Go Navajo Trails LLC: turismo sostenibile con e per i Nativi Navajo
Se l’evoluzione del turismo negli USA è innovazione, ecco che Thema Nuovi Mondi dà la sua risposta con la nuova rappresentanza dell’azienda nativa Navajo GoNavajoTrails LLC, di Paul Tohlakai, nativo Diné impegnato nello sviluppo di un’economia sostenibile verso la sua gente, anche grazie ad un turismo di scoperta e d’insegnamento a riconoscimento di una cultura millenaria indigena americana, oggi certamente la più rappresentativa negli USA.
I Dinè sono oggi – infatti - una della più grandi realtà sociali di popolo indigeno americano che può contare una popolazione di oltre 250.000 Navajos, sparso su un vastissimo territorio i cui confini si estendono tra Arizona, Colorado e New Mexico, circa 65.000 kmq.
Dinè o Dineh: questa la definizione originale e corretta dei nativi Navaho o Najavo, nome attribuitogli dagli Spagnoli nel 1630, forse proprio per i campi coltivati in un arroyo, presso i quali questo popolo stanziava. Il “Popolo” abita la Navajo Reservation: terre ricche d’attrattive naturalistiche e che vantano spettacolari paesaggi, oltre una dozzina di monumenti nazionali, parchi tribali e siti storici costellati da laghi. Dallo spettacolare Canyon De Chelley, alla Monument Valley, dal Grand Canyon a Mesa Verde per passare ai numerosi siti archeologici dell’epoca degli Anazasi, nonché ai luoghi sacri e di pellegrinaggio religioso. E’ un salto nella storia dei popoli nativi che qui vissero migliaia d’anni fa per giungere ad oggi. Diné Bikéyah, o Navajoland, é infatti più vasta di dieci stati tra i cinquanta in America. La sua unicità risiede nel fatto che i Dineh sono riusciti abilmente a miscelare e bilanciare sia lo stile di vita tradizionale sia quello moderno, creando così la Navajo Nation che vive all’interno di un’altra più vasta Nazione. Oggi i Dineh mantengono vivi i propri valori, la lingua, la cultura, la tradizione, e si sono adattati al progresso nell'ultimo secolo organizzandosi in una struttura sociale autonoma moderna e integrata, pur affrontando quotidianamente le sfide dei popoli indigeni. Paul Crane Tohlakai é un puro sangue Dineh della Black Mountains della Navajo Nation nel nordest dell’Arizona. È un artigiano che crea tamburi ispirati dalle credenze tradizionali ed é proprio lui che disegna e guida i tour nelle sue terre, unendo l’immaginario metafisico e le originarie forze terrestri, tra le quali grande ruolo hanno le montagne sacre, per condurre il visitatore attraverso un percorso di comprensione e crescita, nei luoghi che costituiscono l’ossatura degli itinerari di GoNavajoTrails.
Con tre tour per l’estate 2010, di cui uno esclusivamente solo per il mercato Italiano, condotto in lingua italiana ed accompagnato da Paul Tohlakai unitamente ad Olga Mazzoni dell’Ufficio italiano di GoNavajoTrails, s’apre una nuova stagione di viaggi negli USA, un po’ meno commerciale, ma certamente più originale e genuina, volutamente indirizzata a chi non solo ama l’America bensì anche i suoi retaggi ancestrali, la cosmogonia nativa dei Navajos, l’espressione artistica e culturale, i paesaggi legati al mondo originale delle popolazioni indigene, le usanze, la gastronomia, le arti dei tessuti, delle ceramiche, dei gioielli, fino ai momenti della vita quotidiana moderna con la realtà economica e sociale di una comunità Dineh. "Navajo Trails" era un termine usato agli inizi del ‘900 per identificare strade usate per centinaia d’anni dai Nativi Americani. Molte di queste strade antiche conducono alle quattro Montagne Sacre che si trovano nei quattro punti cardinali. Qui i Dineh fanno offerte e svolgono cerimonie per la buona sorte nei raccolti, nella caccia e nel benessere del Popolo. La terra che si trova dentro questi confini tra le Montagne Sacre era e lo è a tutt’oggi, il cosmo dei Dineh. Un viaggio con Go Navajo Trails é seguire una di queste antiche e sacre strade, con un pizzico d’avventura, il rispetto verso la natura, ed il desiderio d’aprire i propri orizzonti esterni ed interni.
Maggiori informazioni: www.gonavajotrails.com
I Dinè sono oggi – infatti - una della più grandi realtà sociali di popolo indigeno americano che può contare una popolazione di oltre 250.000 Navajos, sparso su un vastissimo territorio i cui confini si estendono tra Arizona, Colorado e New Mexico, circa 65.000 kmq.
Dinè o Dineh: questa la definizione originale e corretta dei nativi Navaho o Najavo, nome attribuitogli dagli Spagnoli nel 1630, forse proprio per i campi coltivati in un arroyo, presso i quali questo popolo stanziava. Il “Popolo” abita la Navajo Reservation: terre ricche d’attrattive naturalistiche e che vantano spettacolari paesaggi, oltre una dozzina di monumenti nazionali, parchi tribali e siti storici costellati da laghi. Dallo spettacolare Canyon De Chelley, alla Monument Valley, dal Grand Canyon a Mesa Verde per passare ai numerosi siti archeologici dell’epoca degli Anazasi, nonché ai luoghi sacri e di pellegrinaggio religioso. E’ un salto nella storia dei popoli nativi che qui vissero migliaia d’anni fa per giungere ad oggi. Diné Bikéyah, o Navajoland, é infatti più vasta di dieci stati tra i cinquanta in America. La sua unicità risiede nel fatto che i Dineh sono riusciti abilmente a miscelare e bilanciare sia lo stile di vita tradizionale sia quello moderno, creando così la Navajo Nation che vive all’interno di un’altra più vasta Nazione. Oggi i Dineh mantengono vivi i propri valori, la lingua, la cultura, la tradizione, e si sono adattati al progresso nell'ultimo secolo organizzandosi in una struttura sociale autonoma moderna e integrata, pur affrontando quotidianamente le sfide dei popoli indigeni. Paul Crane Tohlakai é un puro sangue Dineh della Black Mountains della Navajo Nation nel nordest dell’Arizona. È un artigiano che crea tamburi ispirati dalle credenze tradizionali ed é proprio lui che disegna e guida i tour nelle sue terre, unendo l’immaginario metafisico e le originarie forze terrestri, tra le quali grande ruolo hanno le montagne sacre, per condurre il visitatore attraverso un percorso di comprensione e crescita, nei luoghi che costituiscono l’ossatura degli itinerari di GoNavajoTrails.
Con tre tour per l’estate 2010, di cui uno esclusivamente solo per il mercato Italiano, condotto in lingua italiana ed accompagnato da Paul Tohlakai unitamente ad Olga Mazzoni dell’Ufficio italiano di GoNavajoTrails, s’apre una nuova stagione di viaggi negli USA, un po’ meno commerciale, ma certamente più originale e genuina, volutamente indirizzata a chi non solo ama l’America bensì anche i suoi retaggi ancestrali, la cosmogonia nativa dei Navajos, l’espressione artistica e culturale, i paesaggi legati al mondo originale delle popolazioni indigene, le usanze, la gastronomia, le arti dei tessuti, delle ceramiche, dei gioielli, fino ai momenti della vita quotidiana moderna con la realtà economica e sociale di una comunità Dineh. "Navajo Trails" era un termine usato agli inizi del ‘900 per identificare strade usate per centinaia d’anni dai Nativi Americani. Molte di queste strade antiche conducono alle quattro Montagne Sacre che si trovano nei quattro punti cardinali. Qui i Dineh fanno offerte e svolgono cerimonie per la buona sorte nei raccolti, nella caccia e nel benessere del Popolo. La terra che si trova dentro questi confini tra le Montagne Sacre era e lo è a tutt’oggi, il cosmo dei Dineh. Un viaggio con Go Navajo Trails é seguire una di queste antiche e sacre strade, con un pizzico d’avventura, il rispetto verso la natura, ed il desiderio d’aprire i propri orizzonti esterni ed interni.
Maggiori informazioni: www.gonavajotrails.com
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