Le Catacombe di San Callisto a Roma
Le Catacombe di San Callisto sono una visita imperdibile per chi viene a Roma, in zona Appia Antica, e può avere uno spaccato della società cristiana dei primi secoli dopo Cristo.
Lungo la via Appia, poco dopo la chiesetta del “Quo Vadis?” si trovano le catacombe di San Callisto, tra le più antiche di Roma. Sorsero nel II secolo d.C., quando i primi cristiani cominciarono ad organizzarsi in maniera autonoma per le loro sepolture, cercando il più possibile di differenziarle da quelle pagane.
Le prime catacombe, formate da numerosi cunicoli sotterranei scavati direttamente nel terreno e nella roccia, sorsero nei pressi di terreni acquistati dalla Chiesa o concessi in dono da ricchi romani convertiti alla nuova fede. Nacquero quindi in un periodo dove il Cristianesimo veniva visto con diffidenza e i seguaci di questa nuova religione proveniente dall’Oriente, erano spesso accusati di crimini soprattutto contro la maestà dell’imperatore, rifiutandosi di fatto di adorare altre divinità al di fuori del Dio di Israele.
Le catacombe di San Callisto vennero ben presto prese in gestione diretta dalla Chiesa dei primordi e ancora oggi, nel nome, ricordano il diacono Callisto, che venne incaricato agli inizi del III secolo d.C. da papa Zefirino di occuparsi dell’amministrazione e dell’organizzazione del luogo. Questo non deve destare meraviglia, in quanto già i romani pagani avevano delle persone addette al funzionamento delle proprie necropoli. Come queste d’altronde anche le catacombe si estendevano al di fuori della città, rispettando l’antica legge romana che vietava, per questioni igieniche e non solo cultuali, il seppellimento dei cadaveri all’interno delle mura.
Con i suoi 15 ettari di estensione, una rete di gallerie lunga quasi 20 Km e una profondità che arriva fino a quasi 20 m, queste catacombe sono tra le più estese ed importanti di Roma: si sviluppano su più livelli e offrono al visitatore un importante spaccato sulla vita e sulla fede dei primi cristiani. Come quasi tutte le catacombe cristiane, anche quella di San Callisto rimase in uso fino al V secolo d.C., quando ormai già da ben due secoli il Cristianesimo era divenuto religione ufficiale dell’impero e, sia fuori che in città, erano iniziate a sorgere le prime chiese, spesso riutilizzando proprio i luoghi di culto pagani.
La Chiesa preferì dunque seppellire i propri morti prima in superficie e poi, con il passare del tempo, dentro le chiese e all’interno dell’abitato. Dobbiamo però ricordare che la popolazione di Roma era drasticamente diminuita con la tarda antichità e durante tutto il periodo medievale. Mentre fino almeno all’VIII secolo le catacombe erano mete abituali di frequenti pellegrinaggi, che portavano i fedeli a pregare direttamente sulle tombe dei martiri, con il pericolo delle incursioni barbariche, molti papi decisero di trasportare in città le reliquie dei santi e custodirle al sicuro dentro nuove strutture.
Fu così che nel giro di alcuni anni si perse la memoria di questi enormi cimiteri sotterranei e della loro valenza religiosa: nel Cinquecento vennero però riscoperte e nell’Ottocento iniziarono i primi veri scavi archeologici con i relativi studi sistematici.
Prima di scendere negli ambienti sotterranei, è possibile visitare due piccole basiliche dette “Tricore” perché formate da tre absidi: in una di queste furono probabilmente sepolti papa Zefirino e il giovane martire San Tarcisio. Il cimitero sotterraneo invece consta di diverse aree tra cui spicca per importanza la Cripta dei papi: qui vennero sepolti ben 9 papi e 8 dignitari della chiesa del III secolo. Questo luogo sacro viene chiamato anche “il piccolo Vaticano, il monumento centrale di tutte le necropoli cristiane” e presenta lungo le pareti le iscrizioni originali in greco di 5 papi e su 4 lapidi, affianco al nome, vi è anche la dicitura “vescovo”, essendo il papa anche il capo della chiesa di Roma. Inoltre è stata rinvenuta, su due lapidi, l’abbreviazione greca della parola martire “MPT”. Sulla parete destra si conservano, uniti insieme, due frammenti originali di un primo carme di S. Damaso, dedicato al papa Sisto II per celebrarne il glorioso martirio.
Un altro luogo assai importante di queste catacombe, è la Cripta di Santa Cecilia, patrona della musica. E’ proprio qui infatti che, nel III secolo, la giovane martire romana venne sepolta sebbene oggi i suoi resti si trovino all’interno della chiesa a lei dedicata nel rione di Trastevere. Fu per molti secoli meta di pellegrinaggio e oggi, sul luogo esatto della sua tomba, si trova una copia della celebre statua del Maderno, scolpita nel 1599. Le pareti della cripta recano ancora alcuni affreschi, che ritraggono vari personaggi identificabili con santi martiri.
Passando attraverso lunghi cunicoli e imponenti gallerie sotterranee piene di loculi, si raggiungono infine le cinque stanzette, vere e proprie tombe di famiglia, chiamate Cubicoli dei Sacramenti poiché sulle pareti sono affrescate scene simboliche riferibile all’Eucarestia e al Battesimo, oltre al profeta Giona, simbolo della Resurrezione.
Numerose e preziose sono le testimonianze che le Catacombe di San Callisto ci regalano, aprendo un vero e proprio spiraglio sulla vita e le abitudini dei primi cristiani e più in generale sulla società romana del tempo. Una delle attrazioni imperdibili di Roma! Un viaggio alla scoperta della Roma sotterranea che non potrà certamente deludere i turisti più curiosi e sensibili!
Catacombe di San Callisto
Chiusura settimanale: mercoledì
Orari: Orario di apertura 09.00 -12.00 // 14.00-17.00
Chiusura stagionale da fine gennaio a fine febbraio circa. Chiuse anche a Natale, il 1° gennaio e la domenica di Pasqua
Costo biglietto: le visite, guidate, hanno un prezzo di 8 euro gli interi e 5 euro i ridotti. Gratis per bambini con meno di 7 anni
Maggiori informazioni: sito ufficiale
Le prime catacombe, formate da numerosi cunicoli sotterranei scavati direttamente nel terreno e nella roccia, sorsero nei pressi di terreni acquistati dalla Chiesa o concessi in dono da ricchi romani convertiti alla nuova fede. Nacquero quindi in un periodo dove il Cristianesimo veniva visto con diffidenza e i seguaci di questa nuova religione proveniente dall’Oriente, erano spesso accusati di crimini soprattutto contro la maestà dell’imperatore, rifiutandosi di fatto di adorare altre divinità al di fuori del Dio di Israele.
Le catacombe di San Callisto vennero ben presto prese in gestione diretta dalla Chiesa dei primordi e ancora oggi, nel nome, ricordano il diacono Callisto, che venne incaricato agli inizi del III secolo d.C. da papa Zefirino di occuparsi dell’amministrazione e dell’organizzazione del luogo. Questo non deve destare meraviglia, in quanto già i romani pagani avevano delle persone addette al funzionamento delle proprie necropoli. Come queste d’altronde anche le catacombe si estendevano al di fuori della città, rispettando l’antica legge romana che vietava, per questioni igieniche e non solo cultuali, il seppellimento dei cadaveri all’interno delle mura.
Con i suoi 15 ettari di estensione, una rete di gallerie lunga quasi 20 Km e una profondità che arriva fino a quasi 20 m, queste catacombe sono tra le più estese ed importanti di Roma: si sviluppano su più livelli e offrono al visitatore un importante spaccato sulla vita e sulla fede dei primi cristiani. Come quasi tutte le catacombe cristiane, anche quella di San Callisto rimase in uso fino al V secolo d.C., quando ormai già da ben due secoli il Cristianesimo era divenuto religione ufficiale dell’impero e, sia fuori che in città, erano iniziate a sorgere le prime chiese, spesso riutilizzando proprio i luoghi di culto pagani.
La Chiesa preferì dunque seppellire i propri morti prima in superficie e poi, con il passare del tempo, dentro le chiese e all’interno dell’abitato. Dobbiamo però ricordare che la popolazione di Roma era drasticamente diminuita con la tarda antichità e durante tutto il periodo medievale. Mentre fino almeno all’VIII secolo le catacombe erano mete abituali di frequenti pellegrinaggi, che portavano i fedeli a pregare direttamente sulle tombe dei martiri, con il pericolo delle incursioni barbariche, molti papi decisero di trasportare in città le reliquie dei santi e custodirle al sicuro dentro nuove strutture.
Fu così che nel giro di alcuni anni si perse la memoria di questi enormi cimiteri sotterranei e della loro valenza religiosa: nel Cinquecento vennero però riscoperte e nell’Ottocento iniziarono i primi veri scavi archeologici con i relativi studi sistematici.
Prima di scendere negli ambienti sotterranei, è possibile visitare due piccole basiliche dette “Tricore” perché formate da tre absidi: in una di queste furono probabilmente sepolti papa Zefirino e il giovane martire San Tarcisio. Il cimitero sotterraneo invece consta di diverse aree tra cui spicca per importanza la Cripta dei papi: qui vennero sepolti ben 9 papi e 8 dignitari della chiesa del III secolo. Questo luogo sacro viene chiamato anche “il piccolo Vaticano, il monumento centrale di tutte le necropoli cristiane” e presenta lungo le pareti le iscrizioni originali in greco di 5 papi e su 4 lapidi, affianco al nome, vi è anche la dicitura “vescovo”, essendo il papa anche il capo della chiesa di Roma. Inoltre è stata rinvenuta, su due lapidi, l’abbreviazione greca della parola martire “MPT”. Sulla parete destra si conservano, uniti insieme, due frammenti originali di un primo carme di S. Damaso, dedicato al papa Sisto II per celebrarne il glorioso martirio.
Un altro luogo assai importante di queste catacombe, è la Cripta di Santa Cecilia, patrona della musica. E’ proprio qui infatti che, nel III secolo, la giovane martire romana venne sepolta sebbene oggi i suoi resti si trovino all’interno della chiesa a lei dedicata nel rione di Trastevere. Fu per molti secoli meta di pellegrinaggio e oggi, sul luogo esatto della sua tomba, si trova una copia della celebre statua del Maderno, scolpita nel 1599. Le pareti della cripta recano ancora alcuni affreschi, che ritraggono vari personaggi identificabili con santi martiri.
Passando attraverso lunghi cunicoli e imponenti gallerie sotterranee piene di loculi, si raggiungono infine le cinque stanzette, vere e proprie tombe di famiglia, chiamate Cubicoli dei Sacramenti poiché sulle pareti sono affrescate scene simboliche riferibile all’Eucarestia e al Battesimo, oltre al profeta Giona, simbolo della Resurrezione.
Numerose e preziose sono le testimonianze che le Catacombe di San Callisto ci regalano, aprendo un vero e proprio spiraglio sulla vita e le abitudini dei primi cristiani e più in generale sulla società romana del tempo. Una delle attrazioni imperdibili di Roma! Un viaggio alla scoperta della Roma sotterranea che non potrà certamente deludere i turisti più curiosi e sensibili!
Catacombe di San Callisto
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Orari: Orario di apertura 09.00 -12.00 // 14.00-17.00
Chiusura stagionale da fine gennaio a fine febbraio circa. Chiuse anche a Natale, il 1° gennaio e la domenica di Pasqua
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L'Associazione Culturale L'Asino d'Oro organizza passeggiate guidate a Roma e attività per bambini per scoprire la Città Eterna.
Per prenotazioni e-mail: info@lasinodoro.it
Cellulare: 346 5920077 - Skype: L'Asino d'Oro
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