Il Parco Naturale dell'Altmuhltal in Baviera: la ciclabile e cosa vedere
Un centinaio di chilometri a nord di Monaco di Baviera si trova un vero e proprio paradiso per chi ama le escursioni in bici e canoa, il trekking e anche per chi siede volentieri a tavola. È il Parco Naturale dell’Altmühltal dove si può andare anche a caccia di…dinosauri e fossili (sì, avete letto bene!).
Il territorio geografico è quello della Franconia bavarese dove il Naturpark Altmühltal, 3 mila km quadrati all’incirca, si sviluppa attorno al fiume Altmühl, al canale Meno-Danubio e ai contrafforti del massiccio del Giura.
Con oltre 800 km di piste ciclabili è una delle destinazioni preferite dagli appassionati delle due ruote così come da chi si diverte a navigare per fiumi in canoa, passeggiare zaino in spalla o andare alla scoperta di storia antica: qui, d’altronde, si trova un tratto della Limestraße che ripercorre il limes romano, confine nord dell’impero verso le popolazioni germaniche. Ma nel cuore verde della Baviera, dove tutto è improntato alla sostenibilità e al biologico (dai materiali di costruzione ai prodotti enogastronomici), c’è molto di più: il parco è infatti una finestra aperta sull’era geologica del Giurassico oltre che patria dell’Archaeopteryx e altri fossili rari. Sentieri escursionistici accompagnano da una cittadina all’altra, lungo tracciati costantemente a contatto con la natura, fra castelli antichi, abbazie e splendidi palazzi. Germania? Ja, naturlich!
Dall’aeroporto di Monaco di Baviera, in due ore di treno si raggiunge la stazione ferroviaria di Kinding, grazioso villaggio che è anche (una) porta d’accesso al Parco Naturale dell’Altmühltal. Il foliage autunnale è già un tripudio di mille sfumature, un vero spettacolo della natura come quello che si ammira nei boschi attorno al Römer und Bajuwaren Museum, a Kipfenberg, interessante museo che racconta la storia di uno dei monumenti archeologici più significativi dell’Europa Centrale: il limes romano, la frontiera della Rezia e della Germania superiore.
Una ventina di chilometri su strade immerse fra natura e borghi e si raggiunge il monastero benedettino di Plankstetten, con le due torri che svettano sulla chiesa e gli imponenti edifici che si allungano fra boschi e coltivazioni. Fondato nel 1129 dai conti di Hirschberg come convento episcopale, distrutto all’epoca delle guerre dei contadini nel XVI secolo e poi dagli svedesi nella Guerra dei Trent’Anni, ricostruito in stile barocco (ma non all’esterno), secolarizzato, poi abbandonato, infine di nuovo consacrato e restituita al culto nel 1917. Una storia decisamente intensa per Plankstetten che oggi è conosciuta per la sua vocazione “bio”: i monaci, al passo con i tempi, hanno saputo convertire alle nuove tendenze tutte le loro produzioni, a cominciare dalla quella della birra.
L’abbazia ha 150 ettari di terreno coltivato, 60 di boschivo, tre serre per verdura e legumi, una fattoria con 300 maiali, 200 mucche da carne, un’ottantina di pecore di razza Coburger Fuchsen e qualche capra. “Ad occuparsi di tutte le attività del monastero sono circa 120 persone – spiega, in italiano perfetto, don Josef Maria Böge che accompagna nella visita – Ogni settimana la nostra panetteria sforna circa 2.500 pani cui si aggiungono torte e biscotti fatti con farina ecologica mentre si macellano 1 mucca e una decina di maiali ogni sette-otto giorni. Abbiamo un impianto fotovoltaico e uno a biogas per essere il più possibile autosufficienti”. I prodotti biologici dell’abbazia si possono gustare nei menù creati da uno chef per gli ospiti della struttura ma sono anche in vendita nel supermercato di Plankstetten: birre, distillati, prodotti a base di miele, tisane, salumi, succhi e molto altro.
Sostenibile all’abbazia è anche il nuovo hotel, 30 stanze costruite con legno, paglia e argilla per l’intonaco.
La cinta muraria costruita nel XV secolo con tredici torri e quattro porte è ancora interamente conservata e i vicoletti emanano tutt’oggi un fascino medievale. A Berching ci sono una pavimentazione stradale con pietre quadrate simili ai Sanpietrini, case a graticcio e una piazza principale con case dai colori pastello e fiori ai balconi.
Il centro storico sinuoso viene animato da opere di light art e fuochi d’artificio, dalla festa barocca in onore del compositore Christoph Willibald Gluck, nato a Berching nel 1714. La chiesa di Maria Assunzione, costruita nel 1765, ha uno splendido affresco che ne decora il soffitto, un prezioso altare maggiore e pavimento in pietra di Eichstätt. Da 250 anni, a febbraio, la cittadina ospita il Roßmarkt, una delle più grandi feste popolari invernali di tutta la Baviera: il centro storico accoglie un enorme mercato di cavalli e puledri. Con Bernd Knüfer si può visitare una delle torri delle mura, da decenni di proprietà della famiglia, prima di andare alla scoperta del sentiero del Muro del Vino, poco fuori la cittadina.
La birra del monastero di Planksetten è ben nota, ma pochi sanno che i monaci benedettini vicino a Berching coltivavano anche vino. Lo testimoniano i resti delle mura dei vigneti, che gli escursionisti più avventurosi possono scoprire in un tour circolare di ben sei chilometri. In parte percorrono sentieri impegnativi, ma vengono ricompensati con una pace naturale. Seguiamo il sentiero 5W in direzione del bosco. Attraverso il bosco si scende ripidamente lungo le pareti del vigneto e, arrivati in fondo, giriamo a destra sul sentiero forestale. Dopo 500 m, girare a sinistra e seguire il sentiero fino a Fribertshofener Straße.
Da Berching pochi chilometri portano a Beilngries, le cui mura del centro storico racchiudono secoli di storia con testimonianze del Medioevo, edifici barocchi e rococò e la chiesa parrocchiale di Santa Walburga che spicca con i suoi campanili coperti dalle inconfondibili e coloratissime tegole smaltate. Ogni due anni, in occasione della Festa della Cipolla, la città si veste a tema e questa pianta erbacea fortemente aromatica diventa protagonista del centro storico. Da Beilngries ci si può avventurare in un suggestivo tour in bici (abbiamo scelto quelle a pedalata assistita noleggiate da 2Rad Huber a Ingolstädter Straße 21) di una trentina di km sino alla città di Riedenburg. La ciclabile dell’Altmühltal (Altmühltal-Radweg) segue per 166 km il corso sinuoso dell’Altmühl permettendo di scoprire la regione in tutta la sua bellezza. Il tratto che percorriamo si snoda lungo un tracciato quasi sempre pianeggiante, lontano dal traffico stradale, con punti d’interesse come la chiesa fortificata di Kottingwörth con il soffitto affrescato nel XIV secolo e il villaggio celtico di Alcmona a Dietfurt an der Altmühl.
In Germania la birra può contenere solo luppolo, malto, lievito e acqua: in questi pochi ingredienti si cela una molteplicità di gusti insospettabile, svelati dai birrai della regione, ognuno dei quali ha ricette e segreti. A Riedenburg, incorniciata da pittoresche rocce giurassiche e ampie brughiere di ginepro, c’è il birrificio biologico Riedenburger, fondato nel 1756 da Michael Krieger che acquistò la “brauhaus” dalla famiglia Schattenhofer. Dal 1994 l’azienda è diventata eco-sostenibile come spiega Maximilian Krieger (foto) che per tre anni ha lavorato in un birrificio nelle Marche: “Per le nostre birre usiamo il farro puro, quello di varietà più antica che ha meno resa in agricoltura ma è di maggior qualità. Produciamo circa 30 tipi diversi di birre di cui 6 analcoliche: ogni giorno dall’azienda escono 40-50 mila bottiglie da 33 cl e mezzo litro. Sono tutte certificate Bioland grazie all’uso di ingredienti unici. E dal 1997 produciamo in collaborazione con l’abbazia di Plankstetten la loro linea di birre utilizzando i loro prodotti, naturalmente da agricoltura biologica”.
A una ventina di km da Riedenburg, a Denkendorf, si trova il Dinosaurier Museum Altmühltal, parco tematico dedicato ai grandi predatori. Il sentiero si snoda per circa 1,5 chilometri attraverso il bosco ripercorrendo 400 milioni di anni di storia geologica: lungo l’itinerario si incontrano una settantina di ricostruzioni a grandezza naturale di dinosauri e altri animali preistorici.
Nella foresta si può anche sfidare un T-Rex (ma non solo!) in una gara di corsa, attività che piacerà molto ai più piccoli. Nell’atrio del museo, assieme a fossili originali c’è anche lo scheletro di Rocky, primo esemplare di T-Rex di giovane età rinvenuto al mondo, e di uno pterosauro.
Trenta km fra paesaggi autunnali accompagnano a Eichstätt dove, in cima alla collina, sorge un complesso architettonico fortificato di forma allungata, sede di rappresentanza dei vescovi dal 1355 al 1725: il castello di Villibaldo, missionario inglese giunto in Germania dove divenne vescovo della città. Dal 1976 l’ala nord dell’edificio ospita lo Jura Museum dove sono esposti reperti rinvenuti nelle cave di pietra della regione fra cui il fossile originale dell’Archaeopteryx di Eichstätt e dello Juravenator, il dinosauro predatore meglio conservato della Germania.
L’esposizione è dedicata ai calcari stratificati di Solnhofen, le cui cave costituiscono un bacino fossilifero d’importanza mondiale. In un’altra ala del castello c’è anche il Museo di Preistoria e Protostoria.
A Willibaldsburg c’è il Giardio dei Bastioni, creato per volere del principe vescovo Konrad von Gemmingen alla fine del XVI secolo, all’epoca l’orto botanico più importante d’Europa: quasi tutto distrutto durante la Guerra dei Trent’anni, è stato poi ricreato (vi sono circa 600-700 piante) grazie al pregiato florilegio realizzato dal farmacista Basilius Besler.
Bastano martello e scalpello e il gioco è fatto. Nel parco Naturale dell’Altmühltal, regione fossilifera conosciuta in tutto il mondo, si può diventare archeologi (anche solo per un giorno). Nelle cave aperte al pubblico e agli studiosi, come quella poco fuori il paesino di Mülheim, si trovano ammoniti e altri piccoli tesori fossili.
“Le lastre di arenaria possono essere aperte facilmente anche dai bambini – spiega Roland Pöschl, ex bancario, da anni proprietario della cava e da sempre esperto di fossili – C’è una così grande concentrazione di fossili, ammoniti in particolar modo, che quasi mai si esce da qui a mani vuote. Se mi ricordo quale è stato il mio primo ritrovamento? Certo, il fossile di un pesce. Da quel momento non ho più smesso di usare martello e scalpello”.
La cava è aperta da metà marzo sino a metà novembre: se non si viaggia in auto, la si può raggiungere a piedi dal centro di Mülheim (dove si arriva con i mezzi pubblici) fiancheggiando boschi dopo aver attraversato un ponticello sul fiume Gailach.
Dall’acqua si scopre il paesaggio da una prospettiva nuova. Niente di meglio allora che un tour in canoa sull’Altmühl, che scorre placido tanto da essere adatto anche a principianti e famiglie. Sono 154 i km che possono essere percorsi su piccole imbarcazioni: oltre all’aspetto sportivo, un’escursione di questo genere permette di rilassarsi nella natura e dopo una giornata in canoa di trascorrere la serata in riva al fiume.
Da Solnhofen sino a Hammermühle, vicino a Mörnsheim, si pagaia per un tratto di 6 km alla scoperta del fiume, prima davanti all’imponente formazione rocciosa dei Dodici Apostoli, poi costeggiando tratti paludosi, habitat di anatre e aironi cenerini. Se ci si vuole addormentare con il profumo del legno e risvegliarsi con il cinguettio degli uccellini, il villaggio di carri dei pastori a Hammermühle è l’ideale per rendere questa esperienza ancora più suggestiva.
Il castello con l’impressionante cortile porticato di stampo mediterraneo (a spiccare è l’elaborata decorazione in sgraffito dell’ala ovest) e la splendida cappella di corte, la “Sistina Bavarese” con gli affreschi di Hans Bocksberger, sono fra i gioielli architettonici più preziosi di Neuburg an der Donau, la cittadina sul fiume che, ogni due anni, tra fine giugno e inizio luglio si anima con il tradizionale Schloßfest (dal 30 Giugno al 2 Luglio e dal 7 al 9 Luglio 2023). Indossati i costumi storici, gli abitanti della città rievocano la brillante epoca del Rinascimento mentre la vita di corte, il mercato e il suono dei flauti attirano visitatori da ogni dove.
Di estrema bellezza anche la biblioteca provinciale, costruzione di primo rococò del 1731 che al piano superiore accoglie oltre 26.500 volumi, in latino e greco antico, che trattano di teologia, biologia e diritto di cui 400 preziosi incunabuli.
Sul Danubio, che scorre nel territorio di Neuburg per poco più di 7 km, si affaccia anche la galleria di Stato Bavarese con dipinti barocco-fiamminghi tra cui opere di Rubens, van Dyck e Brueghel il Vecchio.
All’Abbazia di Plankstetten (Klosterplatz, 1 – Berching) dove scegliere fra camere con travi a vista e mobili minimal e altre più basic, con o senza bagno; in fase di ultimazione un’altra struttura eco-sostenibile della foresteria. Al Fuchsbräu (Hauptstraße, 23 – Beilngries), 4*, di proprietà della stessa famiglia da 5 generazioni, con camere e suite eleganti dove la tradizione incontra la modernità. Beckerwirt, a Böhmfeld (Hauptstraße, 15): 5 accoglienti camere arredate con mobili in legno massello, pavimento in pietra naturale e tessuti naturali. Al campeggio di Mörnsheim, Zeltplatz Hammermühle (Hammermühle, 5), oltre alle piazzole di sosta, c’è il “villaggio dei pastori” con 6 roulotte realizzate con legno locale e materiali naturali: dotate di letti (due adulti e due bambini), frigorifero, prese elettriche e un riscaldatore per le notti più fredde. Possibilità di noleggio della biancheria da letto.
Al Landgasthof Wagner (Unteremmendorf, 5 – Kinding) dove gustare le specialità tradizionali cucinate dallo chef Michael Wagner che nel 2010 ha rilevato il ristorante (80 posti) che era già di famiglia. Da provare: gnocchi di zucca con formaggio di capra, zuppa di manzo con canederli di speck e strudel di mele con salsa alla vaniglia. A Berching (Klosterplatz, 1) al Klosterschänke Plankstetten, il ristorante specializzato in cucina biologica dell’abbazia. Fra i piatti consigliati: cervo in umido al vino, arrosto di cinghiale aromatizzato al ginepro, zuppa di zucca e birra Riedenburger. Sempre a Berching, al Post (Johannesbrücke, 5) dove assaporare piatti della cucina regionale preparati con ingredienti stagionali. Ottimi i canederli, lo strudel di patate, la carne di agnello e la scaloppina di maiale dell’Alto Palatinato con senape dolce e crescione. Al Fuchsbräu (Hauptstraße, 23 – Beilngries) eccellenti le zuppe, i burger, la scaloppina con patate e i dolci; ottimo anche il buffet (dolce e salato) per la prima colazione. A Böhmfeld (Hauptstraße, 15), al Beckerwirt, dove la chef Andrea Beck cucina con prodotti biologici stagionali: carne, verdure e erbe selvatiche provengono da agricoltori della zona e dal monastero di Plankstetten. Da provare: zuppa di patate, filetto di trota, anatra con canederli e insalata di cavoli, torta alle pere e cioccolato. Altrettanto deliziosa la prima colazione. Per chi lo desidera, il ristorante prepara anche prelibatezze da asporto (packaging sostenibile) per picnic con tanto di vettovaglie, tovaglia e coperta, tutto dentro una gerla di vimini. Da Zur Sonne (Deisingerstraße, 20 – Pappenheim), tante le specialità da gustare: dal tortino di crostacei della Franconia con salsa di cumino alla birra al guanciale di manzo con crema di prezzemolo e verbena. In Amalienstraße 49, a Neuburg an der Donau, la locanda Blauen Traube è assolutamente da non perdere per la cucina (zuppe, selvaggina e piatti del giorno) e la vista sulla piazza principale della cittadina.
Il territorio geografico è quello della Franconia bavarese dove il Naturpark Altmühltal, 3 mila km quadrati all’incirca, si sviluppa attorno al fiume Altmühl, al canale Meno-Danubio e ai contrafforti del massiccio del Giura.
Con oltre 800 km di piste ciclabili è una delle destinazioni preferite dagli appassionati delle due ruote così come da chi si diverte a navigare per fiumi in canoa, passeggiare zaino in spalla o andare alla scoperta di storia antica: qui, d’altronde, si trova un tratto della Limestraße che ripercorre il limes romano, confine nord dell’impero verso le popolazioni germaniche. Ma nel cuore verde della Baviera, dove tutto è improntato alla sostenibilità e al biologico (dai materiali di costruzione ai prodotti enogastronomici), c’è molto di più: il parco è infatti una finestra aperta sull’era geologica del Giurassico oltre che patria dell’Archaeopteryx e altri fossili rari. Sentieri escursionistici accompagnano da una cittadina all’altra, lungo tracciati costantemente a contatto con la natura, fra castelli antichi, abbazie e splendidi palazzi. Germania? Ja, naturlich!
L’abbazia benedettina di Plankstetten
Dall’aeroporto di Monaco di Baviera, in due ore di treno si raggiunge la stazione ferroviaria di Kinding, grazioso villaggio che è anche (una) porta d’accesso al Parco Naturale dell’Altmühltal. Il foliage autunnale è già un tripudio di mille sfumature, un vero spettacolo della natura come quello che si ammira nei boschi attorno al Römer und Bajuwaren Museum, a Kipfenberg, interessante museo che racconta la storia di uno dei monumenti archeologici più significativi dell’Europa Centrale: il limes romano, la frontiera della Rezia e della Germania superiore.
Una ventina di chilometri su strade immerse fra natura e borghi e si raggiunge il monastero benedettino di Plankstetten, con le due torri che svettano sulla chiesa e gli imponenti edifici che si allungano fra boschi e coltivazioni. Fondato nel 1129 dai conti di Hirschberg come convento episcopale, distrutto all’epoca delle guerre dei contadini nel XVI secolo e poi dagli svedesi nella Guerra dei Trent’Anni, ricostruito in stile barocco (ma non all’esterno), secolarizzato, poi abbandonato, infine di nuovo consacrato e restituita al culto nel 1917. Una storia decisamente intensa per Plankstetten che oggi è conosciuta per la sua vocazione “bio”: i monaci, al passo con i tempi, hanno saputo convertire alle nuove tendenze tutte le loro produzioni, a cominciare dalla quella della birra.
L’abbazia ha 150 ettari di terreno coltivato, 60 di boschivo, tre serre per verdura e legumi, una fattoria con 300 maiali, 200 mucche da carne, un’ottantina di pecore di razza Coburger Fuchsen e qualche capra. “Ad occuparsi di tutte le attività del monastero sono circa 120 persone – spiega, in italiano perfetto, don Josef Maria Böge che accompagna nella visita – Ogni settimana la nostra panetteria sforna circa 2.500 pani cui si aggiungono torte e biscotti fatti con farina ecologica mentre si macellano 1 mucca e una decina di maiali ogni sette-otto giorni. Abbiamo un impianto fotovoltaico e uno a biogas per essere il più possibile autosufficienti”. I prodotti biologici dell’abbazia si possono gustare nei menù creati da uno chef per gli ospiti della struttura ma sono anche in vendita nel supermercato di Plankstetten: birre, distillati, prodotti a base di miele, tisane, salumi, succhi e molto altro.
Sostenibile all’abbazia è anche il nuovo hotel, 30 stanze costruite con legno, paglia e argilla per l’intonaco.
Berching, il fascino del Medioevo
La cinta muraria costruita nel XV secolo con tredici torri e quattro porte è ancora interamente conservata e i vicoletti emanano tutt’oggi un fascino medievale. A Berching ci sono una pavimentazione stradale con pietre quadrate simili ai Sanpietrini, case a graticcio e una piazza principale con case dai colori pastello e fiori ai balconi.
Il centro storico sinuoso viene animato da opere di light art e fuochi d’artificio, dalla festa barocca in onore del compositore Christoph Willibald Gluck, nato a Berching nel 1714. La chiesa di Maria Assunzione, costruita nel 1765, ha uno splendido affresco che ne decora il soffitto, un prezioso altare maggiore e pavimento in pietra di Eichstätt. Da 250 anni, a febbraio, la cittadina ospita il Roßmarkt, una delle più grandi feste popolari invernali di tutta la Baviera: il centro storico accoglie un enorme mercato di cavalli e puledri. Con Bernd Knüfer si può visitare una delle torri delle mura, da decenni di proprietà della famiglia, prima di andare alla scoperta del sentiero del Muro del Vino, poco fuori la cittadina.
La birra del monastero di Planksetten è ben nota, ma pochi sanno che i monaci benedettini vicino a Berching coltivavano anche vino. Lo testimoniano i resti delle mura dei vigneti, che gli escursionisti più avventurosi possono scoprire in un tour circolare di ben sei chilometri. In parte percorrono sentieri impegnativi, ma vengono ricompensati con una pace naturale. Seguiamo il sentiero 5W in direzione del bosco. Attraverso il bosco si scende ripidamente lungo le pareti del vigneto e, arrivati in fondo, giriamo a destra sul sentiero forestale. Dopo 500 m, girare a sinistra e seguire il sentiero fino a Fribertshofener Straße.
In bici lungo il fiume
Da Berching pochi chilometri portano a Beilngries, le cui mura del centro storico racchiudono secoli di storia con testimonianze del Medioevo, edifici barocchi e rococò e la chiesa parrocchiale di Santa Walburga che spicca con i suoi campanili coperti dalle inconfondibili e coloratissime tegole smaltate. Ogni due anni, in occasione della Festa della Cipolla, la città si veste a tema e questa pianta erbacea fortemente aromatica diventa protagonista del centro storico. Da Beilngries ci si può avventurare in un suggestivo tour in bici (abbiamo scelto quelle a pedalata assistita noleggiate da 2Rad Huber a Ingolstädter Straße 21) di una trentina di km sino alla città di Riedenburg. La ciclabile dell’Altmühltal (Altmühltal-Radweg) segue per 166 km il corso sinuoso dell’Altmühl permettendo di scoprire la regione in tutta la sua bellezza. Il tratto che percorriamo si snoda lungo un tracciato quasi sempre pianeggiante, lontano dal traffico stradale, con punti d’interesse come la chiesa fortificata di Kottingwörth con il soffitto affrescato nel XIV secolo e il villaggio celtico di Alcmona a Dietfurt an der Altmühl.
Un brindisi alla birra
In Germania la birra può contenere solo luppolo, malto, lievito e acqua: in questi pochi ingredienti si cela una molteplicità di gusti insospettabile, svelati dai birrai della regione, ognuno dei quali ha ricette e segreti. A Riedenburg, incorniciata da pittoresche rocce giurassiche e ampie brughiere di ginepro, c’è il birrificio biologico Riedenburger, fondato nel 1756 da Michael Krieger che acquistò la “brauhaus” dalla famiglia Schattenhofer. Dal 1994 l’azienda è diventata eco-sostenibile come spiega Maximilian Krieger (foto) che per tre anni ha lavorato in un birrificio nelle Marche: “Per le nostre birre usiamo il farro puro, quello di varietà più antica che ha meno resa in agricoltura ma è di maggior qualità. Produciamo circa 30 tipi diversi di birre di cui 6 analcoliche: ogni giorno dall’azienda escono 40-50 mila bottiglie da 33 cl e mezzo litro. Sono tutte certificate Bioland grazie all’uso di ingredienti unici. E dal 1997 produciamo in collaborazione con l’abbazia di Plankstetten la loro linea di birre utilizzando i loro prodotti, naturalmente da agricoltura biologica”.
Fra i giganti della preistoria
A una ventina di km da Riedenburg, a Denkendorf, si trova il Dinosaurier Museum Altmühltal, parco tematico dedicato ai grandi predatori. Il sentiero si snoda per circa 1,5 chilometri attraverso il bosco ripercorrendo 400 milioni di anni di storia geologica: lungo l’itinerario si incontrano una settantina di ricostruzioni a grandezza naturale di dinosauri e altri animali preistorici.
Nella foresta si può anche sfidare un T-Rex (ma non solo!) in una gara di corsa, attività che piacerà molto ai più piccoli. Nell’atrio del museo, assieme a fossili originali c’è anche lo scheletro di Rocky, primo esemplare di T-Rex di giovane età rinvenuto al mondo, e di uno pterosauro.
Willibaldsburg a Eichstätt
Trenta km fra paesaggi autunnali accompagnano a Eichstätt dove, in cima alla collina, sorge un complesso architettonico fortificato di forma allungata, sede di rappresentanza dei vescovi dal 1355 al 1725: il castello di Villibaldo, missionario inglese giunto in Germania dove divenne vescovo della città. Dal 1976 l’ala nord dell’edificio ospita lo Jura Museum dove sono esposti reperti rinvenuti nelle cave di pietra della regione fra cui il fossile originale dell’Archaeopteryx di Eichstätt e dello Juravenator, il dinosauro predatore meglio conservato della Germania.
L’esposizione è dedicata ai calcari stratificati di Solnhofen, le cui cave costituiscono un bacino fossilifero d’importanza mondiale. In un’altra ala del castello c’è anche il Museo di Preistoria e Protostoria.
A Willibaldsburg c’è il Giardio dei Bastioni, creato per volere del principe vescovo Konrad von Gemmingen alla fine del XVI secolo, all’epoca l’orto botanico più importante d’Europa: quasi tutto distrutto durante la Guerra dei Trent’anni, è stato poi ricreato (vi sono circa 600-700 piante) grazie al pregiato florilegio realizzato dal farmacista Basilius Besler.
A caccia…di fossili
Bastano martello e scalpello e il gioco è fatto. Nel parco Naturale dell’Altmühltal, regione fossilifera conosciuta in tutto il mondo, si può diventare archeologi (anche solo per un giorno). Nelle cave aperte al pubblico e agli studiosi, come quella poco fuori il paesino di Mülheim, si trovano ammoniti e altri piccoli tesori fossili.
“Le lastre di arenaria possono essere aperte facilmente anche dai bambini – spiega Roland Pöschl, ex bancario, da anni proprietario della cava e da sempre esperto di fossili – C’è una così grande concentrazione di fossili, ammoniti in particolar modo, che quasi mai si esce da qui a mani vuote. Se mi ricordo quale è stato il mio primo ritrovamento? Certo, il fossile di un pesce. Da quel momento non ho più smesso di usare martello e scalpello”.
La cava è aperta da metà marzo sino a metà novembre: se non si viaggia in auto, la si può raggiungere a piedi dal centro di Mülheim (dove si arriva con i mezzi pubblici) fiancheggiando boschi dopo aver attraversato un ponticello sul fiume Gailach.
Avventura in canoa
Dall’acqua si scopre il paesaggio da una prospettiva nuova. Niente di meglio allora che un tour in canoa sull’Altmühl, che scorre placido tanto da essere adatto anche a principianti e famiglie. Sono 154 i km che possono essere percorsi su piccole imbarcazioni: oltre all’aspetto sportivo, un’escursione di questo genere permette di rilassarsi nella natura e dopo una giornata in canoa di trascorrere la serata in riva al fiume.
Da Solnhofen sino a Hammermühle, vicino a Mörnsheim, si pagaia per un tratto di 6 km alla scoperta del fiume, prima davanti all’imponente formazione rocciosa dei Dodici Apostoli, poi costeggiando tratti paludosi, habitat di anatre e aironi cenerini. Se ci si vuole addormentare con il profumo del legno e risvegliarsi con il cinguettio degli uccellini, il villaggio di carri dei pastori a Hammermühle è l’ideale per rendere questa esperienza ancora più suggestiva.
Neuburg and der Donau
Il castello con l’impressionante cortile porticato di stampo mediterraneo (a spiccare è l’elaborata decorazione in sgraffito dell’ala ovest) e la splendida cappella di corte, la “Sistina Bavarese” con gli affreschi di Hans Bocksberger, sono fra i gioielli architettonici più preziosi di Neuburg an der Donau, la cittadina sul fiume che, ogni due anni, tra fine giugno e inizio luglio si anima con il tradizionale Schloßfest (dal 30 Giugno al 2 Luglio e dal 7 al 9 Luglio 2023). Indossati i costumi storici, gli abitanti della città rievocano la brillante epoca del Rinascimento mentre la vita di corte, il mercato e il suono dei flauti attirano visitatori da ogni dove.
Di estrema bellezza anche la biblioteca provinciale, costruzione di primo rococò del 1731 che al piano superiore accoglie oltre 26.500 volumi, in latino e greco antico, che trattano di teologia, biologia e diritto di cui 400 preziosi incunabuli.
Sul Danubio, che scorre nel territorio di Neuburg per poco più di 7 km, si affaccia anche la galleria di Stato Bavarese con dipinti barocco-fiamminghi tra cui opere di Rubens, van Dyck e Brueghel il Vecchio.
Informazioni utili per visitare il parco
Come arrivare
Il Parco Naturale dell'Altmühltal si trova in posizione centrale fra Norimberga (a nord), Monaco di Baviera (a sud), Augusta/Augsburg (a ovest) e Ratisbona/Regensburg (a est). Da Monaco, collegata con voli giornalieri (compagnie di linea e low cost) alle principali città italiane, si possono comodamente raggiungere le varie località del parco con i treni regionali. In auto: dall’Italia tramite l’autostrada del Brennero o il San Bernardino; in treno con collegamenti giornalieri diretti (o 1 cambio) fra le principali città italiane e il capoluogo bavarese.Quando andare
tutto l’anno per le visite culturali; primavera, estate e autunno per attività sportive e outdoor.Dove dormire
All’Abbazia di Plankstetten (Klosterplatz, 1 – Berching) dove scegliere fra camere con travi a vista e mobili minimal e altre più basic, con o senza bagno; in fase di ultimazione un’altra struttura eco-sostenibile della foresteria. Al Fuchsbräu (Hauptstraße, 23 – Beilngries), 4*, di proprietà della stessa famiglia da 5 generazioni, con camere e suite eleganti dove la tradizione incontra la modernità. Beckerwirt, a Böhmfeld (Hauptstraße, 15): 5 accoglienti camere arredate con mobili in legno massello, pavimento in pietra naturale e tessuti naturali. Al campeggio di Mörnsheim, Zeltplatz Hammermühle (Hammermühle, 5), oltre alle piazzole di sosta, c’è il “villaggio dei pastori” con 6 roulotte realizzate con legno locale e materiali naturali: dotate di letti (due adulti e due bambini), frigorifero, prese elettriche e un riscaldatore per le notti più fredde. Possibilità di noleggio della biancheria da letto.
Dove mangiare
Al Landgasthof Wagner (Unteremmendorf, 5 – Kinding) dove gustare le specialità tradizionali cucinate dallo chef Michael Wagner che nel 2010 ha rilevato il ristorante (80 posti) che era già di famiglia. Da provare: gnocchi di zucca con formaggio di capra, zuppa di manzo con canederli di speck e strudel di mele con salsa alla vaniglia. A Berching (Klosterplatz, 1) al Klosterschänke Plankstetten, il ristorante specializzato in cucina biologica dell’abbazia. Fra i piatti consigliati: cervo in umido al vino, arrosto di cinghiale aromatizzato al ginepro, zuppa di zucca e birra Riedenburger. Sempre a Berching, al Post (Johannesbrücke, 5) dove assaporare piatti della cucina regionale preparati con ingredienti stagionali. Ottimi i canederli, lo strudel di patate, la carne di agnello e la scaloppina di maiale dell’Alto Palatinato con senape dolce e crescione. Al Fuchsbräu (Hauptstraße, 23 – Beilngries) eccellenti le zuppe, i burger, la scaloppina con patate e i dolci; ottimo anche il buffet (dolce e salato) per la prima colazione. A Böhmfeld (Hauptstraße, 15), al Beckerwirt, dove la chef Andrea Beck cucina con prodotti biologici stagionali: carne, verdure e erbe selvatiche provengono da agricoltori della zona e dal monastero di Plankstetten. Da provare: zuppa di patate, filetto di trota, anatra con canederli e insalata di cavoli, torta alle pere e cioccolato. Altrettanto deliziosa la prima colazione. Per chi lo desidera, il ristorante prepara anche prelibatezze da asporto (packaging sostenibile) per picnic con tanto di vettovaglie, tovaglia e coperta, tutto dentro una gerla di vimini. Da Zur Sonne (Deisingerstraße, 20 – Pappenheim), tante le specialità da gustare: dal tortino di crostacei della Franconia con salsa di cumino alla birra al guanciale di manzo con crema di prezzemolo e verbena. In Amalienstraße 49, a Neuburg an der Donau, la locanda Blauen Traube è assolutamente da non perdere per la cucina (zuppe, selvaggina e piatti del giorno) e la vista sulla piazza principale della cittadina.
Link utili
it.naturpark-altmuehltal.de/
www.germany.travel/en/feel-good/sustainability.html
- © foto: Sonja Vietto Ramus e Massimo Valentini
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