Passeig de Gracia: cosa vedere sul viale di Barcellona
Il Passeig de Gracia, Paseo de Gracia, è il viale più elegante di Barcellona con negozi di lusso e i palazzi del modernismo di Gaudì Montanaer e Puig i Cadafalch.
Non c’è turista che vada a Barcellona senza passare per Passeig de Gracia ovvero una delle vie principali della capitale catalana che parte da piazza Catalunya e arriva fino all’inizio del quartiere di Gracia. Si tratta di un tratto di strada che ospita numerosi patrimoni architettonici, un vasto teatro gastronomico, lussuosi hotel e boutiques dai nomi internazionali. Potrebbe assomigliare a la avenida des Champs-Élysées di Parigi detto ciò potete ben immaginare l’atmosfera che si respira: eleganza e qualità, storia e attualità che si fondono in poco più di un kilometro di lunghezza.
Dopo la sua distruzione, causata dalla guerra d’indipendenza spagnola passarono molti anni in cui non si dette assoluta importanza a questo lembo di terra fino a quando, nel 1821, il comune della città, decise che era giunta l’ora di presentare il primo progetto d’urbanizzazione. Purtroppo si dovettero ritardare i lavori a causa di molteplici epidemie che infestarono Barcellona fino a che, qualche anno dopo, nel 1827 fu inaugurato l’attuale Paseo de Gracia.
Divenne poco a poco luogo favorito dell’aristocrazia catalana, terreno sperimentale in cui le famiglie ricche fecero edificare le loro signorili dimore. Era come una passerella, un luogo all’aperto in cui mostrare i propri beni di lusso tra cui cavalli atletici e macchine costose alla moda, teatro indiscusso in cui ostentare i propri averi.
I palazzi che affacciano sul Passeig sono in media di 6-7 piani, dei quali, i primi, partendo dal 1 piano, erano gli appartamenti delle famiglie, quelli superiori di solito venivano affittati, mentre il piano terra era adibito a laboratori creativi, negozi commerciali, botteghe e ristoranti.
Attualmente è ancora così, soprattutto l’utilizzo dei piani bassi in cui troviamo spazi dedicati alla moda, nello specifico alle grandi firme tipo Louis Vuitton, Loewe, Armani, Cartier, Gucci, Ives Saint Laurent o Dolce e Gabbana ma anche bar, librerie giganti e hotel di un certo livello.
Al Nº 21 troviamo l’edificio monumentale de la unione e il Fenix costruito tra il 1927 e 1931 dall’architetto Eusebi Bona Puig y Frederic Marés. La meravigliosa cupola ornamentale è stupenda quindi attento, non guardarti la punta dei piedi.
Al Nº 27 il palau Malagrida, edificio modernista edificato tra il 1905 e 1908 da Joaquim Codina per il ricco tabaccaio catalano Manuel Malagrina.
Al Nº 35 vi imbatterete nella meravigliosa Casa Lleo Morera opera del famoso Lluis Domènech i Montaner (1902 – 1906). In quegli anni vinse addirittura il primo premio come edificio artistico nel concorso annuale indetto dal comune. Nonostante aver sofferto numerosi danni durante la guerra civile spagnola ha mantenuto tutte le decorazioni floreali esterne e moltissime statue al suo interno, pavimentazione, soffitti, vetrate e pareti originali.
Al Nº 37 Casa Mulleras de Luis Sagnier i Vilavechia (autore del templio del Tibidabo) con il suo inconfondibile stile eclettico.
Al Nº 39 si trova un edificio costruito nel 1915, più sobrio ma non meno elegante, opera dell’architetto Marcelì Coquillat per la ricca signora Josefina Bonet.
Al Nº 41 la favolosa Casa Amatller, nata tra il 1898 e 1900. Dichiarata monumento storico e artistico nel 1976. L’opera architettonica fu incaricata da un ricco cioccolataio dal nome Antoni Amatller che diede in mano la costruzione della sua dimora ad uno degli architetti più formati del momento: Puig i Cadafalch. E’ in stile modernista ma presenta anche elementi gotici e flamenco.
Al Nº 43 l’unica nel suo genere Casa Batllò del genio Antoni Gaudi, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco.
Al Nº 75 Casa Enric Batllò, edificio oggigiorno occupato dall’Hotel Condes, opera dell’architetto Josep Vilaseca i Casanova (1895-1896). Anche in questo caso materiali come la pietra, la ceramica e il ferro si mescolano e danno vita ad una splendida facciata.
Al Nº 107 il Palau Robert, edificio in cui si svolgono mostre e dotato di un giardinetto interno molto apprezzato soprattutto d’estate perché fresco e ombroso. Era la casa dell’aristocratico Robert i Suris e opera dell’architetto francese Henry Grandpierre.
Al Nº 92 Casa Milà detta anche Pedrera, opera di Antoni Gaudì.
Interessanti anche gli edifici signorili ai Nº 113 e 115.
Inoltre, la pavimentazione dei marciapiedi laterali, è caratterizzata da mattonelle di forma esagonale disegnate nientepopodimeno che da Antoni Gaudì. Il “mosaico di Gaudì”, così viene chiamato, è un magnifico esempio di creatività e della maniera di lavorare dell’architetto che riuscì in esso ad esprimere le caratteristiche costanti delle sue opere: la geometria, la simbologia e la natura. La geometria del Mosaico richiama quella di un alveare ma potrebbe anche assomigliare al guscio delle tartarughe o addirittura alla pelle di coccodrillo. Mentre le figure in basso rilievo rievocano stelle di mare, conchiglie, alghe..ricordandoci così, la sinuosità del movimento marino.
Come diceva il giornalista e direttore del giornale La Vanguardia Màrius Carol: “Paseo de Gracia ci fa capire quanto sia importante per Barcellona l’immagine, farsi trovare preparata a qualsiasi tipo di visita e mostrarsi come una bella cartolina di cui essere orgogliosi e vantarsi al mondo intero”.
La storia del Paseo de Gracia
Ma prima di raggiungere la fama conquistata negli anni come una delle principali attrazioni di Barcellona, è indispensabile puntualizzare che le sue origini sono semplici e umili. Attorno al 1400 infatti era solo una zona rurale in cui si estendevano, su entrambi i lati, campi e orti. Persino il nome era diverso, fu battezzato “cammino di Gesù” e questo perché l’unico edificio che lo presidiava era il convento francescano di Santa Maria di Gesù che si ereggeva a metà strada, all’altezza dell’attuale Casa Batllò di Gaudì.Dopo la sua distruzione, causata dalla guerra d’indipendenza spagnola passarono molti anni in cui non si dette assoluta importanza a questo lembo di terra fino a quando, nel 1821, il comune della città, decise che era giunta l’ora di presentare il primo progetto d’urbanizzazione. Purtroppo si dovettero ritardare i lavori a causa di molteplici epidemie che infestarono Barcellona fino a che, qualche anno dopo, nel 1827 fu inaugurato l’attuale Paseo de Gracia.
Divenne poco a poco luogo favorito dell’aristocrazia catalana, terreno sperimentale in cui le famiglie ricche fecero edificare le loro signorili dimore. Era come una passerella, un luogo all’aperto in cui mostrare i propri beni di lusso tra cui cavalli atletici e macchine costose alla moda, teatro indiscusso in cui ostentare i propri averi.
Il contributo del Modernismo
Ma raggiunse il culmine del suo fascino quando, agli inizi del 900, ci misero mano gli architetti modernisti più acclamati dell’epoca tra cui Antoni Gaudí, Puig i Cadafalch, Domènech i Montaner i quali edificarono le meraviglie architettoniche più singolari di tutta Catalunia: casa Milà, casa Batlló, casa Lleó Morera e casa Amatller. Fu così che, dall’oggi al domani, Paseo de Gracia si trasformò nel primo centro residenziale di lusso della città inconsapevole del fatto che sarebbe divenuto museo all’aria aperta, meta di milioni di turisti.I palazzi che affacciano sul Passeig sono in media di 6-7 piani, dei quali, i primi, partendo dal 1 piano, erano gli appartamenti delle famiglie, quelli superiori di solito venivano affittati, mentre il piano terra era adibito a laboratori creativi, negozi commerciali, botteghe e ristoranti.
Attualmente è ancora così, soprattutto l’utilizzo dei piani bassi in cui troviamo spazi dedicati alla moda, nello specifico alle grandi firme tipo Louis Vuitton, Loewe, Armani, Cartier, Gucci, Ives Saint Laurent o Dolce e Gabbana ma anche bar, librerie giganti e hotel di un certo livello.
I Palazzi più belli del Passeig de Gracia
Di seguito una lista di palazzi interessanti che meritano minimo una foto ricordo:Al Nº 21 troviamo l’edificio monumentale de la unione e il Fenix costruito tra il 1927 e 1931 dall’architetto Eusebi Bona Puig y Frederic Marés. La meravigliosa cupola ornamentale è stupenda quindi attento, non guardarti la punta dei piedi.
Al Nº 27 il palau Malagrida, edificio modernista edificato tra il 1905 e 1908 da Joaquim Codina per il ricco tabaccaio catalano Manuel Malagrina.
Al Nº 35 vi imbatterete nella meravigliosa Casa Lleo Morera opera del famoso Lluis Domènech i Montaner (1902 – 1906). In quegli anni vinse addirittura il primo premio come edificio artistico nel concorso annuale indetto dal comune. Nonostante aver sofferto numerosi danni durante la guerra civile spagnola ha mantenuto tutte le decorazioni floreali esterne e moltissime statue al suo interno, pavimentazione, soffitti, vetrate e pareti originali.
Al Nº 37 Casa Mulleras de Luis Sagnier i Vilavechia (autore del templio del Tibidabo) con il suo inconfondibile stile eclettico.
Al Nº 39 si trova un edificio costruito nel 1915, più sobrio ma non meno elegante, opera dell’architetto Marcelì Coquillat per la ricca signora Josefina Bonet.
Al Nº 41 la favolosa Casa Amatller, nata tra il 1898 e 1900. Dichiarata monumento storico e artistico nel 1976. L’opera architettonica fu incaricata da un ricco cioccolataio dal nome Antoni Amatller che diede in mano la costruzione della sua dimora ad uno degli architetti più formati del momento: Puig i Cadafalch. E’ in stile modernista ma presenta anche elementi gotici e flamenco.
Al Nº 43 l’unica nel suo genere Casa Batllò del genio Antoni Gaudi, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco.
Al Nº 75 Casa Enric Batllò, edificio oggigiorno occupato dall’Hotel Condes, opera dell’architetto Josep Vilaseca i Casanova (1895-1896). Anche in questo caso materiali come la pietra, la ceramica e il ferro si mescolano e danno vita ad una splendida facciata.
Al Nº 107 il Palau Robert, edificio in cui si svolgono mostre e dotato di un giardinetto interno molto apprezzato soprattutto d’estate perché fresco e ombroso. Era la casa dell’aristocratico Robert i Suris e opera dell’architetto francese Henry Grandpierre.
Al Nº 92 Casa Milà detta anche Pedrera, opera di Antoni Gaudì.
Interessanti anche gli edifici signorili ai Nº 113 e 115.
Particolari e dettagli sul Passeig de Gracia
A parte quanto elencato sopra c’è da aggiungere che tutto Paseo de Gracia è popolato, sia a destra che a sinistra, da panchine e lampioni in ferro battuto opera dell’architetto Pere Falqués i Urpi, del 1906. Donano un’atmosfera mistica, emblematica e signorile.Inoltre, la pavimentazione dei marciapiedi laterali, è caratterizzata da mattonelle di forma esagonale disegnate nientepopodimeno che da Antoni Gaudì. Il “mosaico di Gaudì”, così viene chiamato, è un magnifico esempio di creatività e della maniera di lavorare dell’architetto che riuscì in esso ad esprimere le caratteristiche costanti delle sue opere: la geometria, la simbologia e la natura. La geometria del Mosaico richiama quella di un alveare ma potrebbe anche assomigliare al guscio delle tartarughe o addirittura alla pelle di coccodrillo. Mentre le figure in basso rilievo rievocano stelle di mare, conchiglie, alghe..ricordandoci così, la sinuosità del movimento marino.
Come diceva il giornalista e direttore del giornale La Vanguardia Màrius Carol: “Paseo de Gracia ci fa capire quanto sia importante per Barcellona l’immagine, farsi trovare preparata a qualsiasi tipo di visita e mostrarsi come una bella cartolina di cui essere orgogliosi e vantarsi al mondo intero”.