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Trekking tra i sentieri dell'Alto Adige: Dolomiti e zona di Merano

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Camminare in alta quota su sentieri che attraversano un paesaggio da favola snodandosi lungo la falda delle più maestose cime dolomitiche, significa fare una vacanza piena di irrepetibili emozioni. Seguire quelle antichissime vie percorse da secoli dai pastori degli alpeggi d'altura e in parte tracciate dai mitici Alpini e Kaiserjäger durante la prima grande guerra, vuol dire anche, esporsi alle bizzarrie del tempo atmosferico dell'alta montagna, un rischio ampiamente ripagato dalla bellezza di uno scenario naturale unico al mondo.

Nelle Dolomiti sono ben dieci le Alte Vie che collegano l'Alto Adige non solo con il Trentino e il Bellunese, ma anche con la Val di Non e con i monti del Brenta. Gran parte di questi splendidi itinerari escursionistici, descritti e segnalati fin dalla metà del secolo scorso, seguono i preesistenti sentieri alpinistici con qualche breve tratto ferrato, perfettamente sicuri e quindi praticabili da tutti.

Alta Via delle Dolomiti n. 3
L'Alta Via n. 3, soprannominta anche „sentiero dei camosci“, è un tour di più giorni particolarmente bello ma tuttavia non molto semplice, che pretende dal camminatore un grande allenamento fisico.

Si estende da Villabassa in Val Pusteria fino a Longarone nella Valle del Piave: 10 tappe giornaliere e complessivamente 120 km. Punto di partenza è il comune di Villabassa. Si segue il segnavia n. 3 e si giunge al rifugio Vallandro passando sotto il Monte Serla. Il prossimo giorno si scende in Valle di Landro al lago di Landro e da là si sale sul Monte Piano al rifugio A. Bosi. Il terzo giorno porta in Val Popena al passo Tre Croci e infine al rifugio Vandelli. Quindi si passa il lago Sorapis, si sale alla forcella Sora la Cenga del Banco e sulla via ferrata „Francesco Berti“ si raggiunge il rifugio San Marco. Il prossimo giorno si scende a San Vito di Cadore da dove si sale di nuovo verso le montagne al rifugio Venezia. Dopo una notte di riposo il giorno dopo si cammina fino al rifugio Talamini, dopo di che al rifugio Remàuro e il giorno successivo, passando la Cima di Copada, si raggiunge la forcella Tovanella e il bivacco Tovanella. Adesso il traguardo, il punto di arrivo dell'Alta Via delle Dolomiti è proprio vicino: dal bivacco Tavanella si scende finalmente a Longarone nella Valle di Piave.

Alta Via di Merano
L’Alta Via di Merano gira attorno al Gruppo di Tessa ed è suddivisa in due sezioni: quella settentrionale ha carattere di alta montagna e collega la Val Senales con la Val Passiria. Mentre il Passo Gelato (2.895 m) segna il punto più alto del percorso, il resto del tracciato si sviluppa ad una quota pressoché costante di circa 1.400 m.
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La sezione meridionale segue invece i versanti del Gruppo Tessa che si affacciano sulla Val d’Adige. Monte S. Caterina in Val Senales ad ovest e Ulfas in Val Passiria ad est sono i punti di partenza e di arrivo più classici, ma le possibilità di accesso al percorso sono tante e quindi l’escursione può iniziare in un punto qualsiasi ed essere interrotta a piacere, magari per scendere a valle e vistare un paese.

L’Alta Via di Merano si presta benissimo quindi anche ad escursioni in giornata. L’intero tracciato, lungo circa 95 km, percorribile in 4-6 giorni e praticabile da fine giugno a ottobre (a seconda della neve), è segnalato con il n. 24 ed i suoi punti più esposti sono messi in sicurezza con catene, funi e parapetti. Il dislivello da percorrere si aggira sui 5.000 m.

Lungo il tracciato si incontrano, a distanza regolare, rifugi e osterie di malga che offrono cibo, possibilità di pernottamento e riparo in caso di temporali.

Fonte: Dolomiti News

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