Tour di 5 giorni nel Cilento: dove andare e cosa vedere
Nel 2019 avevamo visitato il meraviglioso Cilento nell’ambito di un educational tour - Cilento Destination - improntato essenzialmente sulla scoperta di un generoso compendio enogastronomico abbinato alle attrattive costiere, con brevi incursioni nell’entroterra caratterizzato dalle sinuose asperità del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Perle architettoniche ci erano e sono tuttora rimaste nel cuore, una fra tutte la Certosa di San Lorenzo a Padula.
Nel 2020 il richiamo di questa terra ci ha indotto a tornare, per completare una visione complessiva in cui la scansione culturale ha lasciato il posto a un’attiva interazione fra avventore e Cilento dall’esclusivo punto di vista naturalistico e storico. Sì, perché fare turismo qui ha un significato che trascende la mera fruizione di servizi e strutture ricettive, declinandosi in maniera versatile in pura immersione nel territorio. Si ha così l’occasione di instaurare con esso un dialogo costituito da affioranti affinità e coinvolgimento fisico per un intrattenimento a tutto tondo.
Ideale a questo proposito seguire un itinerario di cinque giorni tagliato su misura tanto per il singolo turista quanto per la coppia in viaggio o per la famiglia. Tanti i possibili punti d’appoggio dove potersi ristorare e riposare, ma una delle soluzioni adottabili risulta certamente il B&B nel quale poter pernottare comodamente e consumare una colazione corposa prima di mettersi in cammino. A Piaggine - riconosciuto ufficialmente il 14 luglio 2020 Comune Ciclabile grazie alla molteplicità delle sue agevoli piste percorribili sia in mountain bike che in e-bike - è consigliatissimo l’Antico Frantoio. Si tratta di un bed&breakfast di sole cinque camere derivato, come recita la denominazione, da un vecchio frantoio. Il proprietario Claudio Salerno ha affrontato una ristrutturazione lunga anni, pervenendo alla presentazione di un ambiente accogliente, rustico, fresco e dall’appeal famigliare.
E allora pronti, partenza, via. Da Piaggine comincia un’incursione nel Cilento favolistico rappresentato da fiumi cristallini, spettacolari dirupi dipinti di verde e docili aperture fra le creste rocciose del più indomito hinterland. Pochi chilometri ed eccoci a Sacco, caratteristico borgo il cui principale volano coincide con le invidiabili Gole del Sammaro, raggiungibili percorrendo un sentiero sterrato alla portata tanto degli adulti quanto dei più giovani.
Una lunga e corroborante camminata fa da intro all’accesso a questo affascinante luogo di pace dove soltanto l’eco delle limpide acque del Sammaro cattura l’attenzione. È un posto stupendo che può tranquillamente rivaleggiare con le location neozelandesi scelte da Peter Jackson per realizzare la sua trilogia de Il Signore degli Anelli.
Dai colori dell’acqua e delle rocce biancastre occorre tuttavia affrancarsi dopo non più di mezza giornata e dirigersi verso uno dei borghi fantasma maggiormente conosciuti in Italia. Parliamo della silente Roscigno Vecchia, il cui abbraccio malinconico ci stringe calorosamente tentando di trattenere chiunque vi si rechi in visita. Piuttosto taciturno è colui che dal 1997 si conosce come l’unico residente dell’ex paese. Giuseppe Spagnuolo ha i connotati sinceri del personaggio fuori dagli schemi e nel tempo ha saputo configurarsi quale co-attrazione in simbiosi con Roscigno. Lo si ritrova seduto su una panchina all’ombra delle fronde più folte, al riparo dal sole delle più cocenti giornate. Barba bianca, pipa in bocca e fiasca di vino ai piedi, intrattiene i turisti curiosi di conoscerne la storia, raccontando aneddoti legati a quel posto vagamente spettrale ma di abbacinante bellezza, laddove sono stati anche girate alcune sequenze di film di Sergio Leone e Mario Martone. Ah, un’ultima cosa: non tentate di capire quanti anni possa avere il signor Giuseppe, tanto la sua età non ve la svelerà mai.
Procedendo verso nord si arriva a Sant’Angelo a Fasanella, piccola aggregazione di case che ospita in tutto 600 anime. L’abitato è famoso per il notevole numero di chiese: c’è chi dice che ve ne siano tredici, chi sedici, chi addirittura più di venti. Relativamente a questo dato puramente quantitativo, Sant’Angelo può vantare un’eccellenza della cristianità, vale a dire l’incredibile Grotta Santuario di San Michele Arcangelo, una caverna in cui nell’XI secolo i monaci benedettini gettarono le basi per professare il culto cristiano nel territorio. Difficilmente si ha l’opportunità di saggiare cotanta sacralità nel ventre materno di una montagna, che tanto affettuosamente e gelosamente serba un autentico Patrimonio Mondiale UNESCO. Di sera, poi, ammirare l’esterno del Santuario e il suo vetusto campanile incastonato nella roccia è un’esperienza che trasuda romanticismo e poesia.
Diversificare è la parola d’ordine che può veramente ravvivare una breve vacanza, e così il secondo giorno l’itinerario annovera una tappa imperdibile e… ipogea. Se avete già avuto modo di emozionarvi con le fantastiche grotte di Pertosa Auletta, le concrezioni di Castelcivita aggiungono ulteriore fervido pathos al viaggio. Il complesso speleologico è organizzato in tre distinti segmenti (turistico, speleo amatoriale e speleo professionale) che danno viva voce a una natura loquace, capace di confermarsi con vigore architetto perfetto, paziente e instancabilmente creativo.
Poco distante vi apre le sue porte il grazioso borgo di Controne, in cui si coltiva la quint’essenza della dieta mediterranea, il fagiolo, da anni ormai un solido presidio Slow Food che ha una propria sagra dedicata ogni anno. Si resti comunque ancorati all’idea della natura da vivere, e ci si diriga dritto dritto in località Ponte Paestum per passare un intenso pomeriggio nel Parco Turistico delle Sorgenti. Tale struttura, completamente ecosostenibile, si colloca sulle rive del Calore, un limpido fiume che in quel preciso tratto si può letteralmente bere. Il Parco è concepito per produrre svago all’aria aperta, perciò se avete bambini dovete approfittarne per provare l’ebbrezza di nuotare nel fresco corso d’acqua, sotto le cascate, praticare canottaggio, fare acqua trekking con i piedi immersi oppure sfruttare l’area pic-nic e il camping dove montare tenda e dormirvi in totale sicurezza.
Camminare fa bene al cuore e alle gambe, figurarsi scalare una montagna! Magari è bene iniziare a bissare non più di qualche chilometro in salita, zaino in spalla e boraccia sempre a portata di mano, specialmente se il sole picchia. Dal paese di Sanza uno dei boscosi versanti del Monte Cervati - la vetta più alta della Campania con i suoi 1.899 metri s.l.m. - riserva un sentiero serpeggiante la cui destinazione è l’Inghiottitoio di Vallivona, un tunnel artificiale di 500 metri scavato nella roccia, peraltro l’unico accessibile in Europa. Per attraversarlo occorre coprirsi bene (l’escursione termica dall’interno all’uscita registra ben 12°C) e munirsi di torcia per affrontare il buio pesto. Il passaggio sfocia in un’incantevole forra dal particolare microclima che ha dato adito nei millenni alla crescita di vegetazione rampicante e spontanea. È certo che vi sentirete i protagonisti del masterpiece letterario Viaggio al centro della Terra di Jules Verne. Il Cervati regala indubbiamente panorami mozzafiato e le stradine sterrate che ne segnano i suoi lati appaiono molto ben segnalati, percorribili sia a piedi che in e-bike.
Può mancare un parco avventura in terra cilentana? A Rofrano ce n’è uno molto ben attrezzato, il Parco Avventura Piano della Croce, coacervo di divertimenti come ad esempio il suo fiore all’occhiello, il percorso sospeso fra gli alberi diviso per livelli di difficoltà. Imbragati e dotati di apposito caschetto, cimentatevi in questa prova di forza, abilità, agilità e intelligenza.
Il giorno seguente tenetevi un po’ di sana adrenalina per riversarla sul lago artificiale nel cuore dell’Oasi del fiume Alento, ubicata in località Piano della Rocca presso Prignano Cilento. Il Parco si estende per 500 ettari, completamente attrezzato per lo svolgersi di attività sportive e ricreative. Noi consigliamo di solcare le acque lacustri con la canoa, sebbene si possa fare tanto altro, in particolare laboratori didattici ed esperienze outdoor di gruppo.
Risparmiate le energie poiché ne avrete bisogno per esplorare l’ambientazione unica delle splendide Gole del Calore dove, pensate, potrete sperimentare il vostro grado di resistenza facendo trekking o canyoning, oppure kayak. Fatto questo, c’è ancora tempo per una rapida escursione a Felitto, fra i suoi graziosi vicoli e le stradine strette che odorano di antico.
Un’ultima giornata più riposante e contemplativa potrete passarla saltando con disinvoltura da un paese all’altro, e in Cilento ce ne sono di caratteristici. C’è San Giovanni, amena frazione di Stella Cilento che esprime una bellezza fatta di scorci urbani seducenti, incorniciati da panorami appaganti. San Mauro Cilento racconta il suo antico Carnevale tramite un museo costellato di abiti e maschere un po’ inquietanti a dire il vero, ma interessanti ai massimi livelli. Il paese che degnamente fa calare il sipario sul vostro viaggio è Roccagloriosa, un borgo di pace, di orizzonti silenti e di case che quasi arrivano a baciarsi, separate solamente da stretti vicoli d’aura antica. Il borgo ha una connotata valenza storica e il Parco Archeologico ne è una tangibile testimonianza.
Nel 2020 il richiamo di questa terra ci ha indotto a tornare, per completare una visione complessiva in cui la scansione culturale ha lasciato il posto a un’attiva interazione fra avventore e Cilento dall’esclusivo punto di vista naturalistico e storico. Sì, perché fare turismo qui ha un significato che trascende la mera fruizione di servizi e strutture ricettive, declinandosi in maniera versatile in pura immersione nel territorio. Si ha così l’occasione di instaurare con esso un dialogo costituito da affioranti affinità e coinvolgimento fisico per un intrattenimento a tutto tondo.
Ideale a questo proposito seguire un itinerario di cinque giorni tagliato su misura tanto per il singolo turista quanto per la coppia in viaggio o per la famiglia. Tanti i possibili punti d’appoggio dove potersi ristorare e riposare, ma una delle soluzioni adottabili risulta certamente il B&B nel quale poter pernottare comodamente e consumare una colazione corposa prima di mettersi in cammino. A Piaggine - riconosciuto ufficialmente il 14 luglio 2020 Comune Ciclabile grazie alla molteplicità delle sue agevoli piste percorribili sia in mountain bike che in e-bike - è consigliatissimo l’Antico Frantoio. Si tratta di un bed&breakfast di sole cinque camere derivato, come recita la denominazione, da un vecchio frantoio. Il proprietario Claudio Salerno ha affrontato una ristrutturazione lunga anni, pervenendo alla presentazione di un ambiente accogliente, rustico, fresco e dall’appeal famigliare.
Da Piaggine alle Gole del Sammaro
E allora pronti, partenza, via. Da Piaggine comincia un’incursione nel Cilento favolistico rappresentato da fiumi cristallini, spettacolari dirupi dipinti di verde e docili aperture fra le creste rocciose del più indomito hinterland. Pochi chilometri ed eccoci a Sacco, caratteristico borgo il cui principale volano coincide con le invidiabili Gole del Sammaro, raggiungibili percorrendo un sentiero sterrato alla portata tanto degli adulti quanto dei più giovani.
Una lunga e corroborante camminata fa da intro all’accesso a questo affascinante luogo di pace dove soltanto l’eco delle limpide acque del Sammaro cattura l’attenzione. È un posto stupendo che può tranquillamente rivaleggiare con le location neozelandesi scelte da Peter Jackson per realizzare la sua trilogia de Il Signore degli Anelli.
Roscigno Vecchia
Dai colori dell’acqua e delle rocce biancastre occorre tuttavia affrancarsi dopo non più di mezza giornata e dirigersi verso uno dei borghi fantasma maggiormente conosciuti in Italia. Parliamo della silente Roscigno Vecchia, il cui abbraccio malinconico ci stringe calorosamente tentando di trattenere chiunque vi si rechi in visita. Piuttosto taciturno è colui che dal 1997 si conosce come l’unico residente dell’ex paese. Giuseppe Spagnuolo ha i connotati sinceri del personaggio fuori dagli schemi e nel tempo ha saputo configurarsi quale co-attrazione in simbiosi con Roscigno. Lo si ritrova seduto su una panchina all’ombra delle fronde più folte, al riparo dal sole delle più cocenti giornate. Barba bianca, pipa in bocca e fiasca di vino ai piedi, intrattiene i turisti curiosi di conoscerne la storia, raccontando aneddoti legati a quel posto vagamente spettrale ma di abbacinante bellezza, laddove sono stati anche girate alcune sequenze di film di Sergio Leone e Mario Martone. Ah, un’ultima cosa: non tentate di capire quanti anni possa avere il signor Giuseppe, tanto la sua età non ve la svelerà mai.
Sant’Angelo a Fasanella e le sue chiese
Procedendo verso nord si arriva a Sant’Angelo a Fasanella, piccola aggregazione di case che ospita in tutto 600 anime. L’abitato è famoso per il notevole numero di chiese: c’è chi dice che ve ne siano tredici, chi sedici, chi addirittura più di venti. Relativamente a questo dato puramente quantitativo, Sant’Angelo può vantare un’eccellenza della cristianità, vale a dire l’incredibile Grotta Santuario di San Michele Arcangelo, una caverna in cui nell’XI secolo i monaci benedettini gettarono le basi per professare il culto cristiano nel territorio. Difficilmente si ha l’opportunità di saggiare cotanta sacralità nel ventre materno di una montagna, che tanto affettuosamente e gelosamente serba un autentico Patrimonio Mondiale UNESCO. Di sera, poi, ammirare l’esterno del Santuario e il suo vetusto campanile incastonato nella roccia è un’esperienza che trasuda romanticismo e poesia.
Diversificare è la parola d’ordine che può veramente ravvivare una breve vacanza, e così il secondo giorno l’itinerario annovera una tappa imperdibile e… ipogea. Se avete già avuto modo di emozionarvi con le fantastiche grotte di Pertosa Auletta, le concrezioni di Castelcivita aggiungono ulteriore fervido pathos al viaggio. Il complesso speleologico è organizzato in tre distinti segmenti (turistico, speleo amatoriale e speleo professionale) che danno viva voce a una natura loquace, capace di confermarsi con vigore architetto perfetto, paziente e instancabilmente creativo.
Controne e il fiume Calore
Poco distante vi apre le sue porte il grazioso borgo di Controne, in cui si coltiva la quint’essenza della dieta mediterranea, il fagiolo, da anni ormai un solido presidio Slow Food che ha una propria sagra dedicata ogni anno. Si resti comunque ancorati all’idea della natura da vivere, e ci si diriga dritto dritto in località Ponte Paestum per passare un intenso pomeriggio nel Parco Turistico delle Sorgenti. Tale struttura, completamente ecosostenibile, si colloca sulle rive del Calore, un limpido fiume che in quel preciso tratto si può letteralmente bere. Il Parco è concepito per produrre svago all’aria aperta, perciò se avete bambini dovete approfittarne per provare l’ebbrezza di nuotare nel fresco corso d’acqua, sotto le cascate, praticare canottaggio, fare acqua trekking con i piedi immersi oppure sfruttare l’area pic-nic e il camping dove montare tenda e dormirvi in totale sicurezza.
La zona del Monte Cervati
Camminare fa bene al cuore e alle gambe, figurarsi scalare una montagna! Magari è bene iniziare a bissare non più di qualche chilometro in salita, zaino in spalla e boraccia sempre a portata di mano, specialmente se il sole picchia. Dal paese di Sanza uno dei boscosi versanti del Monte Cervati - la vetta più alta della Campania con i suoi 1.899 metri s.l.m. - riserva un sentiero serpeggiante la cui destinazione è l’Inghiottitoio di Vallivona, un tunnel artificiale di 500 metri scavato nella roccia, peraltro l’unico accessibile in Europa. Per attraversarlo occorre coprirsi bene (l’escursione termica dall’interno all’uscita registra ben 12°C) e munirsi di torcia per affrontare il buio pesto. Il passaggio sfocia in un’incantevole forra dal particolare microclima che ha dato adito nei millenni alla crescita di vegetazione rampicante e spontanea. È certo che vi sentirete i protagonisti del masterpiece letterario Viaggio al centro della Terra di Jules Verne. Il Cervati regala indubbiamente panorami mozzafiato e le stradine sterrate che ne segnano i suoi lati appaiono molto ben segnalati, percorribili sia a piedi che in e-bike.
Può mancare un parco avventura in terra cilentana? A Rofrano ce n’è uno molto ben attrezzato, il Parco Avventura Piano della Croce, coacervo di divertimenti come ad esempio il suo fiore all’occhiello, il percorso sospeso fra gli alberi diviso per livelli di difficoltà. Imbragati e dotati di apposito caschetto, cimentatevi in questa prova di forza, abilità, agilità e intelligenza.
Il fiume Alento e le gole del Calore
Il giorno seguente tenetevi un po’ di sana adrenalina per riversarla sul lago artificiale nel cuore dell’Oasi del fiume Alento, ubicata in località Piano della Rocca presso Prignano Cilento. Il Parco si estende per 500 ettari, completamente attrezzato per lo svolgersi di attività sportive e ricreative. Noi consigliamo di solcare le acque lacustri con la canoa, sebbene si possa fare tanto altro, in particolare laboratori didattici ed esperienze outdoor di gruppo.
Risparmiate le energie poiché ne avrete bisogno per esplorare l’ambientazione unica delle splendide Gole del Calore dove, pensate, potrete sperimentare il vostro grado di resistenza facendo trekking o canyoning, oppure kayak. Fatto questo, c’è ancora tempo per una rapida escursione a Felitto, fra i suoi graziosi vicoli e le stradine strette che odorano di antico.
Tra i borghi ameni del Cilento
Un’ultima giornata più riposante e contemplativa potrete passarla saltando con disinvoltura da un paese all’altro, e in Cilento ce ne sono di caratteristici. C’è San Giovanni, amena frazione di Stella Cilento che esprime una bellezza fatta di scorci urbani seducenti, incorniciati da panorami appaganti. San Mauro Cilento racconta il suo antico Carnevale tramite un museo costellato di abiti e maschere un po’ inquietanti a dire il vero, ma interessanti ai massimi livelli. Il paese che degnamente fa calare il sipario sul vostro viaggio è Roccagloriosa, un borgo di pace, di orizzonti silenti e di case che quasi arrivano a baciarsi, separate solamente da stretti vicoli d’aura antica. Il borgo ha una connotata valenza storica e il Parco Archeologico ne è una tangibile testimonianza.
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