Diario di viaggio nella Sardegna Orientale a fine agosto (4 pagine)
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Orosei e la spiaggia di Cala Liberotto
Al risveglio il Biriddo si è rilevato in tutta la sua bellezza, con i suoi olivi magnifici e la cornice di montagne che lo circonda. Ovviamente ci attendeva una splendida colazione sarda, con biscotti fatti in casa e una splendida marmellata di pesca cotta la sera prima da Pierpaolo. Il tempo di fare il programma della giornata, e cioè la ricerca di una nave per compiere l'escursione delle calette e grotte nel golfo di Orosei, e trovare una spiaggia tranquilla dove trascorrere un pomeriggio di puro relax.Dal Biriddo ci siamo mossi in direzione di Orosei. Sulla strada uno sguardo veloce al paese di Galtellì, nelle zone di Grazia Deledda e del suo celebre Canne al Vento: il centro storico con le sue stradine acciottolate ci ha fatto una bella impressione. Orosei invece ci ha colpito per il traffico impazzito: una strada attraversa il centro storico, ma al nostro arrivo ci ha stretti in una coda interminabile, tra camion e camper il traffico sembrava davvero impazzito! Alcuni scorci del centro sembravano comunque interessanti, ma il parossismo della viabilità, unito alla mancanza di parcheggi ci ha consigliato di scendere velocemente verso la Marina di Orosei, alla ricerca della barca per la nostra escursione del giorno dopo. Molti ci avevano consigliato, con grande sorpresa, di cercare le escursioni alla Marina di Orosei, anziché a Cala Gonone. I prezzi di quest'ultima località, seppur più vicina, ci erano stati annunciati come più cari.
Le possibilità offerte dai baracchini presso la spiaggia della marina sono tante: si va dalle motonavi lussuose, che offrono l'escursione comprensive di degustazioni a bordo, ma con il lato debole fornito dal grande numero di partecipanti (200-300) che rende lunghe le procedure di sbarco e reimbarco ad ogni sosta, fino ad arrivare ai semplici gommoni, che limitano i partecipanti alla decina, e danno quindi possibilità di un programma più completo, oltre che accedere alle spiaggette non accessibili alle barche più grandi. Alla fine la nostra scelta è caduta sulla motonave Città di Lerici, che al prezzo di 25 euro compiva un tour da Orosei fino a cala Goloritzè, compiendo 3 soste alle celebri spiagge di Cala Luna, Cala Mariuolo e Cala Sesine, e offrendo al prezzo di 8 euro un'escursione alla grotta del Fico.
Certo che il tour in gommone ci aveva proprio “attizzati” ma purtroppo anche a fine agosto ogni gommone risultava prenotato da almeno 3 giorni! Una disdetta, dato che era l'unica escursione che conduceva alla famosa grotta del Bue Marino. Anche la visita all'oasi di Bidderosa, considerata come la spiaggia più bella della zona, risultava completamente prenotata, e dopo la prenotazione dell'escursione abbiamo cercato la spiaggia giusta dove rilassarci per una giornata di mare. La spiaggia di Orosei è ampia e lunghissima (12 km) ma per noi che volevamo fare anche un po' di snorkeling ci sembrava poco promettente. Consigliandoci con alcuni locali allora ci siamo diretti verso nord, in direzione di cala Liberotto.
A dire il vero l'arrivo a Cala Liberotto ci aveva un attimo preoccupati per le difficoltà di parcheggio, segno che la località era ben conosciuta e affollata. Però all'arrivo in spiaggia, due calette adiacenti separate da un promontorio di granito rosso, la ressa annunciata era inesistente: qualche ombrellone ma tanto spazio dove sistemarsi sulla grande spiaggia, in parte sabbiosa e in parte costituite da piccoli ciottoli. L'acqua calda ed invitante vista con la maschera subacquea dischiudeva grandi quantità di pesci, sopratutto in corrispondenza degli affioramenti rocciosi che determinavano scenografie da canyon sottomarino, ma l'incontro più al largo di un gruppo di grandi meduse ci aveva consigliato di rimanere più adiacenti alle rocce, che comunque garantivano gli scenari migliori. Davvero piacevole cala Liberotto, consigliabile a tutti quelli che amano il mare con sabbia ma anche con rocce e scogli. Al tramonto rientro al Biriddo, dove ci aspettava una rilassante doccia con la luce del tramonto che incendiava gli olivi secolari, e una cena di grande qualità gastronomica, secondo la tradizione culinaria della Barbagia.