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  • Le sagre, i festival e gli eventi in Molise più importanti

    Circondato, o forse sarebbe meglio dire stritolato, dall'Abruzzo a nord, dalla Puglia a sud est, dalla Campania e dal Lazio a ovest e dal Mar Adriatico a est, il Molise è un microcosmo variegato all'interno del quale si concentrano cultura, tradizioni e paesaggi straordinariamente suggestivi.
    È apparentemente difficile trovare qualcosa, un piatto tipico, una località, una festa tradizionale o una ricorrenza,che contraddistingua in modo netto questa minuscola regione, più grande, per estensione, solo della Val d'Aosta, ma, in realtà, sono molti i tesori che nasconde.
    Piccoli borghi antichi, ricchezze archeologiche e abbazie testimoniano l'intensa storia che ha attraversato questa terra, gli scorci paesaggistici e il territorio incontaminato, solcato dai tipici "tratturi", gli antichi sentieri d'erba battuta utilizzati dai pastori per spostare le greggi durante la transumanza, affascinano gli amanti della Natura, le località sulla costa che si affacciano su un mare pulito e cristallino e le stazioni sciistiche ben organizzate offrono al turista amante della pace e del relax una vacanza perfetta e su misura e le specialità gastronomiche, sconosciute ai più, regalano momenti di vero piacere.
    Scopriamo quindi questa misteriosa e affascinante regione, grazie a questo viaggio tra gli eventi del Molise più caratteristici e originali: sagre gastronomiche, feste patronali e momenti di folclore che vi accompagneranno sulle strade di una terra dove il tempo sembra essersi fermato a qualche decennio fa. E se questa vi sembra una qualità negativa, vi invitiamo a seguirci e di lasciarci il tempo di dimostrarvi che così non è.

    Partiamo subito, dunque, dal Carnevale di Tufara, uno dei più suggestivi carnevali del Molise e sicuramente uno dei più antichi di tutta Italia.
    La graziosa cittadina che sorge su una collina di tufo, come il nome suggerisce, vanta una grande tradizione carnascialesca, soprattutto per quanto riguarda le maschere, nella loro simbologia più profonda.
    Il momento clou delle feste si manifesta, infatti, durante il Martedì Grasso, quando, dopo il passaggio di un asino rivestito di stracci e accompagnato da allegri Pagliacci, sfilano le maschere tradizionali, tra le quali quella del Diavolo ha sicuramente un posto d'onore nel cuore degli abitanti. Si tratta di una maschera zoomorfa, dedicata originariamente al dio Dionisio, il dio della rinascita annuale della natura e, in senso più esteso, della vita; rivestita da sette pelli di capra si aggira tra la folla, legata in vita da una catena tenuta da alcuni Folletti, cercando in tutti i modi di conquistare i partecipanti, nel fosco tentativo di impossessarsi della loro anima. Il Diavolo è accompagnato dalle Maschere della Morte, dal Padre e dalla Madre del Carnevale, che implorano la Giuria di risparmiare il loro figliolo, e tanti altri personaggi che fanno del Carnevale di Tufara una delle feste più incantevoli di questa regione.

    Dobbiamo, invece, arrivare a maggio, tra il 24 e il 27, per partecipare alla Carrese di Larino, una delle più emozionanti feste patronali del Molise. L'intento è di celebrare la traslazione delle spoglie mortali di San Pardo, Patrono di Larino, conservate a Lucera finché i cittadini larinesi non riuscirono, nell'842, a riportarle in patria.
    Una colorata e bellissima processione di carri trainati, a seconda della grandezza, da buoi, vitelli o a mano, e riccamente addobbati con decorazioni floreali, parte dal centro storico e si reca al cimitero dopo viene prelevata la statua di San Primiano, che viene poi portata in centro città dove si aprono i festeggiamenti. 
    Durante la serata si svolgono celebrazioni e rituali religiosi mentre la statua viene portata per i vicoli e le piazze del borgo, tra canti, balli popolari e succulente specialità gastronomiche che vengono offerte ai fedeli partecipanti.

    Arriviamo alla domenica del Corpus Domini per assistere a una delle più attese manifestazioni religiose del Molise, talmente importante che ha varcato i confini regionali e richiama ogni anno un vasto pubblico.
    Siamo a Campobasso, nel capoluogo regionale, perché è qui che si svolge la Processione dei Misteri: angeli, diavoli, santi e madonne, interpretati da bambini opportunamente mascherati, volano, nel vero senso della parola, appesi, attraverso particolari imbracature, a speciali macchinari - i Misteri, appunto - realizzati nel XVIII secolo dallo scultore locale Paolo Saverio di Zinno. Le gigantesche strutture si integrano perfettamente nella scenografia allestita per l’occasione, regalando la sensazione che i protagonisti si librino nel cielo autonomamente.
    La sfilata risulta essere particolarmente affascinante e coinvolgente, anche grazie al ritmo della musica scandita dalle numerosi bande musicali che accompagnano l’entrata in scena dei più importanti personaggi, reali e simbolici, della Cristianità, dalla Maria Maddalena, all’Immacolata Concezione, fino ad arrivare ai principali santi della tradizione.

    Dopo tanto coinvolgimento spirituale, vi portiamo a fare una pausa di piacere dedicata ai buongustai: la Sagra delle Sagnitelle di Castellino del Biferno.
    Partiamo dalla location, perché merita spenderci due parole. Elegantemente arroccato su una collina di tufo, il borgo presenta un meraviglioso centro storico formato da un intricato dedalo di stradine  e scalette che non può non affascinare il visitatore sensibile alla bellezza architettonica. Doppio il piacere, quindi, suscitato da questo evento, perché ci permette di assaggiare una delle più amate specialità locali e, nel contempo, di ammirare uno dei borghi più belli del Molise.
    Fin dalle prime ore del mattine le donne del paese cominciano a preparare le protagoniste della giornata, ovvero le sagnitelle, un particolare tipo di pasta fatta a mano secondo le antiche tradizioni, che verranno poi servite con il classico sugo bugiardo, condimento che si è conquistato questo felice soprannome perché “fa finta” di essere un ragù ma in realtà non lo è, anche se a bontà non ha da fare concorrenza a nessuno.
    Al termine della scorpacciata resta il tempo anche per ridere e divertirsi, grazie al Pizzichendò, una piramide umana formata da tredici equilibristi, a dire il vero un po’ incoscienti, che si aggira per le strade della cittadina suscitando l’ilarità di tutti i visitatori.

    Non posate le forchette perché ripartiamo subito per Castelpetroso, un’altra località che racconta la storia di questa terra, in quanto è una delle  mete di pellegrinaggio d'Italia più visitate dai fedeli, grazie alla presenza dell’imponente Basilica di Maria Santissima Addolorata, edificata sul luogo di alcune apparizioni mariane avvenute alla fine del XIX secolo.
    Nel pieno del rispetto che il luogo emana, noi qui ci rechiamo con obiettivi meno spirituali, perché non possiamo non partecipare alla Sagra delle Sciuscelle e Ciabotta che si svolge il 2 luglio di ogni anno. Le prime, le sciuscielle, altro non sono che le carrube, dai più conosciute come stuzzichino di cui i cavalli vanno matti, ma in realtà deliziose anche per noi, se si sanno cucinare e valorizzare; la seconda è una gustosissima zuppa della tradizione contadina fatta con peperoni, melanzane, cipolla e patate e qualche altra verdura locale.
    Non vi fate ingannare dall’apparente semplicità di questi piatti, perché vi garantiamo che non vorrete più alzarvi dalla tavola dopo averli assaggiati, soprattutto se li accompagnerete con qualche calice di vino locale, mentre gruppi folk locali vi delizieranno con musiche e canzoni popolari. Provare per credere.

    Ora potete posare l’armamentario del perfetto buongustaio perché andiamo a Scapoli, piccolo e delizioso comune montano che sorge sulla sommità di un rilievo del Parco Nazionale d’Abruzzo, per partecipare alla più importante tra le manifestazioni folcloristiche del Molise e, molto probabilmente, una delle più significative anche a livello internazionale: la Mostra Mercato e Festival Internazionale della Zampogna.
    Una kermesse di tre giorni che si svolge a fine luglio dedicata completamente allo storico strumento, alla quale partecipano musicisti, costruttori ed esperti del settore che, tra convegni, docu-film, spettacoli e tour guidati tra le botteghe artigiane, in cui vengono ancor oggi realizzate le zampogne, danno vita a un evento davvero unico nel suo genere, un imperdibile appuntamento per gli etnomusicologici e gli appassionati di musica di tutta Europa.
    La manifestazione è, infine, resa ancora più preziosa dalle esibizioni dei migliori maestri zampognari e dai confortevoli stand gastronomici che offrono le squisite specialità locali.

    Appena si affaccia agosto, andiamo a prendere un po’ di fresco in una delle più rinomate località per le vacanze sulla neve del Molise, la meta per eccellenza del centro Italia per gli appassionati dello sci di fondo. A Capracotta si svolge, infatti, la Pezzata - Sagra dell’agnello alla brace e della pecora bollita, un’importantissima evento gastronomico che vuole sottolineare il rapporto tra la cittadina e l’attività di pastorizia, come il nome stesso evoca con estrema efficacia.
    L’usanza di Capracotta di cucinare ovini deriva, infatti, dalle abitudini degli antichi pastori, i quali, durante la transumanza, percorrevano i suggestivi tratturi per spostare le greggi dall’Abruzzo alla Puglia; quando succedeva che un capo si infortunasse, veniva abbattuto e diventava la cena dei pastori, dopo una sommaria divisione in pezzi dell’animale e una prolungata cottura in grandi paioli di rame.
    Con le stesse tecniche il sublime piatto viene cucinato ancor oggi, nell’ambito de La Pezzata, direttamente dai pastori molisani, i quali attendono i visitatori a 1.600 metri di altezza, sui Pascoli di Prato Gentile. Un’occasione unica per assaggiare un autentico piatto della tradizione che, nella sua semplicità, resta uno dei più rinomati della cultura culinaria regionale.
    The last but not the least: vi verrà fatto dono di una forchetta di legno e una ciotola di terracotta, che, al di là del piacere del souvenir caratteristico, vi servirà tra non molto.
    Mettete in borsa il bottino e ripartiamo.

    Lasciamoci ora alle spalle la montagna, almeno per un po’, e andiamo a visitare la costa, giusto per verificare il colore cristallino del mare che c’è da queste parti e per controllare se i souvenir che ci siamo conquistati a Capracotta sono fatti per dei buongustai come noi.
    Scegliamo, dunque, di fermarci a Montenero di Bisaccia, una delle mete più gettonate per le vacanze al mare in Molise, perché qui si svolge Borgo Antico, un tripudio delle specialità enogastronomiche molisane. Tra le pittoresche stradine e lungo le piazze centrali dello splendido borgo, che già da solo merita la visita, vengono allestiti gli stand dei produttori locali che espongono i loro prodotti e conquistano ogni visitatore; bottiglie olio extravergine di oliva, straordinari formaggi, preziosi tartufi, le migliori etichette dell’anno in libera vendita, fanno concorrenza ai prelibati e robusti piatti sfornati dai numerosi stand gastronomici, come le scrippelle, piccole crêpes nostrane, ricche porzioni di pan’unto, cavatelli con broccoli o fusilli con il ragù di maiale, salsiccia di fegato e l’artistica Treccia di Santa Croce.
    Siamo sicuri che anche i palati più esigenti si arrenderanno al piacere. Mani in alto e godetevela.

    Torniamo ancora sui rilievi del Parco Nazionale d’Abruzzo nel tentativo di smaltire il surplus di calorie accumulato. Andiamo ad Agnone, altro gioiellino montano sorto, secondo la leggenda, sulle rovine della sannitica Aquilonia, perché in questa cittadina, culla della tradizione artigiana della costruzione della campana, ogni anno dopo Ferragosto si svolge uno dei più interessanti festival del Molise: la Città delle Arti e Mestieri Antichi.
    Artigiani provenienti da tutto lo Stivale animano le vie dell’affascinante centro storico e mostrano ai visitatori tutti i segreti dell’arte manifatturiera, lavorando i materiali più disparati: cuoio, oro, vetro, metalli, corde, legno, fili, materiali plasmabili diventano sotto i vostri occhi pregiati oggetti realizzati grazie all’abilità e alla creatività dei più rappresentativi operatori del settore.
    A corollario delle magiche dimostrazioni, che lasciano sempre i visitatori colmi di meraviglia, è possibile assistere a eventi musicali folcloristici, stand gastronomici aperti e perfettamente funzionanti e addirittura la rievocazione della serenata agnonese, in grado di sciogliere anche i cuori più temprati.

    Dopo un agosto così intenso ci prendiamo un paio di mesi di vacanza e restiamo in fedele attesa, immersi nei paesaggi meravigliosi di questa parte della regione, di quella che possiamo definire la regina delle sagre gastronomiche del Molise: la Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Pietro Avellana.
    A dire il vero la manifestazione è nata con l’obiettivo di presentare al pubblico il sontuoso protagonista della zona, che, grazie al particolare microclima montano, cresce in abbondanza, ma gli assaggi, le degustazioni, i piatti preparati dalle sapienti mani degli chef locali, è probabile che vi offuschino in fretta ogni altro desiderio che non sia quello di mangiare a quattro palmenti e accompagnare il tutto con il pregiato vino locale.
    Non vi preoccupate di niente, tanto a fine abbuffata gruppi folk locali vi aiuteranno a perdere totalmente il controllo e a divertirvi a suon di taranta.

    Con dicembre si aprono le festività natalizie con una delle feste popolari del Molise più suggestive, una tra le più importanti di tutto il mondo: la Ndocciata di Agnone, uno spettacolo di fuoco straordinario.
    Le ndocce sono delle torce gigantesche torce realizzate con legno di abete bianco disposto a raggiera e ginestre secche raggruppate insieme, e sono tantissime quelle che sfilano accese in processione lungo le strade del pittoresco borgo montano. I portatori delle stesse ballano e cantano, mentre le fanno roteare creando un’atmosfera di magia unica, tant’è che Papa Paolo Giovanni II accolse la manifestazione in Piazza San Pietro, lasciando la folla di fedeli a bocca aperta.
    Le origini della Ndocciata sono legate ai riti propiziatori pagani, dove il fuoco rappresenta l’elemento della Natura purificatore per eccellenza. Ben due gli appuntamenti per i visitatori: quello di apertura, nella serata dell’8 dicembre, e quello della Vigilia di Natale, per celebrare la Natività, in un incontro tra sacro e profano che incanta i fortunati partecipanti.

    Chiudiamo la nostra rassegna con quelli che, tra i numerosi e colorati mercatini di Natale del Molise, sono, molto probabilmente, i più amati: i Mercatini di Natale di Palata.
    Bancarelle con prodotti artigianali a tema e stand gastronomici che propongono prelibatezze e dolci della tradizione riempiono gli occhi, la pancia e le borse di regali dei visitatori. Per non farsi mancare nulla, inoltre, è possibile assistere a divertenti esibizioni di artisti di strada e fare magici incontri con elfi, renne e Babbo Natale, disponibile a farsi fotografare insieme ai più piccoli, i quali potranno portare a casa la prova tangibile di aver incontrato il vero Santa Claus.


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