Cantone dei Grigioni: itinerario di tre giorni, cosa vedere e cosa fare
Il Cantone dei Grigioni è il più grande e il più orientale fra i cantoni svizzeri ed l’unico ad essere ufficialmente trilingue.
La maggior parte della popolazione parla tedesco, ma di considerevoli dimensioni sono le comunità linguistiche cha parlano italiano e romancio, il dialetto svizzero che assomiglia tanto a quello friulano e un bel po’ a quelli sudtirolese e bergamasco. Del resto il cantone confina a nord con Austria e Liechtenstein e a sud-est con Lombardia e Alto Adige, e non è, quindi, difficile comprendere le origini della compresenza di più lingue.
Per quanto riguarda il romancio, il Cantone Grigioni, nella sua parte centrale, è rimasto l’unico spicchio di terra svizzera dove si parla questa antichissima lingua elvetica che nasce dall’incontro tra i Romani e i Celti ma ed è oggi a serio rischio di estinzione.
Sul suo confine occidentale, invece, il Grigioni confina con il Canton Ticino, con cui condivide, almeno per la sua parte più meridionale, l’anima mediterranea, la lingua e le tradizioni culinarie
Per il resto il Cantone dei Grigioni è un’esplosione di natura incontaminata: più del 90% del suo territorio, infatti, si estende a più di 1200 metri di altezza in un susseguirsi di lussureggianti colline, imponenti boschi e cime alpine innevate. Più di 600 sono i laghi alpini e più di 150 sono le vallate che si alternano alle oltre 900 vette, molte delle quali raggiungono altezze quasi vertiginose. Non è un caso, dunque, che proprio qui sia stato istituito, nell’ormai lontano 1914 il Parco Nazionale Svizzero, l’unico presente sul territorio elvetico, gioiello paesaggistico che custodisce esemplari floro-faunistici estremamente preziosi.
Solo natura incontaminata? Macché. Nel Grigioni ci sono anche più di 2.000 km di piste da sci e alcune tra le stazioni sciistiche svizzere più rinomate, pittoreschi borghi, monumenti straordinari e qualche tradizione culinaria che merita di essere approfondita con attenzione. Insomma, non c’è molto altro da aggiungere, se non che è arrivato il tempo di preparare la valigia e partire alla scoperta del Cantone dei Grigioni: luoghi d’interesse, città storiche, cime alpine con panorami mozzafiato e un bel po’ di sano e lussuoso relax in alcune delle località più prestigiose del mondo.
Pronti? Non dimenticate di mettere in valigia un paio di scarpe da trekking, un costume da bagno, se è estate, le racchette da neve, se è inverno, e questa mia piccola guida in cui ho raccolto tutti i consigli migliori e i suggerimenti su cosa fare e cosa vedere nel Cantone dei Grigioni, quel pezzo di Svizzera in cui la bellezza si declina in tutte le varianti.
Cominciamo il nostro viaggio da quella regione del Cantone dei Grigioni che si insinua tra la provincia di Sondrio e quella di Brescia, collocazione geografica che influenza anche gli abitanti elvetici della zona, tant’è che il 90% di loro parla italiano.
Per la precisione partiamo da Poschiavo, capoluogo dell’omonima valle, piccolo e grazioso borgo e che non nasconde il suo fascino mediterraneo e si propone con il solito centro storico pittoresco, nel quale strette viuzze si intrecciano a formare un dedalo suggestivo su cui affacciano, un po’ in ordine sparso, lussuose residenze patrizie del 1700, antiche chiese, particolarmente importante sono la Chiesa tardogotica di San Vittore e il suo Campanile in stile romanico, e il quartiere spagnolo con le sue magnifiche ville costruite, alla fine dell’Ottocento, da quei cittadini immigrati in Spagna e ritornati in patria dopo aver trovato fortuna.
Ricapitoliamo: arrivo a Poschiavo, colazione abbondante nella piazza principale e passeggiata per le vie del borgo, a cui le macchine non hanno accesso, per mettere in moto gambe, stomaco e neuroni. E poi? Poi si parte alla volta di Sankt Moritz, la nostra prossima meta, lasciando la macchina nel comodo parcheggio che c’è all’ingresso della cittadina. Ci dirigiamo infatti alla stazione ferroviaria del Trenino Rosso del Bernina, gioiellino di proprietà della Ferrovia Retica che oltre essere a scartamento ridotto, caratteristica che gli permette di coprire forti pendenze senza l’ausilio della cremagliera, è anche così panoramico da essere stato inserito nel 2008 tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO.
Saliamo a bordo e ci mettiamo comodi, non preoccupandoci di altro se non di guardare i panorami mozzafiato che ci circondano ovunque. Prima di arrivare a destinazione ci prendiamo una sana pausa pranzo interrompendo il nostro viaggio in quella che è in assoluto la stazione più isolata di tutta la tratta, ossia Alp Grüm, ubicata a 2091 metri s.l.m. In attesa del treno successivo si possono in ordine scattare foto al Ghiacciaio Palù che vi si para davanti agli occhi o alla Valposchiavo che si apre a ventaglio ai vostri piedi, passeggiare nei dintorni, vista l’alta presenza di sentieri escursionistici, e dare soddisfazione alle papille gustative al Ristorante Alp Grüm, dove potrete assaggiare le specialità locali e affogarle con qualche calice di corposo vino, metodo estremamente efficace per combattere il freddo.
Dopo esserci rifocillati ripartiamo con il Bernina Express e ci godiamo il resto del viaggio che ci porta a Sankt Moritz, nella Valle Engadina, uno dei più importanti comprensori sciistici svizzeri nonché meta mondana internazionale, la città elvetica, insomma, dove il lusso è la prassi e non un’eccezione, tanto che sembrano saperlo anche le vette alpine, che si alzano imperative alle spalle dell’abitato, e il sole, che splende per oltre 320 giorni l’anno rendendo l’aria frizzante proprio come lo champagne che scorre a fiumi nei sofisticati bar locali. Particolarmente suggestivo risulta essere il lago omonimo, su cui la cittadina affaccia, che in inverno è completamente ghiacciato.
Dopo l’abbuffata di sfarzo di Sankt Moritz, rientriamo a Poschiavo con il nostro amico treno e ci dirigiamo con accorata sollecitudine verso uno dei tavolini dell’Hostaria del Borgo, uno dei ristoranti più rinomati della cittadina, dove è d’obbligo assaggiare i famosi Capunet da Pusc’ciaf, caratteristici gnocchetti di spinaci da spolverare rigorosamente con un manciata di formaggio di alpeggio.grattugiato. Se non è d’alpeggio non vale, sappiatelo.
Andate a nanna presto, ché domani si parte all’alba...
...per percorrere il prima possibile i 90 km in direzione nord-est che ci separano dal Castello di Tarasp, padrone indiscusso della Bassa Engadina. Ecco, quando si dice ‘castello’ nella nostra mente si forma molto probabilmente l’immagine di questo grande maniero, risalente al 1200, appartenuto all’Austria fino al 1803 e completamente restaurato agli inizi del 1900, che domina dall’alto dello sperone di roccia su cui è abbarbicato le case sparse che si trovano ai suoi piedi. Spettacolare la visita che ci accompagna al suo interno, tra le sale sfarzose e le stanze nobiliari. Possente.
Finita la visita ci rimettiamo in macchina per percorrere i 65 chilometri in direzione ovest per arrivare prima a Davos, la cittadina più alta d’Europa, e poi a Monstein, dove potremo assaggiare la birra artigianale di montagna più famosa del mondo: la BierVision, prodotta, in un’antica malga riconvertita a birrificio, con l’acqua sorgiva di questa regione, luppolo svizzero originale e malto locale. Una squisitezza da sorseggiare in religioso silenzio mentre si assaggiano i prodotti tipici locali, rigorosamente artigianali, quali formaggi di malga, salumi, carni arrostite e, udite udite, golosissimo cioccolato svizzero. Tra un boccone e un sorso godetevi pure lo spettacolo scenografico che vi circonda!
Posate la forchetta che si riparte per Davos, altra “regina delle nevi” del Canton Grigioni, con i suoi 111 km di piste nere e le sue 7 aree sciistiche in grado di soddisfare gli appassionati di sport invernali di ogni età.
Davos, però, merita una visita anche per le bellezze artistico-storiche che propone, come l’antica Chiesa di San Giovanni, risalente al XIII secolo, e la sua alta Torre che spicca tra i tetti delle case. Interessante anche la Thomas-Mann-Weg, l’itinerario di circa 2,5 chilometri dedicato ai luoghi descritti ne “La Montagna Incantata” di Thomas Mann, che proprio in questi luoghi è ambientato,
Concludiamo la nostra seconda giornata di itinerario nel Cantone dei Grigioni rimettendoci in marcia verso Coira - Chur in tedesco, lingua prevalente in questa parte del territorio cantonale -, capitale del cantone.
Sono solo 70 km scarsi ma abbiamo bisogno di tempo per percorrerli tutti perché abbiamo due appuntamenti lungo il tragitto. Il primo è il pittoresco villaggio rurale di Klosters, dall’atmosfera intatta e romantica, e il secondo è il Ponte Salginatobel, capolavoro di ingegneria civile considerato un monumento mondiale, onorificenza concessa ad opere della caratura della Tour Eiffel e della Statua della Libertà. Ed, in effetti, è davvero uno spettacolo poter ammirare l’elegante arco in cemento armato che attraversa, all’altezza vertiginosa di 90 metri dal pelo dell’acqua, la Gola della Salgina e ancora più emozionante è poter percorrere l’unica carreggiata della strada locale che collega il borgo di Schiers alla sua frazione, Schuders.
Arrivati a Coira, molto probabilmente stremati per la lunga giornata a guardare meraviglie, ci dirigiamo prontamente al Ristorante Drei Bünde, famoso per le bistecche di filetto, i piatti vegetariani e la carta dei vini di grande qualità, rimandando la visita alla città al giorno dopo.
Sveglia presto, colazione abbondante e passeggiata lungo i vicoli della città più antica di tutta la Svizzera, essendo stata fondata circa 3000 anni fa. Coira è, infatti, un piccolo gioiello urbano che porta sulla spalle una storia di gloria e di sangue, in quanto, grazie alla sua posizione strategica di porta di comunicazione tra Europa del Nord ed Europa del Sud, è stata sempre oggetto di sanguinose contese.
Bellissima la St. Martin Platz, splendidi i vicoli del Borgo Vecchio, ubicato in posizione sopraelevata rispetto al nucleo più recente, e affascinante il Museo Schutzbau Römische Ausgrabung che ospita i preziosi resti romani, che sono stati trovati durante gli Scavi Romani, le cui tracce si possono ammirare nel centro storico, a testimonianza dell’importanza storica della città.
Ci lasciamo Chur alle spalle e partiamo alla volta di Flims, ameno borgo immerso nella natura e situato a 20 chilometri a ovest dalla capitale che ospita sul suo territorio lo splendido Lago di Cauma, fiabesco specchio d’acqua dai colori caraibici circondato da spiagge bianche ed attrezzate. Dopo un po’ di relax speso sul lungolago, ci regaliamo uno spuntino veloce sulla terrazza del Ristorante Caumasee, lasciandoci incantare dal panorama unico.
Ripartiamo, infine, alla volta della nostra ultima meta, il villaggio di montagna di Vals, ubicato a 1250 metri s.l.m., nella cui piazza principale si possono ammirare ancora la case walser, antiche abitazioni rurali con i tetti spioventi di quarzite e il corpo centrale in legno di larice.
Facciamo una bella passeggiata per il tranquillo centro storico, respiriamo a pieni polmoni l’aria tersa e cristallina che circola da queste parti e ci dirigiamo di buon passo verso il lussuosissimo Centro Termale realizzato dal celebre architetto Peter Zumthor, che di pannelli in quarzite ne ha utilizzati ben 60.000 per piastrellare lo sfarzoso bagno termale della SPA, alimentato con l’acqua che sgorga direttamente dal sottosuolo a una temperatura di 30°C.
Dopo aver passato il pomeriggio a frollarci nelle acque salubri delle Terme ci regaliamo la nostra ultima cena nel Cantone dei Grigioni al Ganni Restaurant, piccola gemma gastronomica locale che ci frollerà anche il palato.
Percorso:
Cosa vediamo: centro storico, residenze patrizie e Chiesa di San Vittore, Campanile, Quartiere Spagnolo (Poschiavo), Chiesa di San Giovanni, Torre, Thomas-Mann-Weg (Davos), St. Martin Platz e Borgo Vecchio (Coira), case walser (Vals).
Ristoranti, osterie, cantine: Ristorante Alp Grüm (Alp Grüm), Hostaria del Borgo (Poschiavo), Monsteiner Bier (Monstein), Ristorante Drei Bünde (Coira), Ristorante Caumasee (Lago di Cauma), Ganni Restaurant (Vals)
Musei e attrazioni: Alp Grüm e Trenino Rosso del Bernina (Poschiavo - Sankt Moritz), Castello di Tarasp (Tarasp), BierVision (Monstein), Klosters, Ponte Salginatobel, Museo Schutzbau Römische Ausgrabung (Coira), Lago di Cauma (Flims), Terme di Vals (Vals).
Maggiori informazioni: sito ufficiale del Cantone dei Grigioni Turismo.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Svizzera.
La maggior parte della popolazione parla tedesco, ma di considerevoli dimensioni sono le comunità linguistiche cha parlano italiano e romancio, il dialetto svizzero che assomiglia tanto a quello friulano e un bel po’ a quelli sudtirolese e bergamasco. Del resto il cantone confina a nord con Austria e Liechtenstein e a sud-est con Lombardia e Alto Adige, e non è, quindi, difficile comprendere le origini della compresenza di più lingue.
Per quanto riguarda il romancio, il Cantone Grigioni, nella sua parte centrale, è rimasto l’unico spicchio di terra svizzera dove si parla questa antichissima lingua elvetica che nasce dall’incontro tra i Romani e i Celti ma ed è oggi a serio rischio di estinzione.
Sul suo confine occidentale, invece, il Grigioni confina con il Canton Ticino, con cui condivide, almeno per la sua parte più meridionale, l’anima mediterranea, la lingua e le tradizioni culinarie
Per il resto il Cantone dei Grigioni è un’esplosione di natura incontaminata: più del 90% del suo territorio, infatti, si estende a più di 1200 metri di altezza in un susseguirsi di lussureggianti colline, imponenti boschi e cime alpine innevate. Più di 600 sono i laghi alpini e più di 150 sono le vallate che si alternano alle oltre 900 vette, molte delle quali raggiungono altezze quasi vertiginose. Non è un caso, dunque, che proprio qui sia stato istituito, nell’ormai lontano 1914 il Parco Nazionale Svizzero, l’unico presente sul territorio elvetico, gioiello paesaggistico che custodisce esemplari floro-faunistici estremamente preziosi.
Solo natura incontaminata? Macché. Nel Grigioni ci sono anche più di 2.000 km di piste da sci e alcune tra le stazioni sciistiche svizzere più rinomate, pittoreschi borghi, monumenti straordinari e qualche tradizione culinaria che merita di essere approfondita con attenzione. Insomma, non c’è molto altro da aggiungere, se non che è arrivato il tempo di preparare la valigia e partire alla scoperta del Cantone dei Grigioni: luoghi d’interesse, città storiche, cime alpine con panorami mozzafiato e un bel po’ di sano e lussuoso relax in alcune delle località più prestigiose del mondo.
Pronti? Non dimenticate di mettere in valigia un paio di scarpe da trekking, un costume da bagno, se è estate, le racchette da neve, se è inverno, e questa mia piccola guida in cui ho raccolto tutti i consigli migliori e i suggerimenti su cosa fare e cosa vedere nel Cantone dei Grigioni, quel pezzo di Svizzera in cui la bellezza si declina in tutte le varianti.
Primo giorno: Poschiavo, Alp Grüm e Sankt Moritz
Cominciamo il nostro viaggio da quella regione del Cantone dei Grigioni che si insinua tra la provincia di Sondrio e quella di Brescia, collocazione geografica che influenza anche gli abitanti elvetici della zona, tant’è che il 90% di loro parla italiano.
Per la precisione partiamo da Poschiavo, capoluogo dell’omonima valle, piccolo e grazioso borgo e che non nasconde il suo fascino mediterraneo e si propone con il solito centro storico pittoresco, nel quale strette viuzze si intrecciano a formare un dedalo suggestivo su cui affacciano, un po’ in ordine sparso, lussuose residenze patrizie del 1700, antiche chiese, particolarmente importante sono la Chiesa tardogotica di San Vittore e il suo Campanile in stile romanico, e il quartiere spagnolo con le sue magnifiche ville costruite, alla fine dell’Ottocento, da quei cittadini immigrati in Spagna e ritornati in patria dopo aver trovato fortuna.
Ricapitoliamo: arrivo a Poschiavo, colazione abbondante nella piazza principale e passeggiata per le vie del borgo, a cui le macchine non hanno accesso, per mettere in moto gambe, stomaco e neuroni. E poi? Poi si parte alla volta di Sankt Moritz, la nostra prossima meta, lasciando la macchina nel comodo parcheggio che c’è all’ingresso della cittadina. Ci dirigiamo infatti alla stazione ferroviaria del Trenino Rosso del Bernina, gioiellino di proprietà della Ferrovia Retica che oltre essere a scartamento ridotto, caratteristica che gli permette di coprire forti pendenze senza l’ausilio della cremagliera, è anche così panoramico da essere stato inserito nel 2008 tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dall’UNESCO.
Saliamo a bordo e ci mettiamo comodi, non preoccupandoci di altro se non di guardare i panorami mozzafiato che ci circondano ovunque. Prima di arrivare a destinazione ci prendiamo una sana pausa pranzo interrompendo il nostro viaggio in quella che è in assoluto la stazione più isolata di tutta la tratta, ossia Alp Grüm, ubicata a 2091 metri s.l.m. In attesa del treno successivo si possono in ordine scattare foto al Ghiacciaio Palù che vi si para davanti agli occhi o alla Valposchiavo che si apre a ventaglio ai vostri piedi, passeggiare nei dintorni, vista l’alta presenza di sentieri escursionistici, e dare soddisfazione alle papille gustative al Ristorante Alp Grüm, dove potrete assaggiare le specialità locali e affogarle con qualche calice di corposo vino, metodo estremamente efficace per combattere il freddo.
Dopo esserci rifocillati ripartiamo con il Bernina Express e ci godiamo il resto del viaggio che ci porta a Sankt Moritz, nella Valle Engadina, uno dei più importanti comprensori sciistici svizzeri nonché meta mondana internazionale, la città elvetica, insomma, dove il lusso è la prassi e non un’eccezione, tanto che sembrano saperlo anche le vette alpine, che si alzano imperative alle spalle dell’abitato, e il sole, che splende per oltre 320 giorni l’anno rendendo l’aria frizzante proprio come lo champagne che scorre a fiumi nei sofisticati bar locali. Particolarmente suggestivo risulta essere il lago omonimo, su cui la cittadina affaccia, che in inverno è completamente ghiacciato.
Dopo l’abbuffata di sfarzo di Sankt Moritz, rientriamo a Poschiavo con il nostro amico treno e ci dirigiamo con accorata sollecitudine verso uno dei tavolini dell’Hostaria del Borgo, uno dei ristoranti più rinomati della cittadina, dove è d’obbligo assaggiare i famosi Capunet da Pusc’ciaf, caratteristici gnocchetti di spinaci da spolverare rigorosamente con un manciata di formaggio di alpeggio.grattugiato. Se non è d’alpeggio non vale, sappiatelo.
Andate a nanna presto, ché domani si parte all’alba...
Secondo giorno: Tarasp, Davos, Klosters, Salginatobel, Coira
...per percorrere il prima possibile i 90 km in direzione nord-est che ci separano dal Castello di Tarasp, padrone indiscusso della Bassa Engadina. Ecco, quando si dice ‘castello’ nella nostra mente si forma molto probabilmente l’immagine di questo grande maniero, risalente al 1200, appartenuto all’Austria fino al 1803 e completamente restaurato agli inizi del 1900, che domina dall’alto dello sperone di roccia su cui è abbarbicato le case sparse che si trovano ai suoi piedi. Spettacolare la visita che ci accompagna al suo interno, tra le sale sfarzose e le stanze nobiliari. Possente.
Finita la visita ci rimettiamo in macchina per percorrere i 65 chilometri in direzione ovest per arrivare prima a Davos, la cittadina più alta d’Europa, e poi a Monstein, dove potremo assaggiare la birra artigianale di montagna più famosa del mondo: la BierVision, prodotta, in un’antica malga riconvertita a birrificio, con l’acqua sorgiva di questa regione, luppolo svizzero originale e malto locale. Una squisitezza da sorseggiare in religioso silenzio mentre si assaggiano i prodotti tipici locali, rigorosamente artigianali, quali formaggi di malga, salumi, carni arrostite e, udite udite, golosissimo cioccolato svizzero. Tra un boccone e un sorso godetevi pure lo spettacolo scenografico che vi circonda!
Posate la forchetta che si riparte per Davos, altra “regina delle nevi” del Canton Grigioni, con i suoi 111 km di piste nere e le sue 7 aree sciistiche in grado di soddisfare gli appassionati di sport invernali di ogni età.
Davos, però, merita una visita anche per le bellezze artistico-storiche che propone, come l’antica Chiesa di San Giovanni, risalente al XIII secolo, e la sua alta Torre che spicca tra i tetti delle case. Interessante anche la Thomas-Mann-Weg, l’itinerario di circa 2,5 chilometri dedicato ai luoghi descritti ne “La Montagna Incantata” di Thomas Mann, che proprio in questi luoghi è ambientato,
Concludiamo la nostra seconda giornata di itinerario nel Cantone dei Grigioni rimettendoci in marcia verso Coira - Chur in tedesco, lingua prevalente in questa parte del territorio cantonale -, capitale del cantone.
Sono solo 70 km scarsi ma abbiamo bisogno di tempo per percorrerli tutti perché abbiamo due appuntamenti lungo il tragitto. Il primo è il pittoresco villaggio rurale di Klosters, dall’atmosfera intatta e romantica, e il secondo è il Ponte Salginatobel, capolavoro di ingegneria civile considerato un monumento mondiale, onorificenza concessa ad opere della caratura della Tour Eiffel e della Statua della Libertà. Ed, in effetti, è davvero uno spettacolo poter ammirare l’elegante arco in cemento armato che attraversa, all’altezza vertiginosa di 90 metri dal pelo dell’acqua, la Gola della Salgina e ancora più emozionante è poter percorrere l’unica carreggiata della strada locale che collega il borgo di Schiers alla sua frazione, Schuders.
Arrivati a Coira, molto probabilmente stremati per la lunga giornata a guardare meraviglie, ci dirigiamo prontamente al Ristorante Drei Bünde, famoso per le bistecche di filetto, i piatti vegetariani e la carta dei vini di grande qualità, rimandando la visita alla città al giorno dopo.
Terzo giorno: Coira, Lago di Cauma, Terme di Vals
Sveglia presto, colazione abbondante e passeggiata lungo i vicoli della città più antica di tutta la Svizzera, essendo stata fondata circa 3000 anni fa. Coira è, infatti, un piccolo gioiello urbano che porta sulla spalle una storia di gloria e di sangue, in quanto, grazie alla sua posizione strategica di porta di comunicazione tra Europa del Nord ed Europa del Sud, è stata sempre oggetto di sanguinose contese.
Bellissima la St. Martin Platz, splendidi i vicoli del Borgo Vecchio, ubicato in posizione sopraelevata rispetto al nucleo più recente, e affascinante il Museo Schutzbau Römische Ausgrabung che ospita i preziosi resti romani, che sono stati trovati durante gli Scavi Romani, le cui tracce si possono ammirare nel centro storico, a testimonianza dell’importanza storica della città.
Ci lasciamo Chur alle spalle e partiamo alla volta di Flims, ameno borgo immerso nella natura e situato a 20 chilometri a ovest dalla capitale che ospita sul suo territorio lo splendido Lago di Cauma, fiabesco specchio d’acqua dai colori caraibici circondato da spiagge bianche ed attrezzate. Dopo un po’ di relax speso sul lungolago, ci regaliamo uno spuntino veloce sulla terrazza del Ristorante Caumasee, lasciandoci incantare dal panorama unico.
Ripartiamo, infine, alla volta della nostra ultima meta, il villaggio di montagna di Vals, ubicato a 1250 metri s.l.m., nella cui piazza principale si possono ammirare ancora la case walser, antiche abitazioni rurali con i tetti spioventi di quarzite e il corpo centrale in legno di larice.
Facciamo una bella passeggiata per il tranquillo centro storico, respiriamo a pieni polmoni l’aria tersa e cristallina che circola da queste parti e ci dirigiamo di buon passo verso il lussuosissimo Centro Termale realizzato dal celebre architetto Peter Zumthor, che di pannelli in quarzite ne ha utilizzati ben 60.000 per piastrellare lo sfarzoso bagno termale della SPA, alimentato con l’acqua che sgorga direttamente dal sottosuolo a una temperatura di 30°C.
Dopo aver passato il pomeriggio a frollarci nelle acque salubri delle Terme ci regaliamo la nostra ultima cena nel Cantone dei Grigioni al Ganni Restaurant, piccola gemma gastronomica locale che ci frollerà anche il palato.
Il nostro viaggio in sintesi
Percorso:
- Poschiavo - Sankt Moritz/Sankt Moritz - Poschiavo (con treno): 80 km
- Poschiavo- Castello di Tarasp: 93 km
- Castello di Tarasp - Davos - Monstein: 65 km
- Monstein - Coira: 48 km
- Coira - Lago di Cauma (Flims): 25 km
- Lago di Cauma (Flims) - Vals: 32 km
Cosa vediamo: centro storico, residenze patrizie e Chiesa di San Vittore, Campanile, Quartiere Spagnolo (Poschiavo), Chiesa di San Giovanni, Torre, Thomas-Mann-Weg (Davos), St. Martin Platz e Borgo Vecchio (Coira), case walser (Vals).
Ristoranti, osterie, cantine: Ristorante Alp Grüm (Alp Grüm), Hostaria del Borgo (Poschiavo), Monsteiner Bier (Monstein), Ristorante Drei Bünde (Coira), Ristorante Caumasee (Lago di Cauma), Ganni Restaurant (Vals)
Musei e attrazioni: Alp Grüm e Trenino Rosso del Bernina (Poschiavo - Sankt Moritz), Castello di Tarasp (Tarasp), BierVision (Monstein), Klosters, Ponte Salginatobel, Museo Schutzbau Römische Ausgrabung (Coira), Lago di Cauma (Flims), Terme di Vals (Vals).
Maggiori informazioni: sito ufficiale del Cantone dei Grigioni Turismo.
Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Svizzera.
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