Ospitalità polinesiana: l'arte dell'accoglienza a Tahiti e le sue Isole
Secoli or sono, i primi navigatori che arrivarono in Polinesia Francese furono sedotti dalla bellezza delle isole e dall’accoglienza del popolo polinesiano: convinti di aver raggiunto il paradiso terrestre, pittori e poeti che non hanno mai smesso di celebrare, con i colori e le parole, il fascino di queste terre immerse nel mare più bello del mondo e di queste genti, capaci dell’ospitalità più squisita e spontanea.
Un mito costruitosi nei secoli ma che si può assaporare ancora oggi: nonostante la modernità abbia raggiunto anche Tahiti e le sue isole, infatti, il valore dell’accoglienza rimane un elemento fondamentale della cultura polinesiana.
In particolare, l’offerta delle corone di fiori ai viaggiatori in arrivo celebra la dea laka, divinità dell’abbondanza e del canto, protettrice delle danzatrici di hula. Il culto di questa divinità prevede l’offerta di corone di fiori nei templi a lei dedicati. E se il fiore di tiare, simbolo di Tahiti e le sue isole, è sempre il protagonista di queste delicate collane, anche fiori di ibisco, frangipane e bougainville vengono ad aggiungere profumo e colore alle composizioni.
L’ospitalità polinesiana non trascura nemmeno i viaggiatori in partenza. A loro è riservato un suggestivo omaggio: una lunga collana, di nuovo, ma in questo caso impreziosita con bellissime conchiglie. Questi gioielli calcarei naturali spesso sono raccolti personalmente dalle donne che intrecciano le corone rituali, abitualmente nell’arcipelago delle Tuamotu, dal quale molte di loro provengono. Anche le conchiglie sono considerate un dono di buon auspicio, in particolare sono una forma di augurio di ritorno al Fenua, la terra polinesiana.
Così, l’esperienza in queste isole sospese tra sogno e realtà è racchiusa tra queste due offerte simboliche che aiutano il viaggiatore a immergersi fin da subito nella cordiale atmosfera delle isole e lo accompagnano nel suo viaggio di ritorno, insieme ai mille magici ricordi e al profumo del tiare. Ma l’ospitalità delle genti polinesiane non si ferma qui, naturalmente. Va scoperta e vissuta nei mille sorrisi e nei piccoli o grandi gesti quotidiani che rendono un viaggio a queste latitudini un’esperienza davvero unica.
Un mito costruitosi nei secoli ma che si può assaporare ancora oggi: nonostante la modernità abbia raggiunto anche Tahiti e le sue isole, infatti, il valore dell’accoglienza rimane un elemento fondamentale della cultura polinesiana.
In particolare, l’offerta delle corone di fiori ai viaggiatori in arrivo celebra la dea laka, divinità dell’abbondanza e del canto, protettrice delle danzatrici di hula. Il culto di questa divinità prevede l’offerta di corone di fiori nei templi a lei dedicati. E se il fiore di tiare, simbolo di Tahiti e le sue isole, è sempre il protagonista di queste delicate collane, anche fiori di ibisco, frangipane e bougainville vengono ad aggiungere profumo e colore alle composizioni.
L’ospitalità polinesiana non trascura nemmeno i viaggiatori in partenza. A loro è riservato un suggestivo omaggio: una lunga collana, di nuovo, ma in questo caso impreziosita con bellissime conchiglie. Questi gioielli calcarei naturali spesso sono raccolti personalmente dalle donne che intrecciano le corone rituali, abitualmente nell’arcipelago delle Tuamotu, dal quale molte di loro provengono. Anche le conchiglie sono considerate un dono di buon auspicio, in particolare sono una forma di augurio di ritorno al Fenua, la terra polinesiana.
Così, l’esperienza in queste isole sospese tra sogno e realtà è racchiusa tra queste due offerte simboliche che aiutano il viaggiatore a immergersi fin da subito nella cordiale atmosfera delle isole e lo accompagnano nel suo viaggio di ritorno, insieme ai mille magici ricordi e al profumo del tiare. Ma l’ospitalità delle genti polinesiane non si ferma qui, naturalmente. Va scoperta e vissuta nei mille sorrisi e nei piccoli o grandi gesti quotidiani che rendono un viaggio a queste latitudini un’esperienza davvero unica.