Racconto di viaggio attraverso Cuba ad agosto tra l’Havana e Santiago de Cuba (14 pagine)
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Camel Trophy per raggiungere Cienfuegos
12 Agosto 2010 - Dopo colazione, verso le 8,30 decidiamo di fare il bagno a Playa Larga, l’acqua è calda ma è meno bella di quella di Varadero (ma questo è il Mar dei Caraibi!), non c’è un’onda nemmeno a pagarla. Mentre entro in acqua disturbo un granchio che mi pizzica un piede (per fortuna doveva essere piccolo), a parte lo spavento però non riporto nessuna conseguenza.Sguazziamo per un po’ e poi risaliamo, a questo punto faccio uno sgradevole incontro con una medusa; accidenti a lei che male! Disavventura a parte verso le 9,30 partiamo con destinazione Cienfuegos – Trinidad percorrendo quella che sulla carta sembra una strada costiera, questa si rivelerà la scelta più sbagliata al mondo. Se all’inizio la strada è si sterrata e piena di buche ma percorribile, proseguendo si restringerà sempre più.
Dopo diversi chilometri percorsi nel nulla chiediamo indicazioni ad un cubano che transita in bicicletta, ci dice che la strada più avanti è messa molto male e ci consiglia di prendere una strada alternativa. Si rivelerà un disastro! Intanto all’incrocio che ci ha indicato non riusciamo ad individuare la strada da imboccare, poi, dopo avere chiesto ad un vecchio che dormiva all’ombra degli alberi indicazioni per la strada che intendiamo fare questi ci dice che la strada c’è, ma lui non la percorre da circa 20 anni e che quindi non sa dirci in quali condizioni sia. Le indicazioni precise ce le fornisce poi un ragazzo che ci porta fino al punto dove inizia il sentiero. Errore Tragico! Iniziamo ad addentrarci in quello che si rivelerà essere un percorso degno del Camel Trophy fatto con uno scassone di macchia che ad ogni buca o roccia struscia ed emette rumori indescrivibili, a poco a poco a me e a Tiziana viene a mancare la parola, ci ammutoliamo.
La situazione è tragica, vaghiamo nel nulla per circa 2 ore senza incontrare anima viva (nemmeno una delle strane capre incontrate fino ai confini della civiltà), percorrendo noi tre a piedi (Tiziana e Maurizio ed io), per non gravare con il nostro peso sulla macchina, per tre volte lo stesso pezzo di strada in andata e ritorno (forse non eravamo sicuri del percorso?); ad un certo punto troviamo un ostacolo insormontabile, per fortuna a Maurizio viene un’intuizione, forse c’è una stradina che bypassa il punto critico. Nicolò naturalmente non ha la pazienza di aspettare e prova ugualmente a passare, cosa questo abbia provocato lo scopriremo in seguito. Aggiriamo l’ostacolo e proseguiamo il tragitto. Ad un certo punto Maurizio avvista una cosa in lontananza: Un Camion! Finalmente incontriamo un essere umano! Chiediamo quanto manca per il primo paese e questi ci dice che mancano più o meno sei chilometri e che la strada andando avanti migliora. Non si rivelerà essere proprio così! Arriviamo più rincuorati in una stradina sempre sterrata ma non più compatta come quella appena lasciata, composta da corallo e roccia, bensì di terra rossa piena di buche e pozzanghere, ogni volta che ne incontriamo una dobbiamo scendere per saggiarne con un bastone la profondità. Finalmente qualche presenza umana si palesa, incontriamo qualche trattore nei campi ai lati della stradina, e, quando siamo a circa 100 metri dalla strada che a questo punto ci sembra un’autostrada e che dovrebbe essere la nostra salvezza, una voragine piena d’acqua ci sbarra la strada! Nicolò, da solo sulla Kia affronta la pozzanghera a tutta velocità e usciamo dalla penisola di Zapata con una macchina sporca che più sporca non si può. La nostra macchina è ridotta così male che più nessuno ci chiede un passaggio!!!
Arriviamo a Cienfuegos un po’ più sollevati e decidiamo di fare benzina, visitare la città e proseguire per Trinidad. Al distributore un “Mecanico” ci fa notare che abbiamo una gomma sgonfia, scopriamo poi che il pneumatico è forato da 2 viti. Il Mecanico ci ripara la gomma ma ci fa notare che il pneumatico è molto mal messo e che è da sostituire. Questo ci preoccupa e non poco. Sempre lo stesso tizio ci sistema la protezione in plastica della coppa dell’olio che penzola sotto il cofano dell’auto e che dobbiamo avere rotto nel punto più critico del Camel Trophy. Maurizio invece sistema il paraurti posteriore che si era (o forse era già) staccato. Per 10 CUC si offre anche di lavarci l’auto, accettiamo e dopo circa mezz’ora ritiriamo la macchina, lavata con straccio e secchio d’acqua, molto più presentabile di prima.
Ci avviamo verso il Rent a car per il nostro problema alla gomma ma non troviamo nessuno. Prendiamo allora 2 stanze all’Hotel Jagua per 105 CUC. L’atrio dell’hotel si presenta benissimo, peccato che le stanze non siano altrettanto belle. Sotto un ennesimo temporale da fine del mondo andiamo alla ricerca di un ristorante, Nicolò ha trovato sulla guida un nome che lo ispira: il Criolito, sarà un’impresa raggiungerlo, alla fine grazie ad uno dei soliti ragazzi che circondano l’auto per proporti ogni cosa, troviamo il ristorante: un’abitazione privata che occupa tutta la famiglia nel servire la cena. Il cibo sarà semplice ma discreto, aragosta con riso e fagioli, banane fritte e verdure, il tutto per 67 CUC in quattro bevande comprese. Finiamo la serata alle 10,30 stanchi morti.
Indice
- L'arrivo all'Havana e l'impatto con Cuba
- Alla scoperta dell'Havana tra il Maleçon e i Daiquiri del Floridita
- Tour dell'Avana: dalla piazza della Cattedrale al Museo della Rivoluzione
- Visita all'Hotel Ambos Mundos (Avana), e arrivo a Varadero
- Si riparte... direzione Baia de lo Cochinos (Baia dei Porci) con il Museo di Giron
- Camel Trophy per raggiungere Cienfuegos
- Itinerario lungo la costa tra Trinidad, Sancti Spiritus e Cayo Coco
- Guardalavaca, Ciego de Avila, Las Tunas e arrivo a Holguin
- Per le strade di Cuba a Moa con destinazione Baracoa
- Visita a Guantanamo e percorso accidentato per Santiago
- Tour per Santiago (Cuba): alla scoperta della città
- Per le vie di Santiago de Cuba: la Fabbrica del Rum, il centro e casa di Velasquez
- Trasferimento in volo da Santiago de Cuba a l’Havana
- Ultimo giorno sorseggiando Daiquiri all’Hotel Nacional e poi la partenza per l'Italia