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Carnevale Calabria 2025

Le sfilate di Carnevale più belle in Calabria: quando e dove sono

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Il Carnevale di Maida

Carnevale di Maida
» Date e programma 2024

Dal 08 Febbraio 2024
al 13 Febbraio 2024 *

* Date non continuative!

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Maschere, tradizioni e feste del Carnevale della Calabria

Nato per prendere in giro i nobili che dalla Sicilia si erano trasferiti a Reggio Calabria dopo l'arrivo dei Savoia, la maschera calabrese di Giangurgolo è il risultato dell'improvvisazione che caratterizzava la Commedia dell'arte. Il luogo di origine individuato è Napoli, dove nel 1618, un attore, Natale Consalvo, scelse lo pseudonimo di Capitan Giangurgolo. Il passaggio a Reggio Calabria fu successivo, contemporaneo all'arrivo dei cavalieri dalla Sicilia, ancora pregni dell'orgoglio spagnolo. I tratti distintivi della maschera sono il naso enorme ed una spada altrettanto smisurata, il cappello a cono, il corpetto stretto e soprattutto i pantaloni a sbuffo a strisce gialle e rosse, i colori d'Aragona. Il suo nome deriva dall'unione del nome Gian o Zanni, usato nella Commedia dell'Arte per indicare personaggi solitamente dediti allo scherzo e Gurgolo, che significa "grande bocca", espressione usata per indicare la boria con la quale i cavalieri siciliani "spagnoleggianti" si circondavano mostrando atteggiamenti di superiorità insolente. Un'altra ipotesi collega la maschera ad un personaggio realmente esistito, “Gianni l'ingordo” residente a Catanzaro, noto per l'ingordigia. La leggenda vuole che, nel tentativo andato a vuoto di salvare uno spagnolo aggredito dai briganti, venne nominato da quest'ultimo erede delle sue fortune e dei suoi intenti riportati in una lettera. Il contenuto riferiva il modo per salvare la città liberandola dall'occupazione spagnola. Gianni, allora, assunse il nome di Alonso Pedro Juan Gurgolos, acquistò un carrozzone da teatro e iniziò a percorrere il territorio organizzando recite per incitare il popolo alla rivolta. Condannato a morte fuggì in Spagna. Tornato per salutare l'amico Marco, malato di peste, viene colpito dalla malattia e muore.

Le manifestazioni organizzate per celebrare il carnevale sono sparse un po' ovunque sul territorio.

A Castrovillari del Pollino, il Carnevale si trasforma in realtà in una occasione di incontro fra i popoli. Nato nel 1635 con la storia di Organtino, farsa dialettale di Cesare Quintana, si è fuso in tempi recenti con il Festival Internazionale del Folklore, scelta che ha reso la manifestazione in uno degli eventi più celebrati e frequentati del territorio. Info: www.carnevalecastrovillari.it

La maschera di Giangurgolo apre il Carnevale di Catanzaro definito dagli abitanti “U Carnovala”. La sua tradizione è antica, caratterizzata dall'usanza di "scambiare le parti". Gli uomini si travestivano da arabi o da donne, truccandosi abbondantemente e le donne, al contrario, assumevano l'aspetto di uomini con baffi e barbe finte. Molto diffuso era anche il lancio di confetti, di gesso e coriandoli o stelle filanti. Oggi il Carnevale si concentra in particolare nella sfilata di carri allegorici.

Il Carnevale Fuscaldese organizzato a Fuscaldo (Cosenza), si è organizzato creando un Consorzio unico per concentrare il coordinamento e far crescere la manifestazione. Info: www.comitatofuscaldo.it.

Noto per la tradizione di festeggiare il Carnevale attraverso il teatro, il Carnevale di Polistena (Rc) rappresenta un'occasione non solo di divertimento ma anche di trattenimento intellettuale. Di quel periodo resta testimonianza nell'espressione “Riciviti mascari?” con la quale si alludeva all'abitudine delle famiglie di accettare le recite degli attori ambulanti in cambio di carne di maiale, salsiccie, polpette e vino. Info: www.carnevaledipolistena.it.

Il Carnevale di Amantea (Cs) è stato inserito fra i più belli del Sud d'Italia. Le particolarità risiedono nell'eleganza e maestosità dei carri e nelle coreografie dense di balli e musiche che li accompagnano lungo le vie del centro. Particolarità di Amantea è la presenza di una delle Bande Musicali più vecchie d’Italia. La parola Carnevale, ad Amantea, significa anche tradizione culinaria. Il piatto tipico del periodo è la “frittata di Carnevale”, ricca frittata di spaghetti condita con salsiccia, ciccioli e formaggio che prepara alla Quaresima.

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