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I portici di Bologna dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO

I portici di Bologna sono Patrimonio dell’Umanità dichiarato dall’UNESCO. L’ufficialità è arrivata mercoledì 28 luglio 2021 e riguarda l'iscrizione per la città e i suoi portici tra i siti della World Heritage list, emersa nel corso della seduta del 44° Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Fuzhou, in Cina.
A Bologna era una notizia attesa da tempo. D’altronde, con un reticolo di 62 km totali di portici, di cui oltre 40 nel solo centro storico, l’importanza di questo sistema di percorsi coperti va al di là del solo aspetto architettonico, ma è a tutti gli effetti un modello sociale e uno stile di vita urbano dove gli spazi religiosi e civili e le abitazioni delle diverse classi sociali sono perfettamente integrate; i portici sono un punto d’incontro tra lo spazio pubblico e quello privato, perfettamente funzionale sia in estate che in inverno.

Con il caldo, infatti, i portici proteggono dal solleone grazie alla loro ombra; con il brutto tempo, invece, offrono riparo dalla pioggia e dalla neve, oltre a essere da sempre la migliore isola pedonale possibile, adiacente – seppure “lontana” – dal traffico cittadino.

La storia dei portici a Bologna si perde nel tempo; basti pensare che nel 1288 fu definito l'obbligo di costruzione negli Statuti Comunali, e nei secoli a seguire queste strutture si sono sviluppate ed evolute in forme anche nuove. Se in centro troviamo solitamente i portici più antichi, in alcuni quartieri più recenti sono spesso riproposti come modello urbano nei vicoli, nelle piazze, nei viali e nelle corti.
Un tour tra i portici più belli di Bologna non può prescindere dal portico dei Servi, che è anche il più largo in città: fu progettato dall’architetto Antonio di Vincenzo e vanta anche il curioso primato della costruzione più lenta, visto che le prime pietre furono posate nel 1393, ma fu terminato solo cinquecento anni più tardi, nel XIX secolo, con la realizzazione del quadriportico tutt’ora esistente davanti alla facciata della Basilica di Santa Maria dei Servi su progetto di Giuseppe Modonesi, che per l’occasione fece demolire la chiesa di San Tommaso.

Il più famoso è però quello di San Luca, che detiene il record di portico più lungo del mondo, visto che collega la città con il Colle della Guardia, dove si trova il Santuario della Madonna di San Luca: il cammino coperto misura quasi 4 km (3.796 metri per la precisione) ed è composto da 666 arcate (di questo numero “particolare” ne parliamo anche nell’articolo dedicato ai sette segreti di Bologna), così suddivise: 316 archi per il cammino in piano da Porta Saragozza fino all’Arco del Meloncello, e poi 350 arcate in salita dal Meloncello fino al santuario.
Anche il vicino Stadio Renato dall’Ara, inaugurato nel 1927, riprende il concetto delle arcate e lungo il lato di via Pietro de Coubertin è affiancato dal porticato che si unisce, a sud, a quello di via Saragozza e prosegue per San Luca.

Vuoi visitare Bologna? Leggi anche il nostro articolo dedicato a cosa vedere a Bologna in due giorni.
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