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I monasteri pił remoti del mondo

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1° immagine: Il monastero di Ostrog, Montenegro -  E' un rassicurante guscio bianco incastonato nella montagna. Se non sapessimo che è stato fondato nel XVII secolo da San Vasilije Ostroski – ovvero San Basilio di Ostrog, vescovo di Zahumlje in Erzegovina – potremmo credere che si trovi qui da tempi immemorabili, e la montagna vi sia cresciuta tutt’intorno, inglobandolo. In effetti è tutt’uno col monte Ostrog, da cui ha preso il nome, e se ne sta di vedetta sulla valle del fiume Zeta ad attendere in silenzio i numerosi visitatori: ogni anno sono moltissimi i fedeli che si recano in questo luogo miracoloso, che per popolarità e devozione viene subito dopo il Sepolcro di Cristo e il Monte Athos. A dire il vero il monastero è diviso in due parti, una bassa e una più alta, accessibile mediante una strada tortuosa che si inerpica lungo il monte, e il suo aspetto attuale è dovuto a una ristrutturazione del 1923-26, dopo che un grave incendio aveva danneggiato parte dell’edificio originario. All’arrivo, nella chiesa bassa dedicata alla Purificazione della Vergine, ci si trova al cospetto delle reliquie di San Vasilije, dopodiché si sale alla chiesa di Santa Croce che custodisce un’altra reliquia, ovvero le mani del martire Stanko, punito con l’amputazione delle mani perché si era dichiarato Cristiano di fronte ai turchi. Poi ci sono la tomba di San Vasilije, la fonte dell’acqua santa, la pianta di vite sacra e persino una granata tedesca del 1942, che durante la Seconda Guerra Mondiale colpì la porta della chiesa di Santa Croce ma miracolosamente si ruppe senza esplodere… la tradizione vuole che sia stato merito del Santo, deciso a proteggere il suo amato monastero. In certi momenti dell’anno il monastero è gremito di pellegrini, come nel giorni di San Vasilije o in quello dell’Assunzione della Vergine, quando decine di migliaia di persone si radunano qui per pregare, chiedere una guarigione o anche solo respirare l’atmosfera serena del luogo; chi vuole goderselo in solitudine, invece, può evitare le occasioni “ufficiali” e fare una gita in settimana, magari verso il tramonto. Avvicinandosi a piedi vedrà il monastero ingrandirsi sempre di più, bianco come una perla nella montagna, e all’arrivo sarà accolto dai monaci come se lo stessero aspettando. Indipendentemente dalla fede o dalla propria storia, i monaci di Ostrog regalano un sorriso e qualche parola a chiunque capiti sulla loro strada… provare per credere.
Come arrivare? Il monastero di Ostrog si trova sopra la pianura di Bjelopavlići, 23 km a nord di Danilovgrad (circa 40 minuti di macchina) e 21 km a sud di Nikšić (35 minuti), una sessantina di chilometri a nord dell’aeroporto di Podgorica, che ha collegamenti con Roma e altre città europee. Chi non ha a disposizione un’auto può raggiungere in autobus Bogetici, tra Nikšić e Danilovgrad, e proseguire in taxi fino al monastero: la strada è un po’ malmessa ma molto panoramica, di sicuro effetto - © AlenVL / Shutterstock.com



Viaggiare, per molti, significa ritrovarsi in silenzio a contemplare luoghi maestosi, davanti a paesaggi che si riflettono nell'intimo più profondo della persona, e che riempiono il cuore di ricordi indelebili.

Tra tutti i luoghi possibili, i monasteri nascosti tra montagne e deserti sono di certo quelli che più catturano la fantasia dei viaggiatori. D'altra parte i monaci di ogni fede e religione bene pensavano che le vette più isolate, rappresentassero un tramite tra loro e la divinità: più difficile era raggiungerli, più il rapporto con Dio poteva essere diretto ed esclusivo, senza distrazioni e contaminazioni da parte del mondo esterno.

Oggi, oltre che luoghi di spiritualità, diventano quindi delle vere frontiere di viaggio, dove poter vivere una esperienza emotivamente più intensa, e ritrovarsi in solitudine ad ammirare siti dove natura e ingegno umano si uniscono in un mix perfetto ed unico. Ecco allora una raccolta dei monasteri più remoti del mondo, e ciascuno di loro, da solo, meriterebbe un viaggio!
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