Italia Langobardorum: 7 siti Longobardi ora Patrimonio UNESCO
Dopo 3 anni d'attesa sono arrivate le attese nomine dall'UNESCO che ha inserito dei nuovi siti Patrimonio dell'Umanità in Italia: sette località unite da un comune denominatore, un itinerario culturale che segue le tracce dei Longobardi, il popolo germanico che invasero l'Italia nel VI secolo dopo Cristo, contendendone il territorio alla dominazione bizantina. Con l'inserimento di “I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-774 d.C.)” i siti italiani ascritti alla lista dei Patrimuni dell'Umanità UNESCO diventano ad oggi ben 47.
Fu il loro condottiero Alboino a guidare l'invasione teutonica, conquistando dapprima parte del Friuli (correva l'anno 568), poi tutto il nord, la Toscana e le zone appenniniche del centro-sud. Una invasione militare a tutti gli effetti, e una dominazione dalla mano pesante, ma che gradualmente andò ad integrarsi, anche grazie alla conversione cristiana del popolo longobardo. I longobardi hanno quindi contribuito alla trasformazione culturale italiana, ed hanno lasciato dei gioielli architettonici che l'UNESCO ha riconosciuto identificando una “via Longobardorum”, che potrebbe diventare un nuovo percorso turistico per scoprire angoli dimenticati ma stupendi della nostra italica penisola.
La Via dei Longobardi inizia la dove il popolo germanico iniziò la sua invasione: Cividale del Friuli fu la prima città a cadere e secondo l'UNESCO porta la testimonianza di questa dominazione grazie al suo prezioso Tempietto Longobardo, ai reperti delle necropoli inseriti nel Museo Archeologico Nazionale e le rovine del complesso episcopale di Callisto.
Il percorso poi approda in Lombardia, la regione che porta nel suo nome le radici di questa invasione: l'Unesco qui ci segnala le località di Brescia e Castelseprio: il capoluogo di provincia più orientale, Brescia, vanta il complesso monastico di Santa Giulia, che include la chiesa basilicale di San Salvatore. Il secondo sito della cosiddetta Longobardia Maior, eletto a Patrimonio dell'Umanità è il borgo di Castelseprio a cui viene aggiunto l'antico Monastero di Torba, nel territorio comunale di Gornate Olona.
Fu il loro condottiero Alboino a guidare l'invasione teutonica, conquistando dapprima parte del Friuli (correva l'anno 568), poi tutto il nord, la Toscana e le zone appenniniche del centro-sud. Una invasione militare a tutti gli effetti, e una dominazione dalla mano pesante, ma che gradualmente andò ad integrarsi, anche grazie alla conversione cristiana del popolo longobardo. I longobardi hanno quindi contribuito alla trasformazione culturale italiana, ed hanno lasciato dei gioielli architettonici che l'UNESCO ha riconosciuto identificando una “via Longobardorum”, che potrebbe diventare un nuovo percorso turistico per scoprire angoli dimenticati ma stupendi della nostra italica penisola.
La Via dei Longobardi inizia la dove il popolo germanico iniziò la sua invasione: Cividale del Friuli fu la prima città a cadere e secondo l'UNESCO porta la testimonianza di questa dominazione grazie al suo prezioso Tempietto Longobardo, ai reperti delle necropoli inseriti nel Museo Archeologico Nazionale e le rovine del complesso episcopale di Callisto.
Il percorso poi approda in Lombardia, la regione che porta nel suo nome le radici di questa invasione: l'Unesco qui ci segnala le località di Brescia e Castelseprio: il capoluogo di provincia più orientale, Brescia, vanta il complesso monastico di Santa Giulia, che include la chiesa basilicale di San Salvatore. Il secondo sito della cosiddetta Longobardia Maior, eletto a Patrimonio dell'Umanità è il borgo di Castelseprio a cui viene aggiunto l'antico Monastero di Torba, nel territorio comunale di Gornate Olona.
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I longobardi ebbero un ruolo importante nelle zone appenniniche del centro Italia, e il nostro itinerario approda infatti in Umbria, dove troviamo a Campello sul Clitunno il famoso sacello del Tempietto, non distante dalle famosi funti del Clitunno. Ad esso si aggiunge Spoleto dove troviamo la notevole Chiesa di San Salvatore, una basilica a tre navate.
L'itinerario UNESCO prosegue da qui in Campania, dove troviamo a Benevento l'antica chiesa di Santa Sofia, dalla forma originale, con annesso chiostro e abbazia, e in Puglia a Monte Sant'Angelo. Qui troviamo uno dei luoghi della cristianità più antichi d'Italia: è il Santuario di San Michele Arcangelo, con la chiesa costruita intorno alla grotta dove la tradizione vuole sia apparso l'Arcangelo Michele.
Sito ufficiale: www.italialangobardorum.it
I longobardi ebbero un ruolo importante nelle zone appenniniche del centro Italia, e il nostro itinerario approda infatti in Umbria, dove troviamo a Campello sul Clitunno il famoso sacello del Tempietto, non distante dalle famosi funti del Clitunno. Ad esso si aggiunge Spoleto dove troviamo la notevole Chiesa di San Salvatore, una basilica a tre navate.
L'itinerario UNESCO prosegue da qui in Campania, dove troviamo a Benevento l'antica chiesa di Santa Sofia, dalla forma originale, con annesso chiostro e abbazia, e in Puglia a Monte Sant'Angelo. Qui troviamo uno dei luoghi della cristianità più antichi d'Italia: è il Santuario di San Michele Arcangelo, con la chiesa costruita intorno alla grotta dove la tradizione vuole sia apparso l'Arcangelo Michele.
Sito ufficiale: www.italialangobardorum.it