Trekking in alto Ticino: tra laghi alpini e le fortezze di Bellinzona
Siamo nel cuore delle Alpi, all’ombra di quel valico, il San Gottardo, simbolo della Svizzera e crocevia per secoli di genti e culture. Alcuni dei 130 laghi alpini che punteggiano il Canton Ticino si trovano proprio qui, nella valle Leventina, territorio antico dove si incontrano piccoli villaggi che riportano alla memoria l’antica Via delle Genti.
La biodiversità che caratterizza i paesaggi naturali di questo angolo di Svizzera è unica e si ritrova anche in molti prodotti enogastronomici affinati in quota, come il prosciutto Rapelli o il famoso formaggio Piora Dop, dall’inconfondibile sapore di pascoli alpini.
Per partire alla scoperta della Valle Leventina, potete optare per un weekend lungo con base a Bellinzona, ben collegata con le linee ferroviarie in arrivo dall’Italia, per aggiungere alla vostra vacanza all’insegna della natura, un pomeriggio tra le stradine storiche della città famosa per i suoi castelli patrimonio Unesco.
Il sentiero didattico del Lago Ritom
Funicolare (circa 5 minuti) da Ambrì (50 chilometri circa da Bellinzona, A2 uscita Ambrì-Piotta, in treno, stazione di Airolo, in bus 117-191, fermata Piotta Posta);
Percorso: 11 km, 485 m, 3 ore;
Quota: 2000 metri circa;
Punti di ristoro: presenti sui sentieri.
Celebre per la sua biodiversità e con un microclima che la rende favorevole a moltissime specie biologiche, la Val Piora offre diversi sentieri, semplici o più impegnativi, che portano alla scoperta di un territorio ricco di corsi d’acqua, bacini lacustri e bolle. Il giro completo dei tre laghi, Ritom, Tom e Cadagno (12 km, 780 m, circa 5 ore), può risultare molto impegnativo, ma una buona alternativa per esplorare l’ecosistema di questa valle è il sentiero didattico del Ritom.
La sola salita con la funicolare Ritom-Piora è di se una vera sorpresa, realizzata nel 1921 con una pendenza dell’87,8%, è una delle più ripide al mondo. Da qui, in poco meno di dieci minuti si arriva alla diga del Ritom, costruita tra il 1914 e il 1920 grazie alla caduta utile di quasi 900 metri; ad oggi la centrale idroelettrica con i quattro gruppi generatori garantisce una potenza di 44 MW e una produzione che corrisponde all’8% dell’energia consumata annualmente per la trazione dei treni in Svizzera. Dalla diga si prosegue lungo il sentiero didattico sulla sponda boscosa, che consente di ammirare molti esemplari di alberi come il larice, il pino cembro, l’ontano verde, e piante come la pinguicola.
Per arrivare al lago di Cadagno si può deviare su sentieri più impegnativi per dislivello, che regalano vedute panoramiche dall’alto, oppure proseguire lungo il sentiero didattico fino al Centro di Biologia Alpina, realizzato nel 1994 dal Canton Ticino in collaborazione con le Università di Zurigo e di Ginevra, il contributo dell’Università della Svizzera italiana e della scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e la cooperazione dei Boggesi di Piora. L’obiettivo è quello di studiare il delicato quanto unico ecosistema del lago promuovendo laboratori che accolgono ogni anno attività di ricerca come ci spiega Raffaele Peduzzi, massimo esperto delle meraviglie microbiologiche della Val Piora.
Il lago di Cadagno è infatti un raro esempio del fenomeno noto come meromissi, in cui strati d’acqua si soprappongono all’interno di un bacino lacustre, senza mescolarsi. Questo avviene perché nello strato inferiore si deposita acqua più densa e priva di ossigeno, scaturita da rocce di dolomia, mentre sopra si posiziona un’acqua più leggera, ricca di ossigeno, proveniente da rocce granitiche, che permette di bloccare i batteri tossici del fondo del lago e mantenere l’acqua in superficie ricca di vita. Il risultato è il colore rosa che, seppur a pelo d’acqua non visibile, caratterizza lo strato che fa da separatore tra il fondo del lago e la superficie.
Dal Centro di Biologia Alpina è possibile seguire un sentiero didattico sui microorganismi della Val Piora (1 ora, in piano, 3/4 km) oppure visitare l’Alpe Piora per scoprire i segreti di due produzioni di qualità. Grazie a un progetto nato una decina di anni fa, il crudo Rapelli affina proprio qui, in due cantine di ricavate negli spazi di due antiche barchesse del Cinquecento: 7200 forme, controllate meticolosamente ogni giorno per garantire il giusto di umidità e conservazione. Con una superficie di 3500 ettari, 250 mucche e un rigido protocollo di diritto di pascolo, qui si produce anche uno dei fiori all’occhiello della gastronomia svizzera, il formaggio Piora, una Dop che deve la sua peculiarità al sapore del latte crudo che richiama i profumi dei pascoli alpini così caratteristici per la loro biodiversità di erbe e fiori.
Si può fare ritorno alla diga del Ratom costeggiando il lago sulla sponda opposta, la strada è sterrata, più veloce ma sempre panoramica.
Informazioni:
Funicolare Ritom: www.ritom.ch
Centro di Biologia Alpina: www.cadagno.ch
Il lago Tremorgio
Teleferica (circa 10 minuti) da Rodi (50 chilometri circa da Bellinzona, A2 uscita Quinto-Rodi-Dalpe, in treno, stazione di Ambrì-Piotta, in bus 117-191, fermata Rodi Posta);
Giro del lago: 2,8 km in piano, circa 40 minuti, quota 2000 circa;
Sentiero del Campolungo: 5,8 km, dislivello di 440 m, circa 2 ore e mezzo, quota 2257;
Punti di ristoro: presenti sui sentieri.
Con la sua forma rotonda, l’ipnotico colore blu e verde e il contorno di montagne aguzze, il lago di Tremorgio pare quasi il cratere di un vulcano o di un meteorite. Di certo, la conformazione delle rocce tutt’intorno contribuisce da sempre ad alimentare queste teorie, un mix di dolomia e granito che dà vita a un panorama roccioso spettacolare. Per salire in quota si usa la teleferica – la centrale idroelettrica che si trova ai piedi dell’impianto è una delle più vecchie della Leventina – e in pochi minuti si arriva alla Capanna Tremorgio, un ristorante con terrazza per una gustosa pausa a suon di polenta e salumi tipici (attivi anche due dormitori da 14 e 20 posti e un appartamento con 8 posti letto).
Il lago Tremorgio è ideale per una semplice passeggiata di puro relax lungo il sentiero ad anello che circonda il lago, oppure si può optare per una salita più impegnativa che segue il percorso geoturistico del Campolungo e porta in quota 2257 metri, alla capanna Leìt. Tutto il sentiero è corredato da pannelli didattici che spiegano la biodiversità del territorio.
Informazioni:
Teleferica del Tremorgio www.aet.ch/tremorgio
Capanna Tremorgio: www.capannatremorgio.ch
I castelli di Bellinzona
Per concludere il weekend, consigliamo infine una sosta nel centro di Bellinzona tra le antiche contrade della città fortificata dai duchi di Milano e la visita di almeno uno dei castelli Patrimonio Unesco. Insieme a Sasso Corbaro e Montebello, Castelgrande compone la rosa difensiva della città, ideata per fermare l’avanzata dei confederati. Dal centro cittadino, un ascensore scavato nella roccia porta direttamente all’accesso delle mura difensive. Si tratta del primo insediamento umano sull’altura di San Michele e solo nel Trecento assunse il nome attuale. Due le Torri che aggettano sull’altura, la torre Nera (28 metri) che ospita un’escape room e quella bianca (27 metri) dal cui belvedere si può godere di una vista impareggiabile sulla valle.
Prendetevi del tempo per rilassarvi nel parco che si stende tutt’intorno e fare il giro lungo le mura del Castello, prima di rientrare in città da una piacevole stradina che porta dritti nella piazza del comune.
Uffici Turistici
Per informazioni turistiche sulla destinazione, oltre al sito di Svizzera Turismo (https://www.myswitzerland.com/it-it/) potete consultare TicinoTurismo https://www.ticino.ch/it/ (Bellinzona, tel. +41 (0)91 8257056) e l’Organizzazione Turistica Regionale Bellinzonese e Alto Ticino https://www.bellinzonese-altoticino.ch/ (Bellinzona, tel. +41 (0)91 8252131)
Per viaggiare in Ticino un’ottima soluzione è rappresentata da Ticino Ticket grazie al quale chi pernotta in uno dei 500 tra hotel, ostelli della gioventù o campeggi, può muoversi liberamente sui mezzi pubblici di tutto il Canton Ticino. È inoltre possibile usufruire di agevolazioni su impianti di risalita e crociere nel bacino lacustre.
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