: tra gli acquitrini e le montagnette di sale dalle sfumature colorate, si possono osservare gli uccelli nel loro habitat, tra cui i sempre affascinanti fenicotteri.
Poco distante dal Domaine, sul tratto di costa affacciato sul Mediterraneo, consigliamo di proseguire lungo la D36D, una strada che si inoltra fra stagni e acquitrini per raggiungere l’immensa e selvaggia Plage de Piémanson, una spiaggia priva di servizi, ma molto amata da chi esplora la Camargue in camper, che possono sostare nel grande parcheggio alle sue spalle.
Per chi compie il tour della Camargue in bicicletta, è possibile “tagliare” attraverso la laguna in direzione del Faro de la Gacholle e risparmiare così un notevole tratto di percorso, trovandosi in breve tempo nella zona ovest della regione. Per chi invece ha un mezzo a motore, proponiamo un tragitto più lungo.
I fenicotteri rosa
In auto occorre risalire verso Arles per passare sul versante occidentale della Camargue.
Durante il tragitto si può fare tappa all’azienda agricola Domaine de Beaujeau, 7 km a nord della località Le Sambuc, dove acquistare prodotti locali direttamente nella tenuta che si trova lungo la riva del Rodano.
Proseguendo in direzione ovest, con una piccola deviazione si può visitare il Musée de la Camargue presso il Mas du Pont du Rousty, un antico casolare ristrutturato situato lungo la D570.
Il museo, che fornisce informazioni sul Parco Naturale Regionale della Camargue, offre una panoramica dei diversi ecosistemi, delle caratteristiche e della storia del territorio, oltre a essere il punto di partenza di un sentiero escursionistico che porta a un punto d’osservazione su una torretta, che consente di ammirare il paesaggio da una posizione privilegiata.
Ancora lungo la D570, giunti finalmente nella zona occidentale del Parco Regionale, la meta più amata e frequentata dai viaggiatori è il Parc Ornithologique du Pont de Gau, dove vivono centinaia di specie di uccelli, tra cui aironi, cicogne, alzavole, svassi e nuovamente i fenicotteri rosa, autentici protagonisti delle foto degli appassionati, splendidi nei loro voli o nelle soste sull’acqua.
Almeno 7 km di sentieri consentono ai visitatori di muoversi tra le paludi ed entrare in contatto con la natura e osservare da vicino gli uccelli nel loro ambiente.
Il periodo più indicato per vedere i fenicotteri è la stagione primaverile (generalmente da aprile a giugno), ma ci sono buone possibilità di vederli anche in estate, almeno fino a settembre. Ovviamente la discrezione e il silenzio negli appostamenti, oltre al rispetto della natura e degli animali, sono requisiti fondamentali per il successo degli avvistamenti.
La città dei gitani: Saintes-Maries-de-la-Mer
Saintes-Maries-de-la-Mer è una località turistica affacciata sul mare, che vanta una lunga distesa di spiagge a partire dalla foce del Piccolo Rodano per decine di chilometri in entrambe le direzioni.
Il villaggio è noto per essere meta dei pellegrinaggi dei gitani (il principale appuntamento annuale si svolge il 24 e 25 maggio per celebrare la loro patrona Sara, mentre a ottobre si celebrano le SS. Maria di Giacomo e Maria Salomé), che richiamano in paese migliaia di festosi rom da tutta Europa, i quali animano la località con musica, balli, processioni e sfide con gli animali.
Al di là di questi eventi specifici, Saintes-Maries-de-la-Mer è bella da visitare soprattutto per la caratteristica chiesa medievale e l’opportunità che offre di godersi le sue spiagge di sabbia, oppure di percorrere a piedi o in mountain bike la Route de la Digue à la Mer, costruita nel 1859 per proteggere il Delta del Rodano – e quindi la Camargue – dall’ingresso dell’acqua salata del mare.
Qui furono poi realizzati tre fari, tra cui il Phare de la Gacholle, edificato nel 1882 per impedire alle barche di arenarsi sulla Pointe de Beauduc e aiutarle a raggiungere il Port Gardian.
Oggi il faro, parzialmente distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito, è automatizzato e funziona a energia solare; per chi fosse interessato, segnaliamo che è visitabile su appuntamento oppure la domenica e nei giorni festivi.
I cavalli bianchi e l’ultima tappa: Aigues-Mortes
L’intera area occidentale della Camargue è ricca di scuderie, maneggi e fattorie che propongono passeggiate a cavallo. In effetti, la fama dei cavalli bianchi della Camargue è tale da averne fatto ormai un emblema turistico. Lo stesso si può dire per i tori neri e i fenicotteri rosa.
Chi non ha ancora provato l’esperienza e vuole concedersi una promenade à cheval prima di andarsene, non ha che l’imbarazzo della scelta: Les Cabanes de Cacharel, il Domaine Paul Ricard e la Marisma sono solo alcuni dei centri specializzati nelle uscite a cavallo tra campi, stagni e paludi. In alternativa si può noleggiare un kayak o una canoa presso uno dei tanti centri specializzati e compiere un’escursione sull’acqua del Piccolo Rodano.
Per raggiungere l’ultima tappa del viaggio occorre spingersi fuori dai confini “ufficiali” della Camargue, oltrepassando a ovest il corso del Petit-Rhône e addentrandosi nel dipartimento del Gard.
Appena 31 km a nord-ovest di Saintes-Maries-de-la-Mer, la meta finale del nostro itinerario è la splendida cittadina di Aigues-Mortes, una località particolarmente fotogenica fondata nel XIII secolo, circondata da paludi e da saline dalle sfumature rosa, protetta da un’alta cinta muraria dai cui bastioni si può godere di un suggestivo panorama a 360°.
Dove dormire in Camargue?
In generale ci sono diverse sistemazioni presso hotel, agriturismi e bed & breakfast che permettono di viaggiare con tutte le comodità del caso. L’alternativa è quella di avere la base ad Arles e muoversi in giornata verso i vari luoghi della Camargue, tutti piuttosto vicini, per poi fare rientro in serata e ripartire il giorno seguente.
Chi preferisce qualcosa più “on the road” può anche portarsi dietro la tenda e pernottare presso uno dei tanti campeggi disponibili, avendo l’accortezza di prenotare per tempo durante l’alta stagione.
Il nostro tour in sintesi
Itinerario: Arles, La Capelière, Salin du Giraud, Plage de Piémanson, Le Sambuc, Pont de Rousty, Pont de Gau, Saintes-Maries-de-la-Mer, Aigues-Mortes.
Lunghezza percorso: circa 170 km.
Durata: 5 giorni.
Cosa vediamo: Arles con il suo anfiteatro e gli altri siti romani, il Parco Naturale Regionale della Camargue e la Riserva Nazionale della Camargue; nello specifico l’Ètang de Vaccarès, la Salin de Badon, il Domaine de la Palissade, le Salins du Giraud, il Domaine de la Palissade, la Plage de Piémanson, il Domaine de Beaujeau, il Musée de la Camargue, il Parc Ornithologique du Pont de Gau, la cittadina di Saintes-Maries-de-la-Mer, la Digue à la Mer, il faro de la Gacholle e infine la cittadina di Aigues-Mortes.
Consiglio: data l’area paludosa, è necessario munirsi di un buon repellente per le zanzare.
Cerchi un’idea per la prossima avventura? Scopri tutti gli itinerari di viaggio in Francia.
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