La situazione di Cipro, informazioni importanti per il turista italiano
E’ opportuno, oggi più che mai, ri-sottolineare quanto sia importante offrire un’informazione completa al viaggiatore in procinto di intraprendere una vacanza. Solo un’accurata informazione da parte della stampa specializzata e del settore professionale turistico può colmare dubbi o ignoranza, ed evitare al contempo che una vacanza si tramuti in spiacevoli sorprese o in un incubo. Il viaggiatore coscienzioso oggi richiede d’essere informato. La stampa, internet ed i blog di viaggiatori possono contribuire, ma è imperativo che il settore più specificatamente professionale del turismo s’impegni a proporre un turismo ed un modo di far vacanza vieppiù preparato e motivato, che superi la sibillina “sirena” di un prezzo competitivo ed allettante, di invitanti pagine patinate e di promettenti illusioni. Proporre oggi informazioni per un turismo etico e solidale è anche contribuire alla qualità ed alla sicurezza della vacanza.
L’Ufficio del Turismo della Repubblica di Cipro s’impegna da anni strenuamente, anche tramite la voce dell’Ambasciata di Cipro, ad informare i turisti, gli operatori e la stampa italiana sulla meta “Cipro Nord”, che oggi sembra voler attirare una nuova generazione di vacanzieri ignari di tutto quanto comporti questa meta mediterranea. Basterebbe ricordare agli operatori turistici specializzati o agli agenti di viaggio, nonché alle testate di settore che il Codice Mondiale di Etica del Turismo (OMT) sottolinea la funzione del turismo. Tra i molteplici principi: quelli relativi alla sicurezza, per la protezione dei turisti, dei loro beni, oltre che il rispetto delle leggi o normative vigenti. Pariteticamente i turisti ed i visitatori hanno la responsabilità di informarsi, prima della loro partenza per la vacanza, sulle caratteristiche dei paesi che si apprestano a visitare. Imparare quindi a viaggiare e comportarsi in modo tale da ridurre tali rischi al minimo. I professionisti del turismo hanno pertanto l’obbligo di fornire ai turisti informazioni obiettive ed oneste sui luoghi di destinazione e sulle condizioni di viaggio, accoglienza e soggiorno, sulla legalità e l’illegalità. Così la stampa.
Pertanto chi promuove la vacanza a “Cipro Nord” deve opportunamente informare il viaggiatore italiano, sostenendo in tal modo anche il popolo cipriota della Repubblica di Cipro - oggi aderente alla UE - trasmettendo i segnali giusti, per un viaggio etico. Non ci risulta che tutti i potenziali viaggiatori italiani conoscano Cipro e ancora pochi sono coloro che conoscono la questione di “Cipro Nord”. Molti italiani credono ad esempio che Cipro appartenga alla Grecia. Spesso le generiche semplificazioni in Italia hanno condotto a ridurre la questione di Cipro in poche caratterizzazioni: Cipro è divisa in “sud greco” e “nord turco”. Tutto ciò è veramente semplicistico, ingenuo e poco serio, se non scarsamente professionale. Cipro, piccola isola indipendente del Mediterraneo orientale e membro dell’ONU – se l’ONU può ancora avere un valore supremo nella geografia mondiale – fu invasa nel 1974 dalla Turchia. Quest’ occupazione continua ancora oggi dopo diverse e violente usurpazioni non solo territoriali, ma anche culturali, economiche e sociali. Un danno immane al popolo cipriota, sia per i greco-ciprioti che per i turco-ciprioti. Chi ben s’informa sa che i territori illegalmente occupati, promossi come “Cipro Nord”, oggi contano ben pochi cittadini turco-ciprioti rimasti, o almeno in numero nettamente inferiore rispetto ai coloni che l’occupante trasporta illegalmente, ma costantemente, dall’Anatolia per inserirli a Cipro.
Basterebbe questa informazione opportunamente riproposta agli italiani per sensibilizzare il turismo e chi desidera recarsi in vacanza a Cipro. Oggi “Cipro Nord” viene presentata quale nuovo lido del Mediterraneo, con avvincenti soluzioni di prezzo, con incentivi agli operatori – spesso lucrativi, ma apparentemente vincenti in epoca di scarsità economica - ma pochi italiani sanno che chi vi si reca varca un territorio internazionale privo di legalità, senza alcuna rappresentanza diplomatica in grado d’assistere il vacanziero. Nessuno forse si sta rendendo conto che lo stesso aeroporto “Erkan” presso il quale s’atterra a “Cipro Nord” è illegale, così come gli alberghi e resort proposti in pacchetti con prezzi allettanti, sono usati abusivamente dopo essere stati illegalmente sottratti ai proprietari greco-ciprioti. La promozione di “Cipro Nord” è lanciata senza tante specificazioni, giocando sulla ingenuità e scarsa conoscenza dell’acquirente, consumatore e viaggiatore.
L’Ufficio del Turismo della Repubblica di Cipro s’impegna da anni strenuamente, anche tramite la voce dell’Ambasciata di Cipro, ad informare i turisti, gli operatori e la stampa italiana sulla meta “Cipro Nord”, che oggi sembra voler attirare una nuova generazione di vacanzieri ignari di tutto quanto comporti questa meta mediterranea. Basterebbe ricordare agli operatori turistici specializzati o agli agenti di viaggio, nonché alle testate di settore che il Codice Mondiale di Etica del Turismo (OMT) sottolinea la funzione del turismo. Tra i molteplici principi: quelli relativi alla sicurezza, per la protezione dei turisti, dei loro beni, oltre che il rispetto delle leggi o normative vigenti. Pariteticamente i turisti ed i visitatori hanno la responsabilità di informarsi, prima della loro partenza per la vacanza, sulle caratteristiche dei paesi che si apprestano a visitare. Imparare quindi a viaggiare e comportarsi in modo tale da ridurre tali rischi al minimo. I professionisti del turismo hanno pertanto l’obbligo di fornire ai turisti informazioni obiettive ed oneste sui luoghi di destinazione e sulle condizioni di viaggio, accoglienza e soggiorno, sulla legalità e l’illegalità. Così la stampa.
Pertanto chi promuove la vacanza a “Cipro Nord” deve opportunamente informare il viaggiatore italiano, sostenendo in tal modo anche il popolo cipriota della Repubblica di Cipro - oggi aderente alla UE - trasmettendo i segnali giusti, per un viaggio etico. Non ci risulta che tutti i potenziali viaggiatori italiani conoscano Cipro e ancora pochi sono coloro che conoscono la questione di “Cipro Nord”. Molti italiani credono ad esempio che Cipro appartenga alla Grecia. Spesso le generiche semplificazioni in Italia hanno condotto a ridurre la questione di Cipro in poche caratterizzazioni: Cipro è divisa in “sud greco” e “nord turco”. Tutto ciò è veramente semplicistico, ingenuo e poco serio, se non scarsamente professionale. Cipro, piccola isola indipendente del Mediterraneo orientale e membro dell’ONU – se l’ONU può ancora avere un valore supremo nella geografia mondiale – fu invasa nel 1974 dalla Turchia. Quest’ occupazione continua ancora oggi dopo diverse e violente usurpazioni non solo territoriali, ma anche culturali, economiche e sociali. Un danno immane al popolo cipriota, sia per i greco-ciprioti che per i turco-ciprioti. Chi ben s’informa sa che i territori illegalmente occupati, promossi come “Cipro Nord”, oggi contano ben pochi cittadini turco-ciprioti rimasti, o almeno in numero nettamente inferiore rispetto ai coloni che l’occupante trasporta illegalmente, ma costantemente, dall’Anatolia per inserirli a Cipro.
Basterebbe questa informazione opportunamente riproposta agli italiani per sensibilizzare il turismo e chi desidera recarsi in vacanza a Cipro. Oggi “Cipro Nord” viene presentata quale nuovo lido del Mediterraneo, con avvincenti soluzioni di prezzo, con incentivi agli operatori – spesso lucrativi, ma apparentemente vincenti in epoca di scarsità economica - ma pochi italiani sanno che chi vi si reca varca un territorio internazionale privo di legalità, senza alcuna rappresentanza diplomatica in grado d’assistere il vacanziero. Nessuno forse si sta rendendo conto che lo stesso aeroporto “Erkan” presso il quale s’atterra a “Cipro Nord” è illegale, così come gli alberghi e resort proposti in pacchetti con prezzi allettanti, sono usati abusivamente dopo essere stati illegalmente sottratti ai proprietari greco-ciprioti. La promozione di “Cipro Nord” è lanciata senza tante specificazioni, giocando sulla ingenuità e scarsa conoscenza dell’acquirente, consumatore e viaggiatore.
... Pagina 2/2 ...
Il separatismo di “Cipro Nord” è già stato condannato molteplici volte dalle Nazioni Unite ed in particolare con due risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la 541/83 e la 550/84 che non solo condannano la proclamazione di questo “Stato che non c’è” e ne chiedono il suo annullamento, ma esigono da tutti i paesi di non riconoscerlo e di non favorirlo in alcun modo. Il turismo in generale dovrebbe seguire questo emendamento, se vuole essere etico. Riteniamo che non sia prioritario sapere che a “Cipro Nord” il mare è “turchino” ed i paesaggi idilliaci. E’ forse più importante sapere che - ad esempio - i terreni sui quali sono state edificate le strutture ricettive più recenti, appartengono a proprietari greco-ciprioti, profughi espulsi con la violenza dalle loro case e dalle loro proprietà. Numerose corti europee ed internazionali hanno sentenziato che i profughi greco-ciprioti conservano per intero tutti i loro diritti di proprietà e che lo sfruttamento dei loro immobili dagli occupanti è illegale e abusivo. Informati su questa situazione molti turisti italiani, tratti in inganno dalla fuorviante pubblicità patinata e da prezzi stracciati, potranno rifiutarsi di prendere parte, anche indirettamente, a questo abuso, evitando quindi un viaggio nei territori occupati.
Comportarsi in tal senso significa anche sforzarsi a sostenere i ciprioti che sono riusciti a sopravvivere e a ricostruire nonostante sradicamento, emigrazione forzata e lutti, la propria patria e a far sì che Cipro in pochi decenni sia riuscita a far parte dell’UE, della zona Euro e a proporre una vacanza serena, di pace e di autentica esperienza. Promuovere il turismo nei “territori occupati” significa favorire e sostenere il regime illegale monitorato dalla Turchia,in violazione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza N 541/83 e 550/84. L’ italiano è veramente così desideroso di affrontare una vacanza in un territorio ove in caso di bisogno é quasi impossibile l'assistenza medica, diplomatica o consolare, e dove l'assicurazione in caso di incidente automobilistico è praticamente non valida ? Sa che il soggiorno in un resort gestito illegalmente a “Cipro Nord” può comportare conseguenze giuridiche ? Non sottovalutiamo il consumatore italiano e contribuiamo tutti, unitamente, a fare informazione per la salvaguardia di un turismo responsabile!
Il separatismo di “Cipro Nord” è già stato condannato molteplici volte dalle Nazioni Unite ed in particolare con due risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la 541/83 e la 550/84 che non solo condannano la proclamazione di questo “Stato che non c’è” e ne chiedono il suo annullamento, ma esigono da tutti i paesi di non riconoscerlo e di non favorirlo in alcun modo. Il turismo in generale dovrebbe seguire questo emendamento, se vuole essere etico. Riteniamo che non sia prioritario sapere che a “Cipro Nord” il mare è “turchino” ed i paesaggi idilliaci. E’ forse più importante sapere che - ad esempio - i terreni sui quali sono state edificate le strutture ricettive più recenti, appartengono a proprietari greco-ciprioti, profughi espulsi con la violenza dalle loro case e dalle loro proprietà. Numerose corti europee ed internazionali hanno sentenziato che i profughi greco-ciprioti conservano per intero tutti i loro diritti di proprietà e che lo sfruttamento dei loro immobili dagli occupanti è illegale e abusivo. Informati su questa situazione molti turisti italiani, tratti in inganno dalla fuorviante pubblicità patinata e da prezzi stracciati, potranno rifiutarsi di prendere parte, anche indirettamente, a questo abuso, evitando quindi un viaggio nei territori occupati.
Comportarsi in tal senso significa anche sforzarsi a sostenere i ciprioti che sono riusciti a sopravvivere e a ricostruire nonostante sradicamento, emigrazione forzata e lutti, la propria patria e a far sì che Cipro in pochi decenni sia riuscita a far parte dell’UE, della zona Euro e a proporre una vacanza serena, di pace e di autentica esperienza. Promuovere il turismo nei “territori occupati” significa favorire e sostenere il regime illegale monitorato dalla Turchia,in violazione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza N 541/83 e 550/84. L’ italiano è veramente così desideroso di affrontare una vacanza in un territorio ove in caso di bisogno é quasi impossibile l'assistenza medica, diplomatica o consolare, e dove l'assicurazione in caso di incidente automobilistico è praticamente non valida ? Sa che il soggiorno in un resort gestito illegalmente a “Cipro Nord” può comportare conseguenze giuridiche ? Non sottovalutiamo il consumatore italiano e contribuiamo tutti, unitamente, a fare informazione per la salvaguardia di un turismo responsabile!
Fonte: ENTE NAZIONALE per il TURISMO di CIPRO Ufficio Stampa Thema Nuovi Mondi srl Visita Turismocipro.it - Email |