La visita al Tempio egizio di Debod a Madrid
Il Tempio di Debod a Madrid è un vero tempio egiziano che venne salvato dall'allagamento causato dalla diga di Assuan in Egitto..
E’ uno dei quattro templi antichi donati a suo tempo dall’Egitto alle nazioni che avevano collaborato all’appello dell’Unesco per salvare le testimonianze architettoniche della Bassa Nubia. Il pericolo dell’allagamento causato dalla costruzione della grande diga di Assuan fece arrivare in dono alla Spagna, nel 1968, il Tempio di Debod mentre quello di Taffa, di Dendur e di Ellesija giunsero nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti (oggi al Metropolitan di New York) e in Italia, al Museo Egizio di Torino.
Questo incredibile tempio, che sorgeva nella Valle del Nilo a 30 km da Assuan, fu così smantellato e trasportato sull’Isola Elefantina, da qui a Alessandria d’Egitto e in seguito in casse imballate prima a Valencia e infine a Madrid: nonostante gli interni non siano stati purtroppo preservati nel migliore dei modi (per via di condizioni climatiche e vandalismo), decorazioni e geroglifici ne fanno un’eccellente testimonianza dell’antica arte egiziana.
Se in visita a Madrid siete di quelli che cercano un angolo di Egitto dirigetevi allora a nord del Palazzo Reale, a poca distanza da Plaza de Espana: nel parco del Cuartel de la Montana, che fa parte del grande Parque del Oeste, dove si svolse uno dei più cruenti episodi della guerra civile, si trova uno dei monumenti più curiosi tra le tante attrazioni della capitale spagnola.
Fra gli altri ambienti visitabili vi sono il vestibolo con decorazioni realizzate all’epoca di Augusto e Tiberio; le cripte che si aprono verso le cappelle dell’abside (Debod è uno dei pochissimi templi ad averne avute); la sala dei naoi che ospita l’unica cella ancora conservata; la terrazza dove si svolgevano le cerimonie e i rituali del nuovo anno. E poi ancora lo uabet, luogo di purificazione, e il corridoio impreziosito su uno dei muri da una meridiana.
Il momento migliore per fotografare il tempio è al tramonto quando i colori ne rendono l’atmosfera ancora più suggestiva; di notte l’edificio è illuminato da splendidi giochi di luce. Se desiderate visitarlo ricordate che sono consentiti gruppi di 60 persone al massimo per via della particolare struttura interna. Plastici e proiezioni audiovisive accompagnano alla scoperta di questo tesoro architettonico, uno dei pochi completi visibili fuori dal territorio egiziano.
Sito ufficiale
Questo incredibile tempio, che sorgeva nella Valle del Nilo a 30 km da Assuan, fu così smantellato e trasportato sull’Isola Elefantina, da qui a Alessandria d’Egitto e in seguito in casse imballate prima a Valencia e infine a Madrid: nonostante gli interni non siano stati purtroppo preservati nel migliore dei modi (per via di condizioni climatiche e vandalismo), decorazioni e geroglifici ne fanno un’eccellente testimonianza dell’antica arte egiziana.
Se in visita a Madrid siete di quelli che cercano un angolo di Egitto dirigetevi allora a nord del Palazzo Reale, a poca distanza da Plaza de Espana: nel parco del Cuartel de la Montana, che fa parte del grande Parque del Oeste, dove si svolse uno dei più cruenti episodi della guerra civile, si trova uno dei monumenti più curiosi tra le tante attrazioni della capitale spagnola.
La storia del tempio
Costruito agli inizi del II° secolo a.C. all’epoca del regno di Adjialamani di Meroe (secondo altri fu però iniziato sotto Tolomeo IV° Filopatore) in onore della divinità Amon nella località di Debod, il tempio venne ultimato durante il regno degli imperatori Augusto, Tiberio e Adriano quando il paese fu annesso all’impero romano. Chiuso e abbandonato nel VI° secolo con la conversione al cristianesimo della Nubia, tornò in auge soltanto molti secoli più tardi in occasione della costruzione della diga di Assuan quando, per evitare che venisse sommerso, l’Egitto lo donò alla città madrilena. Ricostruito pietra su pietra seppur con alcune difficoltà per la scarsità di informazioni precise e la perdita di documenti, con orientamento est ovest, fu aperto al pubblico nel 1972.La visita al Tempio di Debod
Monumento più antico fra tutti quelli presenti nella capitale, il Tempio di Debod è circondato da giardini e da una fontana e comprende diversi edifici come la cappella di Adijalamani (o dei Rilievi) nucleo principale del santuario. Decorata con scene di offerte effettuate dal re alle divinità Amon, Iside, Hathor e Osiride, questa antica parte del tempio è in discreto stato di conservazione. La sala detta “mammisi”, altro ambiente religioso, è priva di qualsiasi incisione sulle pareti; qui, dove veniva celebrata la nascita del dio Horus, sul muro occidentale si trova un foro utilizzato forse per alloggiarvi immagini sacre.Fra gli altri ambienti visitabili vi sono il vestibolo con decorazioni realizzate all’epoca di Augusto e Tiberio; le cripte che si aprono verso le cappelle dell’abside (Debod è uno dei pochissimi templi ad averne avute); la sala dei naoi che ospita l’unica cella ancora conservata; la terrazza dove si svolgevano le cerimonie e i rituali del nuovo anno. E poi ancora lo uabet, luogo di purificazione, e il corridoio impreziosito su uno dei muri da una meridiana.
Il momento migliore per fotografare il tempio è al tramonto quando i colori ne rendono l’atmosfera ancora più suggestiva; di notte l’edificio è illuminato da splendidi giochi di luce. Se desiderate visitarlo ricordate che sono consentiti gruppi di 60 persone al massimo per via della particolare struttura interna. Plastici e proiezioni audiovisive accompagnano alla scoperta di questo tesoro architettonico, uno dei pochi completi visibili fuori dal territorio egiziano.
Informazioni utili, orari per la visita del tempio
Orari (indicativi) di apertura per visite all’interno del tempio: da ottobre a marzo da martedì a venerdì 9.45/13.45 e 16.15/18.15 e nel week end e festivi dalle 9.30 alle 20; da aprile a settembre (agosto escluso) da martedì a venerdì in orario 10/14 e 18/20. Chiuso il lunedì, 1 e 6 gennaio, 1° maggio e 25 dicembre. Ingresso gratuito.Come arrivare al Tempio di Debod
Per raggiungere il tempio si possono utilizzare i mezzi di trasporto pubblico: metro linea 2, 3 e 10 (Plaza de Espana) e linea 3 (Ventura Rodriguez); bus numeri 1, 2, 25, 39, 46, 74, 75, 138, 148, C1 e C2.Sito ufficiale