Il Museo della Stasi a Berlino
Il Museo della Stasi (Stasimuseum), ospitato all'interno dell'ex Ministero della Sicurezza di Stato a Berlino, racconta la storia della polizia politica della DDR, il controllo che esercitava e la repressione sociale prima della caduta del Muro..
Proiettori a infrarossi, macchine fotografiche nascoste in oggetti di uso quotidiano, documenti, microfoni invisibili e persino lo studio dell’ufficiale tedesco Erich Mielke ricostruito com’era un tempo con la scrivania originale. Il museo dedicato alla Stasi, il famoso Ministerium fur Staatssicherheit creato nel 1950, accoglie in un vecchio edificio a tre piani la storia dell’organizzazione di sicurezza e spionaggio della ex Repubblica Democratica Tedesca.
Aperto al pubblico nel novembre del 1990, un anno dopo la caduta del muro di Berlino, questo interessante percorso museale accompagna alla scoperta delle vicende storiche che hanno caratterizzato i decenni della seconda metà del XX° secolo, in particolare gli anni (1957-1989) in cui Ministro della Sicurezza della Stasi fu Mielke.
A ospitare oggetti e testimonianze fotografiche di quel periodo è la stessa sede che accolse il quartier generale dell’MfS: occupato da un gruppo di manifestanti il 15 gennaio 1990, una tavola rotonda costituita da un comitato di cittadini e un’associazione per la difesa dei diritti civili, decise di creare proprio in quegli spazi un luogo di commemorazione oltre che un centro di ricerca sullo Stalinismo. Fu così fondata l’ASTAK e.V, l’Azione Anti-Stalinista, che inaugurò l’apertura di quello che poco dopo venne ribattezzato Stasimuseum, il museo della Stasi.
Trasferito nel 2010 in un altro blocco di Ruchestrasse per consentire alcuni interventi di ristrutturazione e riammodernamento, dal 2012 il museo è tornato nella storica sede: seppur non sia una delle principali attrazioni visitate dai turisti a Berlino, è un’importante raccolta di documenti e oggetti che testimonia l’attività svolta dalla Stasi.
Percorrendo gli spazi espositivi al primo piano dell’edificio si possono osservare da vicino le attrezzature tecnologiche utilizzate in quegli anni dal Ministero: microspie, cavi, barattoli in vetro per l’identificazione olfattiva dei sospetti e ricetrasmittenti nascoste all’interno di cravatte. Gadget per tutti i gusti, degni di un agente segreto come 007. Ma non solo: alle pareti di corridoi e sale sono affissi manifesti degli anni ’60 e ’70 con slogan che inneggia alla prevenzione di atti di spionaggio e altri alla formazione ideologica di tutta la popolazione, dai bambini sino agli adulti. Salendo di un piano si raggiunge il cuore della Stasi dove l’ufficio dell’ultimo Ministro Mielke è rimasto così come è stato lasciato nel 1990 quando venne chiuso, intatto e con gli oggetti e gli arredi dell’epoca. Vi è poi la sala mensa con la cucina, una sala per le conferenze e le riunioni dei componenti del Ministero della Sicurezza e gli uffici di altri collaboratori.
Il terzo piano accoglie archivi dettagliati che raccontano la storia di uomini e donne incarcerati, torturati o uccisi perché sospettati di essere spie o contrari a questa ideologia: nei rapporti scritti dai componenti della Stasi si leggono tutte le vicende che hanno caratterizzato la vita di chi era considerato oppositore e di chi è stato perseguitato dal regime (tante sono le testimonianze di questo genere).
Non mancano neppure i tipici gabbiotti di sorveglianza, la ricostruzione di una prigione con le divise indossate dai carcerati, foto di gruppo in bianco e nero dei dirigenti del Ministero, lo scudo e la spada simbolo della Stasi, cartelloni pubblicitari e tanti altri oggetti.
Nel 2015 è stata inoltre inaugurata la mostra permanente “Staatssicherheit in der SED-Diktatur”, la Sicurezza dello Stato nella dittatura della SED, allestita in collaborazione con la Commissione incaricata dei dossiers sulla Stasi in cui sono illustrati aspetti e conseguenze delle attività del regime sulla popolazione.
Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e giorni festivi dalle 11 alle 18. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Tariffe: adulto 6€; ridotto 4,50€; giovani (da 12 anni) 3€. Riduzioni per gruppi da 10 persone in poi: adulto 5€; ridotto 4€; giovani 2,50€. Pagamento solo in contanti, non si accettano carte di credito.
Visite guidate del museo (durata circa 90 minuti) in tedesco, inglese, francese e italiano; si ricorda di prenotare almeno 15 giorni prima della data scelta.
Tariffe tour con guida prenotata: adulto 45€; ridotto 35€; giovani 25€ (a tutte e tre le tariffe va aggiunto il costo del biglietto d’ingresso). Ogni sabato, domenica e lunedì visite pubbliche individuali e per piccoli gruppi sono disponibili alle ore 13 (lingua tedesca) e alle 15 (inglese). Il ritrovo è nel foyer del museo; costo della visita compreso nel biglietto d’ingresso.
Come arrivare: il museo può essere comodamente raggiunto con i mezzi di trasporto pubblico. Da Alexanderplatz con la linea U5 della metropolitana sino alla fermata Magdalenstrasse (uscita Ruschestrasse); con la Ring S-Bahn sino a Frankfurter Allee e da li la linea U5 in direzione di Honow oppure a piedi. Tempi di percorrenza: da Alexanderplatz 15 minuti; da Potsdamer Platz 30 minuti; da Bahnhof Zoo 35 minuti. In auto: da Alexanderplatz seguire Marx Allee e Frankfurter Allee (B1/B5) e poi Ruschestrasse; circa 200 metri più avanti si trova l’ingresso del museo. Disponibile un parcheggio davanti all’edificio.
Sito ufficiale: www.stasimuseum.de
Aperto al pubblico nel novembre del 1990, un anno dopo la caduta del muro di Berlino, questo interessante percorso museale accompagna alla scoperta delle vicende storiche che hanno caratterizzato i decenni della seconda metà del XX° secolo, in particolare gli anni (1957-1989) in cui Ministro della Sicurezza della Stasi fu Mielke.
A ospitare oggetti e testimonianze fotografiche di quel periodo è la stessa sede che accolse il quartier generale dell’MfS: occupato da un gruppo di manifestanti il 15 gennaio 1990, una tavola rotonda costituita da un comitato di cittadini e un’associazione per la difesa dei diritti civili, decise di creare proprio in quegli spazi un luogo di commemorazione oltre che un centro di ricerca sullo Stalinismo. Fu così fondata l’ASTAK e.V, l’Azione Anti-Stalinista, che inaugurò l’apertura di quello che poco dopo venne ribattezzato Stasimuseum, il museo della Stasi.
Trasferito nel 2010 in un altro blocco di Ruchestrasse per consentire alcuni interventi di ristrutturazione e riammodernamento, dal 2012 il museo è tornato nella storica sede: seppur non sia una delle principali attrazioni visitate dai turisti a Berlino, è un’importante raccolta di documenti e oggetti che testimonia l’attività svolta dalla Stasi.
Percorrendo gli spazi espositivi al primo piano dell’edificio si possono osservare da vicino le attrezzature tecnologiche utilizzate in quegli anni dal Ministero: microspie, cavi, barattoli in vetro per l’identificazione olfattiva dei sospetti e ricetrasmittenti nascoste all’interno di cravatte. Gadget per tutti i gusti, degni di un agente segreto come 007. Ma non solo: alle pareti di corridoi e sale sono affissi manifesti degli anni ’60 e ’70 con slogan che inneggia alla prevenzione di atti di spionaggio e altri alla formazione ideologica di tutta la popolazione, dai bambini sino agli adulti. Salendo di un piano si raggiunge il cuore della Stasi dove l’ufficio dell’ultimo Ministro Mielke è rimasto così come è stato lasciato nel 1990 quando venne chiuso, intatto e con gli oggetti e gli arredi dell’epoca. Vi è poi la sala mensa con la cucina, una sala per le conferenze e le riunioni dei componenti del Ministero della Sicurezza e gli uffici di altri collaboratori.
Il terzo piano accoglie archivi dettagliati che raccontano la storia di uomini e donne incarcerati, torturati o uccisi perché sospettati di essere spie o contrari a questa ideologia: nei rapporti scritti dai componenti della Stasi si leggono tutte le vicende che hanno caratterizzato la vita di chi era considerato oppositore e di chi è stato perseguitato dal regime (tante sono le testimonianze di questo genere).
Non mancano neppure i tipici gabbiotti di sorveglianza, la ricostruzione di una prigione con le divise indossate dai carcerati, foto di gruppo in bianco e nero dei dirigenti del Ministero, lo scudo e la spada simbolo della Stasi, cartelloni pubblicitari e tanti altri oggetti.
Nel 2015 è stata inoltre inaugurata la mostra permanente “Staatssicherheit in der SED-Diktatur”, la Sicurezza dello Stato nella dittatura della SED, allestita in collaborazione con la Commissione incaricata dei dossiers sulla Stasi in cui sono illustrati aspetti e conseguenze delle attività del regime sulla popolazione.
Informazioni utili per la visita
Indirizzo: Stasimuseum – Ruchestrasse 103 – 10365 Berlino (Germania).Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e giorni festivi dalle 11 alle 18. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Tariffe: adulto 6€; ridotto 4,50€; giovani (da 12 anni) 3€. Riduzioni per gruppi da 10 persone in poi: adulto 5€; ridotto 4€; giovani 2,50€. Pagamento solo in contanti, non si accettano carte di credito.
Visite guidate del museo (durata circa 90 minuti) in tedesco, inglese, francese e italiano; si ricorda di prenotare almeno 15 giorni prima della data scelta.
Tariffe tour con guida prenotata: adulto 45€; ridotto 35€; giovani 25€ (a tutte e tre le tariffe va aggiunto il costo del biglietto d’ingresso). Ogni sabato, domenica e lunedì visite pubbliche individuali e per piccoli gruppi sono disponibili alle ore 13 (lingua tedesca) e alle 15 (inglese). Il ritrovo è nel foyer del museo; costo della visita compreso nel biglietto d’ingresso.
Come arrivare: il museo può essere comodamente raggiunto con i mezzi di trasporto pubblico. Da Alexanderplatz con la linea U5 della metropolitana sino alla fermata Magdalenstrasse (uscita Ruschestrasse); con la Ring S-Bahn sino a Frankfurter Allee e da li la linea U5 in direzione di Honow oppure a piedi. Tempi di percorrenza: da Alexanderplatz 15 minuti; da Potsdamer Platz 30 minuti; da Bahnhof Zoo 35 minuti. In auto: da Alexanderplatz seguire Marx Allee e Frankfurter Allee (B1/B5) e poi Ruschestrasse; circa 200 metri più avanti si trova l’ingresso del museo. Disponibile un parcheggio davanti all’edificio.
Sito ufficiale: www.stasimuseum.de