Vacanze alle Isole Eolie, cosa vedere nell'arcipelago. Escursioni ed itinerari
Le isole sono state abitate in epoca preistorica, ed erano anzi molto conosciute, soprattutto Lipari centro nevralgico per la produzione dell'ossidiana, che serviva per la produzione di armi e utensili. Chi ha abitato quest isole ha però dovuto convivere con il rischio vulcanico, perchè le Eolie sono isole vive, formate da grandi vulcani che risalgono dalle profondità del mare Tirreno e che regolarmente sprigionano la loro energia con eruzioni imponenti, fortunatamente non molto frequenti. A Stromboli però si può vedere da vicino questa energia e la salita ai Vancori rimane una dele attrazioni naturali più bella del mondo, come lo è la vista notturna in barca della sciara del fuoco.
Ma Eolie è anche sinonimo di vacanza tranquilla, meditativa, magari contemplando un tramonto infuocato sorseggiando un fresco calice di malvasia. Aicudi è l'isola più piccola, praticamente senza automobili e qui potrete respirare il magico profumo della tranquillità di un isola remota. Le altre Isole, invece, possono essere visitate utilizzando scooter e auto a noleggio, ma il modo migliore per scoprirle è sicuramente la nave. Solo su una piccola barca è possibile esplorare le insenature, le spiagge e le cale più belle, le grotte e i faraglioni che rendono questo arcipelago uno dei giolielli del nostro pianeta.
Lipari
Lipari è l'isola maggiore delle Eolie e anche quella dove trovare gli alloggiamenti più a buon mercato dell'arcipelago, sia in Lipari centro che nella località di Canneto, in forte sviluppo, dove oltre all'offerta alberghiera si possono trovare case in affitto a prezzi interessanti, compatibilmente al luogo esclusivo che andrete a visitare! LIpari si può visitare in auto e ci sono quindi traghetti che consentono di portare il proprio automezzo, e così poter cercare la propria caletta tranquilla, giorno dopo giorno, ma c'è la possibilità di noleggiare le auto in loco, oppure anche uno scooter o un motorino, il mezzo ideale per spostarsi lungo le strade tortuode dell'isola. Lipari è stata famosa nell'antichità, soprattutto quando grazie alle sue rocce ricche di ossidiana era nel neolitico una città chiave per la produzione e realizzazione di lame e frecce appuntite, le armi del passato chje potrete trovare nel Museo cittadino (museo archeologico Eoliano). Poi con l'avvento dell'era del bronzo e del ferro l'isola perse di interesse, per poi riprendelo, più recentemente, con le miniere di pomice e ovviamente con il turismo. La parte vecchia della città, l'antica acropoli, si chiama ora Lipari Castello e essendo in alto regala bei panorami sulla baia. La pomice si vede molto bene presso Porticello. Qui il mare assume una colorazione turchese molto particolare, proprio all'accumolo di pomice bianca sul fondo del mare. Nel loro genere sono anche suggestivi i pontili, ormai in disuso, che servivano al carico della pomice sulle navi. Poi li vicino grande è il contrasto del bianco pomiceo e il profondo colore scuro della colata di ossidiana (colata rossa delle Rocche). Altra località interessante sono le Terme di San Calogero, nella parte occidentale dell'isola, già attive al tempo della Magna Grecia. Ora lo stabilimento è chiuso ma in qualche modo si riesce a sbirciare dentro e bagnarsi nelle acque calde. Uno dei posti migliori da dove godersi la magnifica posizione dell'isola è il bevedere Quattrocchi che, specie al tramonto, regala una vista mozzafiato su Vulcano, e sullo sfondo sui profili di Alicudi e Filicudi. Ricordiamo che da Lipari è possibile cercare delle imbarcazioni di pescatori (ormai convertiti al turismo) che vi possono organizzare escursioni in barca lungo la magnifica costa occidentale, tra scogli e faraglioni, che va da punta Crepazza fino alla zona di Quattropani. Le escursioni possono includere le altre perle dell'arcipelago, lipari è in posizione centrale nell'arcipelago, e il tradizionale bicchiere di malvasia fresca alla fine dell'escursione aggiungerà un pizzico di gusto eolico alla vostra magnifica giornata.
Filicudi
Filicudi è una delle isole più tranquille dell'arcipelago delle Eolie, ma certamente non è un isola avara di spunti interessanti. Quando si arriva in aliscafo, prima di Filicudi Porto si costeggia il celebre Capo Graziano., una penisola vulcanica collegata al vulcano Fossa delle Felci da un istmo sottile. Le felci un tempo dovevano essere abbondanti su questa Isola tanto che il nome Filicudi deriva appunto da Phoenicusa, perchè un tempo l'isola era ricchissima di felci.
Capo Graziano è uno dei luoghi più fecondi delle Eolie, dal punto di vista archeologico. Qui sono stati ritrovati insediamenti preistorici che risalgono a quasi 4.000 anni fa ed anche relativi all'età del bronzo . Già dall'aliscafo, mentre rallentando ci si avvicina al porto, è possibile riconoscere resti di mura e, se si arriva con barche più piccole a ridosso della riva, addirittura manufatti come ad esempio una macina.
Filicudi Porto non offre molto se non il suo approdo, il migliore dell'isola. Da qui si puà spostarsi in direzione di Pecorini a Mare o verso la parte settentrionale dell'isola. Pecorini a mare è il secondo approdo dell'isola, e trovandosi sul lato opposto rispetto a Filicudi porto viene utilizzato in alternativa, qualora le condizioni del mare non siano sicure nello scalo principale. Il paesino è pittoresco e vale la pena compiere una passeggiata.
L'unica strada dell'isola conduce verso la parte settentrionale dell'isola. A Valdichiesa, appena sotto alla Fossa delle Felci, si trova la chiesa di Santo Stefano unica testimonianza monumentale dell'isola. Un sentiero conduce eventualmente sulla cima del vulcano ma la passeggiata impegna parecchiere ore di cammino. La strada poi prosegue per qualche km fino a terminare sul lato occidentale dell'isola.
E' però in mare che si può scoprire al Filicudi straordinaria di Punta Perciato e dello scolglio della Canna. Punta Perciato è famosa per la Grotta del Bue Marino, l'ipogeo più grande di tutte le Eolie, un tempo famosa per la presenza della foca monaca, ormai estinta. Anche senza fauna di corredo la grotta è però meravigliosa, con la luce che entra dall'ingresso, si propaga sulle acque cristalline e si riflette e rifrange sulla volta della grotta con giochi di luce e colori indimenticabili. A volte lo sciabordio delle acque crea un rumore sordo, amplificato dalle dimensioni della grotta: è il muggito del mare, da cui il nome della grotta. La Canna è un altro luogo magico di Filicudi. Si erge solitaria in mezzo cal mare e si eleva per ben 85 metri!. Da sotto, se vi trovate in una piccola barca , la vista verso la cima della Canna è davvero impressionante. Probabilmente si tratta di una antico condotto vulcanico, fatto di rocce particolarmente resistenti, relitto di un vulcano antico ormai scomparso nelle acque del Tirreno.
Alicudi
Un viaggio a Alicudi è un viaggio dentro a se stessi. L'isola talmente remota e lontana dai ritmi frenetici delle città, vi mette davanti al mare, al cielo e a voi stessi. Non esistono strade asfaltate, ne tanto meno automobili, se si esclude una autovettura un po' mal ridotta usata per gli approvigionamenti dal ristorante e dall'hotel dell'isola. Quindi una vacanza fatta da sentieri, gradini e silenzio, il vero valore aggiunto del vostro viaggio.
Alicudi è ha forma di tronco di cono con la vetta posta a 675 metri di quota. L'isola è la meno attiva dal punto di vista geologico di tutto l'arcipelago e non si segnalano eruzioni in epoca storica, a testimoniare dell'estrema tranquillita che da sempre avvolge l'isola. Quando l'aliscafo, arrivano a Alicudi Porto, spegnerà il motore allora vi troverete catapultati in un altro mondo: resterà unicamnete il respiro del mare, il ticchettio lento dei vostri passi e il grido lontano di qualche gabbiano.
Dalla zona del porto partono stradine e scale che conducono alle varie contrade che rimangano tra loro sparpagliate in mezzo alla macchia mediterranea ricca di capperi.
Salendo si può visitare la chiesa del Carmine e poco più in alto la chiesa di San Bartolo nell'omonima contrada. Da qui un sentiero conduce alla cime del vulcano spento, il monte Filo dell'Arpa.
Prolungando la passeggiata si può proseguire ulteriormente e giungere nella parte più occidentale, nella contrada di Tonna. Qui le case conservano ancora l'originale architettura Eoliana, con i tipici muri a secco e le caratteristiche stazioni della Via Crucis che vi accompagnano passo dopo passo. Da Contrà Tonna il tramonto poi è indimenticabile.
Sul mare la più bella passaeggiata è quella che conduce al Perciato, un arco naturale di roccia. L'isola offre ulteriori calette e spiagge ma sono raggiungibili unicamente via mare. Troverete sicuramente barche disponibili che vi condurranno nella vostra caletta personale dove trascorre ,in assoluto relax, la vostra vacanze di mare, sole e pace.
Stromboli
Stromboli ha un fascino estremo e primordiale, soprattuto per la presenza incombente e costante del cono vulcanico su tutte le attività dell'isola. L'attività del vulcano di Stromboli è piuttosto regolare e di tipo esplosivo, e per tutti i vulcani del mondo che si comportano in modo simile viene usato da tempo l'aggettivo 'stromboliano' che ha il significato di attività esplosiva con frequenza costante e regolare. Questa caratteristica aggiunge ulteriore interesse turistico e di notte il mare pullula di barche davanti alla Sciara del Fuoco in attesa che il cielo stellato venga squarciato dal rosso acceso dei brandelli di lava scagliati in alto dalle esplosioni. Il traghetto o l'aliscafo vi lascerà al porto di Scari. Già durante l'avvicinamento sarete rimasti ammaliati dalla perfetta forma conica del vulcano, dalle sue pendici ripide dove dominano il verde dei cespugli sopra al nero della lava, chiusi dal blu cobalto del mare e dall'azzurro elettrico del cielo. Dal porto è possibile passeggiare lungo la spiaggia di sabbia nera, dove le colorate barche dei pescatori offrono spunti per fotografie suggestive, magari con lo scoglio di Strombolicchio sullo sfondo. La strada da qui conduce verso San Vincenzo, il cuore dell'isola, e salendo potrete ammirare le caratteristiche case bianche con i giardini fioriti, le strette viuzze e i muri che portano alla piazza della chiesa. Da qui, quasi fosse un immenso balcone, si pare la vista sul mare, Strombolicchio e le spiagge nere, mentre il vulcano rimane alle vostre spalle . Proseguendo si arriva a San Bartolo caratterizato dalla sua chiesa dai colori accesi. Preseguendo ulteriormente la strada conduce a Punta Labronzo che si affaccia in direzione della Sciara del Fuoco: da qui è possibile ammirare il vulcano durante le fasi eruttive.
La Sciara del Fuoco si ammira in tutta la sua imponenza dal mare. Qui sovente si notano, a causa della pendenza pronunciata del versante, dei massi rotolare in acqua. La sciara è la naturale strada che le colate di lava devono seguire durante le fasi erutivve. La cima del vulcano, I Vancori, è infatti non è più attiva e il cratere posto 200 m più in basso può convogliare i magmi unicamente in questa direzione. Dai Vancori è possibile ammirare le meravigliose esplosioni notturne, ma ricordatevi che è necessaria la guida, il vulcano può essere estremamente pericoloso. Di notte è suggestivo vedere le file di turisti che con le torce salgono accompagnati sulla cima posta ad oltre 900 m di quota.
Strombolicchio è ciò che rimane di un antico condotto vulcanico appartenente al progenitore dell'attuale Stromboli. In barca è impressionante posizionarsi sotto alle pareti verticali di roccia, sulle quali è stato costruito un faro, accessibile attraverso ardite scale da dove si contempla un panorama magnifico.
Infine c'è Ginostra, il secondo approdo dell'isola, con il Pertuso, quello che gli abitanti con orgoglio chiamano il più piccolo porto del mondo. Ginostra è una esperienza di vita. Non ci sono strade, e al massimo l'abitato può ospitare 200 anime, nella stagione estiva. Però il fascino è grande quando si cammina sulle scalinate che collegano le case costruite con lo stile eoliano e i giardini curati e colorati. Il paese è però in balia del Vulcano, come testimonia il piccolo Tsunami verificatosi, senza gravi conseguenze, durante la fase eruttiva del dicembre 2002.
Panarea
Lunga tre chilometri, larga tre, alta 421 metri (Timpone del Corvo), Panarea è la più piccola delle sette isole Eolie. In ordine di grandezza la precedono Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi e Alicudi. Ma in ordine di bellezza e di moda turistica, di attrattive, è certamente la prima. Assieme alle piccole isolette di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera, gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, forma un piccolo arcipelago fra Lipari e Stromboli posto su un unico basamento sottomarino. L'unico scalo commerciale e turistico degno di menzione è nella località San Pietro, la principale contrada dove si concentra l'odierno abitato. Le altre piccole contrade sono Ditella (o Iditella) a nord-est e Drautto, a sud-ovest. Quali sono le sue attrattive? Non solo il mare di cristallo, non solo la natura vulcanica, non solo l'archeologia che chiama in causa greci, cartaginesi e romani, non solo le sue scogliere a picco che le danno l'aspetto di una fortezza inespugnabile, non solo le spiaggette tra roccia e roccia, ma in primo luogo la fama o lo stereotipo di isola peccaminosa e viziata, di selvaggia esclusività elitaria. Poche le strade, Panarea ha avuto la corrente elettrica "recentemente", tutti i cavi elettrici sono stati collocati nel sottosuolo. Sull'orizzonte non si staglia nessun palo della luce. Il paesaggio è incontaminato. E le ville appartengono a famiglie e vip di grossa caratura come si può intuire dalla cura e bellezza di queste abitazioni.
L'estate gli alberghi segnano il tutto esaurito. Le case in affitto sono carissime, e i prezzi dei generi alimentari salgono alle stelle. Eppure è proprio questo che attira a Panarea un turismo di lusso. Si dice che qui è più facile trovare un cartone di champagne Krug anziché un chilo di triglie e che se arrivi in coppia parti solo e se arrivi solo parti in coppia. Testimonianza di un'esigenza di tornare a certi valori antichi senza rinunciare agli splendori più effimeri della prosperità, Panarea offre anche sorgenti termali e fumarole a 100 gradi. Si tratta di scegliere la scottatura meno dolorosa tra il sole, le fumarole e gli amori.
E' indubbio che fuori dalle follie dell’alta stagione, è una delle isole più belle di tutto il Mediterraneo. Panarea è anche famosa per i suoi capperi gustosi, ma sicuramente il mare e gli scogli affioranti tutt'intorno cattureranno la vostra attenzione. L'isola è gradevole da passeggiare, con magnifiche escursioni che vi conducono agli insediamenti preistorici di punta Milazzese . Le gite consigliate e organizzate in loco vi porteranno a cala Junco, e alla zona di Basiluzzo, la piccola basilica, un isolotto a forma di cattedrale circondato da acque cristalline.Tutta l'isola sente ancora il respiro vulcanico che l'ha fatta sorgere dal fondo del Tirreno. A Bottaro si possono vedere delle fumarole marine, con bolle di gas che fanno gorgolgiare l'acqua del mare. Ma anche nell'isola, in contrada S. Pietro si trova una sorgente d'acqua calda dalle proprietà termali, mentre a Calcara si possono vedere delle fumarole. Il vulcano dorme, ma è ancora vivo!
Vulcano
Vulcano è certamente l'isola più bizzarra delle Eloilie, dove è possibile fare il bagno in mare tra esalazioni di zolfo e gorgoglii e con il fondo del mare che in alcuni punti, come nel porto di levante, è talmente caldo da non riuscire a camminarci sopra! Vicino alla spiaggia di levante si trova una pozza di fanghi, spesso affollata, dove potersi rilassare in un bagno fangoso, o in una maschera di bellezza, ricca di minerali salutari, e poi il mare a 5 metri di diastanza consente di lavarsi immediatamente subito dopo. In questa zona sono visibili i resti delle cave di allume, quando il prezioso minerale veniva estratto nell'attività più fiorente dell'isola. L'energia del magma che si trova sotto l'isola ha modellato il paesaggio, e queste manifestazioni post-vulcaniche caratterizzano tutta l'isola. Ma prima o poi l'attività vulcanica riprenderà e allora l'isola acquisterà nuove forme e forse nuovi vulcani. Relativamente recente è infatti il Vulcanello, un edificio vulcanico nato dal mare circa 2.200 anni fa e che ora crea un promontorio a nord collegato con uno stretto istmo al resto dell'isola. Qui è possibile visitare la Valle dei Mostri dove brandelli di lava formano quasi delle sculture immerse in un paesaggio irreale di sabbia nera. Il cono vulcanico più imponente rimane però il Cratere Grande la cui ultima eruzione alla fine dell''800, (di tipo esplosivo) ci ricorda che un pericolo dormiente incombe su tutta la comunità dell'Isola. La salita al Gran Cratere è una esperienza unica anche se un po' faticosa. Dalla cima si gode di un bellissimo panorama e ci si trova in un paesaggio lunare, con il giallo dei minerali di zolfo, il colore rossiccio delle rocce e le esalazioni e i fumi del vulcano. Anche se vedete delle tracce che conducono all'interno del cratere è assolutamente vietato scendere in basso: il vulcano puo' rilasciare gas velenosi come l'anidride carbonica che si accumula sul fondo rendendolo una trappola mortale. Gelso è la località più tranquilla dell'isola ed è preferibile raggiungerla via mare perchè si costeggia l'isola che offre scorci drammatici e di grande bellezza. Durante l'escursione in barca da non perdere il faraglione delle Sirene, Punta del Monaco, il bagno delle Vergini dalle acque verde intenso, e le rocce di punta Bandiera e punta Grillo.
Salina
Salina è la seconda isola per grandezza dell'arcipelago. La sua forma a doppio cono è veramente particolare, e la cima più alta, la Fossa delle Felci, supera i 950 m di quota e per chi la raggiunge a piedi, in regalo uno dei panorami più belli di tutto l'arcipelago. S. Maria di Salina è il centro vitale dell'isola ed il porto più frequentato, ma si puo' attraccare con gli aliscafi anche a Rinella. Per muoversi è consigliabile noleggiare uno scooter e un automobile, le distanze da percorrere non sono brevi! A pochi km c'è il paese di Lingua dove si può fare una passeggiata attorno al laghetto che una volta fungeva da salina. Malfa è il comune più popoloso e si trova in posizione rialzata. Una scalinata vi può condurre al mare, presso la spiaggia di Punta Scario. Una escursione indimenticanile in zona è quella che vi porterà a visitare la località di Pollara. Da qui si scende con scalinata alla famosissima spiaggia di Pollara una delle più belle d'italia, circondata da una falesia impressionante e ovviamente in un mare da favola, ricco di pesci. Questa spiaggia fu teatro (località le Balate) del celebre film Massimo Troisi, il Postino. E' possibile fare snorkeling nelle tranquille acque della baia e se avete tempo è molto suggestiva una visita all'arco di Perciato, un arco di roccia proteso nel mare blu dell'isola. Leni è un altro paese interessante, anch'esso in posizione rialzata e quindi punto di partenza per le escursioni nelle zone verdi dell'isola. La strada poi scende a Rinella e il nome della località ci indica che qui è possibile trovare una spiaggia sabbiosa, l'unica dell'isola che è invece caratterizzate da un litorlae roccioso o con spiagge a ciottoli (peraltro molto belli e levigati). Salina è anche la vera patria della Malvasia, il vino bianco profumatissimo che vi conquisterà definitivamente.