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Il Carnevale di Fano

Carnevale di Fano
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Maschere, tradizioni e feste del Carnevale nelle Marche

Ogni zona, nelle Marche, ha la sua maschera tradizionale. Ad Ancona, dove il Carnevale è identificato con il termine Carnevalò, troviamo Mosciolino, personaggio recente, nato, nel 1999, dalla penna del grafico Andrea Goroni. Il nome deriva dalla cozza selvatica che si trova fra Ancona e Sirolo che si chiama "Mosciolo". La leggenda vuole che Mosciolino sia nato proprio fra quei banchi. Le orecchie a punta lo rendono simile ad un folletto dall'aria scanzonata e allegra. Indossa una calzamaglia color ocra, una casacca senza maniche piena di alghe e pezzi di rete da pesca ed un berretto lungo a punta che regge un mosciolo o un pesciolino rosso come le scarpe, sempre a punta. Fondamentale, nella resa del personaggio, è la canna da pesca ed il retino. Attirato dai rumori del Carnevale e conquistato dal carro di Re Nettuno, Mosciolino decide un giorno di uscire allo scoperto. Quando si accorge che tutti lo stanno guardando si spaventa ma è costretto a seguire la folla che, nel frattempo, lo ha già eletto maschera più bella non sapendo che quello è il suo vero abito. Così sale sul carro di Nettuno fra il plauso generale.

La maschera di Mosciolino ha sostituito quelle che, prima di lui, erano i personaggi simbolo del Carnevalò. Si tratta di Papagnoco e Burlandoto, nati entrambi nella metà dell'800 dalle mani di un burattinaio. Papagnoco era il classico contadino trasferitosi in città e quindi facile oggetto di gag dal sapore comico. Nel 1861 queste caratteristiche vennero ritenute troppo trasgressive così ne fu proibito l'uso. Burlandoto era una guardia della dogana papalina, continuamente preso di mira da popolani e contrabbandieri.

A Pesaro troviamo Rabachén, parola che significa chiasso, frastuono, baccano, trambusto, per indicare un vero terremoto. Rabachén, principe dell'allegria travolgente, fu inventato nel 1874. Sua compagna è la signora “Cagnèra, quindi cagnara, introdotta al fianco di Rabachén negli anni '60. La sua arte è il litigio nonostante l'aspetto bon ton con tanto di gonna di panno rosso decorata da nastri guanti bianchi e veletta. Ad Offida troviamo il guazzaró , termine usato per indicare l'abito da lavoro che i contadini usavano per svinare e pulire le botti. La sua maschera venne inserita nelle cerimonie del Carnevale per ricordare quanto vino, in quel periodo si consumasse. Per finire, ad Ascoli Piceno troviamo lu sfrigne, pezzente che si ripara con un ombrello da cui pendono aringhe.

Passando alle manifestazioni più note, è indubitabile che quello di Fano sia il secondo Carnevale più antico d’Italia dopo quello di Venezia. Il primo documento noto nel quale vengono descritti i festeggiamenti risale al 1347. Le radici affondano, secondo la leggenda, nell’episodio della riconciliazione tra le due più importanti famiglie fanesi di allora: i Del Cassero e i Da’ Carignano. Dall’epoca il carnevale è andato gradualmente caratterizzandosi in modo specifico, tanto che nel 1872 si decise di creare un comitato organizzativo che opera ancora oggi dopo secoli. Il punto di forza è il “getto”, una vera e propria pioggia di caramelle e cioccolatini che dai carri cade sulla folla. Mascotte del Carnevale è il pupo, detto “vulon”, una maschera che rappresenta sotto forma di caricatura i personaggi più in vista della città, insieme alla “Musica Arabita”, banda musicale, nata nel 1923, che utilizza strumenti di uso comune quali barattoli di latta, caffettiere, brocche per suonare.
Info: www.carnevaledifano.com/

Il Carnevale di Ascoli Piceno mette in competizione gruppi mascherati e singole maschere. In questo modo il coinvolgimento generale è garantito. Ad Offida, il Carnevale inizia il 17 gennaio. La sera del giovedì grasso, il sindaco consegna le chiavi della città alle Congreghe incaricate di organizzare il Carnevale. A quel punto la città è nelle loro mani. Via libera quindi ai “veglionissimi”, alle mascherate, alle sfilate e alla grande trasformazione del martedì grasso dove ogni residente esce in piazza indossando il “guazzarò” . Info: www.comune.offida.ap.it

Sfilate piene di carri allegorici caratterizzano carnevali di Macerata e San Benedetto del Tronto che offrono kermesse capaci di attirare importanti presenze. A San Benedetto del Tronto viene organizzata da alcuni anni anche una versione estiva del Carnevale nel mese di agosto.

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