Cosa vedere in un giorno a Carrara, la cittą del marmo
Il suo simbolo è la ruota, che ricorda il sistema per trasportare il marmo che ha reso famosa la provincia di Carrara. La città, che differiva dalla vicina Massa per le diverse condizioni economiche che le connotavano - più ricca Carrara per l'attività estrattiva delle cave, meno abbiente la seconda legata ad una economia prettamente agricola tale da influenzarne anche il nome (Massa, da masseria) - lega la sua storia alla lavorazione del marmo e alla sua vocazione ghibellina.
Solo tre infatti, sono le chiese che si possono visitare in città. Pochissime, considerando la loro diffusione nel resto della Toscana (a Lucca sono 20), ma importanti, ad iniziare dal Duomo, completamente realizzato in marmo. Per costruirlo sono serviti 3 secoli ed i finanziamenti delle famiglie più influenti e ricche grazie all'attività estrattiva. Per sottolinearne il potere laico, l'entrata dell'edificio non è stata ricavata in fondo alla navata centrale ma su un fianco, di fronte al Comune. Il legame con le cave emerge nei particolari degli edifici della città, dove gli inserti architettonici tesi a sottolineare il disegno di porte e finestre sono realizzati in marmo. Il richiamo della città e del suo territorio è influenzato dalla vicinanza al mare che ha prodotto il proliferare, lungo la costa, degli stabilimenti balneari entrati nella storia della Versilia, e delle Alpi.
I fianchi delle Apuane, scavate dall'attività estrattiva, sono costellati anche da località note per altro. E' il caso di Colonnata, incastonata fra le cave e famosa per la produzione del lardo, prodotto all'interno di una ventina di larderie.
Il richiamo principale della Provincia è comunque legato in particolar modo alle cave di marmo visitabili - 82 fino ad ora quelle scavate - attraverso i percorsi in jeep organizzati. Ogni cava ha un numero, un nome ed una particolarità legata alle venature del marmo, indice di qualità e prezzi diversi. La visita alle cave di marmo può assumere contorni diversi in base al tipo di curiosità da soddisfare. Le possibilità sono tante, dalle visite guidate in jeep, ai corsi di scultura creativa, all'aperitivo in cava durante il tramonto, al trekking. Basta scegliere. Le visite a bordo delle comode jeep 4x 4, partono dalla località La Piana, dove le guide illustrano la storia delle cave e delle modalità di estrazione. Da li si sale grazie alla potenza dei mezzi che non temono le asperità del terreno e all'abilità delle guide sugli stessi percorsi usati dai camion che trasportano il marmo.
Tornando a Carrara, dal centro della città si arriva sino al CAP il Centro Arti Plastiche, il nuovo museo di arte contemporanea, allestito nell’ex Convento di San Francesco, dove sono esposte le opere acquisite dalle varie Biennali Internazionali di Scultura. La struttura va ad aggiungersi al Museo del Marmo, dedicato alla memoria storica delle diverse fasi di produzione e lavorazione del marmo.
In Piazza Gramsci, conosciuta come Piazza d'Armi, troneggia il monumento dal titolo "Cararia", nome latino di Carrara, che raffigura Alberto Meschi, sindacalista, in compagnia ed in atteggiamento di difesa di un gruppo di cavatori, accompagnati da alcuni bambini e da una donna. Meschi guidò le lotte sindacali dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia nella ricerca di condizioni migliori di lavoro. Il monumento ricorda i risultati ottenuti, in particolare il miglioramento dell'orario di lavoro, trasformato per i cavatori in 6 ore e mezzo e per i minatori in 6.
Il Duomo
Solo tre infatti, sono le chiese che si possono visitare in città. Pochissime, considerando la loro diffusione nel resto della Toscana (a Lucca sono 20), ma importanti, ad iniziare dal Duomo, completamente realizzato in marmo. Per costruirlo sono serviti 3 secoli ed i finanziamenti delle famiglie più influenti e ricche grazie all'attività estrattiva. Per sottolinearne il potere laico, l'entrata dell'edificio non è stata ricavata in fondo alla navata centrale ma su un fianco, di fronte al Comune. Il legame con le cave emerge nei particolari degli edifici della città, dove gli inserti architettonici tesi a sottolineare il disegno di porte e finestre sono realizzati in marmo. Il richiamo della città e del suo territorio è influenzato dalla vicinanza al mare che ha prodotto il proliferare, lungo la costa, degli stabilimenti balneari entrati nella storia della Versilia, e delle Alpi.
La visita alle Cave
I fianchi delle Apuane, scavate dall'attività estrattiva, sono costellati anche da località note per altro. E' il caso di Colonnata, incastonata fra le cave e famosa per la produzione del lardo, prodotto all'interno di una ventina di larderie.
Il richiamo principale della Provincia è comunque legato in particolar modo alle cave di marmo visitabili - 82 fino ad ora quelle scavate - attraverso i percorsi in jeep organizzati. Ogni cava ha un numero, un nome ed una particolarità legata alle venature del marmo, indice di qualità e prezzi diversi. La visita alle cave di marmo può assumere contorni diversi in base al tipo di curiosità da soddisfare. Le possibilità sono tante, dalle visite guidate in jeep, ai corsi di scultura creativa, all'aperitivo in cava durante il tramonto, al trekking. Basta scegliere. Le visite a bordo delle comode jeep 4x 4, partono dalla località La Piana, dove le guide illustrano la storia delle cave e delle modalità di estrazione. Da li si sale grazie alla potenza dei mezzi che non temono le asperità del terreno e all'abilità delle guide sugli stessi percorsi usati dai camion che trasportano il marmo.
Altre attrazioni da non perdere
Tornando a Carrara, dal centro della città si arriva sino al CAP il Centro Arti Plastiche, il nuovo museo di arte contemporanea, allestito nell’ex Convento di San Francesco, dove sono esposte le opere acquisite dalle varie Biennali Internazionali di Scultura. La struttura va ad aggiungersi al Museo del Marmo, dedicato alla memoria storica delle diverse fasi di produzione e lavorazione del marmo.
In Piazza Gramsci, conosciuta come Piazza d'Armi, troneggia il monumento dal titolo "Cararia", nome latino di Carrara, che raffigura Alberto Meschi, sindacalista, in compagnia ed in atteggiamento di difesa di un gruppo di cavatori, accompagnati da alcuni bambini e da una donna. Meschi guidò le lotte sindacali dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia nella ricerca di condizioni migliori di lavoro. Il monumento ricorda i risultati ottenuti, in particolare il miglioramento dell'orario di lavoro, trasformato per i cavatori in 6 ore e mezzo e per i minatori in 6.