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Il Chiostro del Bramante a Roma e le sue mostre

Il Chiostro del Bramante si trova nel complesso di Santa Maria della Pace a Roma ed è uno dei luoghi più importanti per gli appassionati d'arte a Roma, qui si svolgono le principali mostre d'arte della capitale.

Roma è la città che più di tutte vanta la presenza di chiese e basiliche, di ogni forma e dimensione, alcune dalla costruzione che si perde nella notte dei tempi, altre invece recentissime, affidate alle sapienti mani di noti “archistar”!

In passato, molto più che oggi, accanto ad una chiesa potevano sorgere un piccolo complesso che radunava il convento per i consacrati, piccoli ospedali – non proprio come li intendiamo noi oggi – ma anche ostelli per il riposo dei pellegrini che giungevano a Roma per visitare la tomba di Pietro e degli altri numerosi martiri sparsi per la città.

Ancora oggi restano tracce di questi compositi complessi monastici, alcuni dei quali costituiscono veri e propri capolavori dell’arte di ogni tempo. In particolare Roma vanta una serie numerosa di chiostri: il termine chiostro deriva dal latino claustrum e cioè “chiuso”. Spesso sono di forma quadrangolare, si sviluppano al piano terreno del convento stesso divenendone il centro sia fisico che ideale. Di solito questi chiostri presentano portici sui lati e la loro costruzione aveva da un lato uno scopo pratico, mettevano di fatto in comunicazione le varie parti del convento, dall’altro uno scopo simbolico, erano cioè spazi aperti e riservati, nei quali i monaci o le suore potevano trascorrere del tempo in meditazione, preghiera e dialogo.

Uno dei più famosi chiostri di Roma, che ha però ormai perso la sua funzione originale, è sicuramente quello annesso al complesso della Chiesa di Santa Maria della Pace - alle spalle di Piazza Navona - opera sublime di uno dei capostipiti del Rinascimento, Donato Bramante.
La storia vuole che il Bramante, da poco giunto a Roma da Firenze agli inizi del Cinquecento, fosse stato subito incaricato alla sua costruzione da uno dei più potenti cardinali dell’epoca, il napoletano Oliviero Carafa. L’architetto decise così di realizzare un’opera che muovesse i passi dall’arte classica e che fosse priva di decorazioni e orpelli che potessero in un certo senso nascondere la purezza delle linee strutturali. L’unica variante è rappresentata dalla lunga scritta che corre sul fregio, recante proprio il nome e i titoli del cardinale committente.

La candida pietra usata e il susseguirsi di pieni e vuoti crea un gioco di luci ed ombre molto suggestivo che rilasciano nell’ambiente una calma serenità ed armonia.

Tutt’intorno al chiostro, nella loggia al piano superiore, vi sono inoltre dei sedili che, ieri come oggi, offrono un po’ di riposo ai passanti. Sulle pareti al pian terreno poi, come era usanza diffusa, furono poste alcune lapidi di monaci qui vissuti in epoche passate. All’interno di graziose lunette invece, presenti lungo tutto il perimetro del chiostro, sono presenti affreschi con scene della vita della Vergine e con la vicenda della ridedicazione della chiesa effettuate da papa Sisto IV della Rovere alla fine del 1400.

Si narra infatti che questo pontefice volle riconsacrare la precedente Chiesa dedicata a Sant’Andrea degli Aquaricariis – coloro che depuravano e trasportavano l’acqua del Tevere – a Maria garante della Pace, la cui immagine sacra era stata protagonista di un miracolo, in un momento in cui era appena stata scongiurata un cruenta guerra tra le varie potenze dell’epoca.
La chiesa come la vediamo oggi però è un rifacimento seicentesco ad opera di Pietro da Cortona, per volere di papa Alessandro VII Chigi, che però non toccò nelle sue linee perfette ed essenziali il vicino chiostro bramantesco.

Oggi, come accennato, questo luogo è divenuto un punto di ristoro e di passaggio per chi vuole visitare lo spazio espositivo che è stato realizzato proprio all’interno di parte dell’antico convento. Infatti, da alcuni anni, molte delle mostre temporanee più interessanti della Capitale si svolgono proprio qui, aggiungendo fascino ad un luogo già pregno di magia e degno di entrare nella lista dei punti di interesse di Roma. Ma è possibile sostare nel chiostro anche indipendentemente dalla mostra: l’accesso è infatti libero, essendo munito di un’entrata indipendente posta su via dell’Arco della Pace, ed aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20 e nel fine settimana fino alle 21. Da qui si può accedere al bookshop della mostra e allo store del Chiostro e per chi volesse poi, al primo piano, vi è anche una graziosa caffetteria bistrot che offre la possibilità di sedersi all’esterno e per poter così ammirare, dall’alto, tutta la meraviglia del luogo, magari sorseggiando una buona tazza di caffè!

Info utili:
CHIOSTRO DEL BRAMANTE
Via Arco della Pace, 5 - 00186 Roma
Sito internet: www.chiostrodelbramante.it

Il Chiostro del Bramante è aperto tutti i giorni:
LUN - VEN 10.00 - 20.00
SAB - DOM 10.00 - 21.00
in gresso gratuito, si paga la visita alle esibizioni temporanee.
La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e lo Store del Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre.


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 Pubblicato da il 26/11/2016 - 29.710 letture - ® Riproduzione vietata

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