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L'Avana (Havana), visitare il cuore pulsante di Cuba

Havana, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Havana dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

L'Avana (La Habana, in spagnolo) è una delle città più belle del mondo. I gusti e i pareri sono personali, ma il fascino decadente della capitale cubana ammalia ogni anno milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. La bellezza e la poesia dell'Avana si ritrovano ovunque nelle strade, nei portici malandati, nelle case coloniali e nelle vecchie auto americane che ancora incredibilmente circolano, così come nella musica onnipresente e nella spontaneità della sua gente.

La città fu fondata nel luogo in cui si trova attualmente il 17 dicembre 1519 con il nome di San Cristóbal de La Habana; in precedenza il nucleo urbano sorgeva una sessantina di km più a sud, affacciato sul Mar dei Caraibi, ma le zanzare fecero desistere i coloni, che si trasferirono sulla costa atlantica. I pirati, tuttavia, non le diedero tregua: nel 1538 la distrussero completamente, e solo nella seconda metà del XVI secolo iniziò una fase di sviluppo vero e proprio.
Nel 1607 divenne la capitale del paese al posto di Santiago de Cuba; nel XVIII secolo la città passò dal dominio spagnolo a quello inglese, per poi tornare nuovamente sotto l'influenza della Spagna.
Il passato coloniale e militarmente turbolento è ancora oggi visibile nelle fortezze che dominano l'ingresso della baia del porto de L'Avana, rispettivamente il Castillo de San Salvador de la Punta, il Castillo de los Tre Reyes Magnos del Morro e la Fortaleza de San Carlos de la Cabaña; da quest'ultimo ogni sera si ripete la cerimonia del cañonazo, una rappresentazione in costume dell'antica chiusura in epoca coloniale delle mura e del porto. Il cañonazo è divenuto Patrimonio Culturale della Nazione e termina alle 21 con un colpo di cannone sparato a salve verso La Habana Vieja, sulla parte opposta della baia.

La guerra tra Spagna e U.S.A. del 1898 consegnò Cuba nelle mani degli Stati Uniti, almeno come protettorato: nonostante l'indipendenza formale, l'ingerenza statunitense negli affari dell'isola erano molto forti. Durante la prima metà del XX secolo Cuba si trasformò in una terra franca dei vizi americani: casinò, prostitute e mafia imperversavano nelle strade della capitale. Ci volle una rivoluzione – o meglio, la Revolución, capeggiata da Fidel Castro – per cambiare le cose: l'ingresso vittorioso dei barbudos in città il 1° gennaio 1959 cambiò la storia di Cuba e, in qualche maniera, del mondo intero.
Da allora ovviamente la città ha vissuto una sorta di realtà parallela rispetto al resto dei paesi, non solo americano: il socialismo imposto dalla Revolución ha come congelato e preservato per decenni alcuni aspetti de La Habana e dei suoi abitanti dalle insidie del capitalismo e dalle logiche del mercato globale, rendendola così unica.
È quindi normale vedere passare vecchie Chevrolet o Plymouth degli anni '50 sul lungomare, il meraviglioso Malecón, o vederne altre con il cofano aperto parcheggiate nelle strade de La Habana Vieja in attesa di qualche pezzo di ricambio improvvisato.
I cubani sono ormai abituati ai turisti che fotografano le loro auto, dei veri pezzi da museo che arrancano e sputano fumo nero, ma che non ne vogliono sapere di fermarsi, anche grazie alla capacità dei meccanici più bravi del mondo, in grado di improvvisare e trovare sempre una soluzione con ciò che riescono a trovare.

Cosa vedere
Per visitare davvero L'Avana, talmente ricca di spunti e di scorci, ci vogliono diversi giorni. Con i suoi 2.100.000 abitanti, L'Avana è oggi la più grande città caraibica, eppure conserva un'aria genuina e popolare, mai troppo caotica e sicuramente lontana anni luce dai ritmi delle metropoli occidentali. Durante le nostre ripetute visite abbiamo imparato ad amarla e a scoprirne i segreti, l'essenza e le varie facce, spesso diversissime tra loro.
Per semplificare le cose, diciamo che per i turisti esistono alcuni quartieri imprescindibili: La Habana Vieja, Centro Habana, il Barrio Chino e il Vedado, ma con un po' di tempo a disposizione e magari con qualche amico cubano, vale la pena addentrarsi anche in altre zone meno battute dagli stranieri, per capirne la realtà. L'Avana è comunque una città tranquilla e tendenzialmente sicura, sicuramente la meno pericolosa delle capitali latinoamericane e della maggior parte delle capitali mondiali.

Habana Vieja
La scoperta della città inizia solitamente da La Habana Vieja, che dal 1982 è dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Il Capitolio è un edifico costruito negli anni '20 ed è la copia esatta del Campidoglio di Washington, e nel parcheggio antistante una schiera fiammanti auto americane degli anni '50 attendono i turisti per proporgli un giro in taxi della città. Nei pressi, l'ombra degli alberi del Parque Central è il luogo prediletto dagli uomini che discutono animatamente di pelota (baseball), lo sport nazionale.

Dal Parque Central comincia una delle strade più caratteristiche della città: è il Paseo del Prado (o Paseo de Martí), un'elegante strada pedonale alberata – su cui si affacciano edifici straordinari come il Gran Teatro de La Habana e l'Hotel Inglaterra (aperto nel 1856) – che conduce fino al Malecón.
Prima di spostarvi sul Malecón, però, consigliamo di fare un giro in una delle vie più turistiche de L'Avana: calle Obispo, dove si trova anche i famoso bar El Floridita (all'angolo con calle Monserrate), famoso per essere stato uno dei locali preferiti da Ernest Hemingway (all'interno si trova una sua statua) e perché qui venne inventato il daiquiri. L'altro bar frequentato dallo scrittore era La Bodeguita del Medio (calle Empedrado 207), dove Hemingway era solito bere il mojito.

Girovagando tra calle Obispo e le strade parallele (calle O'Reilly, calle Empedrardo e calle Brasil, tra le altre) si giunge alla parte più antica della città: Plaza de Armas, Plaza de la Catedral, Plaza Vieja e Plaza San Francisco de Asís. Su Plaza de Armas, in particolare, si erge il Castillo de la Real Fuerza, il forte più antico delle Americhe, la cui costruzione terminò nel 1577. In tutta la zona basterà camminare guardandosi attorno per distinguere, uno accanto all'altro, edifici storici e musei di ogni tipo, come l'Edificio Bacardí o il Museo-Casa Natal de José Martí, il Padre della Patria cubana, che nacque nell'attuale calle Leonor Pérez n°314 nel 1853.
Nonostante l'aspetto generalmente decadente del quartiere, è in corso un'opera di restauro che dura ormai da decenni e che sta lentamente salvando e riportando agli antichi splendori La Habana.

Più a nord, percorrendo Avenida de las Misiones si giunge al Museo de la Revolución, un luogo imprescindibile per comprendere la storia contemporanea cubana: si trova (non a caso) nell'ex palazzo presidenziale: qui si ripercorre la storia di Cuba, con particolare attenzione al periodo rivoluzionario: cimeli della guerra – tra cui qualcosa di Che Guevara – e il Pavillón Granma, sul retro, dove è custodita l'imbarcazione usata dai guerriglieri per raggiungere Cuba da Tuxpán (Messico) quando sbarcarono sull'isola nel 1956. davanti al palazzo del museo, invece, su un piedistallo è esposto il carro armato usato da Fidel Castro durante la battaglia di Girón, nella Baia dei Porci, quando nel 1962 gli USA tentarono di invadere Cuba.
Poco distante, diviso tra due edifici – uno all'angolo tra calle Agramonte e San Rafael, l'altro in calle Trocadero – si trova il Museo Nacional de Bellas Artes, che ospita interessanti collezioni d'arte universale e cubana.

Centro Habana, il Malecón e il Barrio Chino
La zona ad ovest del Capitolio è quella del quartiere Centro Habana: immediatamente alle spalle del palazzo si trova la Real Fábrica de Tabacos Partagás, una delle più antiche fabbriche di sigari della città. Vi si producono i famosi sigari Cohiba e Montecristo ed è visitabile (a pagamento) con tour di gruppo.
A fianco del Capitolio, su Parque de la Fraternidad, la Fuente de la India è la fontana in marmo di Carrara scolpita dall'italiano Giuseppe Gaggini.

Il quartiere di Centro Habana è la zona approssimativamente compresa tra Avenida Galiano e Avenida Infanta, le due strade che lo delimitano rispettivamente a est e a ovest, mentre il limite settentrionale è il Malecón, il famoso lungomare che è il vero cuore della vita degli habaneros: si tratta del lungomare cittadino più lungo del mondo (oltre 7 km da La Habana Vieja a Miramar), reso celebre dagli scatti di fotografi e turisti, ma anche dalle pellicole cinematografiche come Buena Vista Social Club. Le onde che si infrangono sugli scogli e invadono la strada sono da sempre uno dei suoi tratti distintivi; per il resto, semplicemente, gli abitanti amano viverlo, passeggiarci, incontrarsi qui e magari anche ballare in riva all'Atlantico.

Calle Cuchillo è il fulcro della vita del locale Barrio Chino: pare incredibile, ma anche La Habana ha la propria Chinatown. Nel XIX secolo migliaia di cinesi raggiunsero la capitale cubana per lavorare nelle piantagioni o alla costruzione delle ferrovie. In realtà, la maggior parte di loro lasciò Cuba durane il XX secolo, attratta dalle maggiori possibilità di guadagno che offrivano i vicini Stati Uniti. Per questo, oggi, nel Barrio Chino difficilmente incontrerete qualche cinese; rimane però uno strano tocco asiatico, dato soprattutto dalla porta donata dalla Cina nel 1999 e installata all'inizio di calle Dragones, alcuni cartelli bilingue e qualche ristorante di cucina fusion cino-cubana in calle Cuchillo.

Vedado e Miramar
El Vedado è la zona moderna dell'Avana, con una pianta perfettamente ortogonale e quella dove vivono i benestanti: Qui si trovano alcuni dei più grandi alberghi della città, come l'Hotel Habana Libre, il lussuoso Hotel Nacional e molte casas particulares.
Nel Vedado ha sede anche la prestigiosa Universidad de La Habana (angolo tra calle L e calle San Lázaro). Non distante da calle San Lázaro, tra l'Università e il Parque Maceo, sul Malecón, un vicolo richiama ogni giorno molti turisti, soprattutto la domenica: è il Callejón de Hamel, una stradina ricoperta di murales che è considerata un po' il tempio della cultura afrocubana e della sua musica, la rumba. La domenica a mezzogiorno la rumba viene suonata dal vivo ed è un ottimo modo per i visitatori di entrare in contatto, almeno musicalmente, con la santería, il rito sincretico assai diffuso a Cuba che fonde le divinità cristiane e quelle africane. Per il resto, se siete interessati alla cultura afrocubana, fate un giro nel quartiere di Regla, l'anima nera dell'Avana.

Il fulcro del Vedado è la calle 23, nota anche come La Rampa, una strada che dal Malecón attraversa il quartiere incrociando perpendicolarmente tutte le strade (nominate secondo le lettere dell'alfabeto o progressivamente con i numeri pari). Nel quartiere si trovano numerose attività commerciali, tra cui la gelateria Coppelia – all'incrocio tra calle 23 e calle L, resa celebre dal film Fresa y chocolate (Fragola e cioccolato) del 1994 – dove ogni giorno si assiste al rito della cola (la coda) di cubani che pagano in pesos, in attesa di entrare, ma anche alcuni cinema e teatri (famosi, ad esempio, il Cine Yara e il Cine Riviera su calle 23 o il Teatro Nacional de Cuba, in Plaza de la Revolución).

Proprio Plaza de la Revolución è una delle più conosciute del paese; nonostante sia esteticamente brutta (si tratta, in effetti, di un grande piazzale circondato da edifici austeri), l'enorme sagoma di Che Guevara che campeggia sulla facciata del Ministero dell'Interno è una dei simboli di Cuba per eccellenza. Dal 2009 è stata aggiunta anche l'effige di Camilo Cienfuegos, compagno rivoluzionario del Che e di Fidel, morto in un incidente aereo nel 1959.
Sulla piazza, usata soprattutto dal governo per le grandi manifestazioni politiche, si trova anche il Memorial a José Martí, un complesso monumentale alto 138,5 metri dedicato all'eroe dell'indipendenza. Siamo nel cuore del potere politico cubano; per questo non preoccupatevi se vedete molti poliziotti e militari: dietro al monumento di Martí si trova anche il Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.
L'enorme statua di 17 metri ritrae Martí seduto mentre pensa; alle spalle della statua c'è un museo e, per chi vuole, esiste la possibilità di salire a 129 metri d'altezza sul belvedere del memoriale per ammirare una suggestiva veduta dall'alto della città.

Nel quartiere del Vedado si trova anche il principale cimitero della città, la Necrópolis Cristóbal Colón, dichiarato Monumento Nazionale, al cui interno si possono vedere le tombe di alcuni personaggi celebri e soprattutto numerose ed interessanti statue di marmo. Tornando sul Malecón, invece, è impossibile non notare l'edificio super controllato di quella che è stata per decenni la Sección de Intereses de los Estados Unidos; dal 2015, con la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli USA, il palazzo ospita l'Ambasciata degli Stati Uniti. Proprio di fronte all'ambasciata americana si trova una struttura, nota come Tribuna Antimperialista José Martí, dove si tengono spesso comizi e manifestazioni politiche.

Miramar è la zona più chic, se così si può dire, dell'Avana. Sorge ad ovest del Río Almendares; qui si trovano belle case, i migliori ristoranti, hotel costosi e le principali ambasciate. La visita al quartiere non è imprescindibile, ma se avete un'auto o un motorino potete farci un giro per farvi un'idea inaspettata della realtà di questa splendida ma contraddittoria città. Alla sera, inoltre, potreste trovare qualche spettacolo nel gigantesco Teatro Karl Marx, il più grande della città.

Dintorni dell'Avana
I sobborghi della capitale cubana si estendono per km in tutte le direzioni; in generale si tratta di zone caratterizzate soprattutto da grandi palazzi popolari, spesso un po' fatiscenti, ma sono anche quelli dove è possibile conoscere la vera Cuba, con le sue difficoltà e con il suo grande cuore.
In una città di mare come L'Avana, è difficile pensare che non ci siano spiagge: in effetti per trovarne alcune adatte al relax bisogna spostarsi di 20 km verso est sulla Vía Blanca, fino alle Playas del Este: Santa Maria del Mar, Playa Boca Ciega e Guanabo sono le località più frequentate anche dagli habaneros, soprattutto nel fine settimana. Grandi spiagge di sabbia dorata, lambite dall'azzurro turchese dell'Oceano Atlantico e riparate dalle palme, fanno veramente cambiare la prospettiva della vacanza dopo aver trascorso qualche giorno nella capitale.

Eventi
Un km e mezzo ad est di Plaza de la Revolución, in calle Zequiera, si trova l'Estadio Latinoamericano: qui si gioca a baseball, lo sport più seguito e praticato a Cuba. Se ne avete l'occasione, provate ad assistere ad un incontro degli Industriales, la principale squadra de La Habana, nonché storicamente la più forte del campionato cubano. Lo sport potrà anche non essere particolarmente interessante in sé, ma lo spettacolo, la musiche e l'allegria offerti dagli spettatori sugli spalti ripaga ampiamente l'eventuale perplessità del non capirci niente del gioco.
Dal 1979 si tiene in città anche l'Havana International Jazz Festival, generalmente nel mese di dicembre. Se siete da queste parti in quel periodo, sappiate che suonano alcuni tra i migliori interpreti cubani e mondiali di questo genere.
Il Carnevale (Carnaval de La Habana) si svolge in agosto e prevede musica e sfilate sul Malecón; anche in questo caso si tratta di un evento imperdibile per assaporare un po' del ritmo e del folklore cubano.
Il Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano è un altro appuntamento di spicco dell'agenda culturale della capitale: la prima edizione si tenne nel 1979 e il suo successo è stato negli anni sempre maggiore; ancora oggi, a dicembre, le proiezioni del festival si svolgono nei cinema della città.
Chi è interessato all'aspetto politico di Cuba, troverà nella manifestazione del 1 de Mayo (1°maggio) l'occasione per assistere ad un evento molto caro al Governo cubano e dalla portata oceanica: la manifestazione dei lavoratori termina generalmente in Plaza de la Revolución, con un comizio a cui assistono centinaia di migliaia di persone.

Come arrivare
L'Aeropuerto Internacional José Martí si trova circa 25 km a sud-ovest del centro, in località Rancho Boyeros. È servito da voli intercontinentali provenienti soprattutto dall'Europa, dal Nord America e dal resto dell'America Latina. Una volta atterrati, per raggiungere L'Avana conviene utilizzare un taxi, perché i trasporti pubblici diretti in centro sono pressoché inesistenti. Una corsa costa circa 20 CUC, a seconda della vostra capacità di negoziare. Se atterrate per la prima volta a Cuba, cambiate qualche soldo in aeroporto, almeno quelli per il taxi e le prime mance.
All'Avana esistono anche diverse stazioni dei treni; la principale è la Estación central, in Avenida de Bélgica, sei isolati a sud del Capitolio. Occorre prenotare in anticipo i biglietti (gli stranieri li acquistano pagando in CUC alla vicina Estación La Coubre); il servizio non assomiglia neanche lontanamente a quello europeo, ma è sicuramente un modo pittoresco (soprattutto se avete molto tempo a disposizione) di attraversare il paese da/per le principali città, come Pinar del Río, Santa Clara, Holguín o Santiago de Cuba.
In alternativa, per chi desidera muoversi da/per L'Avana, esistono gli autobus, le cui stazioni principali sono quelle della compagnie Viazul (Avenida 26, angolo con Zoológico, quartiere Nuevo Vedado) e la stazione dei pullman Astro (Avenida de Independencia angolo calle 19 de Mayo, quartiere Vedado). Anche qui è necessario prenotare i biglietti con congruo anticipo.

Dove soggiornare
L'offerta di alloggi all'Avana è enorme, sia per quanto riguarda gli hotel che per ciò che concerne le casas particulares. Nei quartieri de La Habana Vieja e del Vedado, in particolare, se ne trovano moltissime.
La casa particular è un'abitazione privata adibita alla ricezione dei turisti, un sistema che a Cuba funziona fino dagli anni Novanta (una sorta di "Airbnb" ante litteram, ma strettamente regolamentato e tassato dallo Stato). Tra le molte casas particulares consigliamo La Casa de Ana nel quartiere del Vedado (http://www.anahavana.com/ - Email). Ana e Pepe sono una coppia di coniugi cubani (lui guida turistica, lei padrona di casa), straordinariamente gentili e disponibili. Fin dalla prima richiesta di disponibilità via email, Ana ci ha inviato molte informazioni utili. Una volta giunti sul posto, inoltre, ci ha fornito un elenco di contatti di altre casas particulares in tutta l'isola e tanti suggerimenti per il viaggio.
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