Il Museo Internazionale delle Spie a Washington DC
E' il pił grande museo sullo spionaggio del mondo, imperdibile occasione per vivere le affascinanti ed inquietanti storie della guerra fredda e i retroscena pił misteriosi dei conflitti di ieri e di oggi.
Apre ufficialmente il 12 maggio 2019 (Opening Night con cocktail party sabato 11) a Washington DC l’International Spy Museum, ovverosia il Museo Internazionale dello Spionaggio, la cui sede sposa i più innovativi concetti futuristici in ambito architettonico. Allestita, infatti, in un monumentale edificio in vetro e acciaio a pochi passi dal National Mall che unisce il Campidoglio al Lincoln Memorial, l’esposizione era molto attesa dall’opinione pubblica e finalmente domenica la materia onirica si trasformerà in tangibile realtà.
Si tratta di un progetto che, fra donazioni private e finanziamenti municipali, ha richiesto un investimento complessivo di 162 milioni di dollari, così da implementare in una differente e più congeniale location il vecchio museo nato nel 2002 a poca distanza, sovvenzionato anch’esso dall’imprenditore radiotelevisivo Milton Maltz.
Entrare all’International Spy Museum significa essere magnificamente investiti da un’onda di immagini e memorie correlate tanto ai segreti sottoboschi delle intelligence mondiali quanto alle leggendarie espressioni cinematografiche inerenti l’enigmatica e a più sessioni esaltata figura della spia, a partire dall’icona primordiale, Mata Hari, della quale viene raccontata la misteriosa parabola ed esposto il suo scintillante reggiseno.
Tecnologia e multimedialità i cardini di questa nuova mostra permanente ad alto tasso di cultura e intrattenimento, che si propone non soltanto nelle vesti di semplice catalogo visivo di fantasmagorie, bensì come “covo di spie” completamente rinnovato, vivacizzato e votato alla stimolazione di dibattiti, discussioni (un esempio lo offre il gran parlare da tempo del sistema interrogatori, talvolta al limite della tortura come nel caso del waterboarding, pratica che trova sostenitori ma anche detrattori), idee e confronti entro l’intricata rete della politica prevalentemente statunitense dall’ottica 2.0 al 4.0. La storia americana qui si concatena in uno spazio profondamente sinottico con i vissuti geopolitici di nazioni parimenti influenti come Russia, Cina e Israele, dando al tutto un sapore decisamente internazionale.
Il museo non ha la finalità di esaltare azioni sul campo e progettuali ma piuttosto di raccontare gioie e dolori di fatti epocali cui si è pervenuti con l’ausilio di forze militari, coordinamenti agenziali e operazioni top secret. Fra le mura della mostra cadono parzialmente inibizioni, occultazioni e valutazioni riguardo a episodi della storia contemporanea che hanno tenuto con il fiato sospeso milioni e milioni di persone, la capitolazione del regime iracheno capeggiato da Saddam Hussein, le dinamiche tensive della Guerra Fredda, risalendo all’attacco a Pearl Harbour e al crollo delle Twin Towers per mano del terrorismo firmato Al Quaeda. A questo proposito, il visitatore del complesso museale potrà rivivere direttamente le fasi che hanno portato al blitz e all’uccisione di Osama Bin Laden.
I più coraggiosi avventori potranno inoltre provare a disinnescare una bomba tenendo d’occhio un timer impietoso, sentendo magari scorrere una goccia di sudore lungo la schiena o sulla fronte proprio come rappresentato in molteplici pellicole hollywoodiane. Naturalmente non mancano riferimenti leggeri e non certo veritieri all’icona principe della spia, incarnata dallo 007 inglese James Bond al quale hanno dato corpo e anima mostri sacri della cinematografia come Sean Connery e Roger Moore, seguiti a ruota da Pierce Brosnan e Daniel Craig. In un salone scintillante risalta il design affascinante ma non meno “aggressive” della mitica Aston Martin DB5 guidata da Bond nel memorabile “Goldfinger”.
Irrinunciabile la possibilità di accedere alla collezione dello scrittore ed ex consulente CIA H. Keith Melton, che negli anni è riuscito a reperire qualcosa come 7.000 pezzi autentici del mondo spionistico, su tutti il più prezioso, la piccozza con cui venne ucciso a Città del Messico nel 1940 Lev Trockij. Si passa poi a gadget utilizzati nel passato da agenti sotto copertura e spie governative, telecamere camuffate, pistole rossetto, minisottomarini e il decifratore Enigma utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti.
Fra immaginari fantastici, realtà aumentate, approfondimenti e scenari talvolta inquietanti ma nondimeno reali, l’International Spy Museum è un’esperienza da vivere a 360 gradi, un incredibile viaggio di ca. due ore e mezza nei meandri dei segreti di Stato e fra le pagine scritte e non scritte di enormi accadimenti che hanno finito per coinvolgere l’umanità intera.
Dove: 700 L'Enfant Plaza, SW Washington DC 20024.
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì con orario 9.00 – 19.00, la domenica con orario 10.00 – 19.00, chiuso il venerdì e il sabato.
Biglietto: $ 24.95 adulti (dai 13 ai 64 anni), $ 14.95 giovani (dai 7 ai 12 anni), $ 19.95 senior, militari e studenti al college, gratuito per bambini under 6 anni e soci.
Contatti: chiamare il tel. 202.393.7798 o inviare una e-mail all’indirizzo info@spymuseum.org.
Maggiori informazioni: consultare il sito ufficiale o consultare la pagina Facebook dedicata.
Si tratta di un progetto che, fra donazioni private e finanziamenti municipali, ha richiesto un investimento complessivo di 162 milioni di dollari, così da implementare in una differente e più congeniale location il vecchio museo nato nel 2002 a poca distanza, sovvenzionato anch’esso dall’imprenditore radiotelevisivo Milton Maltz.
Entrare all’International Spy Museum significa essere magnificamente investiti da un’onda di immagini e memorie correlate tanto ai segreti sottoboschi delle intelligence mondiali quanto alle leggendarie espressioni cinematografiche inerenti l’enigmatica e a più sessioni esaltata figura della spia, a partire dall’icona primordiale, Mata Hari, della quale viene raccontata la misteriosa parabola ed esposto il suo scintillante reggiseno.
Tecnologia e multimedialità i cardini di questa nuova mostra permanente ad alto tasso di cultura e intrattenimento, che si propone non soltanto nelle vesti di semplice catalogo visivo di fantasmagorie, bensì come “covo di spie” completamente rinnovato, vivacizzato e votato alla stimolazione di dibattiti, discussioni (un esempio lo offre il gran parlare da tempo del sistema interrogatori, talvolta al limite della tortura come nel caso del waterboarding, pratica che trova sostenitori ma anche detrattori), idee e confronti entro l’intricata rete della politica prevalentemente statunitense dall’ottica 2.0 al 4.0. La storia americana qui si concatena in uno spazio profondamente sinottico con i vissuti geopolitici di nazioni parimenti influenti come Russia, Cina e Israele, dando al tutto un sapore decisamente internazionale.
Il museo non ha la finalità di esaltare azioni sul campo e progettuali ma piuttosto di raccontare gioie e dolori di fatti epocali cui si è pervenuti con l’ausilio di forze militari, coordinamenti agenziali e operazioni top secret. Fra le mura della mostra cadono parzialmente inibizioni, occultazioni e valutazioni riguardo a episodi della storia contemporanea che hanno tenuto con il fiato sospeso milioni e milioni di persone, la capitolazione del regime iracheno capeggiato da Saddam Hussein, le dinamiche tensive della Guerra Fredda, risalendo all’attacco a Pearl Harbour e al crollo delle Twin Towers per mano del terrorismo firmato Al Quaeda. A questo proposito, il visitatore del complesso museale potrà rivivere direttamente le fasi che hanno portato al blitz e all’uccisione di Osama Bin Laden.
I più coraggiosi avventori potranno inoltre provare a disinnescare una bomba tenendo d’occhio un timer impietoso, sentendo magari scorrere una goccia di sudore lungo la schiena o sulla fronte proprio come rappresentato in molteplici pellicole hollywoodiane. Naturalmente non mancano riferimenti leggeri e non certo veritieri all’icona principe della spia, incarnata dallo 007 inglese James Bond al quale hanno dato corpo e anima mostri sacri della cinematografia come Sean Connery e Roger Moore, seguiti a ruota da Pierce Brosnan e Daniel Craig. In un salone scintillante risalta il design affascinante ma non meno “aggressive” della mitica Aston Martin DB5 guidata da Bond nel memorabile “Goldfinger”.
Irrinunciabile la possibilità di accedere alla collezione dello scrittore ed ex consulente CIA H. Keith Melton, che negli anni è riuscito a reperire qualcosa come 7.000 pezzi autentici del mondo spionistico, su tutti il più prezioso, la piccozza con cui venne ucciso a Città del Messico nel 1940 Lev Trockij. Si passa poi a gadget utilizzati nel passato da agenti sotto copertura e spie governative, telecamere camuffate, pistole rossetto, minisottomarini e il decifratore Enigma utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti.
Fra immaginari fantastici, realtà aumentate, approfondimenti e scenari talvolta inquietanti ma nondimeno reali, l’International Spy Museum è un’esperienza da vivere a 360 gradi, un incredibile viaggio di ca. due ore e mezza nei meandri dei segreti di Stato e fra le pagine scritte e non scritte di enormi accadimenti che hanno finito per coinvolgere l’umanità intera.
Informazioni utili, date, orari e prezzo biglietti del museo
Nome: International Spy MuseumDove: 700 L'Enfant Plaza, SW Washington DC 20024.
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì con orario 9.00 – 19.00, la domenica con orario 10.00 – 19.00, chiuso il venerdì e il sabato.
Biglietto: $ 24.95 adulti (dai 13 ai 64 anni), $ 14.95 giovani (dai 7 ai 12 anni), $ 19.95 senior, militari e studenti al college, gratuito per bambini under 6 anni e soci.
Contatti: chiamare il tel. 202.393.7798 o inviare una e-mail all’indirizzo info@spymuseum.org.
Maggiori informazioni: consultare il sito ufficiale o consultare la pagina Facebook dedicata.