Desertrail 2010, racconto di viaggio da Marrakech alla costa atlantica del Marocco (4 pagine)
.
Essaouira il fascino esotico della cittą, la Capitale marocchina del surf
Il giorno dopo la sveglia suona presto dato che il viaggio per Essaouira è più lungo del precedente da Marrakech ad Agadir, nonostante il chilometraggio inferiore. La strada che separa le due città costiere è infatti una tortuosa serpentina tra brulle colline e scogliere mozzafiato, un percorso non proprio congeniale da percorrere in autobus. In poco più di 3 ore e mezzo e a fronte di una spesa di 65 dirham giungiamo ad Essaouira, romantico avamposto fortificato popolato da appassionati di surf e nostalgici degli anni ’60, un decennio in cui da queste parti passarono alcuni grandi personaggi del movimento hippy tra cui Jimi Hendrix.Le dimensioni notevolmente ridotte del centro rispetto a quelle di Marrakech ed Agadir, ma anche l’impianto urbano piuttosto semplice con una grande strada centrale che taglia tutta la medina fortificata, ci consentono di orientarci subito bene e di raggiungere con relativa facilità l’ostello già prenotato per le successive tre notti; l’accoglienza all’ostello è ottima, con tanti ragazzi giovani che ci fanno sentire subito a casa ed il titolare che, dopo aver riscosso il pagamento pari a 11 euro per notte, ci illustra brevemente le attrattive della città. Per prendere conoscenza con il centro e soprattutto per pranzare ci catapultiamo immediatamente nei pressi del porto, dove una lunga sequela di chioschi bianchi e azzurri ci attende per assaporare ogni genere di pesce rigorosamente grigliato.
Ogni casupola vanta infatti un proprio banco del pesce dal quale il cliente sceglie ciò che più gli piace (orata, scorfano, cefalo, gamberi, aragoste, squalo…); una volta concordato il prezzo con il pescatore (in generale è molto difficile spendere più di 100 dirham a testa comprensivi di bevande, pane e insalata), il pesce finisce sulla griglia e da lì a pochi minuti nel piatto. La deliziosa semplicità delle pietanze, alle quali non viene aggiunto assolutamente nulla, rende questi pesci freschissimi veramente appetitosi, capaci di lasciare un ricordo indelebile nelle nostre menti. Dopo pranzo passeggiamo per la medina antica, inserita dall’UNESCO tra il Patrimonio dell’Umanità, nella quale si trovano negozi e ambulanti intenti a vendere merce di ogni genere, in un calderone di odori, sapori e colori davvero unico. Con il calare della sera veniamo colti a sorpresa da un violento temporale (in Marocco! ad agosto! Incredibile) che ci consiglia di cenare in fretta e furia e di tornare in ostello dove la serata trascorre chiacchierando con altri ragazzi stranieri.
L’indomani ci svegliamo relativamente presto e decidiamo di ultimare la visita alla medina, le cui dimensioni consentono di ispezionarla interamente in un paio di giorni. In mattinata passiamo in rassegna la Skala de la Ville, un maestoso bastione costruito lungo la scogliera sul mare accanto al quale si trova un passaggio pedonale caratterizzato dalla presenza di diversi cannoni di ottone, e la Skala du Port, al di sotto del quale si estende l’incredibile suq del pesce. Questo mercato è sconsigliato ai deboli di stomaco, vista la presenza di enormi quantità di pesce appena pescato ammassate sui cigli delle strade, ma rappresenta un’esperienza davvero unica nel suo genere. Dopo un rapido pranzo in uno dei tanti ristorantini del centro, completiamo la visita ad Essaouira con l’esplorazione della Mellah, il quartiere ebraico, e ci rechiamo per qualche ora in spiaggia. Anche qui, come ad Agadir, frotte di marocchini e qualche impavido turista affollano il lungo litorale sabbioso, delimitato alle estremità da dolci colline solcate da qualche cammello. Rientrando in ostello scopriamo che la spiaggia dei surfisti è un’altra: Sidi Kaouki, distante qualche chilometro dal centro e raggiungibile anche in autobus.
Dopo 9 giorni di vacanza il soggiorno volge al termine e ci apprestiamo a vivere la nostra ultima intera giornata in Marocco. Le camminate dei giorni precedenti ci suggeriscono di optare per una tranquilla e rilassante giornata distesi in spiaggia, sulla quale batte un sole canicolare. Dopo un’innumerevole serie di bagni per rinfrescarci, mangiamo qualche frutto per pranzo e, ormai cotti dal sole, torniamo verso l’ostello. Durante il tragitto ci fermiamo per un aperitivo in un bel locale con tanto di veranda panoramica situato esattamente alle spalle della Skala de la Ville, l’ideale per sorseggiare una spremuta d’arancia o un tè alla menta ammirando dinanzi a sé l’immensità dell’oceano. Dopo aver cenato e aver scambiato le ultime chiacchiere con i ragazzi incontrati in ostello, ci apprestiamo a sognare per l’ultima volta in Marocco.
Il giorno a venire, infatti, ci aspetta il rientro a Marrakech da cui prendere poi l’aereo per Pisa. Dopo colazione torniamo in centro ad acquistare gli ultimi souvenir e, richiusi zaini e valigie, partiamo per la stazione degli autobus di Essaouira, da cui il solito pullman Soupratour (in circa 2 ore e 30 minuti) ci conduce fino a Marrakech. E così tutto finisce proprio da dove era cominciato, con l’aria torrida del deserto che si mescola a quella calda delle turbine dell’aereo mentre saliamo la scaletta con ben chiari nella testa gli odori, i colori e i sapori che solo una terra magica come il Marocco è in grado di regalare.