Viaggio a Cipro, all'insegna dello spirito e delle usanze
Intrecciate il viaggio a Cipro con una serie di tappe spirituali ed esperienze dirette dei riti ecumenici nella chiese cipriote, alternando la visita ai monasteri storici bizantini e alle cento basiliche di quest’isola, ammirando gli affreschi di vividi colori, gli ori ed i mosaici che descrivono eventi biblici. Respirate l’atmosfera di pace serena e seguite l’aroma di usanze domestiche che annunciano il periodo natalizio. Lasciatevi attirare dalle suggestive usanze natalizie isolane e dalle credenze che si ispirano ai poteri miracolosi delle icone. Le tradizioni sono così genuine nel contesto rurale di Cipro.
La credenza narra di figure fantastiche, come gnomi, kalikantzari: forse spiriti di bambini morti prima di ricevere il battesimo, oppure spiriti di anime in solitudine; benché travestiti da comuni visitatori possono contare solo fino a due, così che il vero visitatore durante il Natale bussa sempre tre volte. Ghirlande di foglie d’ulivo sono intrecciate con bacche rosse ed adornano le porte delle case, mentre ogni stanza è irrorata d’acqua santa. Si sente l’aroma del pane col miele e dei pani speciali al sesamo. Sull’isola di Cipro il viaggiatore trova forti testimonianze di fede del Cristianesimo ortodosso ed armeno; le feste religiose del periodo autunnale ed invernale seguono quelle cristiane e possono diventare un momento dell’esperienza del viaggio a Cipro. Chi partecipa ad un rito liturgico si sorprenderà dei cori dei riti ortodossi che ci conducono alla tradizione storica della musica bizantina ecclesiastica. Ciò che ci colpisce è l’assenza di qualsivoglia accompagnamento musicale: il canto liturgico della chiesa greco-ortodossa é rigidamente monofonico, con poche note. La Divina Liturgia (messa) è solenne, sempre cantata. E’ un invito a visitare e frequentare le chiese di Cipro durante le celebrazioni in greco antico. Il rito bizantino é sostanzialmente simile a quello praticato dalla chiesa ortodossa.
Vive a Cipro il ricordo di Barnaba, protagonista della prima evangelizzazione in Asia minore. Ebreo della tribù di Levi, visse a Gerusalemme, ma era cipriota di nascita. E nella sua terra tornò appunto con Paolo, intorno all’anno 45. Vicino all’attuale Famagosta, e a pochi km dai resti di Salamina (secondo la tradizione, città natale di Barnaba), si trova la chiesa a lui dedicata e anche la sua tomba nella zona di Pafos, dove Paolo e Barnaba giunsero dopo aver attraversato tutta l’isola. Secondo la tradizione, a causa di quello che predicava, l’apostolo venne legato e flagellato ad una colonna che si trova nel cortile della chiesa bizantina ortodossa di Crisopolitissa, dal 1987 concessa in uso ai cattolici dalla Chiesa greco-ortodossa e oggi parrocchia cattolica gestita dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Lo sapevate che l’origine della Chiesa milanese risalirebbe a San Barnaba?
Non è forse un caso che i santi vescovi milanesi dei primi secoli portano tutti spiccatamente nomi greci o orientali. Cipro è ricca di tradizioni bizantine e conserva raffinati esempi di affreschi murali ed iconografie che si possono ammirare nelle antiche chiese. Un tour tra le tante basiliche cipriote può svilupparsi toccando i centri del culto sulle coste dell’isola, ove c’é una grande concentrazione, poiché qui le città bizantine sono sorte su quelle antiche. Nell’interno dell’isola invece troviamo numerose chiese rurali. Ad esempio nel villaggio di origine bizantina di Palaichori, nel sudovest, tra Nicosia e Limassol, la chiesa di Metamorphosis tou Sotiros (Trasfigurazione) rientra tra quelle dichiarate patrimonio dall’Unesco.
Qui c’è anche il Museo Bizantino locale. Oppure le dieci chiese bizantine di Troodos che sono degli autentici gioielli e sono state proclamate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Per avere una visione più completa dell’arte e della tradizione bizantina è d’obbligo una visita al Museo Bizantino, nel Palazzo Arcivescovile a Nicosia, che espone una collezione di mosaici e icone sacre. Nella chiesa di Panaria Angeloktisti nei pressi di Larnaca si ammira un mosaico bizantino del VI secolo che raffigura una Vergine Maria a grandezza naturale: splendida testimonianza dell’arte con influssi giustiniani, così prossimi alla tradizione nel ravennate italiano e di chiara origine bizantina.
La credenza narra di figure fantastiche, come gnomi, kalikantzari: forse spiriti di bambini morti prima di ricevere il battesimo, oppure spiriti di anime in solitudine; benché travestiti da comuni visitatori possono contare solo fino a due, così che il vero visitatore durante il Natale bussa sempre tre volte. Ghirlande di foglie d’ulivo sono intrecciate con bacche rosse ed adornano le porte delle case, mentre ogni stanza è irrorata d’acqua santa. Si sente l’aroma del pane col miele e dei pani speciali al sesamo. Sull’isola di Cipro il viaggiatore trova forti testimonianze di fede del Cristianesimo ortodosso ed armeno; le feste religiose del periodo autunnale ed invernale seguono quelle cristiane e possono diventare un momento dell’esperienza del viaggio a Cipro. Chi partecipa ad un rito liturgico si sorprenderà dei cori dei riti ortodossi che ci conducono alla tradizione storica della musica bizantina ecclesiastica. Ciò che ci colpisce è l’assenza di qualsivoglia accompagnamento musicale: il canto liturgico della chiesa greco-ortodossa é rigidamente monofonico, con poche note. La Divina Liturgia (messa) è solenne, sempre cantata. E’ un invito a visitare e frequentare le chiese di Cipro durante le celebrazioni in greco antico. Il rito bizantino é sostanzialmente simile a quello praticato dalla chiesa ortodossa.
Vive a Cipro il ricordo di Barnaba, protagonista della prima evangelizzazione in Asia minore. Ebreo della tribù di Levi, visse a Gerusalemme, ma era cipriota di nascita. E nella sua terra tornò appunto con Paolo, intorno all’anno 45. Vicino all’attuale Famagosta, e a pochi km dai resti di Salamina (secondo la tradizione, città natale di Barnaba), si trova la chiesa a lui dedicata e anche la sua tomba nella zona di Pafos, dove Paolo e Barnaba giunsero dopo aver attraversato tutta l’isola. Secondo la tradizione, a causa di quello che predicava, l’apostolo venne legato e flagellato ad una colonna che si trova nel cortile della chiesa bizantina ortodossa di Crisopolitissa, dal 1987 concessa in uso ai cattolici dalla Chiesa greco-ortodossa e oggi parrocchia cattolica gestita dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Lo sapevate che l’origine della Chiesa milanese risalirebbe a San Barnaba?
Non è forse un caso che i santi vescovi milanesi dei primi secoli portano tutti spiccatamente nomi greci o orientali. Cipro è ricca di tradizioni bizantine e conserva raffinati esempi di affreschi murali ed iconografie che si possono ammirare nelle antiche chiese. Un tour tra le tante basiliche cipriote può svilupparsi toccando i centri del culto sulle coste dell’isola, ove c’é una grande concentrazione, poiché qui le città bizantine sono sorte su quelle antiche. Nell’interno dell’isola invece troviamo numerose chiese rurali. Ad esempio nel villaggio di origine bizantina di Palaichori, nel sudovest, tra Nicosia e Limassol, la chiesa di Metamorphosis tou Sotiros (Trasfigurazione) rientra tra quelle dichiarate patrimonio dall’Unesco.
Qui c’è anche il Museo Bizantino locale. Oppure le dieci chiese bizantine di Troodos che sono degli autentici gioielli e sono state proclamate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Per avere una visione più completa dell’arte e della tradizione bizantina è d’obbligo una visita al Museo Bizantino, nel Palazzo Arcivescovile a Nicosia, che espone una collezione di mosaici e icone sacre. Nella chiesa di Panaria Angeloktisti nei pressi di Larnaca si ammira un mosaico bizantino del VI secolo che raffigura una Vergine Maria a grandezza naturale: splendida testimonianza dell’arte con influssi giustiniani, così prossimi alla tradizione nel ravennate italiano e di chiara origine bizantina.
Fonte: ENTE NAZIONALE per il TURISMO di CIPRO Ufficio Stampa Thema Nuovi Mondi srl Visita Turismocipro.it - Email |