Il Teatro Romano e il Museo Archeologico Nazionale di Spoleto
Il Teatro Romano di Spoleto, utilizzato per il festival dei 2 mondi, si trova a sud del centro storico del borgo Umbro.
Le vestigia romane permangono in gran quantità un po’ su tutto il territorio italiano giustificando in gran parte le origini di cotanta bellezza addossata al nostro ineguagliabile Stivale. In particolare, l’Umbria ha saputo raccogliere gran parte dell’eredità latina preservandone lo spirito e lo straordinario messaggio culturale insidiatosi nell’archetipo della tecnica architettonica e artistica occidentale.
La città di Spoleto, mirabile borgo denso di attrazioni da non perdere, possiede l’inestimabile tocco marcato di una tale tecnica e tracce storiche si rilevano soprattutto in ciò che resta dell’antico Teatro Romano, la cui sopravvissuta struttura è stata riportata alla luce a cavallo fra ‘800 e ‘900 per merito degli insistenti scavi condotti dal celeberrimo archeologo spoletino Giuseppe Sordini.
Altre parti che hanno brillantemente resistito al tempo (pur necessitando parzialmente di restauro) sono l’orchestra – intesa come l’area centrale dedicata al coro – e il pulpito (ovverosia il palcoscenico): ambedue le sezioni del teatro presentano un impreziosimento dato dal rivestimento addotto da un manto marmoreo policromo, mentre la scena posteriore ha dovuto sottostare a rimaneggiamenti evidenti nel corso del Medioevo per l’edificazione della chiesa di Sant’Agata. Non sembra vero, eppure la solidità dei resti di questo teatro fa sì che ancora oggi vi si possano ambientare spettacoli e rappresentazioni di varia natura in un clima alquanto suggestivo per i visitatori, entusiasti di rivivere un’atmosfera dal forte imprinting storico, un evento che può dirsi a tutti gli effetti immersivo soprattutto se connesso allo svolgimento del Festival dei Due Mondi, annuale kermesse internazionale di musica, arte cultura e spettacolo di scena normalmente dal 24 giugno al 10 luglio, che nel 2016 ha spento 59 candeline.
Qui vi sono concentrati reperti urbani e, più in generale, territoriali riconducibili alle fasi più antiche di gestazione relative a Spoleto, ergo considerando un arco temporale compreso fra l’Età del Bronzo (II-I millennio a.C.) e l’era romana in toto. Gli interventi archeologici intercorsi sulla zona occupata dal Colle Sant’Elia e culla della Rocca Albornoziana si riservano un’intera sezione ricca di materiali esaustivi riguardanti l’evoluzione storica dell’area dal II millennio all’epoca medievale. Esaurito il primo piano si può a ragione accedere al secondo, costellato da reperti della Valnerina, vale a dire la zona con cui Spoleto aveva stretto anticamente un rapporto quasi intimo. Il livello si prefigge un ottimo grado di interesse proponendo l’affascinante visione dei due cippi calcarei datati III secolo a.C., meglio noti come “lex luci spoletina”, che riportano iscrizioni in latino arcaico nelle quali compaiono leggi di tessuto animistico.
Recentemente si è riusciti a improntare un allestimento implementare focalizzato espressamente su reperti del VII a.C. rinvenuti fra il 2008 e il 2011, provenienti niente meno che dalla necropoli di Piazza d’Armi. Il Teatro Romano, a seconda di come lo si vuol intendere, va a ricoprire il doppio ruolo di apripista museale e degna conclusione di un percorso che in esso trova il massimo culmine.
Dove: Via Sant’Agata 18/A – Spoleto (PG)
Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30
Contatti: tel. 0743/223277 per informazioni e prenotazioni anche di visite guidate
Tariffe biglietto: intero € 4.00, ridotto € 2.00 dai 18 ai 25 anni, gratuito fino ai 17 anni. Ogni prima domenica del mese ingresso libero.
La città di Spoleto, mirabile borgo denso di attrazioni da non perdere, possiede l’inestimabile tocco marcato di una tale tecnica e tracce storiche si rilevano soprattutto in ciò che resta dell’antico Teatro Romano, la cui sopravvissuta struttura è stata riportata alla luce a cavallo fra ‘800 e ‘900 per merito degli insistenti scavi condotti dal celeberrimo archeologo spoletino Giuseppe Sordini.
La visita al Teatro Romano
Il teatro in questione è un’opera risalente al I secolo a.C. che sorge su una piattaforma artificiale dalle notevoli dimensioni, delimitata da un ambulacro di forma semicircolare il cui accesso (il principale è ubicato lungo via Sant’Agata) viene garantito da tre ingressi conducenti direttamente alla cavea, coronata dalle grandiose gradinate preposte ad accogliere all’epoca gli spettatori accorsi per assistere ai vari spettacoli.Altre parti che hanno brillantemente resistito al tempo (pur necessitando parzialmente di restauro) sono l’orchestra – intesa come l’area centrale dedicata al coro – e il pulpito (ovverosia il palcoscenico): ambedue le sezioni del teatro presentano un impreziosimento dato dal rivestimento addotto da un manto marmoreo policromo, mentre la scena posteriore ha dovuto sottostare a rimaneggiamenti evidenti nel corso del Medioevo per l’edificazione della chiesa di Sant’Agata. Non sembra vero, eppure la solidità dei resti di questo teatro fa sì che ancora oggi vi si possano ambientare spettacoli e rappresentazioni di varia natura in un clima alquanto suggestivo per i visitatori, entusiasti di rivivere un’atmosfera dal forte imprinting storico, un evento che può dirsi a tutti gli effetti immersivo soprattutto se connesso allo svolgimento del Festival dei Due Mondi, annuale kermesse internazionale di musica, arte cultura e spettacolo di scena normalmente dal 24 giugno al 10 luglio, che nel 2016 ha spento 59 candeline.
Il Museo Archeologico Nazionale
Presso l’attiguo ex monastero di Sant’Agata (XIV secolo) ha sede dal 1985 il Museo Archeologico Nazionale, ormai un’istituzione culturale e punto di riferimento per autoctoni e turisti desiderosi di conoscere molti aspetti dello sviluppo cittadino a partire dalle fondamenta dettate dalla gloria romana. L’organizzazione museale si snoda lungo un iter spaziale che contempla sale disposte sui diversi livelli dell’edificio a cominciare dal primo piano.Qui vi sono concentrati reperti urbani e, più in generale, territoriali riconducibili alle fasi più antiche di gestazione relative a Spoleto, ergo considerando un arco temporale compreso fra l’Età del Bronzo (II-I millennio a.C.) e l’era romana in toto. Gli interventi archeologici intercorsi sulla zona occupata dal Colle Sant’Elia e culla della Rocca Albornoziana si riservano un’intera sezione ricca di materiali esaustivi riguardanti l’evoluzione storica dell’area dal II millennio all’epoca medievale. Esaurito il primo piano si può a ragione accedere al secondo, costellato da reperti della Valnerina, vale a dire la zona con cui Spoleto aveva stretto anticamente un rapporto quasi intimo. Il livello si prefigge un ottimo grado di interesse proponendo l’affascinante visione dei due cippi calcarei datati III secolo a.C., meglio noti come “lex luci spoletina”, che riportano iscrizioni in latino arcaico nelle quali compaiono leggi di tessuto animistico.
Recentemente si è riusciti a improntare un allestimento implementare focalizzato espressamente su reperti del VII a.C. rinvenuti fra il 2008 e il 2011, provenienti niente meno che dalla necropoli di Piazza d’Armi. Il Teatro Romano, a seconda di come lo si vuol intendere, va a ricoprire il doppio ruolo di apripista museale e degna conclusione di un percorso che in esso trova il massimo culmine.
Come arrivare al Teatro Romano
Arrivando da sud in auto, conviene uscire a Orte dalla A1, proseguire sulla SS3 Flaminia verso Terni e successivamente sulla SS395 verso Foligno; da nord uscire dalla A1 al casello Valdichiana e immettersi sulla E45 per Foligno, poi sulla SS75 e infine sulla SS3. In treno sono disponibili varie linee dirette partenti da Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Torino. L’aeroporto più vicino è il “San Francesco d’Assisi” a Perugia. Una volta a Spoleto occorre parcheggiare al Parcheggio “Spoletosfera” e usufruire del percorso meccanizzato fino alle immediate vicinanze della destinazione.Informazioni utili per la visita
Teatro Romano e Museo Archeologico NazionaleDove: Via Sant’Agata 18/A – Spoleto (PG)
Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30
Contatti: tel. 0743/223277 per informazioni e prenotazioni anche di visite guidate
Tariffe biglietto: intero € 4.00, ridotto € 2.00 dai 18 ai 25 anni, gratuito fino ai 17 anni. Ogni prima domenica del mese ingresso libero.