Il Museo Marmottan Monet di Parigi
La pił grande collezione al mondo di opere di Monet si trova a Parigi al museo Marmottan che si trova nei pressi del Parco Bois de Boulogne.
Ospitato nel vecchio rifugio di caccia del duca di Valmy, il Musée Marmottan Monet è la più grande collezione al mondo di opere d’arte di Claude Monet. Il museo, al civico 2 di rue Louis Boilly nel XVI° arrondissement di Parigi, sorge vicino al Bois de Boulogne, il famoso parco della capitale francese che ogni anno accoglie più di 6 milioni di visitatori.
Figlio di un generale di Napoleone, nel 1882 Francois Christophe Edmond Kellermann cedette la sua residenza a Jules Marmottan, celebre storico d’arte, che la lasciò in eredità al figlio Paul. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere quadri, sculture, libri, disegni e altri oggetti di pregio trasformando l’edificio in un’elegante dimora parigina, perfetta sede per la sua collezione di manufatti del Primo Impero Francese. Il modesto padiglione per i cacciatori venne arredato con mobili e bronzi che lo resero un hotel privato di grande atmosfera. Nel 1932, alla sua morte, il palazzo fu lasciato all’Accademia di Belle Arti e due anni più tardi diventò ufficialmente Museo Marmottan.
Le principali opere qui esposte sono quelle di Monet, molte delle quali visibili in precedenza al Museo dell’Orangerie, ma non mancano neppure capolavori di Manet, Renoir, Boudin, Pissarro e Degas. Dedicato all’arte impressionista, il percorso museale è però anche un interessante itinerario alla scoperta di capolavori del Medioevo e del Rinascimento per via delle collezioni di Georges Wildenstein che il figlio Daniel donò all’Académie des Beaux-Arts attorno al 1980. Molti altri collezionisti e personaggi illustri hanno lasciato al museo importanti raccolte artistiche fra cui Michel Monet, secondogenito dell’artista, nel 1966 e, venti anni più tardi, la pittrice Nelly Duhem.
Oggi i visitatori del Museo Marmottan Monet possono ammirare da vicino un centinaio di dipinti e una trentina di disegni del padre dell’impressionismo oltre a lettere, fotografie e oggetti personali che hanno caratterizzato la vita del pittore. Fra le opere più famose di Monet vi sono la tela a olio del 1872 Impression, soleil levant da cui deriva il nome della corrente artistica e Nymhéas (1916-19); ci sono poi Monet che legge di Renoir e fogli del Libro d’Ore di Etienne Chevalier, un libro di preghiere per laici, della metà del 1400; Sur la plage di Boudin; Bouquet de fleurs di Gauguin; Printemps aux environs de Paris di Alfred Sisley.
Sono inoltre esposte 80 opere di Berthe Morisot, moglie di Eugéne Manet, donate dai nipoti a fine anni ’90: di particolare interesse sono le tele Manet à l’ile de Wight e Manet et sa fille dans le jardin de Bougival.
Fra le sale più suggestive del museo, arredato con mobilio in stile Impero e decori di epoca napoleonica, vi è il salone Wildenstein con manoscritti e volumi del XIII° e XIV° secolo. Da non perdere anche le 300 miniature che Jules Wildenstein (da qui il nome dell’ampia sala) lasciò alla struttura e che ripercorrono 4 secoli di storia di questa forma artistica.
La visita accompagna alla scoperta dei tre piani espositivi del museo: nel sotterraneo la collezione di Monet; in quello a terra le testimonianze del Primo Impero di Napoleone e di arte antica (belli gli arredi e le tappezzerie); al primo, infine, le opere di vari artisti e dello stesso Monet acquisite grazie alla Fondazione Denis e Annie Rouart.
Tariffe: intero 11€; ridotto 7,50€ (under 18, studenti con meno di 25 anni, accompagnatori di disabili, componenti degli Amis du Louvre e de La Maison des Artistes…); gratuito per under 7, disabili, giornalisti. Disponibili al costo di 3€ audioguide (sulle collezioni permanenti e temporanee del museo) in lingua francese e inglese da ritirare dopo il pagamento alla cassa.
Per raggiungere il Musée Marmottan Monet si possono utilizzare i mezzi pubblici: metro linea 9 con fermata a La Muette; RER linea C sino a Boulainvilliers; bus 22 e 52 (fermata La Muette-Boulainvilliers), 32 (Louis Boilly), 63 (Porte de la Muette) e P.C. 1 (Ernest Hebert o Porte de Passy). Chi si reca al museo con la propria automobile può invece parcheggiare al Vinci Park Passy al civico 78 di rue de Passy.
Sito di riferimento www.marmottan.fr
Figlio di un generale di Napoleone, nel 1882 Francois Christophe Edmond Kellermann cedette la sua residenza a Jules Marmottan, celebre storico d’arte, che la lasciò in eredità al figlio Paul. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere quadri, sculture, libri, disegni e altri oggetti di pregio trasformando l’edificio in un’elegante dimora parigina, perfetta sede per la sua collezione di manufatti del Primo Impero Francese. Il modesto padiglione per i cacciatori venne arredato con mobili e bronzi che lo resero un hotel privato di grande atmosfera. Nel 1932, alla sua morte, il palazzo fu lasciato all’Accademia di Belle Arti e due anni più tardi diventò ufficialmente Museo Marmottan.
Le principali opere qui esposte sono quelle di Monet, molte delle quali visibili in precedenza al Museo dell’Orangerie, ma non mancano neppure capolavori di Manet, Renoir, Boudin, Pissarro e Degas. Dedicato all’arte impressionista, il percorso museale è però anche un interessante itinerario alla scoperta di capolavori del Medioevo e del Rinascimento per via delle collezioni di Georges Wildenstein che il figlio Daniel donò all’Académie des Beaux-Arts attorno al 1980. Molti altri collezionisti e personaggi illustri hanno lasciato al museo importanti raccolte artistiche fra cui Michel Monet, secondogenito dell’artista, nel 1966 e, venti anni più tardi, la pittrice Nelly Duhem.
Oggi i visitatori del Museo Marmottan Monet possono ammirare da vicino un centinaio di dipinti e una trentina di disegni del padre dell’impressionismo oltre a lettere, fotografie e oggetti personali che hanno caratterizzato la vita del pittore. Fra le opere più famose di Monet vi sono la tela a olio del 1872 Impression, soleil levant da cui deriva il nome della corrente artistica e Nymhéas (1916-19); ci sono poi Monet che legge di Renoir e fogli del Libro d’Ore di Etienne Chevalier, un libro di preghiere per laici, della metà del 1400; Sur la plage di Boudin; Bouquet de fleurs di Gauguin; Printemps aux environs de Paris di Alfred Sisley.
Sono inoltre esposte 80 opere di Berthe Morisot, moglie di Eugéne Manet, donate dai nipoti a fine anni ’90: di particolare interesse sono le tele Manet à l’ile de Wight e Manet et sa fille dans le jardin de Bougival.
Fra le sale più suggestive del museo, arredato con mobilio in stile Impero e decori di epoca napoleonica, vi è il salone Wildenstein con manoscritti e volumi del XIII° e XIV° secolo. Da non perdere anche le 300 miniature che Jules Wildenstein (da qui il nome dell’ampia sala) lasciò alla struttura e che ripercorrono 4 secoli di storia di questa forma artistica.
La visita accompagna alla scoperta dei tre piani espositivi del museo: nel sotterraneo la collezione di Monet; in quello a terra le testimonianze del Primo Impero di Napoleone e di arte antica (belli gli arredi e le tappezzerie); al primo, infine, le opere di vari artisti e dello stesso Monet acquisite grazie alla Fondazione Denis e Annie Rouart.
Informazioni utili, orari e prezzi per visitare il museo
Orari di apertura al pubblico: da martedì a domenica dalle 10 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.30; al giovedì sino alle 21 (ultimo ingresso 20.30). Chiuso il lunedì, il 1° maggio, il 25 dicembre e il 1° gennaio. La durata media della visita è di circa 1 ora e mezza.Tariffe: intero 11€; ridotto 7,50€ (under 18, studenti con meno di 25 anni, accompagnatori di disabili, componenti degli Amis du Louvre e de La Maison des Artistes…); gratuito per under 7, disabili, giornalisti. Disponibili al costo di 3€ audioguide (sulle collezioni permanenti e temporanee del museo) in lingua francese e inglese da ritirare dopo il pagamento alla cassa.
Per raggiungere il Musée Marmottan Monet si possono utilizzare i mezzi pubblici: metro linea 9 con fermata a La Muette; RER linea C sino a Boulainvilliers; bus 22 e 52 (fermata La Muette-Boulainvilliers), 32 (Louis Boilly), 63 (Porte de la Muette) e P.C. 1 (Ernest Hebert o Porte de Passy). Chi si reca al museo con la propria automobile può invece parcheggiare al Vinci Park Passy al civico 78 di rue de Passy.
Sito di riferimento www.marmottan.fr