In vacanza per una settimana alle Isole Vergini Britanniche
Ogni isola delle BVI ha una caratteristica che la rende unica tra tanti gioielli. Ma quello che davvero rende una vacanza a vela in questo arcipelago un'esperienza straordinaria è proprio la possibilità di passare, con una navigazione piacevole e rilassante, da un'isola all'altra, costruendosi un proprio, personalissimo, itinerario. Lasciandosi incantare da un angolo deserto o facendosi coinvolgere dalla vivacità di alcuni approdi, a seconda dei propri desideri, o, semplicemente, del momento.
Vi suggeriamo un itinerario che tocca alcuni tra i punti più belli, a voi viverlo e farlo vostro.
Ogni giorno una nuova scoperta
Giorno 1: l'imbarco è a Tortola, si parte da Road Town. Vero centro cittadino delle BVI, è il posto migliore per noleggiare un charter o, perché no, acquistare la barca dei vostri sogni. I numerosi negozi la rendono anche un buon punto di partenza per riempire la cambusa.
La prima tappa è l'incanto di Peter Island. Dopo una sosta a Little Harbour, un angolo delizioso per il primo bagno, ci si sposta a Great Harbour. Visto il fondale piuttosto profondo, è necessaria un po' di pazienza per trovare il punto d'ancoraggio migliore. Sarete ripagati da un ambiente naturale unico e ben protetto. Ricordate di tenervi ad almeno 200 metri dalla riva sud orientale, dove gettano le reti i pescatori della zona. Se volete scendere a terra, i ristoranti e i negozi del Peter Island Resort sono aperti a tutti.
Giorno 2: la zona di Great Harbour ospita l'ancora della famosa nave a vapore Rhone e il Parco naturale che protegge la zona arriva fino a Dead Chest Island, che si può facilmente raggiungere da Peter Island. Da lì, sarà la volta dell'isola delle saline di Sua Maestà, Salt Island, ripercorrendo le tracce delle imbarcazioni inglesi i cui equipaggi venivano fin qui per rifornirsi di sale. L'ultimo tratto di navigazione conduce a Cooper Island: isola praticamente deserta che offre un ottimo approdo per passare una notte in tutta tranquillità. L'ancoraggio più sicuro si trova nella parte nord di Manchioneel Bay, dove c'è anche una darsena per i tender e alcune boe che limitano l'ancoraggio. Prima che faccia buio, però, un tuffo per ammirare la ricchissima vita sottomarina, particolarmente interessante in questa zona. A terra, sulla spiaggia ombreggiata di folte palme, tra due pontili, il Cooper Island Beach Club, con il suo buon ristorante.
Giorno 3: un'altra giornata ricca di scoperte e sorprese. La prima tappa è Ginger Island, uno scoglio roccioso disabitato che sporge in mezzo al blu del mare. Superata l'isola di zenzero, è la volta dello straordinario spettacolo offerto da The Baths, a Virgin Gorda. Una costellazione di giganteschi massi morenici ha creato una serie di grotte e piscine naturali in cui le acque cristalline dei Caraibi acquistano sfumature incredibili. L'ancoraggio è consentito lungo tutto il tratto di costa ma è consigliabile tenersi lontani dalle spiagge. Si scende a terra con il tender, che verrà portato in secca su una delle bellissime spiagge da cartolina bordate di palme. Diversi bar e chioschi di artigianato sono un piacevole diversivo e l'occasione per comprare qualche piccolo ricordo per chi è rimasto a casa. Le imbarcazioni più piccole potranno, poi, entrare nella passe che interrompe la barriera cristallina consentendo l'accesso a Little Dix Bay, su cui dominano i tetti a piramidi dell'omonimo resort. Lasciata Little Dix Bay, ci si dirige verso Leverick Bay, dove l'omonimo resort e il ristorante Light House sono una buona soluzione per una pausa sulla terra ferma. L'ultima tappa della giornata porta a North Sound dove si può passare la notte ancorati in uno dei migliori marina dei Caraibi, quello del famosissimo Bitter End Yacht Club. Lo yacht club accetta volentieri le imbarcazioni di passaggio e offre un'ampia gamma di servizi ai propri ospiti.
Giorno 4: tolta l'ancora da Virgin Gorda, si accede, da sud, alla baia di Necker Island. Qui è un must fare snorkelling, visto che l'isola, proprietà privata di Mr. Virgin, Richard Branson, è circondata da un grande reef. Si costeggiano le isole minori, meno note ma assai affascinanti, di Eustatia, Mosquito e West Dog, per ancorarsi, poi, ma solo in condizioni di mare perfettamente calmo, al largo di Great Dog. Sul lato sud dell'isola, gli appassionati di immersioni troveranno un vecchio aeroplano della flotta delle BVI affondato appositamente per loro.
Vi suggeriamo un itinerario che tocca alcuni tra i punti più belli, a voi viverlo e farlo vostro.
Ogni giorno una nuova scoperta
Giorno 1: l'imbarco è a Tortola, si parte da Road Town. Vero centro cittadino delle BVI, è il posto migliore per noleggiare un charter o, perché no, acquistare la barca dei vostri sogni. I numerosi negozi la rendono anche un buon punto di partenza per riempire la cambusa.
La prima tappa è l'incanto di Peter Island. Dopo una sosta a Little Harbour, un angolo delizioso per il primo bagno, ci si sposta a Great Harbour. Visto il fondale piuttosto profondo, è necessaria un po' di pazienza per trovare il punto d'ancoraggio migliore. Sarete ripagati da un ambiente naturale unico e ben protetto. Ricordate di tenervi ad almeno 200 metri dalla riva sud orientale, dove gettano le reti i pescatori della zona. Se volete scendere a terra, i ristoranti e i negozi del Peter Island Resort sono aperti a tutti.
Giorno 2: la zona di Great Harbour ospita l'ancora della famosa nave a vapore Rhone e il Parco naturale che protegge la zona arriva fino a Dead Chest Island, che si può facilmente raggiungere da Peter Island. Da lì, sarà la volta dell'isola delle saline di Sua Maestà, Salt Island, ripercorrendo le tracce delle imbarcazioni inglesi i cui equipaggi venivano fin qui per rifornirsi di sale. L'ultimo tratto di navigazione conduce a Cooper Island: isola praticamente deserta che offre un ottimo approdo per passare una notte in tutta tranquillità. L'ancoraggio più sicuro si trova nella parte nord di Manchioneel Bay, dove c'è anche una darsena per i tender e alcune boe che limitano l'ancoraggio. Prima che faccia buio, però, un tuffo per ammirare la ricchissima vita sottomarina, particolarmente interessante in questa zona. A terra, sulla spiaggia ombreggiata di folte palme, tra due pontili, il Cooper Island Beach Club, con il suo buon ristorante.
Giorno 3: un'altra giornata ricca di scoperte e sorprese. La prima tappa è Ginger Island, uno scoglio roccioso disabitato che sporge in mezzo al blu del mare. Superata l'isola di zenzero, è la volta dello straordinario spettacolo offerto da The Baths, a Virgin Gorda. Una costellazione di giganteschi massi morenici ha creato una serie di grotte e piscine naturali in cui le acque cristalline dei Caraibi acquistano sfumature incredibili. L'ancoraggio è consentito lungo tutto il tratto di costa ma è consigliabile tenersi lontani dalle spiagge. Si scende a terra con il tender, che verrà portato in secca su una delle bellissime spiagge da cartolina bordate di palme. Diversi bar e chioschi di artigianato sono un piacevole diversivo e l'occasione per comprare qualche piccolo ricordo per chi è rimasto a casa. Le imbarcazioni più piccole potranno, poi, entrare nella passe che interrompe la barriera cristallina consentendo l'accesso a Little Dix Bay, su cui dominano i tetti a piramidi dell'omonimo resort. Lasciata Little Dix Bay, ci si dirige verso Leverick Bay, dove l'omonimo resort e il ristorante Light House sono una buona soluzione per una pausa sulla terra ferma. L'ultima tappa della giornata porta a North Sound dove si può passare la notte ancorati in uno dei migliori marina dei Caraibi, quello del famosissimo Bitter End Yacht Club. Lo yacht club accetta volentieri le imbarcazioni di passaggio e offre un'ampia gamma di servizi ai propri ospiti.
Giorno 4: tolta l'ancora da Virgin Gorda, si accede, da sud, alla baia di Necker Island. Qui è un must fare snorkelling, visto che l'isola, proprietà privata di Mr. Virgin, Richard Branson, è circondata da un grande reef. Si costeggiano le isole minori, meno note ma assai affascinanti, di Eustatia, Mosquito e West Dog, per ancorarsi, poi, ma solo in condizioni di mare perfettamente calmo, al largo di Great Dog. Sul lato sud dell'isola, gli appassionati di immersioni troveranno un vecchio aeroplano della flotta delle BVI affondato appositamente per loro.
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Giorno 5: vele spiegate per raggiungere l'unico atollo delle BVI, Anegada, che emerge appena dall'azzurro del mare, per poi puntare verso Scrub Island, sulla quale è in costruzione un nuovo esclusivo resort. Ultima tappa della giornata, la bellissima Guana Island, riserva naturale protetta e uno dei luoghi più incontaminati delle BVI, grazie alla sua fortunata storia. Ci si può ancorare a White Bay, sulla costa nord, dove si trova anche una bella spiaggia, o a Monkey Point, più a sud, con un ancoraggio su cui si affacciano alcune scogliere.
Giorno 6: primo appuntamento della giornata le infinite distesa di sabbia candida di Sandy Cay, di proprietà della Fondazione Rockefeller. Ci si può regalare un idromassaggio naturale nella Bubbling Pool di acqua salata. Una stretta bocca di mare separa Sandy Cay da Little Jost Van Dyke, dove l'ancoraggio è piuttosto difficile, e, poi dall'isola del pirata, Jost Van Dyke. Una prima sosta a Great Harbour, che accoglie i velisti nel suo pittoresco porticciolo, tra la spiaggia e il pendio della montagna alle sue spalle. L'ormeggio è tranquillo e di rigore un salto a terra per ascoltare il calypso nel mitico Foxy's Tamarind Bar. Non si può ripartire dalle BVI senza avere conosciuto il vivacissimo Foxy, vera leggenda vivente dell'arcipelago! Un'altra ottima possibilità di ormeggio è fornita da White Bay, con la sua striscia di sabbia bianchissima.
Giorno 7: l'ultimo giorno prevede il ritorno a Tortola, con una prima tappa al largo della sua punta sud occidentale, Soper's Hole, più noto tra i locali come West End. L'approdo è molto semplice e il Soper's Hole Wharf & Marina offre un ristorante e numerosi negozi. Un'altra passe di accesso molto facile è quella di Little Thatch Island, nella medesima zona. Il viaggio alla scoperta delle meraviglie delle BVI si chiude in uno dei suoi gioielli più recenti, il Moorings Village, già considerato, nonostante la sua giovane "età", uno dei migliori marina dei Caraibi.
A Tortola, per festeggiare la partenza o chiudere in bellezza l'avventura nelle Isole vergini britanniche, potrete trovare due ristoranti tra i migliori dell'arcipelago.
Il Brandywine Bay Restaurant, sul lato est dell'omonima baia, affacciato sul sir Francis Drake Channel, è gestito dallo chef italiano Davide Pugliese. Pugliese e il suo staff preparano una cucina molto raffinata, basata sulla qualità delle materie prime lavorate secondo la migliore tradizione toscana. Per assicurarsi il privilegio di gustare i suoi piatti, serviti su una piacevolissima terrazza, si consiglia sempre di prenotare con un po' di anticipo.
Un'altra esperienza davvero unica vi aspetta al ristorante dello Sugar Mill Hotel, ambientato in un settecentesco mulino da zucchero in pietra. Il pesce freschissimo delle acque della zona è il punto di forza di un ristorante che combina la tradizionale cucina caraibica al più creativo estro culinario.
Giorno 5: vele spiegate per raggiungere l'unico atollo delle BVI, Anegada, che emerge appena dall'azzurro del mare, per poi puntare verso Scrub Island, sulla quale è in costruzione un nuovo esclusivo resort. Ultima tappa della giornata, la bellissima Guana Island, riserva naturale protetta e uno dei luoghi più incontaminati delle BVI, grazie alla sua fortunata storia. Ci si può ancorare a White Bay, sulla costa nord, dove si trova anche una bella spiaggia, o a Monkey Point, più a sud, con un ancoraggio su cui si affacciano alcune scogliere.
Giorno 6: primo appuntamento della giornata le infinite distesa di sabbia candida di Sandy Cay, di proprietà della Fondazione Rockefeller. Ci si può regalare un idromassaggio naturale nella Bubbling Pool di acqua salata. Una stretta bocca di mare separa Sandy Cay da Little Jost Van Dyke, dove l'ancoraggio è piuttosto difficile, e, poi dall'isola del pirata, Jost Van Dyke. Una prima sosta a Great Harbour, che accoglie i velisti nel suo pittoresco porticciolo, tra la spiaggia e il pendio della montagna alle sue spalle. L'ormeggio è tranquillo e di rigore un salto a terra per ascoltare il calypso nel mitico Foxy's Tamarind Bar. Non si può ripartire dalle BVI senza avere conosciuto il vivacissimo Foxy, vera leggenda vivente dell'arcipelago! Un'altra ottima possibilità di ormeggio è fornita da White Bay, con la sua striscia di sabbia bianchissima.
Giorno 7: l'ultimo giorno prevede il ritorno a Tortola, con una prima tappa al largo della sua punta sud occidentale, Soper's Hole, più noto tra i locali come West End. L'approdo è molto semplice e il Soper's Hole Wharf & Marina offre un ristorante e numerosi negozi. Un'altra passe di accesso molto facile è quella di Little Thatch Island, nella medesima zona. Il viaggio alla scoperta delle meraviglie delle BVI si chiude in uno dei suoi gioielli più recenti, il Moorings Village, già considerato, nonostante la sua giovane "età", uno dei migliori marina dei Caraibi.
A Tortola, per festeggiare la partenza o chiudere in bellezza l'avventura nelle Isole vergini britanniche, potrete trovare due ristoranti tra i migliori dell'arcipelago.
Il Brandywine Bay Restaurant, sul lato est dell'omonima baia, affacciato sul sir Francis Drake Channel, è gestito dallo chef italiano Davide Pugliese. Pugliese e il suo staff preparano una cucina molto raffinata, basata sulla qualità delle materie prime lavorate secondo la migliore tradizione toscana. Per assicurarsi il privilegio di gustare i suoi piatti, serviti su una piacevolissima terrazza, si consiglia sempre di prenotare con un po' di anticipo.
Un'altra esperienza davvero unica vi aspetta al ristorante dello Sugar Mill Hotel, ambientato in un settecentesco mulino da zucchero in pietra. Il pesce freschissimo delle acque della zona è il punto di forza di un ristorante che combina la tradizionale cucina caraibica al più creativo estro culinario.
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