Thian Hock Keng, il tempio taoista di Singapore
Thian Hock Keng Temple è uno dei più importanti edifici religiosi di Singapore. E' dichiarato monumento nazionale e colpisce la sua architettura in legno, assemblata senza chiodi, e il contrasto con la skyline della città.
Curiosamente le sue porte d’ingresso provengono dalla Scozia, le piastrelle in ceramica da Inghilterra e Olanda e il dragone dalla Cina. Il Thian Hock Keng Temple, noto anche come Thian Hok-Kiong o Tianfu Gong Temple, è il principale tempio hokkien di Singapore. Dedicato a Mazu, la dea taoista protettrice del mare e dei marinai, il Tempio della Felicità Celeste si trova a Chinatown fra bar e ristoranti cool di questo variopinto quartiere della città-stato asiatica.
Situato al 158 di Telok Ayer Street, proprio dove nel XIX° secolo i pescatori cinesi ormeggiavano le barche prima che quei terreni venissero sottratti al mare, questo luogo di culto è stato costruito fra il 1839 e il 1842 grazie anche al sostegno economico di alcuni abitanti della locale comunità hokkien fra cui il filantropo Tan Tock Seng.
A differenza dell’hinduista Sri Mariamman Temple sempre affollato da fedeli e turisti, il Thian Hock Keng è un vero paradiso di tranquillità: solo fra gennaio e febbraio, quando si celebra il Capodanno cinese e per l’occasione Niu Che Shui (altro nome di Chinatown, termine che indica i carri con cui si usava trasportare l’acqua potabile) accoglie fra le sue vie sfilate e festeggiamenti, diventa un luogo più caotico seppur mantenendo un’atmosfera raccolta e discreta.
Costruito nel tradizionale stile architettonico della Cina meridionale, al tempio si accede attraverso un ampio ingresso principale dopo aver oltrepassato un alto gradino in pietra che immette nel cortile. Le entrate laterali sono impreziosite da piastrelle decorate che raffigurano pavoni, rose e svastiche buddhiste in verde e marrone, simboli, questi ultimi, che rappresentano buona fortuna, eternità e immortalità.
Ai cancelli d’ingresso statue di tigri, leoni e divinità ne sono i tradizionali guardiani come in tutti i templi taoisti del resto. A cavallo fra i due cortili interni sorge la struttura principale che comprende anche il santuario di Ma Cho Po mentre su entrambi i lati di questo luogo si affacciano le pagode: quella di sinistra dedicata a Confucio e quella sulla destra a immigrati che nei secoli scorsi fondarono il tempio.
Dichiarato monumento nazionale nel Luglio 1973, Thian Hock Keng è stato sin dagli inizi meta di pellegrinaggio per i cinesi che rendevano grazie alla dea Mazu, il cui culto iniziò all’epoca della dinastia Song, per aver oltrepassato sani e salvi il burrascoso Mar Cinese Meridionale. La tradizione vuole che la dea dei mari fosse in origine una giovane donna come tante altre divenuta poi divinità grazie alla forza spirituale e alla grande devozione per gli antenati.
Il culto verso Matsu o Ma-tsu venne portato a Singapore dalla Cina proprio per via dell’afflusso di immigrati nel corso del XIX° secolo, in buona parte provenienti dalla provincia di Fujian, a sud est della costa. Thian Hock Keng, assieme anche al tempio di Yueh Hai Ching (comunità cantonese), divenne tradizionale luogo religioso in cui rendere omaggio a questa benevola dea dei mari che aveva guidato e condotto i cinesi sino in queste terre con un lungo viaggio attraverso le acque del Mediterraneo Australasiatico.
Se all’interno il tempio principale è quello taoista, sul retro se ne trova però anche un altro, buddhista e intitolato a Kuan Yin, dea della misericordia e della guarigione, altrettanto venerato dai fedeli.
Thian Hock Keng, in cui si respira il profumo degli incensi accesi per gli antenati, ha saputo attirare anche l’attenzione dell’imperatore Qing Guang Xu che nel 1907 scrisse di proprio pugno una targa con la frase in cinese “bo jing nan Ming” (ovvero “dolci onde nei mari del sud”) dedicata a questo tempio e oggi esposta al locale Museo Nazionale di Stamford Road 93.
Interamente assemblato senza l’utilizzo di chiodi, questo capolavoro architettonico di legno, pietra, piastrelle, colonne imponenti e sculture, nel corso degli anni è stato più volte restaurato. L’ultimo intervento risale al 1998: protrattosi per due anni, il progetto ha riscosso ben quattro premi fra cui nel 2001 l’ambito riconoscimento assegnato dall’Unesco come Culture Heritage Conservation Building.
Aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 17.30 (ingresso gratuito), il tempio taoista può essere facilmente raggiunto anche con la metropolitana. La stazione consigliata è quella di Telok Ayer.
Sito ufficiale: www.thianhockkeng.com.sg
Situato al 158 di Telok Ayer Street, proprio dove nel XIX° secolo i pescatori cinesi ormeggiavano le barche prima che quei terreni venissero sottratti al mare, questo luogo di culto è stato costruito fra il 1839 e il 1842 grazie anche al sostegno economico di alcuni abitanti della locale comunità hokkien fra cui il filantropo Tan Tock Seng.
A differenza dell’hinduista Sri Mariamman Temple sempre affollato da fedeli e turisti, il Thian Hock Keng è un vero paradiso di tranquillità: solo fra gennaio e febbraio, quando si celebra il Capodanno cinese e per l’occasione Niu Che Shui (altro nome di Chinatown, termine che indica i carri con cui si usava trasportare l’acqua potabile) accoglie fra le sue vie sfilate e festeggiamenti, diventa un luogo più caotico seppur mantenendo un’atmosfera raccolta e discreta.
Costruito nel tradizionale stile architettonico della Cina meridionale, al tempio si accede attraverso un ampio ingresso principale dopo aver oltrepassato un alto gradino in pietra che immette nel cortile. Le entrate laterali sono impreziosite da piastrelle decorate che raffigurano pavoni, rose e svastiche buddhiste in verde e marrone, simboli, questi ultimi, che rappresentano buona fortuna, eternità e immortalità.
Ai cancelli d’ingresso statue di tigri, leoni e divinità ne sono i tradizionali guardiani come in tutti i templi taoisti del resto. A cavallo fra i due cortili interni sorge la struttura principale che comprende anche il santuario di Ma Cho Po mentre su entrambi i lati di questo luogo si affacciano le pagode: quella di sinistra dedicata a Confucio e quella sulla destra a immigrati che nei secoli scorsi fondarono il tempio.
Dichiarato monumento nazionale nel Luglio 1973, Thian Hock Keng è stato sin dagli inizi meta di pellegrinaggio per i cinesi che rendevano grazie alla dea Mazu, il cui culto iniziò all’epoca della dinastia Song, per aver oltrepassato sani e salvi il burrascoso Mar Cinese Meridionale. La tradizione vuole che la dea dei mari fosse in origine una giovane donna come tante altre divenuta poi divinità grazie alla forza spirituale e alla grande devozione per gli antenati.
Il culto verso Matsu o Ma-tsu venne portato a Singapore dalla Cina proprio per via dell’afflusso di immigrati nel corso del XIX° secolo, in buona parte provenienti dalla provincia di Fujian, a sud est della costa. Thian Hock Keng, assieme anche al tempio di Yueh Hai Ching (comunità cantonese), divenne tradizionale luogo religioso in cui rendere omaggio a questa benevola dea dei mari che aveva guidato e condotto i cinesi sino in queste terre con un lungo viaggio attraverso le acque del Mediterraneo Australasiatico.
Se all’interno il tempio principale è quello taoista, sul retro se ne trova però anche un altro, buddhista e intitolato a Kuan Yin, dea della misericordia e della guarigione, altrettanto venerato dai fedeli.
Thian Hock Keng, in cui si respira il profumo degli incensi accesi per gli antenati, ha saputo attirare anche l’attenzione dell’imperatore Qing Guang Xu che nel 1907 scrisse di proprio pugno una targa con la frase in cinese “bo jing nan Ming” (ovvero “dolci onde nei mari del sud”) dedicata a questo tempio e oggi esposta al locale Museo Nazionale di Stamford Road 93.
Interamente assemblato senza l’utilizzo di chiodi, questo capolavoro architettonico di legno, pietra, piastrelle, colonne imponenti e sculture, nel corso degli anni è stato più volte restaurato. L’ultimo intervento risale al 1998: protrattosi per due anni, il progetto ha riscosso ben quattro premi fra cui nel 2001 l’ambito riconoscimento assegnato dall’Unesco come Culture Heritage Conservation Building.
Aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 17.30 (ingresso gratuito), il tempio taoista può essere facilmente raggiunto anche con la metropolitana. La stazione consigliata è quella di Telok Ayer.
Sito ufficiale: www.thianhockkeng.com.sg