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Racconto di viaggio attraverso Cuba ad agosto tra l’Havana e Santiago de Cuba (14 pagine)

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Guardalavaca, Ciego de Avila, Las Tunas e arrivo a Holguin

14 Agosto 2010 - Tappa di trasferimento: dobbiamo andare da Cayo Coco (pieno di Mosquitos, quindi al mattino decidiamo di non fare il bagno) fino a Guardalavaca.

Come al solito partiamo di buon ora. Riattraversiamo il terrapieno che collega l’isola alla terraferma e ci incamminiamo, il primo paesone o forse città che incontriamo è Moron, piena di calessi e biciclette, ci fermiamo solo per fare una foto al “Gallo di Moron”, statua che ricorda il governatore del villaggio che spadroneggiava sui contadini ed era stato soprannominato “gallo” per l’atteggiamento tracotante, questi venne punito con una buona dose di legnate e cacciato dalla popolazione inferocita; la statua è posta quasi ad incicare: “Attento a non fare cone il gallo di Moron, che perse con la cresta anche le penne”.

Continuiamo il nostro tragitto attraversando Ciego de Avila, altra cittadina piena di carretti e di biciclette e proseguiamo per Camaguey. In questa cittadina ci fermiamo per una breve visita, ma essendo sabato pomeriggio le chiese sono tutte chiuse e quindi ci limitiamo a passeggiare, proviamo anche ad assaggiare una noce di cocco. Il sapore dell’acqua di cocco è molto diverso da come me lo aspettavo così pure la polpa stessa del cocco fresco è diversa dall’aspetto e dal sapore di quello acquistato nei nostri supermercati, risulta un po’ viscida e poco saporita, mentre assaggiamo il frutto penso “speriamo almeno non ci venga mal di pancia”, il ragazzo che ce lo vende a 1 CUC ci assicura che fa bene per tutto, anche per la prostata! Scattiamo alcune foto con il venditore e il carretto dei cocchi e proseguiamo il nostro viaggio attraversando pianure verdi e sempre poco coltivate, solo mucche, poca canna da zucchero, alcuni banani ed erba, tanta erba!

Dopo parecchi chilometri attraversiamo Las Tunas e verso le 5 del pomeriggio arriviamo ad Holguin che, a quanto dice la guida dovrebbe essere “la città giardino”, a noi sembrerà il solito paesone decadente. In una piazza Tiziana e io veniamo avvicinate da alcuni vecchietti (o forse vecchi solo all’apparenza) scalzi e visibilmente alticci che ci mandano baci alcolici, uno di questi per richiamare l’attenzione di Tiziana le posa una mano sulla spalla, l’espressione di Tiziana sarà per me indimenticabile: gli occhi lo hanno fulminato, ma è servito l’intervento di Maurizio per allontanarlo. Povera gente! Non essendo tranquilli per i bagagli lasciati in macchina e per il temporale che si avvicina, ripartiamo per Guardalavaca che dista 54 chilometri; ci arriviamo verso le 7 di sera e iniziamo a cercare un albergo dove dormire, alcune strutture sembrano chiuse (siamo proprio fuori stagione). Dopo un tentativo a vuoto arriviamo all’Hotel Brisas, il solito palazzone sulla spiaggia All Inclusive (100 CUC) dove ci fanno penare un po’per assegnarci due stanze, una delle quali si rivelerà essere ancora da rigovernare, ci cambieranno stanza ma la chiave non funzionerà e finalmente dopo diverse salite e discese con l’ascensore, dopo circa mezz’ora entreremo finalmente nella nostra sospirata stanza! Cena al ristorante dell’hotel e passeggiata serale sul lungomare (fino a dove arriva l’illuminazione) poi a nanna perché siamo abbastanza stanchi, soprattutto Nicolò che ha guidato tutto il giorno.

 Pubblicato da il 28/02/2010 - 159.821 letture - ® Riproduzione vietata

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