Il Santuario della Beata Vergine Assunta a Careano di Pellegrino Parmense
Almeno mille anni di storia accompagnano il suggestivo, pittoresco santuario della Beata Vergine Assunta in Careno, piccola frazione di Pellegrino Parmense. Fondata nel 1044, secondo l’iscrizione posta sull’architrave d’ingresso, la chiesa, che sorge alle pendici del monte di Santa Cristina, viene menzionata per la prima volta in un documento nel 1230, come cappella dipendente dalla pieve di Serravalle, insieme ad altre chiese della zona: tra cui quella di Mariano.
La primitiva chiesa romanica, forse ricostruita nel XIII secolo, come emerge dalle testimonianze storiche lasciate, aveva probabilmente le dimensioni dell’edificio attuale ma era ad aula unica con abside semicircolare. A questa fase costruttiva si possono attribuire nell’edificio attuale la base della piccola abside e parte della facciata. Il sacro edificio è stato profondamente modificato in almeno due riprese.
Sono stati gli scavi archeologici iniziati nell’ottobre 2004, come prima fase dei lavori di restauro che hanno interessato il santuario, a riportare alla luce una storia che, qui, si fa tanto affascinante quanto misteriosa. Le minuziose ricerche, volute dalla competente Soprintendenza, hanno riportato alla luce almeno 11 sepolture, alcune a camera, altre individuali, una particolarmente antica, consistente nella posa del defunto nella nuda terra, facilmente avvolto in un sudario E’ stata ritrovata, nella chiesa di Careno, una sola tomba rispondente a questa tipologia. Si tratta certamente della più antica, tra quelle emerse, presumibilmente riferibile al XIII secolo.
Da sottolineare come il ciclo affrescato all’interno della chiesa veda la presenza di una serie di Madonne col Bambino, disposte su tutte le pareti, in posizioni assolutamente irregolari, senza unità stilistica né tantomeno un disegno d’insieme. E’ possibile che si possa trattare di omaggi votivi, una sorta quindi di ex voto, applicati direttamente alle pareti, a testimonianza di grazie ricevute, ma la Madonne sono davvero tante!
In particolare, qui si venera da tempo un’immagine della Madonna detta comunemente “dei matti” perché ad essa si rivolgono soprattutto i sofferenti di malattie nervose e la Madonna della Cintura, a cui si rivolgevano le donne per implorare la grazia della fecondità, venerazione perpetuata da tempi antichissimi ma di cui oggi è andata persa la tradizione.
La primitiva chiesa romanica, forse ricostruita nel XIII secolo, come emerge dalle testimonianze storiche lasciate, aveva probabilmente le dimensioni dell’edificio attuale ma era ad aula unica con abside semicircolare. A questa fase costruttiva si possono attribuire nell’edificio attuale la base della piccola abside e parte della facciata. Il sacro edificio è stato profondamente modificato in almeno due riprese.
Sono stati gli scavi archeologici iniziati nell’ottobre 2004, come prima fase dei lavori di restauro che hanno interessato il santuario, a riportare alla luce una storia che, qui, si fa tanto affascinante quanto misteriosa. Le minuziose ricerche, volute dalla competente Soprintendenza, hanno riportato alla luce almeno 11 sepolture, alcune a camera, altre individuali, una particolarmente antica, consistente nella posa del defunto nella nuda terra, facilmente avvolto in un sudario E’ stata ritrovata, nella chiesa di Careno, una sola tomba rispondente a questa tipologia. Si tratta certamente della più antica, tra quelle emerse, presumibilmente riferibile al XIII secolo.
Da sottolineare come il ciclo affrescato all’interno della chiesa veda la presenza di una serie di Madonne col Bambino, disposte su tutte le pareti, in posizioni assolutamente irregolari, senza unità stilistica né tantomeno un disegno d’insieme. E’ possibile che si possa trattare di omaggi votivi, una sorta quindi di ex voto, applicati direttamente alle pareti, a testimonianza di grazie ricevute, ma la Madonne sono davvero tante!
In particolare, qui si venera da tempo un’immagine della Madonna detta comunemente “dei matti” perché ad essa si rivolgono soprattutto i sofferenti di malattie nervose e la Madonna della Cintura, a cui si rivolgevano le donne per implorare la grazia della fecondità, venerazione perpetuata da tempi antichissimi ma di cui oggi è andata persa la tradizione.
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Infine l’attenzione non può che essere posta sull’iscrizione posta sull’architrave d’ingresso, va evidenziato come, a poche decine di centimetri dalla stessa iscrizione compaia un simbolo tanto antico quanto comune, vale a dire il “Fiore della Vita” che, nella sua forma più semplice è chiamato anche ‘Sesto giorno della Genesi’ poiché ottenuto dalla 'rotazione' di sei cerchi o sfere , corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione. Esso rappresenta la struttura interna del Creato, ed il suo completamento.
Maggiori informazioni: www.luoghimisteriosi.it/emilia%20romagna/careno.html
Infine l’attenzione non può che essere posta sull’iscrizione posta sull’architrave d’ingresso, va evidenziato come, a poche decine di centimetri dalla stessa iscrizione compaia un simbolo tanto antico quanto comune, vale a dire il “Fiore della Vita” che, nella sua forma più semplice è chiamato anche ‘Sesto giorno della Genesi’ poiché ottenuto dalla 'rotazione' di sei cerchi o sfere , corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione. Esso rappresenta la struttura interna del Creato, ed il suo completamento.
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