Guida al Parco del Cilento: cosa sapere, cosa vedere...
Campania, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Campania dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il Parco raccoglie un territorio molto vasto, che si sporge sul Tirreno fino ai confini meridionali della Campania, e risale ai piedi dell'Appennino lucano. Un viaggiatore che volesse attraversare tutto il territorio si troverebbe di fronte ad una incredibile varietà paesaggistica, infatti i suoi i confini naturali sono: a ovest il mare, a nord le valli relative ai corsi fluviali del Sele e del Tanagro, a est la piana interna del Vallo di Diano e il fiume Bussento, a sud il Golfo di Policastro. Il territorio racchiuso tra questi confini comprende ben 82 Comuni, tutti in provincia di Salerno, la maggior parte dei quali, ad eccezione di quelli costieri, non supera i tremila abitanti.
Il Parco del Cilento e del Vallo di Diano, risultato dell'opera combinata della Natura e dell'Uomo, rientra nella categoria Unesco dei paesaggi evolutivi (Beni Misti), essendo il risultato di eventi storici, sociali, economici, artistici e spirituali, e raggiungendo la sua "forma" attuale in associazione e risposta al suo ambiente naturale. Risale al 1995 la istituzione del Parco e al 1998 la decisione dell'Unesco di inserire il Parco nel Programma delle Riserva di Biosfera MAB (Man and Biosphere) e nella "Rete Mondiale di riserve di Biosfera", comprendente circa 350 riserve in 82 paesi. L'obiettivo del MAB è mantenere un equilibrio, duraturo nel tempo, tra l'Uomo ed il suo Ambiente attraverso la conservazione della diversità biologica, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia degli annessi valori culturali con programmi di formazione, divulgazione ed informazione con prospettive a lungo termine e su base intergenerazionale, per preservare e generare valori naturali e culturali attraverso una gestione scientificamente corretta, culturalmente creativa ed operativa mente sostenibile.
Tra le attività del Parco è quindi anche la valorizzazione delle raccolte di "cultura materiale", che rappresentano la civiltà contadina, il legame delle persone con i propri luoghi di vita e di lavoro, ospitate nei Musei della Civiltà Contadina, raccolte spesso nate per volontà ed impegno di studiosi ed appassionati locali. I punti di informazione del Parco sono i Centri locali istituiti da diversi comuni e i gazebo del Parco posizionati nelle località balneari di Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Ascea, Palinuro, Camerota e Scario. Inoltre, esistono 4 Centri Accoglienza che offrono ospitalità per alcuni giorni (Castel Ruggero di Torre Orsaia, Gorga di Stio, Palazzo Marone di Monte San Giacomo e Convento di S. Antonio a Laurino).
La Rete dei Musei del Parco, è un circuito che raccoglie una ventina di piccole realtà della cultura e della civiltà locali. Ne fanno parte il Museo etnografico della civiltà contadina di Albanella, il Museo diffuso del borgo medievale di Caggiano (comprende palazzi gentilizi, corti, portali, chiese, cantine, botteghe artigianali, il castello medievale e mura fortificate). l'Ecomuseo "Grotta di Lentiscelle" a Marina di Camerota (vi è conservata la Barca "Leone di Caprera"), il Museo naturalistico degli Alburni a Corleto Monforte, il Museo di Storia naturale a Matonti di Laureana Cilento (con collezioni di geologia, botanica, zoologia), il Museo civico di reperti paleolitici, archeologici e speleologici di Pertosa (in fase di completa mento), la Biblioteca del Parco presso il Museo vichiano a Vatolla di Perdifumo (nel castello di Vatolla, una delle strutture più significative del circuito, visse e operò Giambattista Vico), il Museo del mare a Pioppi di Pollica, il Museo preistorico presso la Grotta del Pino a Sassano, l'Ecomuseo del Parco a Valle di Sessa Cilento (in allestimento), il Museo diocesano presso il Palazzo vescovi le di Vallo della Lucania; diversi Musei della civiltà contadina: Casal Velino, Casaletto Spartano (espone oggetti e materiale riguardanti gli antichi mestieri del Cilento), a Castelcivita, Ceraso, Moio della Civitella, Ortodonico di Montecorice, Orria, Roscigno e San Mauro Cilento. Fonte: Regione Campania
Il Parco del Cilento e del Vallo di Diano, risultato dell'opera combinata della Natura e dell'Uomo, rientra nella categoria Unesco dei paesaggi evolutivi (Beni Misti), essendo il risultato di eventi storici, sociali, economici, artistici e spirituali, e raggiungendo la sua "forma" attuale in associazione e risposta al suo ambiente naturale. Risale al 1995 la istituzione del Parco e al 1998 la decisione dell'Unesco di inserire il Parco nel Programma delle Riserva di Biosfera MAB (Man and Biosphere) e nella "Rete Mondiale di riserve di Biosfera", comprendente circa 350 riserve in 82 paesi. L'obiettivo del MAB è mantenere un equilibrio, duraturo nel tempo, tra l'Uomo ed il suo Ambiente attraverso la conservazione della diversità biologica, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia degli annessi valori culturali con programmi di formazione, divulgazione ed informazione con prospettive a lungo termine e su base intergenerazionale, per preservare e generare valori naturali e culturali attraverso una gestione scientificamente corretta, culturalmente creativa ed operativa mente sostenibile.
Tra le attività del Parco è quindi anche la valorizzazione delle raccolte di "cultura materiale", che rappresentano la civiltà contadina, il legame delle persone con i propri luoghi di vita e di lavoro, ospitate nei Musei della Civiltà Contadina, raccolte spesso nate per volontà ed impegno di studiosi ed appassionati locali. I punti di informazione del Parco sono i Centri locali istituiti da diversi comuni e i gazebo del Parco posizionati nelle località balneari di Santa Maria di Castellabate, Acciaroli, Ascea, Palinuro, Camerota e Scario. Inoltre, esistono 4 Centri Accoglienza che offrono ospitalità per alcuni giorni (Castel Ruggero di Torre Orsaia, Gorga di Stio, Palazzo Marone di Monte San Giacomo e Convento di S. Antonio a Laurino).
La Rete dei Musei del Parco, è un circuito che raccoglie una ventina di piccole realtà della cultura e della civiltà locali. Ne fanno parte il Museo etnografico della civiltà contadina di Albanella, il Museo diffuso del borgo medievale di Caggiano (comprende palazzi gentilizi, corti, portali, chiese, cantine, botteghe artigianali, il castello medievale e mura fortificate). l'Ecomuseo "Grotta di Lentiscelle" a Marina di Camerota (vi è conservata la Barca "Leone di Caprera"), il Museo naturalistico degli Alburni a Corleto Monforte, il Museo di Storia naturale a Matonti di Laureana Cilento (con collezioni di geologia, botanica, zoologia), il Museo civico di reperti paleolitici, archeologici e speleologici di Pertosa (in fase di completa mento), la Biblioteca del Parco presso il Museo vichiano a Vatolla di Perdifumo (nel castello di Vatolla, una delle strutture più significative del circuito, visse e operò Giambattista Vico), il Museo del mare a Pioppi di Pollica, il Museo preistorico presso la Grotta del Pino a Sassano, l'Ecomuseo del Parco a Valle di Sessa Cilento (in allestimento), il Museo diocesano presso il Palazzo vescovi le di Vallo della Lucania; diversi Musei della civiltà contadina: Casal Velino, Casaletto Spartano (espone oggetti e materiale riguardanti gli antichi mestieri del Cilento), a Castelcivita, Ceraso, Moio della Civitella, Ortodonico di Montecorice, Orria, Roscigno e San Mauro Cilento. Fonte: Regione Campania