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Lo Stabilimento termale delle Terme di Riolo in Romagna

Le terme di Riolo in Emili-Romagna sfruttano le sorgenti minerali della Vena del Gesso Romagnola. Le terme sono famose per i fanghi naturali di Bergullo.

Lo stabilimento termale “Bagni di Riolo” si trova nella località romagnola di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, ad una decina di km da Faenza, una quarantina dal capoluogo di provincia ed una cinquantina da Bologna. Il complesso termale si trova appena fuori l’abitato del piccolo paese di Riolo, appena scavalcato il ponte sul fiume Senio ed a poche centinaia di metri (meno di un km) dalla vastissima area verde di interesse culturale rappresentato dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.

Nonostante sia collocato ad un’altitudine molto bassa, i primi contrafforti dell’Appennino Tosco-Emiliano sono a pochi km di distanza e questo fa della valle del Senio e del Santerno, nei pressi delle quali si trovano i Bagni di Riolo, una meravigliosa attrazione naturalistica e di vacanza, sia nel periodo estivo che in quello invernale, da abbinare al piacere ed al relax delle acque curative e benefiche emergenti dalla Vena del Gesso.

Storia dello stabilimento termale

Conosciute sin dai primitivi abitatori della valle del Senio dell’epoca preistorica, queste fonti salutari divennero un’importante luogo di culto segnalato dal ritrovamento a seguito di scavi archeologici, di numerosi oggetti votivi. Conosciute ed apprezzate anche in epoca romana, e sfruttate principalmente dai legionari romani di stanza nella vicina Ravenna dove aveva ricetto la seconda flotta militare imperiale, le terme di Riolo raggiunsero il proprio apice nel corso del periodo rinascimentale, quando fiorirono i tentativi di inquadrare scientificamente le proprietà terapeutiche delle acque medicamentose.

La fama delle acque e dei fanghi naturali di Riolo divenne tale in tutta Europa, da far accorrere sul luogo alla ricerca di risanamento personaggi come Lord Byron e Gioacchino Murat, il poeta Carducci e Pellegrino Artusi. Nel XIX secolo fu infine necessaria la costruzione di un primo stabilimento proprio per far fronte ad un flusso di visitatori sempre crescente. Nel 1870 venne quindi approvato dal Consiglio Comunale il progetto per l’edificazione dello stabilimento termale, mentre il 24 luglio 1877 il centro curativo apriva ufficialmente i battenti.

Acque e trattamenti termali

I principali fattori curativi impiegati presso le Terme di Riolo sono le acque termominerali ed i fanghi naturali. Per quanto riguarda le prime, terme di Riolo impiega le acque di ben tre fonti differenti: acqua Breta, che sgorga in superficie batteriologicamente pura e pronta per essere bevuta dalle profondità dei monti nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, è classificata come solfurea bicarbonato-solfato-alcalino-terrosa e viene impiegata principalmente nell’ambito della cura idropinica per il trattamento di malattie dell’apparato digerente, malattie del ricambio come gotta, diabete ed ipercolesterolemia, malattie dell’apparato uro-genitale e, in generale contro l’invecchiamento per le sue proprietà antiossidanti

Abbiamo poi acqua Margherita ed acqua Vittoria, entrambe classificate come salso-bromoiodica con piccole quantità di idrogeno solforato, e indicate per la cura delle malattie dell’apparato digerente, come intestino irritabile e stitichezza cronica, e dell’apparato uro-genitale, sotto forma di bibita idropinica. Sono acque efficaci nell’esplicare azione protettiva del fegato nel metabolismo di grassi, carboidrati e acido urico, nella normalizzazione dell’assorbimento a livello intestinale e nella regolazione della produzione biliare. Anche se la cura idropinica è quella per cui le terme di Riolo sono più famose, queste acque ricche anche di sodio, magnesio, cloruri e solfati vengono impiegate altresì per le cure inalatorie impiegate nella risoluzione di patologie otorinolaringoiatriche e pneumologiche oltre che per i tradizionali bagni curativi.

Il fango sorgivo emerge in superficie già misceltato assieme all’acqua salso-solfata attaverso piccole aperture nel terreno denominati “vulcanetti”, posti in località Bergullo. Si tratta di un fango che matura quindi naturalmente, ricco di humus organico e oligominerali, arricchito ulteriormente lasciandolo riposare in acqua termale corrente.

Caratteristiche di questo fango sono lo spontaneo ed elevato livello di plasticità, omogeneità e, soprattutto, capacità di rilasciare il calore accumulato molto lentamente, offrendo un’azione terpaeutica antalgica particolarmente efficacenella riduzione di contratture e tensioni muscolari.

Grazie alle sue peculiari proprietà, il fango naturale di Riolo esplica un’azione miorilassante, rimineralizzante, tonificante ed antinfiammatoria oltre che antidolorifica. Le principali indicazioni terapeutiche della fangoterapia di Riolo sono indirizzate alla cura di patologie degenerative di tipo reumatico a carico dell’apparato muscolo-scheletrico-tendineo, di malattie della circolazione periferica, dell’acne, della cellulite, delle principali patologie ginecologiche ed inoltre al riduzione dei tempi di convalescenza post-traumatica.

Informazioni utili per vistare le terme

Indirizzo, telefono, sito ufficiale
Via Firenze, 15, 48025 Riolo Terme RA

tel. 0546 71045
www.termediriolo.it


Come arrivare
Il modo migliore di arrivare ai bagni di Riolo è naturalmente utilizzare l’auto o altro mezzo di spostamnento autonomo, quali moto, camper etc., in quant il piccolo paese risulta abbastanza isolato. In questo caso, basta percorrere l’Autostrada o la via Emilia che corre parallela, fino a Castel Bolognese, per poi deviare seguendo le indicazioni per il Parco Naturale della Vena del Gesso, che si trova subito dopo Riolo Terme. Per chi invece deve usare i mezzi pubblici la cosa più semplice è prendere Castel San Pietro come punto di riferimento, dato che risulta raggiungibile sia col treno della linea ferroviaria Bologna-Ancona che con i bus che percorrono l’Autostrada sulla stessa tratta. Una volta arrivati si potrà quindi prendere il bus locale che, in circa tre quarti d’ora porta fino a Riolo: scegliendo la corsa giusta si possono anche evitare cambi intermedi.
 
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