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Il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina

E' una delle architetture storiche pił importanti di Taormina, un riferimento assoluto dell'arte normanna in Sicilia.

E’ una delle attrazioni da non perdere a Taormina, uno dei più suggestivi esempi di architettura normanna presente nella città: costruito a cavallo fra il XIII° e il XIV° secolo, Palazzo dei Duchi di Santo Stefano si trova nei pressi di Porta Catania, che delimita la parte sud di Corso Umberto I°, ed è un perfetto mix di stili, dal gotico al catalano con influenze di arte normanna e araba.

Storia

Un tempo parte integrante delle mura di fortificazione medievale del borgo siciliano, l’edificio era in origine di proprietà dei De Spuches, nobile famiglia spagnola, duchi di Santo Stefano di Briga, sino a quando nel 1964 venne acquisito dal Comune di Taormina che l’ha successivamente destinato a sede della Fondazione Mazzullo.

Sviluppato su tre livelli, al piano terra della dimora si accede oltrepassando un arco a sesto acuto con decorazioni che alternano il granito di Taormina con la pietra lavica: la sala interna è caratterizzata da quattro volte a crociera con al centro una colonna in granito rosa che la tradizione farebbe provenire direttamente dal celebre teatro greco cittadino. La scala che porta al primo piano risale al 1700; prima si accedeva al piano nobile attraverso un sistema piuttosto elaborato e complesso di scale mobili e ponti levatoi passando da una porta ancora oggi visibile sulla facciata. Per raggiungere invece il secondo piano si utilizzava una scala interna ricostruita in legno durante un attento intervento di restauro.

La visita del palazzo

Esternamente Palazzo dei Duchi di Santo Stefano si presenta come una massiccia struttura architettonica con forma squadrata a blocchi nella parte inferiore; le aperture del primo piano sono delle bifore semplici ma eleganti mentre quelle del secondo sono più elaborate per via di archi trilobati. La facciata, su due lati, è inoltre impreziosita da un ricco gioco d’intarsi creato grazie all’alternarsi di tasselli in pietra lavica e in pietra bianca di Siracusa mentre sotto l’arco a sesto acuto si può ammirare uno splendido rosone con all’interno una stella a sei punte. A rendere così prezioso questo monumento, capolavoro dell’arte siciliana, è anche la cornice bicroma a losanghe posta sulla sommità del palazzo.

Su un terreno scosceso di fronte alle facciate nord e est della costruzione si sviluppa il giardino piantumato a alberi e palme: proprio qui si può ancora ammirare un antico pozzo per la raccolta delle acque piovane. Seppur di piccole dimensioni, passeggiare in questo grazioso parco verde che circonda l’edificio nobiliare è piacevole e rilassante e permette di ammirare da un altro punto di vista l’architettura di questo prezioso gioiello siciliano.

Gravemente danneggiato dai bombardamenti del luglio 1943, il Palazzo di Santo Stefano venne ricostruito grazie all’intervento della Sovrintendenza delle Belle Arti di Catania.

Tornato all’antico splendore, è oggi sede della fondazione dedicata a Giuseppe Mazzullo, disegnatore e scultore siciliano scomparso a Taormina nel 1988: le sue opere sono esposte nelle sale dell’edificio e, quelle monumentali, nel giardino che durante la stagione estiva ospita eventi e manifestazioni culturali. Nata nel 1981 grazie ad un accordo fra lo stesso Mazzullo e il sindaco dell’epoca, Nicolò Garipoli, la fondazione si occupa di tutelare e conservare le opere dell’artista.

Informazioni utili, orari e biglietti per visitare il palazzo

Il palazzo-museo è aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) in orario 9,30-12,30 e 15,30-18,30 in inverno e dalle 16.30 alle 20 in estate (invariato il mattino).

Ingresso gratuito.

Per raggiungere l’edificio si percorre Corso Umberto I° per poi imboccare via Pietro Rizzo e sulla destra via De Spuches.

Per informazioni 0942 620129.

 Pubblicato da il 10/11/2018 - 5.710 letture - ® Riproduzione vietata

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