Hawaii: poche celebrazioni per il 50° anniversario dell'annessione agli Stati Uniti
Le isole Hawaii "festeggiano" oggi i 50 anni si appartenenza agli Stati Uniti, di cui ne rappresentano proprio il 50 ° stato. Un anniversario importante ma che sarà celebrato in tono minore, senza grandi parate. Nonostante il mezzo secolo è ancora dolorosa la memoria dei nativi, che fino al 1893 mantenevano la loro sovranità sul gruppo di isole. Si parlerà quindi di semplice commemorazione della "Statehood", proprio nel rispetto della sensibilità delle popolazioni locali, ancora ferite dalla loro dolorosa storia.
Che il popolo hawaiano fosse fiero e determinato lo aveva scoperto a sue spese il celebre esploratore britannico James Cook, che proprio su di una spiaggia delle Hawaii (che aveva battezzato isole Sandwich) aveva trovato nel 1778 la sua morte, per opera di un attacco dei bellicosi indigeni. Fu quindi un evento luttuoso a porre l'attenzione del mondo su queste magnifiche isole vulcaniche al centro del Pacifico.
L'identità nazionale delle isole era però nata successivamente, quando nel 1810 il Re Kamehameha il Grande aveva unificato tutte le isole, creando un unico grande regno.
Questa unità politica oltre che culturale aveva avuto una storia breve: poco prima della fine del secolo l'influenza economica americana causò la fine indiretta della monarchia (1893) e le Hawaii diventarono ufficialmente territorio americano nel 1898. La loro posizione, strategica nello scenario bellico del secondo conflitto mondiale, era di vitale importanza per gli americani, e ne testimonia l'episodio di Pearl Harbour (7 dicembre 1941), che vide proprio nell'attacco Giapponese alle isole Hawaii il motivo dell'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Cresciuta l'influenza statunitense, i tempi erano maturi per l'ingresso nell'unione delle isole, cosa che fu sancita da un referendum che concesse l'inserimento delle isole Hawaii come cinquantesimo stato degli USA, il 21 agosto del 1959.
Trascorsi cinquanta anni da quell'evento, il popolo delle Hawaii è ancora abbastanza critico con la politica americana: i sentimenti sono contrari, ma emerge una sostanziale delusione per una politica volta soprattutto allo sfruttamento turistico e commerciale del patrimonio naturale, piuttosto che a favorire uno sviluppo culturale, rimanendo poi ancora aperte le questioni di una annessione forzata da motivazioni economiche e militari. Se vogliamo le celebrazioni più importanti si terranno in america, visto che l'evento coincide con il momento che vide gli Stati uniti d'America diventare cinquanta, e in tal senso si segnalano spettacoli a Times Square a New York.
Ma a parte la mancanza di eventi ufficiali a celebrare l'anniversario, nel 2009 le Isole Hawaii sono comunque un riferimento assoluto del turismo internazionale: cinque grandi isole, più altri isolotti minori, una mitica città come Honolulu, montagne che superano i 4.000 m, vulcani estinti ed in attività (Mauna Kea, Mauna Loa e Kilauea), parchi nazionali, mare splendido che avvolge le isole in un perfetto clima tropicale, le isole Hawaii offrono grandi opportunità di vacanza. Mare, sole, sport, escursionismo, natura selvaggia, il tutto unito alla proverbiale ospitalità del popolo che ancor oggi (su richiesta) avvolge con collane di fiori i turisti in arrivo all'aeroporto (Hawaian Lei)
Che il popolo hawaiano fosse fiero e determinato lo aveva scoperto a sue spese il celebre esploratore britannico James Cook, che proprio su di una spiaggia delle Hawaii (che aveva battezzato isole Sandwich) aveva trovato nel 1778 la sua morte, per opera di un attacco dei bellicosi indigeni. Fu quindi un evento luttuoso a porre l'attenzione del mondo su queste magnifiche isole vulcaniche al centro del Pacifico.
L'identità nazionale delle isole era però nata successivamente, quando nel 1810 il Re Kamehameha il Grande aveva unificato tutte le isole, creando un unico grande regno.
Questa unità politica oltre che culturale aveva avuto una storia breve: poco prima della fine del secolo l'influenza economica americana causò la fine indiretta della monarchia (1893) e le Hawaii diventarono ufficialmente territorio americano nel 1898. La loro posizione, strategica nello scenario bellico del secondo conflitto mondiale, era di vitale importanza per gli americani, e ne testimonia l'episodio di Pearl Harbour (7 dicembre 1941), che vide proprio nell'attacco Giapponese alle isole Hawaii il motivo dell'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Cresciuta l'influenza statunitense, i tempi erano maturi per l'ingresso nell'unione delle isole, cosa che fu sancita da un referendum che concesse l'inserimento delle isole Hawaii come cinquantesimo stato degli USA, il 21 agosto del 1959.
Trascorsi cinquanta anni da quell'evento, il popolo delle Hawaii è ancora abbastanza critico con la politica americana: i sentimenti sono contrari, ma emerge una sostanziale delusione per una politica volta soprattutto allo sfruttamento turistico e commerciale del patrimonio naturale, piuttosto che a favorire uno sviluppo culturale, rimanendo poi ancora aperte le questioni di una annessione forzata da motivazioni economiche e militari. Se vogliamo le celebrazioni più importanti si terranno in america, visto che l'evento coincide con il momento che vide gli Stati uniti d'America diventare cinquanta, e in tal senso si segnalano spettacoli a Times Square a New York.
Ma a parte la mancanza di eventi ufficiali a celebrare l'anniversario, nel 2009 le Isole Hawaii sono comunque un riferimento assoluto del turismo internazionale: cinque grandi isole, più altri isolotti minori, una mitica città come Honolulu, montagne che superano i 4.000 m, vulcani estinti ed in attività (Mauna Kea, Mauna Loa e Kilauea), parchi nazionali, mare splendido che avvolge le isole in un perfetto clima tropicale, le isole Hawaii offrono grandi opportunità di vacanza. Mare, sole, sport, escursionismo, natura selvaggia, il tutto unito alla proverbiale ospitalità del popolo che ancor oggi (su richiesta) avvolge con collane di fiori i turisti in arrivo all'aeroporto (Hawaian Lei)