La Basilica di Sant'Ubaldo a Gubbio sul Monte Ingino
Capolinea della Corsa dei Ceri la Basilica di San Ubaldo domina la cittą di Gubbio dall'alto del monte Ingino. E' dedicata al santo che visse nel XII secolo e si raggiunge anche con la Funivia Colle Eletto.
Inerpicata sul monte Ingino a un’altezza di 850 metri s.l.m., la Basilica di Sant’Ubaldo domina l’abitato di Gubbio imponendosi in un panorama già ricco e propiziato dalla presenza di gioielli architettonici e vestigia di un passato medievale ancor oggi echeggiante.
Nato nel 1085, il nobile Ubaldo – ordinato sacerdote verso il 1115 – ebbe l’ardire di rifiutare la prestigiosa nomina a Vescovo di Perugia, mantenendo un profilo totalmente integro, fedele agli umili dettami cristiani e alla vocazione più abnegata.
Tra parentesi, agli affreschi sopra illustrati si aggiungono inoltre alcuni importanti oli su tela che val la pena citare: essi sono la Trasfigurazione e Santi (Giovanni Baldassini, 1585), Il Battesimo di Gesù (Felice Damiani, 1599), la Madonna col Bambino in gloria tra i santi Ubaldo e Giovanni Battista (Salvio Savini, 1610), Sant’Agostino consegna la regola del suo Ordine (Avanzino Nucci, 1619) e Sant’Orsola (Francesco Allegrini, 1655).
Sollecita emozioni e grande attenzione il portico le cui arcate (quattro per ciascuno lato lungo, tre per ogni corto) sono sostenute da curiosi pilastri ottagonali in grado di armonizzare l’impianto anziché sconvolgerlo. I locali perimetrali sono invece sorretti dalle volte a crociera, davvero pregevoli.
Quella posta al centro è la vera di una grande cisterna all’epoca utilizzata per raccogliere l’acqua piovana preventivamente depurata attraverso un arcaico sistema di filtraggio precursore dei tempi, necessario a garantire un servizio idrico fruibile a tutti i frati del convento. Ad ogni modo l’ingresso alla chiesa rimane, dopo l’urna, la principale attrattiva del luogo, su cui spicca il dittico di pilastri che riportano gli stemmi in bassorilievo della famiglia Montefeltro insieme a quelli del Comune di Gubbio e al Cristogramma, consistente nella scritta IHS che rappresenta il nomen sacrum. Occorre comunque ricordare, anzi specificare, che l’edificio è dotato di ben cinque porte.
In alternativa si può salire a piedi lungo la strada che viene percorsa dalla Corsa dei Ceri (dislivello di circa 300 m) oppure in automobile percorrendo la Gola del Bottaccione (Via Fosso) in direzione Scheggia e svoltare a destra dopo circa 2 km di strada, seguendo le indicazioni turistiche.
Dove: via Monte Ingino, 5 – Gubbio (PG)
Orari messe: da lunedì a sabato alle ore 17.00, domenica e festivi ore 9.00 – 11.00 – 17.00
Sito ufficiale: www.basilicasantubaldo.net
Contatti: chiamare il numero telefonico 075/9273872 o mandare una e-mail all’indirizzo info@basilicasantubaldo.net
La storia di Sant'Ubaldo
L’edificio, vero must see tra le attrazioni di Gubbio, è frutto di un voto fatto dalle duchesse di Urbino Elisabetta ed Eleonora Gonzaga a Sant’Ubaldo per ottenere la grazia finalizzata alla guarigione dello zio, Papa Giulio II, a seguito della quale si diede effettivo avvio ai lavori di edificazione, che perdurarono dal 1513 al 1527. Le due donne ebbero in tal modo riconosciuto non solo il miracolo presumibilmente compiuto, ma anche i meriti pregressi di una personalità certamente fuori dal comune, la cui vita è stata scandita da rinunce e sacrifici nonché da scelte anticonvenzionali straordinarie.Nato nel 1085, il nobile Ubaldo – ordinato sacerdote verso il 1115 – ebbe l’ardire di rifiutare la prestigiosa nomina a Vescovo di Perugia, mantenendo un profilo totalmente integro, fedele agli umili dettami cristiani e alla vocazione più abnegata.
La Visita alla Basilica
La Basilica, eretta sopra il santuario che ospitò la salma del Santo nel 1194, riflette in tutto e per tutto i valori che hanno contraddistinto l’uomo prima ancora del simbolo ecclesiastico. Giace là, in posizione somma, con le sue cinque navate e l’aspetto austero più volte rimaneggiato e soggetto ad accurati restauri da parte dei Canonici Regolari Lateranensi. Il corpo di Sant’Ubaldo, che riposa in un’urna di cristallo sopra il neogotico altare marmoreo risalente al 1884, assorbe la piena dignità di un contesto scenografico sontuoso che unisce all’indubbia estetica architettonica l’aura artistica infusa da finestroni istoriati (vi compaiono episodi biografici), portali finemente scolpiti e quanto rimane di stupendi affreschi dipinti sulle pareti del chiostro, elegante elemento chiave dell’intera struttura, composto da un blocco in laterizio e complementi in pietra palombino.Tra parentesi, agli affreschi sopra illustrati si aggiungono inoltre alcuni importanti oli su tela che val la pena citare: essi sono la Trasfigurazione e Santi (Giovanni Baldassini, 1585), Il Battesimo di Gesù (Felice Damiani, 1599), la Madonna col Bambino in gloria tra i santi Ubaldo e Giovanni Battista (Salvio Savini, 1610), Sant’Agostino consegna la regola del suo Ordine (Avanzino Nucci, 1619) e Sant’Orsola (Francesco Allegrini, 1655).
Sollecita emozioni e grande attenzione il portico le cui arcate (quattro per ciascuno lato lungo, tre per ogni corto) sono sostenute da curiosi pilastri ottagonali in grado di armonizzare l’impianto anziché sconvolgerlo. I locali perimetrali sono invece sorretti dalle volte a crociera, davvero pregevoli.
Quella posta al centro è la vera di una grande cisterna all’epoca utilizzata per raccogliere l’acqua piovana preventivamente depurata attraverso un arcaico sistema di filtraggio precursore dei tempi, necessario a garantire un servizio idrico fruibile a tutti i frati del convento. Ad ogni modo l’ingresso alla chiesa rimane, dopo l’urna, la principale attrattiva del luogo, su cui spicca il dittico di pilastri che riportano gli stemmi in bassorilievo della famiglia Montefeltro insieme a quelli del Comune di Gubbio e al Cristogramma, consistente nella scritta IHS che rappresenta il nomen sacrum. Occorre comunque ricordare, anzi specificare, che l’edificio è dotato di ben cinque porte.
I ceri della Festa del Patrono
La basilica conserva i tradizionali ceri, strutture lignee portate in processione attraverso l’abitato di Gubbio il 15 maggio di ogni anno con l’attesissima "Corsa dei Ceri", ma preliminarmente trasferiti al Palazzo dei Consoli la prima domenica del mese. La competizione a carattere religioso – che avviene alla vigilia della festa in onore di Sant’Ubaldo - si conclude proprio con la salita del monte Ingino.Come raggiungere il Monte Ingino e la Basilica
A Gubbio si giunge in automobile o autobus percorrendo la E45 per poi uscire a Bosco – Gubbio (per chi arriva da sud) o Umbertide (da nord). L’alternativa è percorrere la SS3 Flaminia passando per Gualdo Tadino, oppure per Scheggia qualora si arrivi dalle Marche. E’ la funivia “Colle Eletto” che conduce alla basilica con partenza dalla città. Si tratta di una "bidonvia" quindi con vista aperta a 360° senza carenatura. Il panorama è fantastico, ma raccomandiamo abbigliamento adeguato e valutazione attenta sull'oppurtunità di salire per chi soffre di vertigini. Il biglietto della funivia costa 6 euro (andata e ritorno) per gli adulti, mentre i bimbi sopra ai 3 anni pagano 5 euro.In alternativa si può salire a piedi lungo la strada che viene percorsa dalla Corsa dei Ceri (dislivello di circa 300 m) oppure in automobile percorrendo la Gola del Bottaccione (Via Fosso) in direzione Scheggia e svoltare a destra dopo circa 2 km di strada, seguendo le indicazioni turistiche.
Informazioni utili per visitare la Basilica di Sant'Ubaldo
Basilica di Sant’UbaldoDove: via Monte Ingino, 5 – Gubbio (PG)
Orari messe: da lunedì a sabato alle ore 17.00, domenica e festivi ore 9.00 – 11.00 – 17.00
Sito ufficiale: www.basilicasantubaldo.net
Contatti: chiamare il numero telefonico 075/9273872 o mandare una e-mail all’indirizzo info@basilicasantubaldo.net