Lo Stabilimento delle Fonti di Gaverina a Casazza
Le fonti termali di Gaverina sono ideali per le cure idropiniche. Le acque di queste sorgenti termali vengono commercializzate in tutta italia.
Lo stabilimento delle Fonti di Gaverina è uno dei 5 centri termali della provincia di Bergamo in Lombardia, assieme alle terme di Bracca, di Sant’Omobono, di Trescore Balneario e di San Pellegrino. Sebbene considerato “minore” nel panorama termale della Lombardia, a causa della vicinanza di due centri termali di primaria importanza a livello nazionale ed internazionale, come San Pellegrino e Boario, distanti entrambi circa 35 km, lo stabilimento delle fonti di Gaverina è riuscito nel tempo ad imporsi nel panorama italiano delle acque minerali naturali da tavola raccogliendo la radicatissima tradizione locale di imbottigliamento delle acque minerali sorgive di alta montagna, come avviene non solo nelle due località principali che fanno “ombra” a Gaverina, ma anche ad esempio a Bracca e a Vallio.
Sarebbe per questo motivo che nella seconda metà dell’Ottocento, su indicazione di un sacerdote suo amico, Giuseppe Angelini, bisnonno degli attuali proprietari dello stabilimento, si sarebbe recato a Gaverina per sfruttare le proprietà curative delle acque preferite dalle mucche dei contadini della zona.
Il trattamento con l’acqua sulfurea locale gli apportò tale giovamento nella cura dell’uricemia di cui soffriva, che decise, attorno al 1875, di acquistare le proprietà su cui avrebbe fondato il primo stabilimento delle Terme di Gaverina per lo sfruttamento sistematico delle acque medicamentose. Successivamente, nel 1880, le Regia Prefettura di Bergamo autorizzava con apposito decreto la messa in commercio con valenza medicinale dell’acqua sulfurea della fonte di Gaverina che scaturiva nella valle del torrente Gatto. La prima vera stazione termale ad ottenere l’autorizzazione ministeriale nasce però solo nel 1922, quando il genero di Angelini, Carlo Borra, si stabilisce a Gaverina con la moglie Dorina, figlia del fondatore, e fa erigere l’albergo termale e l’impianto di imbottigliamento per lo sfruttamento di ben quattro sorgenti termali: Bassa, Molognetta, Ippocastano e Centrale.
I discendenti della famiglia Borra, arrivati alla quarta generazione, amministrano ancora oggi la società, puntando prevalentemente sulla commercializzazione dell’omonima etichetta di acque minerali naturali in bottiglia per l’uso quotidiano, che derivano dall’approfondimento delle scaturigini della fonte Centrale effettuato con tre successivi sondaggi del suolo dal 1966 al 1987.
Le bibite termali impiegate nella cura idropinica, ovvero imbottigliate per la commercializzazione sotto l’etichetta di “acqua Gaverina”, derivano attualmente dalla fonte Centrale, e si distinguono fra l’acqua “leggera” da un lato e quelle naturale e frizzante dall’altro.
L’acqua Gaverina “leggera” si caratterizza per la sua peculiare composizione non riproducibile in laboratorio, in base alla quale viene classificata bicarbonato, sodica e alcalina. Esercita un’azione antiacida e digestiva, oltre che diuretica, lassativa, antispastica e antinfiammatoria e normalizza le secrezioni dello stomaco e del duodeno. Per tali motivi risulta ideale per quanti soffrono di patologie quali gastriti, coliti, dispepsie, stitichezza e diarrea, mentre la presenza di sodio e potassio regola il funzionamento dei processi cardio-circolatori.
Le acque naturale e frizzante sono bicarbonate, alcaline e sulfuree, sgorgano in superficie alla temperatura di 12 gradi e contengono, oltre a sostanze alcaline quali sodio e potassio, anche calcio, magnesio, idrogeno solforato, solfati, cloruri, acido carbonico, silice, fluoro e una discreta presenza di radon. Vengono impiegate perciò soprattutto per l’uso quotidiano in funzione depurativa dalle scorie metaboliche, favorendo il ricambio all’interno dei tessuti cellulari e quindi il relativo benessere.
Indirizzo, telefono, sito ufficiale
Via Fonti, 1, 24060 Casazza BG
tel. 035 810110
www.fontidigaverina.it
Come arrivare
Dato che Gaverina Terme si trova in una zona piuttosto isolata, abbarbicata com’è ai primi contrafforti delle Alpi Orobie, conviene senza dubbio usare un mezzo di spostamento autonomo, mentre coi mezzi pubblici è prima necessario raggiungere Bergamo, quindi prendere il bus ma con un ulteriore cambio lungo il tragitto, cosa che rende il viaggio piuttosto lungo e complicato da organizzare tenuto conto delle varie coincidenze. Conviene quindi viaggiare con auto/moto/camper oppure arrivare a Bergamo in treno/aereo fino a Orio al Serio, e quindi noleggiare un auto: in entrambi i casi si può scegliere fra la Statale 671 o la Statale 42 del Tonale, effettuando un tragitto della medesima lunghezza (25/30 km, per circa 50 minuti di viaggio), deviando verso Gaverina nel primo caso all’altezza di Albino e nel secondo caso a Colognola Molini.
Storia dello stabilimento termale
Secondo la tradizione locale, da centinaia di anni gli abitanti della zona sono consapevoli del particolare pregio delle acque che originano dalle fonti di Gaverina, in quanto sin da tempi remoti avrebbero osservato come gli animali da pascolo preferissero spontaneamente abbeverarsi presso le attuali sorgenti termali piuttosto che presso le acque del vicino torrente Gatto.Sarebbe per questo motivo che nella seconda metà dell’Ottocento, su indicazione di un sacerdote suo amico, Giuseppe Angelini, bisnonno degli attuali proprietari dello stabilimento, si sarebbe recato a Gaverina per sfruttare le proprietà curative delle acque preferite dalle mucche dei contadini della zona.
Il trattamento con l’acqua sulfurea locale gli apportò tale giovamento nella cura dell’uricemia di cui soffriva, che decise, attorno al 1875, di acquistare le proprietà su cui avrebbe fondato il primo stabilimento delle Terme di Gaverina per lo sfruttamento sistematico delle acque medicamentose. Successivamente, nel 1880, le Regia Prefettura di Bergamo autorizzava con apposito decreto la messa in commercio con valenza medicinale dell’acqua sulfurea della fonte di Gaverina che scaturiva nella valle del torrente Gatto. La prima vera stazione termale ad ottenere l’autorizzazione ministeriale nasce però solo nel 1922, quando il genero di Angelini, Carlo Borra, si stabilisce a Gaverina con la moglie Dorina, figlia del fondatore, e fa erigere l’albergo termale e l’impianto di imbottigliamento per lo sfruttamento di ben quattro sorgenti termali: Bassa, Molognetta, Ippocastano e Centrale.
I discendenti della famiglia Borra, arrivati alla quarta generazione, amministrano ancora oggi la società, puntando prevalentemente sulla commercializzazione dell’omonima etichetta di acque minerali naturali in bottiglia per l’uso quotidiano, che derivano dall’approfondimento delle scaturigini della fonte Centrale effettuato con tre successivi sondaggi del suolo dal 1966 al 1987.
Acque e trattamenti termali
Lo stabilimento di Gaverina è famoso a livello storico per la somministrazione delle tradizionali cure idropiniche, utili a combattere le patologie gastro-enteriche, quelle renali e del fegato e, sopratutto le malattie del ricambio, derivanti da disfunzioni nell’eliminazione delle scorie del processo metabolico e risultanti in malattie quali iperuricemia, colesterolo, gotta e obesità.Le bibite termali impiegate nella cura idropinica, ovvero imbottigliate per la commercializzazione sotto l’etichetta di “acqua Gaverina”, derivano attualmente dalla fonte Centrale, e si distinguono fra l’acqua “leggera” da un lato e quelle naturale e frizzante dall’altro.
L’acqua Gaverina “leggera” si caratterizza per la sua peculiare composizione non riproducibile in laboratorio, in base alla quale viene classificata bicarbonato, sodica e alcalina. Esercita un’azione antiacida e digestiva, oltre che diuretica, lassativa, antispastica e antinfiammatoria e normalizza le secrezioni dello stomaco e del duodeno. Per tali motivi risulta ideale per quanti soffrono di patologie quali gastriti, coliti, dispepsie, stitichezza e diarrea, mentre la presenza di sodio e potassio regola il funzionamento dei processi cardio-circolatori.
Le acque naturale e frizzante sono bicarbonate, alcaline e sulfuree, sgorgano in superficie alla temperatura di 12 gradi e contengono, oltre a sostanze alcaline quali sodio e potassio, anche calcio, magnesio, idrogeno solforato, solfati, cloruri, acido carbonico, silice, fluoro e una discreta presenza di radon. Vengono impiegate perciò soprattutto per l’uso quotidiano in funzione depurativa dalle scorie metaboliche, favorendo il ricambio all’interno dei tessuti cellulari e quindi il relativo benessere.
Informazioni utili
Oggi si possono acquistare solamente le acque in bottiglia. Si prevede una riapertura dello Stabilimento e dell'Hotel in un prossimo futuroIndirizzo, telefono, sito ufficiale
Via Fonti, 1, 24060 Casazza BG
tel. 035 810110
www.fontidigaverina.it
Come arrivare
Dato che Gaverina Terme si trova in una zona piuttosto isolata, abbarbicata com’è ai primi contrafforti delle Alpi Orobie, conviene senza dubbio usare un mezzo di spostamento autonomo, mentre coi mezzi pubblici è prima necessario raggiungere Bergamo, quindi prendere il bus ma con un ulteriore cambio lungo il tragitto, cosa che rende il viaggio piuttosto lungo e complicato da organizzare tenuto conto delle varie coincidenze. Conviene quindi viaggiare con auto/moto/camper oppure arrivare a Bergamo in treno/aereo fino a Orio al Serio, e quindi noleggiare un auto: in entrambi i casi si può scegliere fra la Statale 671 o la Statale 42 del Tonale, effettuando un tragitto della medesima lunghezza (25/30 km, per circa 50 minuti di viaggio), deviando verso Gaverina nel primo caso all’altezza di Albino e nel secondo caso a Colognola Molini.