Lo Stabilimento termale Zoja a Salsomaggiore Terme
Nel cuore di Parco Mazzini a Salsomaggiore Terme sorge lo Stabilimento Termale Zoja famoso per le acque salse, dall'elevata concentrazione di sali minerali. E' famosa per le irrigazioni e gli aerosol.
Lo stabilimento termale Zoja si trova a Salsomaggiore Terme, in Emilia-Romagna, ed è uno dei tre stabilimenti presenti nel centro della famosa località curativa assieme allo stabilimento Berzieri ed al Baistrocchi. Le terme Zoja sorgono proprio all’interno del grande parco urbano che rappresenta il centro di Salsomaggiore e l’estremità del lungo viale principale della città, in posizione comodissima per i viaggiatori, considerate le poche centinaia di metri che lo separano dalla Stazione dei treni.
Nonostante siano in assoluto le più recenti quanto a data di fondazione, risultano tuttavia, allo stesso tempo, quelle in assoluto più grandi quanto alla superficie delle strutture e degli impianti e le più centrali in città, cioè quelle collocate nella posizione più prestigiosa e più facilmente individuabile dai molti pazienti e turisti che visitano Salsomaggiore.
Gli studi del Berzieri vennero successivamente proseguiti dal dottor Giovanni Valentini e dimostrarono l’efficacia terapeutica di queste acque in maniera definitva, tanto che nel 1847 Lodovico Rocca ottiene dal governo ducale il primo permesso di utilizzazione delle acque a scopo terapeutico.
Importante è la successiva concessione ottenuta da Guido dalla Rosa, professore e due volte sindaco di Parma, che si occuperà dello scavo dei nuovi pozzi artesiani in sostituzione dei vecchi scavati a mano, della risistemazione dello “Stabilimento Vecchio” e della costruzione di quello “Nuovo” che prenderà il suo nome, oltre che di gestire l’assetto urbanistico della nascente area termale.
Dal finire dell’Ottocento sorgono nuovi stabilimenti: nel 1893 le Terme Magnaghi fatte realizzare dall’industriale Giuseppe Magnaghi in concorrenza con Terme dalla Rosa, nel 1923 apre lo stabilimento monumentale Berzieri ed infine, nel 1967, lo stabilimento Luigi Zoja.
L’acqua termale di Salsomaggiore viene estratta dal sottosuolo ad una temperatura alla fonte pari a 16 gradi e risale da una profondità di circa 1200 metri dalle viscere dell’Appennino Tosco-Emiliano. Grazie alla contemporanea presenza di elevate quantità di altri minerali disciolti quali magnesio e calcio, l’acqua di Salsomaggiore esplica una efficace azione difensiva e rigenerativa sull’organismo, e la rende adatta soprattutto per la cura di problemi ginecologici e di fertilità, patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico, contro i disturbi dell’età pediatrica quali linfatismo, ipertrofia adenotonsillare e obesità, per ristabilire il corretto funzionamento del microcircolo sanguigno e, soprattutto, per il trattamento delle più svariate problematiche a carico delle alte e basse vie respiratorie, in quanto possiede proprietà antinfiammatorie, stimolanti del sistema endocrino, miorilassanti, calmanti sul sistema nervoso, decongestionanti e rigeneranti.
Oltre all’acqua salsobromiodica, vengono impiegati altri due fattori curativi termali, che derivano anch’essi dal primitivo fluido termominerale, cioè i fanghi e l’Acqua Madre. I fanghi termali di Salsomaggiore viene ottenuto lasciando maturare per due anni l’apposita argilla nell’acqua termale, per poi essere utilizzato sotto forma di impacchi ricchissimi di sostanze minerali.
L’Acqua Madre è invece un prodotto esclusivo delle Terme di Salsomaggiore è consiste di una specifica concentrazione dell’acqua salsobromoiodica originaria, che consente di abbassarne notevolmente il tenore salino, senza alterare invece la presenza degli altri minerali, che risultano quindi nettamente più concentrati. Ogni 1000 litri di acqua termale se ne ottengono 50 di Acqua Madre e questa può essere impiegata opportunamente, ad esempio, nei trattamenti di irrigazione ed aerosol vaginali.
La diversificazione dei tipi di acqua impiegati in ciascun trattamento fa sì che ciascuno possa contare sul fattore curativo adatto: per le inalazioni, ad esempio, vengono impiegati ben tre tipi diversi di acqua termale: l’Acqua Madre, l’Acqua Madre decalcificata e l’Acqua Salsobromoiodica deferrizzata.
I principali trattamenti erogati presso lo stabilimento Zoja comprendono sia le tradizionali cure balneoterapiche e fangoterapiche ma, soprattutto, quelli per cui va famoso, cioè le irrigazioni e gli aerosol vaginali e tutta la serie completa delle cure inalatorie, che comprende sia le tradizionali inalazioni che le docce micronizzate, le irrigazioni nasali, l’humage, l’aeroaerol ed il politzer crenoterapico.
Parco Mazzini, 43039 Salsomaggiore Terme PR
tel. 0524 582611
www.termedisalsomaggiore.it
Come arrivare
Lo stabilimento Luigi Zoja risulta facilmente raggiungibile in poco tempo sia con un mezzo proprio che coi mezzi pubblici, grazie agli ottimi e frequenti collegamenti con Fidenza. Una volta a Fidenza infatti, arrivati in auto con l’Autostrada e la via Emilia, oppure in treno e bus da tutte le città dell’Emilia Romagna, basta poi prendere uno dei treni che, con partenza ogni mezz’ora, portano direttamente a Salsomaggiore in meno di dieci minuti. Chi invece viaggia in auto o con altro mezzo autonomo come la moto o il camper, può invece semplicemente percorrere in alternativa l’Autostrada o la parallela via Emilia fino a Fidenza e quindi deviare verso sud fino a Salsomaggiore.
Nonostante siano in assoluto le più recenti quanto a data di fondazione, risultano tuttavia, allo stesso tempo, quelle in assoluto più grandi quanto alla superficie delle strutture e degli impianti e le più centrali in città, cioè quelle collocate nella posizione più prestigiosa e più facilmente individuabile dai molti pazienti e turisti che visitano Salsomaggiore.
Storia dello stabilimento termale
La vasta fama di cui godono le preziose acque termali di Salsomaggiore si deve inizialmente all’opera meritoria del medico condotto del posto, Lorenzo Berzieri, il quale ebbe la geniale idea di utilizzare la medicina naturale delle acque come rimedio terapeutico innovativo. Il suo primo esperimento medico, che esitò in un grande trionfo a livello scientifico e curativo, fu su una bambina di 9 anni, Franchina Ceriati, al tempo affetta da una forma di malattia scheletrica ritenuta dalla medicina del tempo assolutamente inguaribile. La bambina venne sottoposta a cicli di bagni termali con l’acqua salsobromoiodica di Salsomaggiore e ne risultò completamente risanata.Gli studi del Berzieri vennero successivamente proseguiti dal dottor Giovanni Valentini e dimostrarono l’efficacia terapeutica di queste acque in maniera definitva, tanto che nel 1847 Lodovico Rocca ottiene dal governo ducale il primo permesso di utilizzazione delle acque a scopo terapeutico.
Importante è la successiva concessione ottenuta da Guido dalla Rosa, professore e due volte sindaco di Parma, che si occuperà dello scavo dei nuovi pozzi artesiani in sostituzione dei vecchi scavati a mano, della risistemazione dello “Stabilimento Vecchio” e della costruzione di quello “Nuovo” che prenderà il suo nome, oltre che di gestire l’assetto urbanistico della nascente area termale.
Dal finire dell’Ottocento sorgono nuovi stabilimenti: nel 1893 le Terme Magnaghi fatte realizzare dall’industriale Giuseppe Magnaghi in concorrenza con Terme dalla Rosa, nel 1923 apre lo stabilimento monumentale Berzieri ed infine, nel 1967, lo stabilimento Luigi Zoja.
Acque e trattamenti termali
Lo stabilimento Zoja è alimentato da un’acqua termale classificata come salso-bromoiodica e caratterizzata dall’elevatissimo tenore salino della sua composizione chimico fisica: la peculiare concentrazione naturale di cloruro di sodio la rende circa cinque volte più salata dell’acqua marina del Mediterraneo e la rende unica fra tutte le acque termali italiane, così come la rende unica nel panorama termale italiano l’elevata concentrazione di ioduri e bromuri (la più alta in Italia) e di sali ferrosi, che le conferiscono il caratteristico colore rugginoso.L’acqua termale di Salsomaggiore viene estratta dal sottosuolo ad una temperatura alla fonte pari a 16 gradi e risale da una profondità di circa 1200 metri dalle viscere dell’Appennino Tosco-Emiliano. Grazie alla contemporanea presenza di elevate quantità di altri minerali disciolti quali magnesio e calcio, l’acqua di Salsomaggiore esplica una efficace azione difensiva e rigenerativa sull’organismo, e la rende adatta soprattutto per la cura di problemi ginecologici e di fertilità, patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico, contro i disturbi dell’età pediatrica quali linfatismo, ipertrofia adenotonsillare e obesità, per ristabilire il corretto funzionamento del microcircolo sanguigno e, soprattutto, per il trattamento delle più svariate problematiche a carico delle alte e basse vie respiratorie, in quanto possiede proprietà antinfiammatorie, stimolanti del sistema endocrino, miorilassanti, calmanti sul sistema nervoso, decongestionanti e rigeneranti.
Oltre all’acqua salsobromiodica, vengono impiegati altri due fattori curativi termali, che derivano anch’essi dal primitivo fluido termominerale, cioè i fanghi e l’Acqua Madre. I fanghi termali di Salsomaggiore viene ottenuto lasciando maturare per due anni l’apposita argilla nell’acqua termale, per poi essere utilizzato sotto forma di impacchi ricchissimi di sostanze minerali.
L’Acqua Madre è invece un prodotto esclusivo delle Terme di Salsomaggiore è consiste di una specifica concentrazione dell’acqua salsobromoiodica originaria, che consente di abbassarne notevolmente il tenore salino, senza alterare invece la presenza degli altri minerali, che risultano quindi nettamente più concentrati. Ogni 1000 litri di acqua termale se ne ottengono 50 di Acqua Madre e questa può essere impiegata opportunamente, ad esempio, nei trattamenti di irrigazione ed aerosol vaginali.
La diversificazione dei tipi di acqua impiegati in ciascun trattamento fa sì che ciascuno possa contare sul fattore curativo adatto: per le inalazioni, ad esempio, vengono impiegati ben tre tipi diversi di acqua termale: l’Acqua Madre, l’Acqua Madre decalcificata e l’Acqua Salsobromoiodica deferrizzata.
I principali trattamenti erogati presso lo stabilimento Zoja comprendono sia le tradizionali cure balneoterapiche e fangoterapiche ma, soprattutto, quelli per cui va famoso, cioè le irrigazioni e gli aerosol vaginali e tutta la serie completa delle cure inalatorie, che comprende sia le tradizionali inalazioni che le docce micronizzate, le irrigazioni nasali, l’humage, l’aeroaerol ed il politzer crenoterapico.
Informazioni utili per visitare le terme
Indirizzo, telefono, sito ufficialeParco Mazzini, 43039 Salsomaggiore Terme PR
tel. 0524 582611
www.termedisalsomaggiore.it
Come arrivare
Lo stabilimento Luigi Zoja risulta facilmente raggiungibile in poco tempo sia con un mezzo proprio che coi mezzi pubblici, grazie agli ottimi e frequenti collegamenti con Fidenza. Una volta a Fidenza infatti, arrivati in auto con l’Autostrada e la via Emilia, oppure in treno e bus da tutte le città dell’Emilia Romagna, basta poi prendere uno dei treni che, con partenza ogni mezz’ora, portano direttamente a Salsomaggiore in meno di dieci minuti. Chi invece viaggia in auto o con altro mezzo autonomo come la moto o il camper, può invece semplicemente percorrere in alternativa l’Autostrada o la parallela via Emilia fino a Fidenza e quindi deviare verso sud fino a Salsomaggiore.
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