Il film Mumbai Diaries fa diventare attrazioni i Dhobi Ghat (lavanderie) di Mumbai
Fin dal rilascio dello scorso anno dell'ennesima produzione di Bollywood, che porta lo stesso nome del sito, Dhobi Ghat è diventato uno spettacolo turistico sempre più popolare da vedere e fotografare. Il film è anche conosciuto con il nome di Mumbai Diaries, e tra le varie immagini della moderna Mumbai, la pellicola ci ha rivelato questa incredibile lavanderia a cielo aperto, situata vicino alla Mahalaxmi Station, che può essere il luogo ideale per prendere la propria macchina fotografica e scattare foto davvero particolari, godendo di questa antica tradizione di lavaggio a mano degli indumenti.
Il Dhobi, è una caratteristica unica di Mumbai, e questo nome viene dato ad un lavandaio tradizionale, che raccoglie la biancheria sporca, la lava e la restituisce ben stirata, il tutto per una vera miseria di rupie. E' un lavoro duro che si tramanda attraverso una casta di lavandai. Le lavanderie si chiamano invece "ghat": sono file e file di vasche di lavaggio in cemento, ciascuna dotata della propria pietra di lavaggio su cui vengono sbattuti e strofinati gli indumenti.
I vestiti vengono prima impregnati in acqua saponata, battuti sulle rispettive pietre, poi gettati in enormi vasche di amido bollente e stesi ad asciugare. Solo dopo vengono stirati e ammassati in fasci ordinati. Il più famoso di questi luoghi a Mumbai è la “Dhobi Ghat Saat Rasta” che si raggiunge nei pressi della stazione di Mahalaxmi: qui sono quasi 200 i dhobi che con le loro famiglie lavorano insieme in quella che è sempre stata una professione ereditaria.
Vista dal cavalcavia che si dirige verso Saat Rasta, Dhobi Ghat si presenta quasi con l'aspetto di un video gioco come il Tetris, ma in cemento, e con le griglie di lavaggio che sembrano incastrarsi l'una dentro l'altra come i mattoncini del videogame. Il tutto accompagnato dal colore dei panni stesi che in caso di vento offrono un notevole effetto di movimento alla scena. Dopo la visione, quasi dantesca, dall'alto, si può scendere ed avventurarsi nel cuore di questa enorme lavanderia...a mano. Fortunatamente si viene accolti dal profumo seducente di detersivo che crea quasi una bolla atmosferica che separa Dhobi Ghat dal caos urbano di Mumbai, almeno superficialmente.
Una visita accompagnata vi costerà circa 100 rupie, e un ragazzo vi porterà a vedere le varie fasi del processo di lavaggio, con qualche nozione in un inglese di difficile comprensione. Però i lavatori sono sempre ragazzi simpatici, e rimarrete affascinati dai gesti perentori mentre sbattono gli abiti insaponati contro la roccia, con un rituale che si tramanda da secoli. Anche qui però è arrivata l'innovazione ed oltre al vecchio metodo di lavaggio, la grande “Ghat” è inoltre dotata di macchine per lavanderia automatica, che però rimangano in disparte, dato che il vero cuore dello show sono i tanti “Dhobi” che si agitano nel pettine di vasche in cemento. I lavoratori tra l'altro personalizzano i propri cubicoli con scritture hindi colorate sulle pareti, rendendo tutte diverse le foto che scatterete a ciascun lavoratore!
Il Dhobi, è una caratteristica unica di Mumbai, e questo nome viene dato ad un lavandaio tradizionale, che raccoglie la biancheria sporca, la lava e la restituisce ben stirata, il tutto per una vera miseria di rupie. E' un lavoro duro che si tramanda attraverso una casta di lavandai. Le lavanderie si chiamano invece "ghat": sono file e file di vasche di lavaggio in cemento, ciascuna dotata della propria pietra di lavaggio su cui vengono sbattuti e strofinati gli indumenti.
I vestiti vengono prima impregnati in acqua saponata, battuti sulle rispettive pietre, poi gettati in enormi vasche di amido bollente e stesi ad asciugare. Solo dopo vengono stirati e ammassati in fasci ordinati. Il più famoso di questi luoghi a Mumbai è la “Dhobi Ghat Saat Rasta” che si raggiunge nei pressi della stazione di Mahalaxmi: qui sono quasi 200 i dhobi che con le loro famiglie lavorano insieme in quella che è sempre stata una professione ereditaria.
Vista dal cavalcavia che si dirige verso Saat Rasta, Dhobi Ghat si presenta quasi con l'aspetto di un video gioco come il Tetris, ma in cemento, e con le griglie di lavaggio che sembrano incastrarsi l'una dentro l'altra come i mattoncini del videogame. Il tutto accompagnato dal colore dei panni stesi che in caso di vento offrono un notevole effetto di movimento alla scena. Dopo la visione, quasi dantesca, dall'alto, si può scendere ed avventurarsi nel cuore di questa enorme lavanderia...a mano. Fortunatamente si viene accolti dal profumo seducente di detersivo che crea quasi una bolla atmosferica che separa Dhobi Ghat dal caos urbano di Mumbai, almeno superficialmente.
Una visita accompagnata vi costerà circa 100 rupie, e un ragazzo vi porterà a vedere le varie fasi del processo di lavaggio, con qualche nozione in un inglese di difficile comprensione. Però i lavatori sono sempre ragazzi simpatici, e rimarrete affascinati dai gesti perentori mentre sbattono gli abiti insaponati contro la roccia, con un rituale che si tramanda da secoli. Anche qui però è arrivata l'innovazione ed oltre al vecchio metodo di lavaggio, la grande “Ghat” è inoltre dotata di macchine per lavanderia automatica, che però rimangano in disparte, dato che il vero cuore dello show sono i tanti “Dhobi” che si agitano nel pettine di vasche in cemento. I lavoratori tra l'altro personalizzano i propri cubicoli con scritture hindi colorate sulle pareti, rendendo tutte diverse le foto che scatterete a ciascun lavoratore!