Il Tecnoparco Archimede a Siracusa
Il Tecnoparco Archimede a Siracusa permette di comprendere l'opera di un genio dell'antichità: specchi ustori, catapulte, viti senza fine un parco didattico ideale per famiglie con bambini.
Non so voi, ma quando sento nominare Archimede a me viene subito in mente il personaggio disneyano, Archimede Pitagorico. Protagonista geniale e un po’ folle a tratti, inventava migliaia di cose utili e altrettante senza alcun senso. E ispirava una subitanea simpatia. Poi, a ripensarci meglio, ecco spuntare dai cassetti della memoria anche il Vero Archimede, matematico ed illustre filosofo siracusano vissuto nel III secolo a.C., ma anche astronomo, studioso accanito e dalle mani bucate. Interessatissimo alle tecniche navali fu, inoltre, un genio della statistica e dell’idrostatica. Tra le sue invenzioni più famose e celeberrime la coclea (vite di Archimede), grazie alla quale fu possibile sollevare l’acqua dai letti dei fiumi o prosciugare i terreni inondati. Inevitabile, quindi, che la sua città d’origine gli dedicasse un museo o più correttamente un Tecnoparco, nel quale ammirare alcuni degli incredibili contributi alla scienza e al vivere comune che Archimede regalò all’umanità intera.
Diviso in sei aree tematiche disposte su una superficie di 1700 mq, il Tecnoparco Archimede espone le macchine semplici, le macchine da guerra, le macchine da sollevamento, elementi di idrostatica e idraulica, orologi ad acqua e strumenti di misura del tempo e, infine, gli specchi ustori. Pronti a partire per un affascinante viaggio nel passato, tra repliche e modelli in scala di strumenti e macchine del III secolo a.C.?
Secondo gli studi del Matematico, la leva è da intendersi come una macchina semplice in grado di trasformare il movimento, grazie al fulcro, intorno alla quale è libera di ruotare. Le leve, che si distinguono in tre tipologie differenti, potranno essere ammirate da vicine osservando i modellini esposti nel Tecnoparco Archimede. Sempre in quest’area, inoltre, troverete bilance e stadere, per un tuffo con la memoria nel passato scolastico. Dalla bilancia a due bracci si passò alla stadera, oggetto a tutt'oggi ancora in uso.
Le macchine da guerra e da sollevamento: le catapulte e le gru con mano ferrea
Tensionali o torsionali? Sapevate che questi strumenti guerreschi possono dividersi in diverse tipologie? Le catapulte tensionali sono armi da lancio semplice, composte da un arco di legno con una corda che, tirata al massimo, poteva lanciare cenere, pietre, elementi incendiari. Le catapulte torsionali, invece, sfruttavano l’energia ricavata dalla torsione delle corde poste alla base del braccio dell’arma. Modelli e repliche che accompagnano i visitatori lungo un percorso evolutivo di queste macchine da guerra. E poi ancora la balestra, estremamente potente e distruttiva, facile da usare e tuttavia molto precisa, la balista, arma torsionale, le gru con le mani feree, queste ultime usate negli attacchi navali.
Gli orologi ad acqua: misurare il tempo, necessità e status symbol
Congegni semplici, ma geniali, gli orologi ad acqua, con il liquido che passava attraverso due contenitori collegati tra loro. Una specie di clessidra, quindi, che aveva un tempo di autonomia di un giorno e dava riscontri maggiormente precisi rispetto alla meridiana. Unica conditio: andavano riempiti giornalmente i contenitori superiori e svuotati quelli inferiori. Non solo utili, ovviamente, ma anche desiderati. Tanto da assurgere al ruolo di status symbol, visto che soltanto i più ricchi potevano permettersene uno. Al Tecnoparco Archimede sono esposti due orologi anaforici che permettono di comprendere al meglio il funzionamento dell’orologio ad acqua archimediano.
Idrostatica e idraulica: vasi comunicanti, vite di Archimede, pompe a livello
Come già detto prima, una delle invenzioni più interessanti ed utili di Archimede fu proprio la vite, che permetteva di sollevare liquidi da luoghi posti a dislivello non troppo elevato, ma anche per trasportare materiali quali la sabbia, i cereali, la farina. Ancora più significativo è il fatto che questo strumento è ancora utilizzato per drenare l’acqua, in caso di inondazioni o, come per l’Olanda, per produrre energia sfruttando il procedimento inverso.
Gli specchi ustori: piani o parabolici
Leggenda narra che Archimede chiese alle donne di Siracusa di usare i loro specchi per riflettere la luce del sole contro alcune parti delle navi nemiche che stavano assediando la città, così da incendiarle. In realtà, non si hanno notizie certe e fondate su questa narrazione mitologica. Al Tecnoparco Archimede si possono invece ammirare gli specchi piani che permettevano di convergere la luce del sole su pannelli centrali per colpire navi che non fossero troppo distanti, ma a “tiro d’arco”. Gli specchi parabolici, invece, permettevano effettivamente di far convergere i raggi solari verso il punto “fuoco”, incendiando così gli oggetti. Questi venivano usati soprattutto in medicina per disinfettare o cauterizzare le ferite col calore. Di certo, però, sappiamo che non potevano in alcun modo incendiare le navi.
Dove si trova: Tecnoparco Archimede, Via Giuseppe Agnello 26, Siracusa.
Sito ufficiale: www.tecnoparco-archimede.com/it
Diviso in sei aree tematiche disposte su una superficie di 1700 mq, il Tecnoparco Archimede espone le macchine semplici, le macchine da guerra, le macchine da sollevamento, elementi di idrostatica e idraulica, orologi ad acqua e strumenti di misura del tempo e, infine, gli specchi ustori. Pronti a partire per un affascinante viaggio nel passato, tra repliche e modelli in scala di strumenti e macchine del III secolo a.C.?
Le aree tematiche del Parco
Le macchine semplici: le leveSecondo gli studi del Matematico, la leva è da intendersi come una macchina semplice in grado di trasformare il movimento, grazie al fulcro, intorno alla quale è libera di ruotare. Le leve, che si distinguono in tre tipologie differenti, potranno essere ammirate da vicine osservando i modellini esposti nel Tecnoparco Archimede. Sempre in quest’area, inoltre, troverete bilance e stadere, per un tuffo con la memoria nel passato scolastico. Dalla bilancia a due bracci si passò alla stadera, oggetto a tutt'oggi ancora in uso.
Le macchine da guerra e da sollevamento: le catapulte e le gru con mano ferrea
Tensionali o torsionali? Sapevate che questi strumenti guerreschi possono dividersi in diverse tipologie? Le catapulte tensionali sono armi da lancio semplice, composte da un arco di legno con una corda che, tirata al massimo, poteva lanciare cenere, pietre, elementi incendiari. Le catapulte torsionali, invece, sfruttavano l’energia ricavata dalla torsione delle corde poste alla base del braccio dell’arma. Modelli e repliche che accompagnano i visitatori lungo un percorso evolutivo di queste macchine da guerra. E poi ancora la balestra, estremamente potente e distruttiva, facile da usare e tuttavia molto precisa, la balista, arma torsionale, le gru con le mani feree, queste ultime usate negli attacchi navali.
Gli orologi ad acqua: misurare il tempo, necessità e status symbol
Congegni semplici, ma geniali, gli orologi ad acqua, con il liquido che passava attraverso due contenitori collegati tra loro. Una specie di clessidra, quindi, che aveva un tempo di autonomia di un giorno e dava riscontri maggiormente precisi rispetto alla meridiana. Unica conditio: andavano riempiti giornalmente i contenitori superiori e svuotati quelli inferiori. Non solo utili, ovviamente, ma anche desiderati. Tanto da assurgere al ruolo di status symbol, visto che soltanto i più ricchi potevano permettersene uno. Al Tecnoparco Archimede sono esposti due orologi anaforici che permettono di comprendere al meglio il funzionamento dell’orologio ad acqua archimediano.
Idrostatica e idraulica: vasi comunicanti, vite di Archimede, pompe a livello
Come già detto prima, una delle invenzioni più interessanti ed utili di Archimede fu proprio la vite, che permetteva di sollevare liquidi da luoghi posti a dislivello non troppo elevato, ma anche per trasportare materiali quali la sabbia, i cereali, la farina. Ancora più significativo è il fatto che questo strumento è ancora utilizzato per drenare l’acqua, in caso di inondazioni o, come per l’Olanda, per produrre energia sfruttando il procedimento inverso.
Gli specchi ustori: piani o parabolici
Leggenda narra che Archimede chiese alle donne di Siracusa di usare i loro specchi per riflettere la luce del sole contro alcune parti delle navi nemiche che stavano assediando la città, così da incendiarle. In realtà, non si hanno notizie certe e fondate su questa narrazione mitologica. Al Tecnoparco Archimede si possono invece ammirare gli specchi piani che permettevano di convergere la luce del sole su pannelli centrali per colpire navi che non fossero troppo distanti, ma a “tiro d’arco”. Gli specchi parabolici, invece, permettevano effettivamente di far convergere i raggi solari verso il punto “fuoco”, incendiando così gli oggetti. Questi venivano usati soprattutto in medicina per disinfettare o cauterizzare le ferite col calore. Di certo, però, sappiamo che non potevano in alcun modo incendiare le navi.
Informazioni utili, orari e prezzi biglietti per visitare il parco
Informazioni utili: il Tecnoparco Archimede è aperto tutti i giorni previa prenotazione delle visite (che si può effettuare comodamente sul sito). Da marzo a ottobre il parco segue l’orario continuato che va dalle 9.30 alle 18.30, mentre da novembre a febbraio gli orari di apertura sono dalle 9.30 alle 13.30 dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 17 sabato e domenica. Il costo del biglietto di ingresso è di 6 €, mentre per gli studenti, i gruppi famigliari (almeno 3 persone) o per gruppi in genere da 10 persone in su il costo è ridotto a 4 €. I bambini sotto i 5 anni d’età, gli over 75 e i disabili entrano gratis. Nel prezzo degli biglietto è compresa anche la guida specializzata al sito.Dove si trova: Tecnoparco Archimede, Via Giuseppe Agnello 26, Siracusa.
Sito ufficiale: www.tecnoparco-archimede.com/it