Tour in Repubblica Ceca tra musei bizzarri e particolari
Grandi gallerie d’arte, preziose collezioni pubbliche e private, pinacoteche, esposizioni di ogni genere ed epoca inorgogliscono la Repubblica Ceca. Ma la storia, il costume, l’identità, la cultura, il talento e il sacrificio del Paese si ripercorrono tra le sale di piccoli musei poco conosciuti, insoliti e imperdibili. Ecco qualche chicca per sfogliare pagine inattese di Cechia, a caccia di chi e cosa l’ha resa unica.
Smetana è un riferimento per tutta la Repubblica Ceca: per a Litomysl, sua città natale. La casa in cui nacque si affaccia ancora sulla corte del castello, nell’antica birreria in cui lavorava il padre. Oggi è un museo dedicato alla vita e le opere del compositore. Sempre in tema di personaggi noti, a Pribor (allora Freiberg, in Austria), in Moravia, ecco invece la casa natale di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, e il museo a lui dedicato in un ex convento. A Marianske Lazne, altrimenti nota come Marienbad, sulla piazza Namesti J.W. Goetha al numero 11 si trova la casa dove nel 1824 soggiornò Goethe. Oggi è un museo che narra la storia locale e ricorda gli ospiti illustri della città. A Goethe era stato dedicato anche un monumento di cui oggi, dopo il furto da parte dei nazisti, resta solo il piedistallo. A Svitavy nel 1908 nasceva invece quell’Oskar Schindler reso famoso dal film di Spielberg che ne celebrò gli eroici intrighi per salvare 1200 ebrei dallo sterminio nazista. Il Museo Civico (www.muzeum.svitavy.cz) gli ha dedicato l’esposizione “Alla ricerca della stella di David”.
In viaggio nel passato
Gli amanti dei mezzi di trasporto antichi e d’antan mettano in agenda la visita allo Skoda Auto Muzeum di Mnichovo Hradiste, nel Paradiso Boemo, aperto nel 1995 in occasione del centenario della celebre fabbrica automobilistica. E’ possibile visitare anche gli stabilimenti, tuttora in funzione. Nel Museo Regionale di Vysoke Myto, invece, una nuova esposizione documenta la storia della Sodomka, la più importante casa automobilistica ceca, famosa soprattutto per la realizzazione di carrozzerie eleganti e di lusso. Nelle dispense del castello barocco di Nove Hrady sono infine custodite storiche biciclette del XIX secolo che riportano ai tempi dell’impero austro-ungarico. Ci sono persino una vecchia officina di riparazione e la ricostruzione di un punto vendita degli Anni Trenta del secolo scorso. A Ceske Budejovice un museo ricorda l’importanza, all’alba del trasporto ferroviario, dei treni trainati dai cavalli, poi mandati in pensione dalle locomotive a vapore.
Talenti da museo
Numerosi anche i musei e le esposizioni dedicate alle maestrie ceche e alle più svariate e ormai rare forme di artigianato, che non di rado si fanno arte pura. L’intera Via del Vetro, che solca la Repubblica Ceca, è punteggiata di atelier e laboratori aperti al pubblico ma il vero tempio del cristallo di Boemia è a Karlovy Vary: Moser (www.moser-glass.com), storica casa pluripremiata e preferita da pontefici, teste coronate, presidenti e vip, apre non solo le sale del suo Museo del Vetro ma anche i laboratori per la soffiatura. Quella di Chod è una Provincia della Boemia che è una sorta di “isola dei sopravvissuti”. In questa bolla etnografica a Sud di Pilsen che abbraccia undici paesi tutto è ancora come ieri. Nel castello chodita di Domazlice, in Boemia meridionale, un museo tramanda le tradizioni del Chodsko.
A Chrudim, nella regione di Pardubice, c’è il Museo dell’Arte della Marionetta (www.puppets.cz). A Letohrad, in Boemia orientale, si trova invece il più grande Museo dell’artigianato tradizionale e dei mestieri antichi dell’intera Repubblica Ceca (www.muzeumremesel.cz). Ospitate in un antico granaio del ‘700, le esposizioni fotografano il periodo che va dal 1840 al 1930 e numerosi mestieri di ieri. Tra le ricostruzioni, tutte fedelissime, una segheria, un’officina meccanica, una stamperia, un mulino e un’aula scolastica. Da vedere anche una ricca collezione di carrozze.
Arte sacra
Tra i capolavori artistici della Cechia spiccano poi i presepi. Il Museo di Trebechovice pod Orebem (www.betlem.cz), in Moravia settentrionale, tra gli esemplari più preziosi vanta una Natività animata –il celebre presepe di Probost- vecchia di oltre un secolo e costituita da oltre duemila elementi meccanici. Nel Museo di Jindrichuv Hradec (www.mjh.cz), in Boemia nord-orientale si ammira il capolavoro realizzato dal mastro calzolaio Tomas Kryza che con le sue 1400 statuine è entrato nel Guinness dei Primati in quanto presepe meccanico più grande del mondo. A Zabrdi u Husince, in Boemia meridionale, c’è invece il Museo dei Presepi di Carta (www.papirove-betlemy.cz) che raccoglie circa 800 esemplari, dal più grande di quasi 4 metri fino al più piccolo, che può entrare in una scatola di fiammiferi.
Quando l’eleganza fa storia
Smetana è un riferimento per tutta la Repubblica Ceca: per a Litomysl, sua città natale. La casa in cui nacque si affaccia ancora sulla corte del castello, nell’antica birreria in cui lavorava il padre. Oggi è un museo dedicato alla vita e le opere del compositore. Sempre in tema di personaggi noti, a Pribor (allora Freiberg, in Austria), in Moravia, ecco invece la casa natale di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, e il museo a lui dedicato in un ex convento. A Marianske Lazne, altrimenti nota come Marienbad, sulla piazza Namesti J.W. Goetha al numero 11 si trova la casa dove nel 1824 soggiornò Goethe. Oggi è un museo che narra la storia locale e ricorda gli ospiti illustri della città. A Goethe era stato dedicato anche un monumento di cui oggi, dopo il furto da parte dei nazisti, resta solo il piedistallo. A Svitavy nel 1908 nasceva invece quell’Oskar Schindler reso famoso dal film di Spielberg che ne celebrò gli eroici intrighi per salvare 1200 ebrei dallo sterminio nazista. Il Museo Civico (www.muzeum.svitavy.cz) gli ha dedicato l’esposizione “Alla ricerca della stella di David”.
In viaggio nel passato
Gli amanti dei mezzi di trasporto antichi e d’antan mettano in agenda la visita allo Skoda Auto Muzeum di Mnichovo Hradiste, nel Paradiso Boemo, aperto nel 1995 in occasione del centenario della celebre fabbrica automobilistica. E’ possibile visitare anche gli stabilimenti, tuttora in funzione. Nel Museo Regionale di Vysoke Myto, invece, una nuova esposizione documenta la storia della Sodomka, la più importante casa automobilistica ceca, famosa soprattutto per la realizzazione di carrozzerie eleganti e di lusso. Nelle dispense del castello barocco di Nove Hrady sono infine custodite storiche biciclette del XIX secolo che riportano ai tempi dell’impero austro-ungarico. Ci sono persino una vecchia officina di riparazione e la ricostruzione di un punto vendita degli Anni Trenta del secolo scorso. A Ceske Budejovice un museo ricorda l’importanza, all’alba del trasporto ferroviario, dei treni trainati dai cavalli, poi mandati in pensione dalle locomotive a vapore.
Talenti da museo
Numerosi anche i musei e le esposizioni dedicate alle maestrie ceche e alle più svariate e ormai rare forme di artigianato, che non di rado si fanno arte pura. L’intera Via del Vetro, che solca la Repubblica Ceca, è punteggiata di atelier e laboratori aperti al pubblico ma il vero tempio del cristallo di Boemia è a Karlovy Vary: Moser (www.moser-glass.com), storica casa pluripremiata e preferita da pontefici, teste coronate, presidenti e vip, apre non solo le sale del suo Museo del Vetro ma anche i laboratori per la soffiatura. Quella di Chod è una Provincia della Boemia che è una sorta di “isola dei sopravvissuti”. In questa bolla etnografica a Sud di Pilsen che abbraccia undici paesi tutto è ancora come ieri. Nel castello chodita di Domazlice, in Boemia meridionale, un museo tramanda le tradizioni del Chodsko.
A Chrudim, nella regione di Pardubice, c’è il Museo dell’Arte della Marionetta (www.puppets.cz). A Letohrad, in Boemia orientale, si trova invece il più grande Museo dell’artigianato tradizionale e dei mestieri antichi dell’intera Repubblica Ceca (www.muzeumremesel.cz). Ospitate in un antico granaio del ‘700, le esposizioni fotografano il periodo che va dal 1840 al 1930 e numerosi mestieri di ieri. Tra le ricostruzioni, tutte fedelissime, una segheria, un’officina meccanica, una stamperia, un mulino e un’aula scolastica. Da vedere anche una ricca collezione di carrozze.
Arte sacra
Tra i capolavori artistici della Cechia spiccano poi i presepi. Il Museo di Trebechovice pod Orebem (www.betlem.cz), in Moravia settentrionale, tra gli esemplari più preziosi vanta una Natività animata –il celebre presepe di Probost- vecchia di oltre un secolo e costituita da oltre duemila elementi meccanici. Nel Museo di Jindrichuv Hradec (www.mjh.cz), in Boemia nord-orientale si ammira il capolavoro realizzato dal mastro calzolaio Tomas Kryza che con le sue 1400 statuine è entrato nel Guinness dei Primati in quanto presepe meccanico più grande del mondo. A Zabrdi u Husince, in Boemia meridionale, c’è invece il Museo dei Presepi di Carta (www.papirove-betlemy.cz) che raccoglie circa 800 esemplari, dal più grande di quasi 4 metri fino al più piccolo, che può entrare in una scatola di fiammiferi.
Quando l’eleganza fa storia
... Pagina 2/2 ...A Novy Jicin, nella zona detta Porta Morava, all’interno del castello di origini gotiche è ospitato il Muzeum Zirotinskeho Zamku, cioè il museo dei cappelli, che celebra la pregiata produzione locale di copricapi di marca Tonak, apprezzata fin dal 1799, anno di apertura del primo laboratorio.
Dalla testa ai piedi. A Zlin, centro della Moravia già di per sé museo sotto il cielo per il suo impianto urbano unico sviluppato intorno agli stabilimenti calzaturieri di Bat’a (oggi marchio celebre in tutto il mondo), si può visitare l’Obuvnicke Muzeum, ovvero il Museo della Calzatura, che ripercorre l’evoluzione del settore a partire dal XIV secolo. In mostra un migliaio di calzature, alcune delle quali indossate da nomi illustri della politica, dell’arte e della scienza.
Musei in noir
Se vi appassiona il mistero ecco una serie di indirizzi per voi. A Pilsen, magari dopo un paio di spumeggianti birre bionde locali che aiutano l’immaginazione, visitate il Museo dei Fantasmi (www.muzeumstrasidel.cz), all’interno di una cantina con un pozzo. Trapassati o di fantasia, qui sono chiamati a raccolta tutti i personaggi legati alla storia e soprattutto alla leggenda della città e della regione: il principe Radous, malefiche streghe, il diavolo Saraceno, il cane di fuoco, draghi e altre presenze… A Chrudim, in un ex monastero proprio nei pressi del già citato Museo delle Marionette, ecco anche il Museo del Teatro Nero (www.chrudimka.cz/ahoj), unico in Europa. L’esposizione di oggetti di palcoscenico, marionette, quinte e trucchi del mestiere è allestita in camere nere illuminate da luci speciali che creano atmosfere suggestive. Un omaggio a questa speciale forma di spettacolo, senza parole e basata sull’illusione, che vede attori completamente vestiti di nero muoversi sulla scena senza esser visti e compiere prodigi per il pubblico e che, ispirato alle ombre cinesi, si sviluppò a Praga a metà del XX secolo. Scendendo nei sotterranei del cortile Vlassky a Kutna Hora un insolito museo (www.odhalenitajemnetvare.cz) fa luce, si fa per dire, sugli aspetti più tenebrosi della città. Un viaggio tra criminali, streghe, eretici, diseredati, piromani ma anche avvocati, carcerieri e boia. Completano il quadro strumenti di tortura e i “ferri del mestiere” del boia.
Giù negli inferi
Mistero, tenebre e brividi, anche se di altro genere, ci avvolgono anche quando scendiamo nelle viscere della terra. Non mancano sul suolo, anzi nel sottosuolo ceco i musei minerari. Tra tutti citiamo quello di Krasno (www.omks.cz) costruito in luogo dell’originaria miniera Vilem. Un percorso ad anello su rotaie conduce nel ventre della terra e svela il duro lavoro dei minatori. Appena fuori Ostrava, in Moravia centrale, poi c’è l’intero complesso della miniera Hlubina, sito di architettura industriale primo nel suo genere nell’impero d’Austria e oggi visitabile su prenotazione. Il complesso, capace di assolvere tutte le fasi produttive –dall’estrazione del carbone alla lavorazione del coke e alla produzione del ferro- è rimasto attivo fino al 1998. L’Hornicke Muzeum di Pribram-Svata Hora, invece, prevede tra gli altri la visita alle case dei minatori e alla galleria Prokopska, che raggiunge i 1600 metri di profondità.
Il museo che non vorresti
Ancora atmosfere cupe e opprimenti, cui però è doveroso non sottrarsi, a Terezin, meglio nota come Teresienstadt, in Boemia settentrionale. Non un museo per sorridere o per stupirsi, ma un monumento per riflettere, per non dimenticare. Tra le città fortificate fatte costruire da Maria Teresa in Boemia nel 1780, la fortezza più tardi passò tristemente alla storia per essere stata utilizzata dai nazisti come lager in cui rinchiudere 150.000 ebrei, per lo più giovani e giovanissimi giudei sottratti a forza alle loro famiglie. Al suo interno, oltre ai luoghi drammaticamente veri della crudeltà, anche i memorabilia del Museo del Ghetto.
Dalla testa ai piedi. A Zlin, centro della Moravia già di per sé museo sotto il cielo per il suo impianto urbano unico sviluppato intorno agli stabilimenti calzaturieri di Bat’a (oggi marchio celebre in tutto il mondo), si può visitare l’Obuvnicke Muzeum, ovvero il Museo della Calzatura, che ripercorre l’evoluzione del settore a partire dal XIV secolo. In mostra un migliaio di calzature, alcune delle quali indossate da nomi illustri della politica, dell’arte e della scienza.
Musei in noir
Se vi appassiona il mistero ecco una serie di indirizzi per voi. A Pilsen, magari dopo un paio di spumeggianti birre bionde locali che aiutano l’immaginazione, visitate il Museo dei Fantasmi (www.muzeumstrasidel.cz), all’interno di una cantina con un pozzo. Trapassati o di fantasia, qui sono chiamati a raccolta tutti i personaggi legati alla storia e soprattutto alla leggenda della città e della regione: il principe Radous, malefiche streghe, il diavolo Saraceno, il cane di fuoco, draghi e altre presenze… A Chrudim, in un ex monastero proprio nei pressi del già citato Museo delle Marionette, ecco anche il Museo del Teatro Nero (www.chrudimka.cz/ahoj), unico in Europa. L’esposizione di oggetti di palcoscenico, marionette, quinte e trucchi del mestiere è allestita in camere nere illuminate da luci speciali che creano atmosfere suggestive. Un omaggio a questa speciale forma di spettacolo, senza parole e basata sull’illusione, che vede attori completamente vestiti di nero muoversi sulla scena senza esser visti e compiere prodigi per il pubblico e che, ispirato alle ombre cinesi, si sviluppò a Praga a metà del XX secolo. Scendendo nei sotterranei del cortile Vlassky a Kutna Hora un insolito museo (www.odhalenitajemnetvare.cz) fa luce, si fa per dire, sugli aspetti più tenebrosi della città. Un viaggio tra criminali, streghe, eretici, diseredati, piromani ma anche avvocati, carcerieri e boia. Completano il quadro strumenti di tortura e i “ferri del mestiere” del boia.
Giù negli inferi
Mistero, tenebre e brividi, anche se di altro genere, ci avvolgono anche quando scendiamo nelle viscere della terra. Non mancano sul suolo, anzi nel sottosuolo ceco i musei minerari. Tra tutti citiamo quello di Krasno (www.omks.cz) costruito in luogo dell’originaria miniera Vilem. Un percorso ad anello su rotaie conduce nel ventre della terra e svela il duro lavoro dei minatori. Appena fuori Ostrava, in Moravia centrale, poi c’è l’intero complesso della miniera Hlubina, sito di architettura industriale primo nel suo genere nell’impero d’Austria e oggi visitabile su prenotazione. Il complesso, capace di assolvere tutte le fasi produttive –dall’estrazione del carbone alla lavorazione del coke e alla produzione del ferro- è rimasto attivo fino al 1998. L’Hornicke Muzeum di Pribram-Svata Hora, invece, prevede tra gli altri la visita alle case dei minatori e alla galleria Prokopska, che raggiunge i 1600 metri di profondità.
Il museo che non vorresti
Ancora atmosfere cupe e opprimenti, cui però è doveroso non sottrarsi, a Terezin, meglio nota come Teresienstadt, in Boemia settentrionale. Non un museo per sorridere o per stupirsi, ma un monumento per riflettere, per non dimenticare. Tra le città fortificate fatte costruire da Maria Teresa in Boemia nel 1780, la fortezza più tardi passò tristemente alla storia per essere stata utilizzata dai nazisti come lager in cui rinchiudere 150.000 ebrei, per lo più giovani e giovanissimi giudei sottratti a forza alle loro famiglie. Al suo interno, oltre ai luoghi drammaticamente veri della crudeltà, anche i memorabilia del Museo del Ghetto.
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