La mostra su Ugo Celada da Virgilio al Labirinto della Masone, Fontanellato
Attenzione, evento concluso!
Se verrà riproposto aggiorneremo le date!
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Il Labirinto della Masone di Fontanellato (provincia di Parma) ospita dal 7 maggio al 17 settembre 2023 la mostra “Ugo Celada da Virgilio. Enigma antico e moderno”, curata da Cristian Valenti. Si tratta di un'esposizione temporanea, visitabile acquistando il biglietto d’ingresso al Labirinto della Masone. Nello specchietto riepilogativo in fondo all'articolo riportiamo tutte le informazioni pratiche.
Dopo essersi formato all’Accademia di Brera, espose negli anni ’20 e nella prima parte degli anni ’30 alle Biennali d’Arte di Venezia e alla Permanente di Milano. Il 1931 fu uno spartiacque nella sua carriera: è il momento in cui ebbe una dura presa di posizione contro il Movimento del Novecento di Margherita Sarfatti, definito come una formazione politico-commerciale sopraffattrice e accusato di avere codificato un’Arte di Stato. Iniziava così un percorso di progressivo isolamento che lo portò ad essere praticamente dimenticato almeno fino al 1985, quando la sua figura viene riscoperta grazie a Flavio Caroli, che proprio a Celada dedicò un interessante saggio.
Morì nel 1995, pochi mesi prima di compiere 100 anni, dopo avere attraversato di fatto tutti i grandi cambiamenti avvenuti nel Novecento: dal mondo agrario alle soglie della rivoluzione digitale, anche se di tutto questo nelle sue opere non c’è traccia. L’arte di Celada è infatti classica, un’espressione del realismo che proprio all’inizio del ‘900 conobbe il suo apogeo. Si denota così il valore dell’esperienza personale e il ruolo di testimone nell’evoluzione delle vicende artistiche del XX secolo attraverso una ricerca di una propria via dell’arte.
Celada da Virgilio indagava in ogni cosa un canone del bello con rappresentazioni idealistiche, prediligendo un’oggettivazione dei soggetti per fare emergere la qualità della pittura nel suo aspetto più manuale e artigianale.
L’esposizione “Ugo Celada da Virgilio. Enigma antico e moderno” ricolloca l’artista nel contesto culturale del suo tempo, proponendo dialoghi con le opere di altri artisti - sia suoi contemporanei che antichi maestri – per dimostrare come Celada fosse informato sul mondo che lo circondava e sapesse guardare agli altri senza perdere le proprie peculiarità.
La mostra propone circa 50 opere sue e di altri artisti messi a confronto, quasi tutte provenienti da collezioni private. Il percorso di visita si sviluppa in tre sale che ripercorrono i diversi generi affrontati dal pittore: nello specifico parliamo degli affetti familiari, dei nudi, dei ritratti e delle nature morte.
Nella prima sala si trovano le opere degli anni della formazione e della creazione di uno stile personale focalizzato sulla sfera degli affetti familiari; la seconda sala è dedicata alla rappresentazione della figura umana e, per estensione, della ritrattistica, mentre nel terzo ambiente troviamo le nature morte, che Celada amava per le infinite possibilità di resa dei dettagli, assieme ai paesaggi en plein air – seppure non così numerosi nella produzione dell’artista – ma che contribuiscono a restituirci un’immagine di pittore versatile e diversificato per stili e generi.
Come detto, sono presenti dialoghi e confronti inediti: i nudi e le figure femminili, ad esempio, sono accostati alle tele di Archimede Bresciani da Gazoldo e di Virgilio Guidi. Nel percorso c’è anche una Maddalena penitente di Francesco Hayez della collezione permanente di Franco Maria Ricci che, accostata ai nudi femminili di Celada, ne fa risaltare le componenti neoclassiche.
Per ciò che concerne i ritratti, si segnalano le tele di Cagnaccio di Sampietro, ma non mancano anche riferimenti più espliciti: in un autoritratto degli anni ’30 Celada si rappresenta di tre quarti, con un pennello in mano e un manichino poggiato sul tavolo in un evidente omaggio a Giorgio De Chirico. In mostra è presente anche Giorgio Morandi, in un confronto basato sulla similitudine e differenza nell’approccio all’essere artista dei due pittori. Ad arricchire il percorso espositivo c’è infine una serie di oggetti – principalmente vasi – che richiamano quelli che ritroviamo spesso nei dipinti di Celada.
Ricordiamo che in occasione dell’evento sarà pubblicato anche un nuovo volume (edizioni FMR) dedicato all’artista, con un’introduzione del professor Valerio Terraroli.
Se ti interessa l’argomento, leggi anche il nostro articolo dedicato alle mostra da vedere in Italia nel 2023.
Dove: Labirinto della Masone, Strada Masone n°121, Fontanellato (Parma).
Date: dal 7 maggio al 17 settembre 2023.
Prezzo: l’accesso alla mostra è compreso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone. Il biglietto intero costa 18 €. Per tutte le riduzioni e le altre soluzioni disponibili si può consultare questa pagina.
Orari: aperto dalle ore 10:30 alle 19. Ultimo ingresso alle ore 17:30.
Chiuso il martedì.
Info e contatti: Tel. 0521 827081, email: labirinto@francomariaricci.com.
Sito ufficiale del Labirinto della Masone.
Come arrivare: Fontanellato si trova a meno di 10 minuti da Fidenza e a 15 minuti da Parma.
Da Milano: uscita autostrada A1 Fidenza, seguire la via Emilia (SS9) verso Parma.
Da Bologna: uscita autostrada A1 Parma Ovest, seguire la via Emilia (SS9) verso Fidenza.
Da La Spezia: uscita autostrada A15 Parma Ovest, seguire la via Emilia (SS9) verso Fidenza.
Servizio navetta: fino al 25 giugno 2023 ogni sabato e domenica è attivo un servizio di navetta che dalla stazione di Fidenza (da Foro Boario in via Cornini Malpeli) consente di raggiungere comodamente il Labirinto.
Il servizio ha un costo di 7 € comprensivi di andata e ritorno ed è riservato ai clienti e ai visitatori del Labirinto; per questo contestualmente al biglietto della navetta è obbligatorio acquistare sempre online il biglietto di ingresso al Labirinto per lo stesso giorno.
Scopri tutti gli eventi e le mostre in Emilia-Romagna.
Ugo Celada da Virgilio: la vita e l’opera
Ugo Celada nacque nel 1895 a Cerese (Mantova), oggi chiamato Borgo Virgilio, toponimo con cui firmava le sue opere, riprendendo la tradizione dei maestri antichi che venivano identificati secondo il luogo di provenienza. Questa, di fatto, era già una dichiarazione di poetica e una scelta di campo nel dibattito dell’epoca tra Avanguardie storiche e Ritorno all’ordine.Dopo essersi formato all’Accademia di Brera, espose negli anni ’20 e nella prima parte degli anni ’30 alle Biennali d’Arte di Venezia e alla Permanente di Milano. Il 1931 fu uno spartiacque nella sua carriera: è il momento in cui ebbe una dura presa di posizione contro il Movimento del Novecento di Margherita Sarfatti, definito come una formazione politico-commerciale sopraffattrice e accusato di avere codificato un’Arte di Stato. Iniziava così un percorso di progressivo isolamento che lo portò ad essere praticamente dimenticato almeno fino al 1985, quando la sua figura viene riscoperta grazie a Flavio Caroli, che proprio a Celada dedicò un interessante saggio.
Morì nel 1995, pochi mesi prima di compiere 100 anni, dopo avere attraversato di fatto tutti i grandi cambiamenti avvenuti nel Novecento: dal mondo agrario alle soglie della rivoluzione digitale, anche se di tutto questo nelle sue opere non c’è traccia. L’arte di Celada è infatti classica, un’espressione del realismo che proprio all’inizio del ‘900 conobbe il suo apogeo. Si denota così il valore dell’esperienza personale e il ruolo di testimone nell’evoluzione delle vicende artistiche del XX secolo attraverso una ricerca di una propria via dell’arte.
Celada da Virgilio indagava in ogni cosa un canone del bello con rappresentazioni idealistiche, prediligendo un’oggettivazione dei soggetti per fare emergere la qualità della pittura nel suo aspetto più manuale e artigianale.
La mostra: il percorso espositivo
L’esposizione “Ugo Celada da Virgilio. Enigma antico e moderno” ricolloca l’artista nel contesto culturale del suo tempo, proponendo dialoghi con le opere di altri artisti - sia suoi contemporanei che antichi maestri – per dimostrare come Celada fosse informato sul mondo che lo circondava e sapesse guardare agli altri senza perdere le proprie peculiarità.
La mostra propone circa 50 opere sue e di altri artisti messi a confronto, quasi tutte provenienti da collezioni private. Il percorso di visita si sviluppa in tre sale che ripercorrono i diversi generi affrontati dal pittore: nello specifico parliamo degli affetti familiari, dei nudi, dei ritratti e delle nature morte.
Nella prima sala si trovano le opere degli anni della formazione e della creazione di uno stile personale focalizzato sulla sfera degli affetti familiari; la seconda sala è dedicata alla rappresentazione della figura umana e, per estensione, della ritrattistica, mentre nel terzo ambiente troviamo le nature morte, che Celada amava per le infinite possibilità di resa dei dettagli, assieme ai paesaggi en plein air – seppure non così numerosi nella produzione dell’artista – ma che contribuiscono a restituirci un’immagine di pittore versatile e diversificato per stili e generi.
Come detto, sono presenti dialoghi e confronti inediti: i nudi e le figure femminili, ad esempio, sono accostati alle tele di Archimede Bresciani da Gazoldo e di Virgilio Guidi. Nel percorso c’è anche una Maddalena penitente di Francesco Hayez della collezione permanente di Franco Maria Ricci che, accostata ai nudi femminili di Celada, ne fa risaltare le componenti neoclassiche.
Per ciò che concerne i ritratti, si segnalano le tele di Cagnaccio di Sampietro, ma non mancano anche riferimenti più espliciti: in un autoritratto degli anni ’30 Celada si rappresenta di tre quarti, con un pennello in mano e un manichino poggiato sul tavolo in un evidente omaggio a Giorgio De Chirico. In mostra è presente anche Giorgio Morandi, in un confronto basato sulla similitudine e differenza nell’approccio all’essere artista dei due pittori. Ad arricchire il percorso espositivo c’è infine una serie di oggetti – principalmente vasi – che richiamano quelli che ritroviamo spesso nei dipinti di Celada.
Ricordiamo che in occasione dell’evento sarà pubblicato anche un nuovo volume (edizioni FMR) dedicato all’artista, con un’introduzione del professor Valerio Terraroli.
Se ti interessa l’argomento, leggi anche il nostro articolo dedicato alle mostra da vedere in Italia nel 2023.
Informazioni, date, orari e prezzi della mostra
Nome: Ugo Celada da Virgilio. Enigma antico e modernoDove: Labirinto della Masone, Strada Masone n°121, Fontanellato (Parma).
Date: dal 7 maggio al 17 settembre 2023.
Prezzo: l’accesso alla mostra è compreso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone. Il biglietto intero costa 18 €. Per tutte le riduzioni e le altre soluzioni disponibili si può consultare questa pagina.
Orari: aperto dalle ore 10:30 alle 19. Ultimo ingresso alle ore 17:30.
Chiuso il martedì.
Info e contatti: Tel. 0521 827081, email: labirinto@francomariaricci.com.
Sito ufficiale del Labirinto della Masone.
Come arrivare: Fontanellato si trova a meno di 10 minuti da Fidenza e a 15 minuti da Parma.
Da Milano: uscita autostrada A1 Fidenza, seguire la via Emilia (SS9) verso Parma.
Da Bologna: uscita autostrada A1 Parma Ovest, seguire la via Emilia (SS9) verso Fidenza.
Da La Spezia: uscita autostrada A15 Parma Ovest, seguire la via Emilia (SS9) verso Fidenza.
Servizio navetta: fino al 25 giugno 2023 ogni sabato e domenica è attivo un servizio di navetta che dalla stazione di Fidenza (da Foro Boario in via Cornini Malpeli) consente di raggiungere comodamente il Labirinto.
Il servizio ha un costo di 7 € comprensivi di andata e ritorno ed è riservato ai clienti e ai visitatori del Labirinto; per questo contestualmente al biglietto della navetta è obbligatorio acquistare sempre online il biglietto di ingresso al Labirinto per lo stesso giorno.
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Calendario delle aperture
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Diniego di responsabilità: la Redazione cerca di mantenere sempre aggiornate le date di apertura, ma consigliamo di visionare i siti ufficiali prima di organizzare una visita.
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