La Germania introduce una nuova tassa sui turisti
Il Natale si avvicina e milioni di persone si preparano a volare in tutto il mondo per le festività di fine anno. In questo clima prefestivo, reso già difficile dalle condizioni climatiche che hanno flagellato l'Europa con una serie di ondate di freddo d'altri tempi, una novità sta per sconquassare il mondo de turismo: la Germania potrebbe subire un calo delle visite turistiche, a vantaggio delle destinazioni rivali. Per lo meno questo è che ciò il World Travel & Tourism Council (WTTC) ha recentemente evidenziato, ponendo l'attenzione sulla nuova tassa che dal 1° gennaio penalizzerà il coloro che partiranno dal suolo tedesco in aereo. Questa notizia contrasta con il trend di crescita che la Germania sta registrando in questi anni come meta turistica di livello mondiale, ma d'altra parte un costo in più per i turisti può diventare un motivo di rinuncia al viaggio in un momento di crisi economica come questo.
L'organizzazione WTTC, che rappresenta i principali operatori del mondo del turismo privato, ha manifestato tutte le sue perplessità sulla decisione del governo tedesco, che ha recentemente emanato una tassazione dei passeggeri in partenza dalla Germania, cosa che ha già causato una riduzione di capacità e le proteste di compagnie aeree come Airberlin e Ryanair. Questo tipo di tassazione esiste già in vari paesi del mondo, e spesso questo balzello arriva imprevisto al momento della fine della vacanza, magari mettendo in crisi le finanze del viaggiatore, già messe in difficoltà dall'aumento generalizzato del costo della vita. Questo tipo di tassazione è oramai diventato un modo per raccogliere denaro in tutte quelle nazioni in cui il turismo è molto cresciuto negli ultimi anni: questa notizia infatti non giunge del tutto inaspettata dato che nazioni come Inghilterra, Cuba, Venezuela, (ma sono un numero maggiore) hanno adottato questa tecnica per ottenere un flusso di denaro dal movimento turistico.
Il WTTC ha da tempo indetto una “guerra” contro le tasse di uscita per i passeggeri, come ad esempio per quella del Regno Unito: sono state intraprese azioni contro la Air Passenger Duty, credendo che essa siano un ostacolo al pieno potenziale di crescita del settore e una distorsione del mercato dato che vengono ingiustamente penalizzate alcune destinazioni, dato che il costo della tassa è proporzionale alla lunghezza del volo. Recentemente anche la British Airport Authority ha chiesto al governo britannico di seguire l'esempio dell'Irlanda e tagliare queste tasse sui passeggeri. Nonostante ciò quest'anno anche il governo tedesco ha deciso di richiedere il pagamento di una tassa di uscita: il costo sarà pari a 8 euro per tutti coloro che lasciano il suolo germanico con destinazione Europa, ma sale a 25 euro per 50 aeroporti compresi tra Asia e Africa e a ben 45 euro per tutte le altre destinazioni, più lontane. Le nuove tasse verranno applicate a partire dal 1 gennaio 2011.
L'organizzazione WTTC, che rappresenta i principali operatori del mondo del turismo privato, ha manifestato tutte le sue perplessità sulla decisione del governo tedesco, che ha recentemente emanato una tassazione dei passeggeri in partenza dalla Germania, cosa che ha già causato una riduzione di capacità e le proteste di compagnie aeree come Airberlin e Ryanair. Questo tipo di tassazione esiste già in vari paesi del mondo, e spesso questo balzello arriva imprevisto al momento della fine della vacanza, magari mettendo in crisi le finanze del viaggiatore, già messe in difficoltà dall'aumento generalizzato del costo della vita. Questo tipo di tassazione è oramai diventato un modo per raccogliere denaro in tutte quelle nazioni in cui il turismo è molto cresciuto negli ultimi anni: questa notizia infatti non giunge del tutto inaspettata dato che nazioni come Inghilterra, Cuba, Venezuela, (ma sono un numero maggiore) hanno adottato questa tecnica per ottenere un flusso di denaro dal movimento turistico.
Il WTTC ha da tempo indetto una “guerra” contro le tasse di uscita per i passeggeri, come ad esempio per quella del Regno Unito: sono state intraprese azioni contro la Air Passenger Duty, credendo che essa siano un ostacolo al pieno potenziale di crescita del settore e una distorsione del mercato dato che vengono ingiustamente penalizzate alcune destinazioni, dato che il costo della tassa è proporzionale alla lunghezza del volo. Recentemente anche la British Airport Authority ha chiesto al governo britannico di seguire l'esempio dell'Irlanda e tagliare queste tasse sui passeggeri. Nonostante ciò quest'anno anche il governo tedesco ha deciso di richiedere il pagamento di una tassa di uscita: il costo sarà pari a 8 euro per tutti coloro che lasciano il suolo germanico con destinazione Europa, ma sale a 25 euro per 50 aeroporti compresi tra Asia e Africa e a ben 45 euro per tutte le altre destinazioni, più lontane. Le nuove tasse verranno applicate a partire dal 1 gennaio 2011.
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