Malasana, visita al quartiere della movida di Madrid
Il Quartiere di Malasana a Madrid è uno dei luoghi della movida madrilena, ideale dove trovare ristoranti e locali alla moda.
E’ uno dei barrios più alla moda di Madrid, un quartiere alternativo e dalla ricca vita notturna, situato fra Chueca e Arguelles e delimitato da Calle San Bernardo, Gran Via, Calle Fuencarral e Plaza de Bilbao.
Centro della movida madrilena nel corso degli anni ’70 e ’80, Malasaña deve il suo nome a una giovane ricamatrice, tale Manuela Malasaña, fatta prigioniera e uccisa dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte durante la rivolta del 2 maggio 1808 quando i cittadini madrileni opposero resistenza all’invasione della Spagna difendendo Plaza del 2 de Mayo.
Paragonato spesso al quartiere londinese di Camden Town o all’East Village di New York City, questo barrio è tutt’oggi una delle zone più importanti della capitale: grazie alla sua posizione strategica e alla vicinanza all’università, la sera le sue vie si riempiono di gente. Universitari, residenti e turisti si danno appuntamento proprio qui nei bar, nei ristoranti e nei locali più caratteristici di Madrid: che ne cerchiate di post moderni o in stile messicano, non avrete che l’imbarazzo della scelta.
L’atmosfera che si respira nel quartiere Malasaña non è certo quella delle grandi discoteche ma piuttosto di piccoli locali dove ascoltare ritmi punk e rock e di parchi in cui ritrovarsi per il tradizionale “botellón”, il rito dei giovani spagnoli che consumano bevande alcoliche a suon di musica in luoghi pubblici.
Calle Fuencarral, che collega Gran Via con questo barrios, è forse quella che meglio ricorda Londra e il suo stile tipicamente british: lo si percepisce da subito addentrandosi nella strada che ospita negozi di abiti piuttosto bizzarri e alla moda. Nel quartiere si incontrano persone a tutte le ore del giorno e della notte, chi in cerca di attrazioni culturali e chi mondane.
A maggio, in occasione dei festeggiamenti di San Isidro, Malasaña è uno dei luoghi della capitale da non perdere perché si concentrano concerti e festival e si può assistere (e perché no, anche partecipare) alle tradizionali parate con i goyescos e i chulapos (madrileni con abiti tipici) che ballano il chotis, la celebre danza popolare spagnola.
Cuore pulsante del “barrio de maravillas”, altro modo per indicare questa zona di Madrid (pare sia stato il cronista Ramón de Mesonero Romanos a prendere in prestito il nome di un convento di religiose carmelitane per indicare Malasana) è la bella Plaza del 2 de Mayo su cui si affacciano locali e bar frequentati da famiglie e da giovani ma anche da turisti soprattutto nel fine settimana quando non mancano neppure i mercatini di prodotti artigianali. Al centro di questa piazza sorge il monumento a Luis Daoiz e Pedro Velarde Santillan, i due eroi che al comando dell’insurrezione contro i francesi morirono per difendere la città. Opera dello scultore Antonio Sola, il monumento in marmo bianco è sormontato da un arco che altro non è che l’antica porta del Cuartel de Monteleón, il palazzo dei marchesi del Valle costruito nel 1690.
Fra le vie più interessanti di Malasaña c’è anche Calle San Vincente Ferrer, parallela a Calle della Palma: a piacere sono la sua posizione centrale, i negozi, i pub (fra cui l’australiano Freeway), le pizzerie (come La Gata Flora) e i bar. Fra i locali storici uno di quelli da non perdere è in Calle Velarde dove al numero 18 si trova Via Lactea, dal 1979 luogo di incontro per artisti e intellettuali del mondo alternativo (a frequentarla era anche il regista Pedro Almodóvar).
Se volete ammirare una delle più importanti collezioni private di arte spagnola non perdetevi una visita al Palacio de Liria, splendido edificio in stile neoclassico realizzato da Gilbert, Ventura Rodriguez e Sabatini: distrutto quasi completamente nel 1936, venne ricostruito dopo la guerra civile spagnola. Per visitare questo museo situato in Calle Princesa 20 – aperto però solo al venerdì alle 10, alle 11 e alle 12 a tre gruppi da 16 persone – bisogna però avere molta pazienza perché la lista di attesa (se la “suerte” è dalla vostra parte) è di 2 anni. Il motivo? Ci vive la duchessa d’Alba, Cayetana Fitz James Stuart, che alcuni giorni al mese apre le porte della sua lussuosa dimora a visite gratuite. Quadri di Francisco Goya, Rembrandt, Il Greco, Rubens, Tiziano, Chagall, Piccaso e Mirò solo per citare alcuni dei famosi pittori qui presenti. E poi ancora vasellame, argenteria, una biblioteca con 30 mila volumi (fra cui i quaderni originali di Colombo in viaggio verso le Americhe) e un giardino all’italiana con tanto di cimitero per gli amici a quattro zampe. Info su www.fundacioncasadealba.com
Al civico 78 di Calle Fuencarral si trova il Museo Municipal di Madrid che accoglie tele di Goya, mobili antichi, mappe e un plastico della capitale del 1830. Monumento storico dal 1919, venne poi restaurato dal Comune che lo destinò a sede museale dieci anni più tardi. Di particolare prestigio è il portale dell’edificio, splendido esempio di arte barocca. Aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 20 (chiuso il lunedì). Sito: www.madrid.es/museodehistoria
Da non perdere neppure il Cuartel del Conde Duque, edificio barocco del 1717 costruito su progetto dell’architetto Pedro de Ribera: in origine adibito a scopi militari, è oggi un centro culturale e di intrattenimento che ospita mostre, fiere e concerti. Si trova al 9 di Calle Conde Duque. Orari di apertura: da martedì a sabato: dalle 10 alle 14 e dalle 17.30 alle 21; domenica e festivi dalle 10.30 alle 14; chiuso il lunedì, 24-25-31 Dicembre e 1° Gennaio. Info su www.condeduquemadrid.es
Se poi avete ancora qualche ora da dedicare alla scoperta di questo angolo madrileno visitate il Teatro Lara, fra i più antichi della città, in Calle Corredera Baja de San Pablo, e il Museo ABC in Calle Amaniel 29-31 dedicato al disegno e all’illustrazione e ospitato in una vecchia fabbrica.
In un perfetto connubio fra arte e gastronomia, i buongustai non potranno perdere un tour fra le vie di Malasana: se volete assaggiare il pane più buono della capitale andate da Panic e se siete appassionati di formaggi recatevi a La Queseria de Conde Duque (i produttori artigianali vendono al dettaglio).
Un quartiere che piace quello di Malasaña. D’altronde a cantarlo è anche Manu Chao che a ritmo di “Me gusta Malasaña, me gustas tù” (una delle strofe del singolo tratto dall’album “Proxima estacion: Esperanza”) ha contribuito alla fama di questo barrio delle meraviglie che si può facilmente raggiungere con quasi tutte le linee della metropolitana di Madrid (in particolare con le fermate del Tribunal o Noviciado).
Centro della movida madrilena nel corso degli anni ’70 e ’80, Malasaña deve il suo nome a una giovane ricamatrice, tale Manuela Malasaña, fatta prigioniera e uccisa dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte durante la rivolta del 2 maggio 1808 quando i cittadini madrileni opposero resistenza all’invasione della Spagna difendendo Plaza del 2 de Mayo.
Paragonato spesso al quartiere londinese di Camden Town o all’East Village di New York City, questo barrio è tutt’oggi una delle zone più importanti della capitale: grazie alla sua posizione strategica e alla vicinanza all’università, la sera le sue vie si riempiono di gente. Universitari, residenti e turisti si danno appuntamento proprio qui nei bar, nei ristoranti e nei locali più caratteristici di Madrid: che ne cerchiate di post moderni o in stile messicano, non avrete che l’imbarazzo della scelta.
L’atmosfera che si respira nel quartiere Malasaña non è certo quella delle grandi discoteche ma piuttosto di piccoli locali dove ascoltare ritmi punk e rock e di parchi in cui ritrovarsi per il tradizionale “botellón”, il rito dei giovani spagnoli che consumano bevande alcoliche a suon di musica in luoghi pubblici.
Calle Fuencarral, che collega Gran Via con questo barrios, è forse quella che meglio ricorda Londra e il suo stile tipicamente british: lo si percepisce da subito addentrandosi nella strada che ospita negozi di abiti piuttosto bizzarri e alla moda. Nel quartiere si incontrano persone a tutte le ore del giorno e della notte, chi in cerca di attrazioni culturali e chi mondane.
A maggio, in occasione dei festeggiamenti di San Isidro, Malasaña è uno dei luoghi della capitale da non perdere perché si concentrano concerti e festival e si può assistere (e perché no, anche partecipare) alle tradizionali parate con i goyescos e i chulapos (madrileni con abiti tipici) che ballano il chotis, la celebre danza popolare spagnola.
Cuore pulsante del “barrio de maravillas”, altro modo per indicare questa zona di Madrid (pare sia stato il cronista Ramón de Mesonero Romanos a prendere in prestito il nome di un convento di religiose carmelitane per indicare Malasana) è la bella Plaza del 2 de Mayo su cui si affacciano locali e bar frequentati da famiglie e da giovani ma anche da turisti soprattutto nel fine settimana quando non mancano neppure i mercatini di prodotti artigianali. Al centro di questa piazza sorge il monumento a Luis Daoiz e Pedro Velarde Santillan, i due eroi che al comando dell’insurrezione contro i francesi morirono per difendere la città. Opera dello scultore Antonio Sola, il monumento in marmo bianco è sormontato da un arco che altro non è che l’antica porta del Cuartel de Monteleón, il palazzo dei marchesi del Valle costruito nel 1690.
Fra le vie più interessanti di Malasaña c’è anche Calle San Vincente Ferrer, parallela a Calle della Palma: a piacere sono la sua posizione centrale, i negozi, i pub (fra cui l’australiano Freeway), le pizzerie (come La Gata Flora) e i bar. Fra i locali storici uno di quelli da non perdere è in Calle Velarde dove al numero 18 si trova Via Lactea, dal 1979 luogo di incontro per artisti e intellettuali del mondo alternativo (a frequentarla era anche il regista Pedro Almodóvar).
Se volete ammirare una delle più importanti collezioni private di arte spagnola non perdetevi una visita al Palacio de Liria, splendido edificio in stile neoclassico realizzato da Gilbert, Ventura Rodriguez e Sabatini: distrutto quasi completamente nel 1936, venne ricostruito dopo la guerra civile spagnola. Per visitare questo museo situato in Calle Princesa 20 – aperto però solo al venerdì alle 10, alle 11 e alle 12 a tre gruppi da 16 persone – bisogna però avere molta pazienza perché la lista di attesa (se la “suerte” è dalla vostra parte) è di 2 anni. Il motivo? Ci vive la duchessa d’Alba, Cayetana Fitz James Stuart, che alcuni giorni al mese apre le porte della sua lussuosa dimora a visite gratuite. Quadri di Francisco Goya, Rembrandt, Il Greco, Rubens, Tiziano, Chagall, Piccaso e Mirò solo per citare alcuni dei famosi pittori qui presenti. E poi ancora vasellame, argenteria, una biblioteca con 30 mila volumi (fra cui i quaderni originali di Colombo in viaggio verso le Americhe) e un giardino all’italiana con tanto di cimitero per gli amici a quattro zampe. Info su www.fundacioncasadealba.com
Al civico 78 di Calle Fuencarral si trova il Museo Municipal di Madrid che accoglie tele di Goya, mobili antichi, mappe e un plastico della capitale del 1830. Monumento storico dal 1919, venne poi restaurato dal Comune che lo destinò a sede museale dieci anni più tardi. Di particolare prestigio è il portale dell’edificio, splendido esempio di arte barocca. Aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 20 (chiuso il lunedì). Sito: www.madrid.es/museodehistoria
Da non perdere neppure il Cuartel del Conde Duque, edificio barocco del 1717 costruito su progetto dell’architetto Pedro de Ribera: in origine adibito a scopi militari, è oggi un centro culturale e di intrattenimento che ospita mostre, fiere e concerti. Si trova al 9 di Calle Conde Duque. Orari di apertura: da martedì a sabato: dalle 10 alle 14 e dalle 17.30 alle 21; domenica e festivi dalle 10.30 alle 14; chiuso il lunedì, 24-25-31 Dicembre e 1° Gennaio. Info su www.condeduquemadrid.es
Se poi avete ancora qualche ora da dedicare alla scoperta di questo angolo madrileno visitate il Teatro Lara, fra i più antichi della città, in Calle Corredera Baja de San Pablo, e il Museo ABC in Calle Amaniel 29-31 dedicato al disegno e all’illustrazione e ospitato in una vecchia fabbrica.
In un perfetto connubio fra arte e gastronomia, i buongustai non potranno perdere un tour fra le vie di Malasana: se volete assaggiare il pane più buono della capitale andate da Panic e se siete appassionati di formaggi recatevi a La Queseria de Conde Duque (i produttori artigianali vendono al dettaglio).
Un quartiere che piace quello di Malasaña. D’altronde a cantarlo è anche Manu Chao che a ritmo di “Me gusta Malasaña, me gustas tù” (una delle strofe del singolo tratto dall’album “Proxima estacion: Esperanza”) ha contribuito alla fama di questo barrio delle meraviglie che si può facilmente raggiungere con quasi tutte le linee della metropolitana di Madrid (in particolare con le fermate del Tribunal o Noviciado).