10 consigli per visitare la Tuscia, al confine tra Lazio, Umbria e Toscana
Con il termine Tuscia s'intende un vasto territorio che comprende porzioni di diverse regioni: Lazio, Toscana e Umbria, che convergono nel cuore dell'Etruria, regione storica dell'Italia centrale. Questa, infatti, è anche la terra fulcro della civiltà etrusca, anche se Tuscia è il nome che le venne attribuito tra la fine dell'Impero Romano e l'Alto Medioevo.
È attraversata dalla Via Francigena, tocca la costa tirrenica compresa tra Civitavecchia e la Maremma grossetana, e si snoda toccando antichi borghi, arroccati su rupi di tufo, e colline verdeggianti, terreno ideale per uno short break, come anche una vacanza di relax, tra agriturismi e centri termali di lusso.
Ci concentreremo in questo articolo in particoalre su alcune destinazioni nella zona del Lazio.
Una vacanza in Tuscia permette di visitare luoghi di grande interesse storico, a partire dall'archeologia, ma poi si rimane incantati dall'architettura e la bellezza del paesaggio antropico, frutto del lavoro secolare dell'uomo sulla terra.
Si rimane a bocca aperto toccando destinazioni regali come Viterbo, siti come Tarquinia e Tuscania dalla storia millenaria, contemplando i paesaggi soavi di ex vulcani che formano i laghi di Bolsena e di Vico. E poi si possono scoprire luoghi splendidi, come i giardini di Villa Farnese e di Villa Lante della Rovere fino ad arrivare al Parco dei Mostri di Bomarzo.
Se ancora non bastasse, il viaggio viene ripagato anche dall'ospitalità di una terra dove la cucina e il vino si uniscono alle tradizioni e alle bellezze naturali, in un'esperienza turistica a 360° da gustare lentamente, assaporando ogni momento della propria vacanza slow.
Ecco allora 10 motivi validi per scegliere la Tuscia, come destinazione per il prossimo lungo weekend di relax.
Tutta la Tuscia vive dell'eredità etrusca, e alcune delle maggiori testimonianze di quella civiltà sono visibili a Tarquinia.
Il quattrocentesco Palazzo Vitelleschi ospita il Museo Archeologico, le cui sale accolgono tra l’altro parte della decorazione fittile del Tempio dell’Ara della Regina, come la celebre coppia di cavalli alati e numerosi sarcofagi. Le tombe della Necropoli di Monterozzi sono famose in tutto il mondo per i loro affreschi.
La morfologia delle campagne della Tuscia è affascinante per la sua grande varietà, che poche altre zone d'Italia possono vantare. Le verdi colline e i monti che coprono la Tuscia sono formate da vulcani spenti e i loro crateri sono colmati da laghi; i maggiori sono il Lago di Bolsena, il Lago di Vico, il Lago di Bracciano e quello più piccolo di Martignano.
Il paesaggio vulcanico spiega anche l'intensa attività geotermale della zona. Molte sono anche le riserve naturali, come quella del Lago di Vico (Caprarola), della Valle del Treja (Calcata), di Monte Rufeno (Acquapendente), di Marturanum (Barbarano Romano) e della Valle dei Calanchi (Bagnoregio).
Viterbo si stringe nell'abbraccio delle mura castellane, con il quartiere medievale, la cattedrale di San Lorenzo e il magnifico Palazzo dei Papi: la città fu infatti sede papale nel XIII secolo e vide succedersi ben sei pontefici. La facciata austera di nuda pietra si prolunga in una loggia leggera, mentre la massiccia scala centrale conduce al Salone del Conclave.
Se capitate in Tuscia verso fine estate, e più esattamente il 3 settembre, a Viterbo si svolge una manifestazione unica al mondo, esaltante, quasi indescrivibile per la sua bellezza, spettacolarità ed emozione.
La macchina di Santa Rosa, patrona della città, consiste in una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, che viene portata a spalla lungo il centro cittadino tra ali di folla in delirio.
Il borgo medievale di Tuscania, collocato su un colle di tufo, offre al di fuori della sua cerchia urbana, due splendide chiese in stile romanico-lombardo: la Chiesa di San Pietro con il suo mirabile rosone centrale cosmatesco, e la Chiesa di Santa Maria Maggiore dai tre portali ricchissimi di decorazioni e dalla poderosa torre campanaria.
Da non perdere c'è anche il borgo di Vitorchiano, sempre arroccato sul tufo, ma posto invece a nord di Viterbo, che propone ottimi ristoranti dove gustare le specialità di queste terre.
Area vulcanica per eccellenza, la Tuscia è quindi terra ricca di acque termali.
La sorgente più famosa è quella del Bullicame, a circa 2 km da Viterbo, le cui acque sgorgano ad una temperatura di 58°C e alimentano le magnifiche Terme dei Papi a Viterbo. La monumentale piscina di oltre 2.000 mq è aperta tutto l’anno con orario continuato (il sabato anche la sera fino all’una di notte).
Il piacere di immergersi nelle acque fumanti nei mesi invernali rende questo luogo unico e suggestivo oltre che salutare. Altre sorgenti termali, in parte utilizzate, si trovano nelle vicinanze di Orte e Vetralla con acqua sulfurea a 30 gradi C.
La gastronomia della zona dei Monti Cimini e della Tuscia in genere, è semplice e genuina, ed è uno dei valori aggiunti della vacanza.
Si inizia con una salutare zuppa di legumi o con "l’acquacotta" a base di patate, cicoria, pomodori e cipolla; ottime le paste all’uovo come il tradizionale "fieno" di Canepina, i tipici gnocchi e la gustosa polenta sulla spianatoia.
Il pesce è cucinato in tutte le sue varianti, sia lungo il litorale marino che in prossimità dei laghi.
Tra le pietanze di carne da ricordare l'abbacchio, cotto arrosto o alla cacciatora, la porchetta e la cacciagione accompagnata da funghi freschi locali e ancora la vitella con i funghi. Tra i prodotti caseari artigianali ricordiamo la caciotta, il pecorino e la ricotta.
La viticoltura, diffusa in tutto il territorio per le favorevoli condizioni climatiche, offre vini rossi e bianchi, secchi (Est-Est-Est, Colli Etruschi, Colli Cimini) e dolci (Cannaiola di Marta e Aleatico di Gradoli), che ben si accompagnano ai dolcetti casarecci al gusto di nocciola (tozzetti) e castagne dei Monti Cimini.
Di grande importanza, infine, la produzione di olio extravergine di oliva delle zone di Canino, Vetralla e Bolsena.
Molti palazzi e ville principesche esibiscono giardini meravigliosi, come i celebri giardini all’italiana di Palazzo Ruspoli a Vignanello, quelli di Villa Farnese a Caprarola e ancora quelli di Villa Lante della Rovere a Viterbo.
Il centro botanico Moutan di Vitorchiano vanta inoltre la più ricca e completa collezione al mondo di peonie, un pezzo di Cina trasportato nel viterbese.
Imperdibile per un turista che visita la zona è il Sacro Bosco di Bomarzo, meglio conosciuto come "Parco dei Mostri", che sorge su di un pendio sottostante il castello Orsini.
L'autore di questa creazione inconsueta, realizzata nella seconda metà del Cinquecento, è Pirro Ligorio per il principe Pier Francesco Orsini, originale ed eclettico personaggio del Rinascimento italiano.
Gli stravaganti "mostri" sono ricavati nei massi di pietra vulcanica sparsi in tutto il parco. I più interessanti sono: il Mascherone, l'Elefante in battaglia e il Drago in lotta coi veltri (evidenti gli influssi asiatici) e la Casetta inclinata.
Concludiamo la nostra carrellata sulla Tuscia portandovi in uno dei borghi più belli del Lazio e dello Stivale: chiamata "la città che muore", Civita di Bagnoregio è un gioiello arroccato su uno sperone di roccia tufacea e un ponte che lo unisce alla "civiltà", anche se in realtà sembra un luogo dimenticato dalla storia.
Se ti intreressa l'argomento leggi anche il nostro articolo dedicato alle gite fuori porta nel Lazio.
È attraversata dalla Via Francigena, tocca la costa tirrenica compresa tra Civitavecchia e la Maremma grossetana, e si snoda toccando antichi borghi, arroccati su rupi di tufo, e colline verdeggianti, terreno ideale per uno short break, come anche una vacanza di relax, tra agriturismi e centri termali di lusso.
Ci concentreremo in questo articolo in particoalre su alcune destinazioni nella zona del Lazio.
Una vacanza in Tuscia permette di visitare luoghi di grande interesse storico, a partire dall'archeologia, ma poi si rimane incantati dall'architettura e la bellezza del paesaggio antropico, frutto del lavoro secolare dell'uomo sulla terra.
Si rimane a bocca aperto toccando destinazioni regali come Viterbo, siti come Tarquinia e Tuscania dalla storia millenaria, contemplando i paesaggi soavi di ex vulcani che formano i laghi di Bolsena e di Vico. E poi si possono scoprire luoghi splendidi, come i giardini di Villa Farnese e di Villa Lante della Rovere fino ad arrivare al Parco dei Mostri di Bomarzo.
Se ancora non bastasse, il viaggio viene ripagato anche dall'ospitalità di una terra dove la cucina e il vino si uniscono alle tradizioni e alle bellezze naturali, in un'esperienza turistica a 360° da gustare lentamente, assaporando ogni momento della propria vacanza slow.
Ecco allora 10 motivi validi per scegliere la Tuscia, come destinazione per il prossimo lungo weekend di relax.
Gli Etruschi
Tutta la Tuscia vive dell'eredità etrusca, e alcune delle maggiori testimonianze di quella civiltà sono visibili a Tarquinia.
Il quattrocentesco Palazzo Vitelleschi ospita il Museo Archeologico, le cui sale accolgono tra l’altro parte della decorazione fittile del Tempio dell’Ara della Regina, come la celebre coppia di cavalli alati e numerosi sarcofagi. Le tombe della Necropoli di Monterozzi sono famose in tutto il mondo per i loro affreschi.
Laghi e vulcani
La morfologia delle campagne della Tuscia è affascinante per la sua grande varietà, che poche altre zone d'Italia possono vantare. Le verdi colline e i monti che coprono la Tuscia sono formate da vulcani spenti e i loro crateri sono colmati da laghi; i maggiori sono il Lago di Bolsena, il Lago di Vico, il Lago di Bracciano e quello più piccolo di Martignano.
Il paesaggio vulcanico spiega anche l'intensa attività geotermale della zona. Molte sono anche le riserve naturali, come quella del Lago di Vico (Caprarola), della Valle del Treja (Calcata), di Monte Rufeno (Acquapendente), di Marturanum (Barbarano Romano) e della Valle dei Calanchi (Bagnoregio).
Il Quartiere medievale e il Palazzo dei Papi a Viterbo
Viterbo si stringe nell'abbraccio delle mura castellane, con il quartiere medievale, la cattedrale di San Lorenzo e il magnifico Palazzo dei Papi: la città fu infatti sede papale nel XIII secolo e vide succedersi ben sei pontefici. La facciata austera di nuda pietra si prolunga in una loggia leggera, mentre la massiccia scala centrale conduce al Salone del Conclave.
La Macchina di Santa Rosa
Se capitate in Tuscia verso fine estate, e più esattamente il 3 settembre, a Viterbo si svolge una manifestazione unica al mondo, esaltante, quasi indescrivibile per la sua bellezza, spettacolarità ed emozione.
La macchina di Santa Rosa, patrona della città, consiste in una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, che viene portata a spalla lungo il centro cittadino tra ali di folla in delirio.
I borghi di Tuscania e Vitorchiano
Il borgo medievale di Tuscania, collocato su un colle di tufo, offre al di fuori della sua cerchia urbana, due splendide chiese in stile romanico-lombardo: la Chiesa di San Pietro con il suo mirabile rosone centrale cosmatesco, e la Chiesa di Santa Maria Maggiore dai tre portali ricchissimi di decorazioni e dalla poderosa torre campanaria.
Da non perdere c'è anche il borgo di Vitorchiano, sempre arroccato sul tufo, ma posto invece a nord di Viterbo, che propone ottimi ristoranti dove gustare le specialità di queste terre.
Le terme della Tuscia
Area vulcanica per eccellenza, la Tuscia è quindi terra ricca di acque termali.
La sorgente più famosa è quella del Bullicame, a circa 2 km da Viterbo, le cui acque sgorgano ad una temperatura di 58°C e alimentano le magnifiche Terme dei Papi a Viterbo. La monumentale piscina di oltre 2.000 mq è aperta tutto l’anno con orario continuato (il sabato anche la sera fino all’una di notte).
Il piacere di immergersi nelle acque fumanti nei mesi invernali rende questo luogo unico e suggestivo oltre che salutare. Altre sorgenti termali, in parte utilizzate, si trovano nelle vicinanze di Orte e Vetralla con acqua sulfurea a 30 gradi C.
I prodotti tipici della Tuscia
La gastronomia della zona dei Monti Cimini e della Tuscia in genere, è semplice e genuina, ed è uno dei valori aggiunti della vacanza.
Si inizia con una salutare zuppa di legumi o con "l’acquacotta" a base di patate, cicoria, pomodori e cipolla; ottime le paste all’uovo come il tradizionale "fieno" di Canepina, i tipici gnocchi e la gustosa polenta sulla spianatoia.
Il pesce è cucinato in tutte le sue varianti, sia lungo il litorale marino che in prossimità dei laghi.
Tra le pietanze di carne da ricordare l'abbacchio, cotto arrosto o alla cacciatora, la porchetta e la cacciagione accompagnata da funghi freschi locali e ancora la vitella con i funghi. Tra i prodotti caseari artigianali ricordiamo la caciotta, il pecorino e la ricotta.
La viticoltura, diffusa in tutto il territorio per le favorevoli condizioni climatiche, offre vini rossi e bianchi, secchi (Est-Est-Est, Colli Etruschi, Colli Cimini) e dolci (Cannaiola di Marta e Aleatico di Gradoli), che ben si accompagnano ai dolcetti casarecci al gusto di nocciola (tozzetti) e castagne dei Monti Cimini.
Di grande importanza, infine, la produzione di olio extravergine di oliva delle zone di Canino, Vetralla e Bolsena.
I giardini
Molti palazzi e ville principesche esibiscono giardini meravigliosi, come i celebri giardini all’italiana di Palazzo Ruspoli a Vignanello, quelli di Villa Farnese a Caprarola e ancora quelli di Villa Lante della Rovere a Viterbo.
Il centro botanico Moutan di Vitorchiano vanta inoltre la più ricca e completa collezione al mondo di peonie, un pezzo di Cina trasportato nel viterbese.
I “mostri”
Imperdibile per un turista che visita la zona è il Sacro Bosco di Bomarzo, meglio conosciuto come "Parco dei Mostri", che sorge su di un pendio sottostante il castello Orsini.
L'autore di questa creazione inconsueta, realizzata nella seconda metà del Cinquecento, è Pirro Ligorio per il principe Pier Francesco Orsini, originale ed eclettico personaggio del Rinascimento italiano.
Gli stravaganti "mostri" sono ricavati nei massi di pietra vulcanica sparsi in tutto il parco. I più interessanti sono: il Mascherone, l'Elefante in battaglia e il Drago in lotta coi veltri (evidenti gli influssi asiatici) e la Casetta inclinata.
L'incredibile borgo di Civita di Bagnoregio
Concludiamo la nostra carrellata sulla Tuscia portandovi in uno dei borghi più belli del Lazio e dello Stivale: chiamata "la città che muore", Civita di Bagnoregio è un gioiello arroccato su uno sperone di roccia tufacea e un ponte che lo unisce alla "civiltà", anche se in realtà sembra un luogo dimenticato dalla storia.
Se ti intreressa l'argomento leggi anche il nostro articolo dedicato alle gite fuori porta nel Lazio.