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L'Eixample: il quartiere più recente della città di Barcellona

Il quartiere dell'Eixample a Barcellona, dove si trova la Sagrada Familia offre le sue case e palazzi in stile liberty, con alcune importanti firme di Antoni Gaudì.

Il quartiere dell'Eixample, o Ensanche in Castigliano, occupa l’area centrale pianeggiante di Barcellona. Il nome significa "ampliamento", "espansione", infatti fu costruito negli ultimi anni del XIX secolo, secondo il progetto di Ildefons Cerdà, in seguito alla demolizione della muraglia medievale, divenuta troppo angusta. Fu una grande riforma urbanistica, che significò l’inclusione di municipi fino ad allora indipendenti, come l’attuale circoscrizione di Gràcia. Per farsi un’idea della sua portata basta dare un’occhiata al piano generale della città, dove la griglia centrale dell’Eixample parte dal centro storico e raggiunge i punti più distanti dell’abitato, facilmente riconoscibili per le vie strette. Nell'occasione furono demoliti i Campi Elisi di Barcellona.

La costruzione dell’Eixample coincise con la fioritura del Liberty, movimento artistico e culturale che segnò il passaggio da un secolo all’altro. Sebbene lo stile Liberty si esprimesse in maniera più aperta e brillante nell’architettura, non si può negare che esercitò un influsso considerevole in tutti gli ambiti della vita quotidiana, dalla forma dei mobili alla foggia dei gioielli, sino alla musica e alla pittura. Al di là degli straordinari edifici pubblici e delle case signorili, molti piccoli negozi rispecchiano il gusto floreale della corrente. Si possono ammirare numerose costruzioni liberty lungo l’itinerario Ruta del Modernismo, promosso su iniziativa municipale.

Prima d’incominciare la passeggiata attraverso I’Eixample conviene fermarsi a visitare il Palazzo della Musica Catalana, opera liberty per antonomasia, che combina con armonia tutte le arti decorative applicabili all’architettura. Oggi è una sala riservata ai concerti. Dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997, fu progettato da Lluís Domènech i Montaner e venne costruito tra il 1905 e il 1908 come sede permanente della società Orfeó Català, simbolo della cultura, dell’arte e della musica locali. Chi non ha intenzione di assistere a uno spettacolo può comunque ammirarlo prendendo parte ad una delle visite guidate disponibili giornalmente.

Percorrendo la zona pedonale della calle Comtal e dell’avenida Portal de l’Àngel, piene di negozi, si arriva alla Plaza de Catalunya, centro nevralgico della città che unisce il quartiere vecchio all’Eixample, la cui arteria principale è il paseo de Gràcia. Le prime case neogotiche in cui ci s’imbatte danno un’idea dell’architettura dominante nei primi anni del secolo.

Tra la calle Consell de Cent e la calle Aragó si trova la conosciutissima “mela della discordia”, così chiamata per il contrasto che presentano tre edifici: la Casa Lleó Morera, opera di Domènech i Montaner; la Casa Amatller, di Puig i Cadafalch, e la Casa Batlló. È d’obbligo dedicare un po’ di tempo all'osservazione attenta dei particolari, nonché l’originalità di questi tre capolavori realizzati da tre rappresentanti straordinari del Liberty.

Molto vicino, nella Calle Aragó, la Fondazione Antoni Tàpies mostra l’altra opera liberty di Domènech. Concepita originariamente come sede di una casa editrice, oggi ospita la collezione di quest’importante artista contemporaneo. Stupisce l’enorme scultura in fil di ferro denominata "Nube e sedia" (Nube y silla), che corona l’edificio.

All’angolo con la Calle Provença si erge la Casa Milà o “La Pedrera”, sorprendente e maestosa. Al numero 442 della Diagonal è ubicata la Casa Comalat, opera di Salvador Valeri; l’interessante facciata posteriore si apre sulla Calle Còrsega. Il tetto della casa è forse il particolare più curioso, come un cappello da arlecchino.

Continuando lungo la Diagonal, spicca immediatamente la Casa Terrades, di Puig i Cadafalch, che occupa un intero isolato triangolare. L’aspetto di palazzo medievale presieduto da diversi torrioni a punta le valse il soprannome di “Casa de les Punxes” (Casa delle Punte). Al numero 108 del Paseo de Sant Joan, opera dello stesso architetto, è situata la Casa Macaya, proprietà della Fondazione “la Caixa” e aperta al pubblico.
A questo punto ci si può dirigere al celebre tempio della Sagrada Familia

Imboccando l’Avenida Gaudí, che presenta una passeggiata pedonale al centro, si giunge a uno dei complessi liberty più straordinari: l’Ospedale della Santa Croce e San Paolo. Si tratta di un ospedale pubblico, concepito da Domènech i Montaner, che occupa un’area pari a nove isolati dell’Eixample. Include 48 padiglioni distribuiti tra più giardini, attraverso i quali il visitatore può passeggiare liberamente (non occorre essere in visita a un degente presso l’ospedale). Conviene consultare gli orari delle visite guidate al recinto, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell'UNESCO.

 Pubblicato da il 10/11/2016 - 10.574 letture - ® Riproduzione vietata

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